Chapter XV:



Una settimana dopo che Barty aveva rilasciato i genitori di Hermione e riportati a casa senza che loro avessero alcun ricordo di cosa era successo alla Tenuta Crouch, Hermione si era trovata una nuova prigione: Hogwarts.
E lei non avrebbe mai pensato che la vita a Hogwarts potesse essere addirittura peggiore di quella a casa di Barty. Lui adesso la stava tenendo con sé letteralmente per tutto il tempo.
Ci andava veramente cauto quando si trattava di lei probabilmente lo sapeva che lei avrebbe sfruttato ogni opportunità che avesse per fuggire. E lui non poteva rischiare che lei fuggisse attraverso uno dei caminetti. I caminetti a Hogwarts non erano controllati quindi con un po' di polvere volante, lei avrebbe potuto facilmente scappare.
Ma lei non poteva con lui che la sorvegliava costantemente per tutto il tempo.
A volte lei si augurava che lui la rinchiudesse in una stanza e basta, ma apparentemente lui doveva ritenere che passare tutto il tempo con lui per lei fosse un'esperienza più terrificante. E su quello lui aveva ragione.

Fortunatamente, le era stata data una nuova Pozione Polisucco contenente un altro corpo.
Uno molto più carino delle sue forme precedenti.
Barty le aveva detto che era perché non voleva che lui fosse visto con una ragazza così poco attraente.
A Hermione non dispiaceva, era sicuramente una sensazione migliore della precedente.
Sebbene Barty sembrasse apprezzare il suo nuovo corpo allo stesso modo, il che la metteva particolarmente a disagio ogni volta che era in sua presenza. E questo significava praticamente tutto il tempo.
Durante colazione e cena nella Grande Sala, durante il suo tempo libero, perfino durante le sue lezioni.

Le lezioni erano probabilmente il momento peggiore. Lei doveva starsene seduta lì per tutto il tempo, senza la possibilità di dire alcunchè riguardo i suoi crudeli metodi di insegnamento.
Era addirittura stata faccia a faccia con i suoi compagni di scuola, Neville, Ginny, Seamus, Dean, ma non poteva dimostrare loro che lei li conosceva. Barty sarebbe stato lì per tutto il tempo.
E lui non avrebbe esitato a smaterializzarsi con lei dai suoi genitori per concludere ciò che aveva cominciato. Li avrebbe uccisi.

"Non hai fame?" le chiese Barty durante la colazione nel suo ufficio, notando che aveva lo sguardo assente di nuovo.

"No."

"Oh, andiamo, lo so che non è lo stesso cibo che ci prepara sempre Winky, ma gli elfi qui di certo non sono male. Hai bisogno di mangiare. Non mi sei di nessuna utilità da morta." le disse Barty.

"Non ce la faccio." sbottò Hermione. "Tutto questo mi fa star male.Tu mi fai star male, il modo in cui tratti i tuoi studenti mi fa star male, la tua arroganza verso gli altri insegnanti mi fa star male, e odio il fatto che tu mi tenga con te, ovunque io vada, con quella disgustosa Polisucco. Odio questo!"

Uscì fuori dalla sua bocca, prima che se ne potesse rendere conto ma fu anche di gran sollievo. Finalmente l'aveva buttato fuori dal suo petto dopo averci litigato internamente per una settimana.
Ma quando sollevò lo sguardo per incontrare gli occhi di Barty, il cuore le prese a battere freneticamente dalla paura. Gli occhi di lui si erano ridotti a due fessure e tutto in lui stava urlando pericolo.

"È questo l'intero punto, Hermione, tu sei mia prigioniera, sei mia per farne di te ciò che voglio. Pertanto, ti comporterai bene," le disse con voce bassa e sorprendentemente calma.

"Sc-scusa." sussurrò debolmente Hermione.

Barty fece un sorrisone, soddisfatto del risultato ottenuto con lei.

"Perché mi vuoi con te per tutto il tempo?" gli chiese Hermione, cercando di avere un piccolo dialogo con lui.

