Capitolo XXI:
Ora mi vedete aggiornare cos in fretta, ma perché avevo i capitoli pronti su efp...
Con la traduzione sono abbastanza avanti (e Fairy ha aggiornato con il capitolo 78 aaahhh <3 ), devo finire il 42 (e oohh non vedo l'ora di farvi arrivare al 32, per non parlare del 40.... ma vabbè, ci arriveremo <3 ) ... è rileggere e aggiornare che non mi riesce sempre per tempo e al lavoro sono state settimane devastanti ^^'
ma prima o poi ce la farò buona lettura <3
Capitolo XXI:
Quando i tre scesero, Lucius e Narcissa erano già seduti entrambi capotavola del tavolo da pranzo più piccolo, con Draco che sedeva in mezzo a loro dal lato più lungo e Codaliscia che serviva i grandi piatti dalla cucina.
C'era solo una sedia vuota rimasta, segno che loro aspettassero solo Bellatrix che si unisse a loro per cena e nessun altro, dato che a Codaliscia non era mai permesso di sedersi insieme ai Mangiamorte.
"Barty," disse Narcissa, cercando di suonare sorpresa. "Non ti aspettavamo, ti prego, prendi la mia sedia, ordinerò a Codaliscia di prenderne altre due."
Narcissa si alzò in piedi velocemente e offrì il posto a Barty ma lui la scostò.
"Non disturbarti, mi siederò in mezzo," disse, con Codaliscia che si affrettava a recuperare due sedie disperato al pensiero di far aspettare qualcuno di loro troppo a lungo.
"Non è che non t'aspettassimo," disse scontroso Lucius. "Noi non ti avevamo inventato, coscienziosamente."
"Noi?" rise nervosamente Narcissa. "No, no, non è vero. Ma certo che sei il benvenuto a unirti a noi."
"Non preoccuparti, Cissy, ti credo," sorrise Barty, benché i suoi occhi non stessero sorridendo con lui. "Credo che sia interamente da rimproverare Lucius per la sua scortesia."
"Scortesia?" ghignò Lucius. "Ti permetto di stare a casa mia!"
"Ecco a lei, Signore," borbottò da dietro Barty Codaliscia, offrendogli la sedia.
Con un sorrisetto arrogante indirizzato a Lucius, Barty si sedette, con Bellatrix che faceva altrettanto. Quando anche Hermione si sedette, Barty chiamò Winky, che apparì non appena il suo nome fu pronunciato.
"Cosa Winky può fare per Padrone?" chiese lei con un inchino.
"Oh, magari potresti... riempire il piatto per me."
Barty lanciò un'occhiataccia a Lucius ed era ovvio che avesse invocato Winky solo per fargli dispetto.
"Ti ho detto..."
"... di tenere quella cosa sporca fuori dalla tua casa," finì per lui Barty, con un ghigno maniacale. "Beh, credo proprio tu non mi abbia lasciato colpito a riguardo, tu che dici?"
"Non pensare di potermi spaventare, Crouch!"
"Non pensare di potermi dare ordini, Malfoy!" abbaiò in risposta Barty, con un'intensa occhiataccia a Lucius.
Dopo un silenzio davvero poco confortevole, dopo aver mandato via Winky, Barty lo ruppe.
"Allora. Dove vive Aberforth Silente?" domandò a nessuno in particolare.
Ci fu di nuovo un silenzio doloroso.
"Granger?"
Hermione aveva provato ad essere quasi invisibile, ma quando Barty le fece la domanda, lei quasi si strozzò con un pezzo di pane. Ma lei non sapeva la risposta, quindi scosse la testa.
"Lo sai cosa succede quando mi menti, vero?" le chiese in tono soft Barty.
"So io dove vive," all'improvviso risuonò a la voce di Draco con un tono che lei non gli aveva mai sentito prima. Non sembrava snob come al suo solito. Sembrava nervoso e spaventato.
Barty si sporse in avanti sui propri gomiti, chiaramente divertito e interessato a quello che il giovane Malfoy avesse da dire. Draco divenne ancora più pallido quando tutti gli occhi furono su di lui.
"Lo sai?" disse Barty. "Dimmelo, allora."
"Lui v-vive in Hogsmeade. Non so l'indirizzo preciso, ma...lui vive lì."
"Bene, visiterò Hogsmeade domani," disse Barty con il sorriso che si allargava. "E tu, Draco, mi accompagnerai."
"Cosa? No!" interruppe Lucius.
"Il ragazzo ha bisogno di esperienze, ha bisogno di mettersi alla prova," disse Bellatrix, scegliendo chiaramente la parte di Barty.
"Lui non va da nessuna parte con quel lunatico!"
L'espressione di Barty si scurì, e l'intera stanza sembrò farsi più scura con lui.
"Non lo puoi proteggere per sempre," disse Bellatrix a Lucius, spensierata come se stessero parlando del tempo.
"Perché vuoi portare Draco, Barty?" chiese con tono soft Narcissa.
"Come ha detto Bellatrix, potrebbero fargli bene delle esperienze. Finora non è stato altro che un fallimento," rispose Barty.
"Non ha senso. Tu vuoi solo usare il mio ragazzo per punire me. A te non sono mai piaciuti i Malfoy, e ora vuoi soltanto mettere mio figlio in pericolo! Sappiamo esattamente come lavori, Crouch, e non te lo permetterò!" ringhiò Lucius.
"Pericolo?" lo derise Barty. "Non c'è alcun pericolo a Hogsmeade. E lui sarà con me. Potrà ottenere la verità da Aberforth. Se non lo fa, lo punirò per il suo fallimento personale. Se lui non mi dà l'esatta localizzazione di Potter, allora lo vedrò come tradimento al Signore Oscuro."
"E chi lo dice che Aberforth conosca la localizzazione di Potter? Non sappiamo nulla di quell'uomo! Potresti attirare mio figlio in una trappola! Non me ne frega un accidenti di te, ma se mio figlio si fa male in qualsiasi modo..."
"Farai cosa?" gli chiese Barty, alzandosi lentamente.
Draco era pallido come un fantasma ed Hermione poteva vedere il sudore sulla sua fronte.
"Chiediamolo a Draco quello che pensa, Lucius. Se lui vuole andare, allora dovrebbe," disse Narcissa, guardando il figlio con aspettative.
"I-eh..." balbettò nervosamente Draco, ma lui non dovette compiere una scelta, perché suo padre lo interruppe.
"MA CERTO CHE LUI NON VUOLE ANDARE CON QUELLO PSICOPATICO! LUI NON VA!" urlò Lucius dal tavolo