"Come, prego?" domandò lui, una punta di irritazione nella sua voce.

Hermione lo sapeva che a lui non piaceva che gli si facessero domande personali. Aveva già provato in precedenza, aveva provato a chiedergli della sua famiglia, oppure dei suoi amici, ma lui le diceva sempre di non interferire con la sua vita. Quindi lei doveva andarci coi piedi di piombo.

"Sei... solo?"

"Solo?" chiese lui, sollevando un sopracciglio.

"Sì, intendo dire... non puoi avere molti contatti sociali, a parte i Mangiamorte e Winky, la cosa non ti irrita? È per questo che mi vuoi sempre con te intorno? Per avere una sorta di contatto umano?" gli chiese quieta Hermione.

Barty si mise con la schiena dritta sulla sua sedia e per un momento Hermione pensò che lui stesse per urlare contro, che l'avrebbe maledetta un'altra volta.
Ma lui non lo fece.

"Ascoltami bene, ragazza," disse lui con voce setosa. "Non spetta a te farmi domande del genere. A dire il vero, io trovo che sia stata un po' sgarbata come cosa, non credi?"

"No-non te lo chiederò più. È solo che mi stavo domandando..." farfugliò in fretta Hermione.

Lei aveva come la sensazione che avesse ancora ragione su quello che gli aveva detto.
Anche se lui non l'avrebbe mai ammesso, lui era un uomo solo. E non avrebbe mai conosciuto dei veri amici. Magari lui questo non lo poteva vedere, magari si era spinto troppo oltre per quello.

"Io non ho bisogno di nessun altro. Ho ucciso mio padre perché se lo meritava, mi ha rovinato la vita. Ha ucciso mia madre e io l'amavo. È stata l'unica persona che io abbia mai davvero amato, sai? E a parte lei... ma perché ti sto dicendo questo? Non sono affari che ti riguardano, mangia la tua colazione. Io aspetto una visita da Gregory Goyle da un minuto all'altro."

Per un attimo Hermione pensò di aver visto qualcos'altro nei suoi occhi, quando si era messo a parlare di sua madre, ma se n'era andato così com'era apparso. Questa era una cosa interamente nuova per lei, dopo settimane che viveva con lui, non lo aveva mai sentito parlare di qualcosa come l'amore. Forse lui poteva davvero mostrare una qualche gentilezza anziché odio. Magari c'era qualcosa di umano rimasto in lui.

"Come poteva tuo padre meritare di morire?" andò avanti a chiedergli.

"Ne ho abbastanza," ringhiò lui, con i pugni che si stringevano.

"Ma..."

" HO DETTO CHE NE HO ABBASTANZA!" ruggì all'improvviso, picchiando entrambi i pugni sul tavolo, facendolo traballare pericolosamente.

La sua insanità mentale era tornata di nuovo Hermione lo sapeva che non avrebbe mai dovuto scoperchiare quell'argomento. Era particolarmente sensibile quando si trattava del suo passato e lei era certa che la sua infanzia dovesse essere stata terribile.
Eppure, lei non riusciva ancora a trovare una ragione per compatirlo.
Era stata una sua scelta personale unirsi a Voldemort.

Bussarono alla porta una volta e quando Barty rispose di entrare, dalla porta aperta comparve Gregory Goyle. Il suo volto era completamente pallido quasi bianco, ed Hermione sapeva che doveva aver sentito l'esplosione di Barty. Era segretamente contenta di vedere Gregory, perché significava che Barty non avrebbe sbollito la sua rabbia su di lei.
Inoltre, non doveva bere la sua Polisucco con Gregory, il che le dava una sensazione di confidenza mal riposta.

"Goyle. Siediti." disse Barty al ragazzo che obbedì all'istante. "Smettila di essere così nervoso. Non c'è motivo per aver paura di me... finché tu non hai alcunché da nascondere, si intende. Perché di questo si tratta, io devo essere in grado di potermi fidare di te."

Hermione sbuffò, forte abbastanza da guadagnarsi un'occhiataccia da parte di Barty che le rivolse uno sguardo interrogativo.

"Come se dei Mangiamorte ci si potesse fidare..." chiarì il suo punto lei.

"Non hai tutti i torti," disse Barty. "Non ci si può fidare. Ma se scopro che tu mi stai nascondendo qualcosa, Goyle, qualcosa che è importante per me o il mio Padrone, beh, ti posso promettere che lo rimpiangerai."

Gregory annuì pesantemente.

"Quindi tu farai qualsiasi cosa io ti dica, e farai tutto ciò che è in tuo potere per servire me e il Signore Oscuro. Se ti è cara la vita. Sono stato chiaro?"

Barty fissò intensamente Gregory negli occhi, ed Hermione poteva vedere quando fosse difficile per Gregory non perdere il respiro. Lei sapeva quanto potesse essere intimidatorio, Barty, quindi davvero, non poteva fargliene una colpa.
Era quasi divertente vedere il bulletto della scuola così spaventato. Probabilmente nemmeno voleva diventare un Mangiamorte, presumibilmente era più il padre che voleva mantenersi in buoni rapporti con Voldemort.
Gregory aveva fin troppa paura per farlo.

"Il Signore Oscuro ha deciso di concederti un'opportunità. Ha deciso che tu potresti essere utile qui a Hogwarts quindi io mi accerterò che tu ti dimostri davvero utile. Noi, il Signore Oscuro e io, abbiamo revisionato i nostri piani precedenti per arrivare a Potter. Ora non starò a informarti su tutti i pro e contro del piano, nemmeno alla Granger qui serve conoscere alcunché, però ho bisogno che tu faccia qualcosa per me. Ti procurerai un po' di Veritaserum, lo puoi trovare nell'ufficio di Slughorn." gli disse Barty.


Ancora una volta Gregory annuì impaziente. Sembrava che non volesse nulla di più che lasciare quella stanza.

"Non mi deluderai. E se lo fai riceverai una punizione alla quale forse non sarai in grado di sopravvivere interamente," lo mise in guardia Barty la sua minaccia assai lampante. "Ti aspetto qui di nuovo per domattina, con la pozione."


Stavolta Gregory aprì la bocca, per la prima volta da quando era entrato nella stanza.

"M-ma S-Signore... co-come si aspetta c-che io..."

"Non mi interessa," lo interruppe Barty. "Vattene, ora voglio finire la mia colazione."

Gregory si alzò velocemente, lasciando la stanza e chiudendo a porta alle sue spalle.


"Beh? Che cos'era tutto questo? Qual è il nuovo piano? Perché la pozione non te la procuri da te? E poi per cosa ti serve, comunque? È illegale utilizzare quella pozione," sparò le sue domande Hermione.

"Il mio nuovo piano può attendere. Lo vedrai. Ho intenzione di approfittare della mia postazione qui a Hogwarts," fece un sorrisetto Barty. "E non credo tu mi possa dare lezioni su cosa sia legale. Non me ne importa molto di questo."

Quando lui continuò a fissarla, Hermione tornò alla sua colazione. Lei aveva come la sensazione che il 'suo' nuovo piano non promettesse nulla di buono.

Né per lei né per i suoi amici, né per Harry.

E il fatto che a lui servisse del Veritaserum rendeva le cose ancora più complicate.
Perché gli sarebbe servito? E cosa più importante, per che cosa gli serviva?

Ma lei aveva come la sensazione che lo avrebbe scoperto presto.

TBC

Più lo leggo(rileggo/traduco, quello che è) più mi chiedo... perché la Rowling non ci ha dato questo? sigh
E Barty si stava aprendo.. okay, ha smesso un secondo dopo, ma si stava aprendo.. ed Hermione comincia a interessarsi a lui a volergli vedere dentro un po' di umanità rimasta aahhh
Lui con lei sembra decisamente più gentile... non trovate?
Di certo non con Goyle, brrr non l'ho invidiato nemmeno un po'. XD
alla prossima

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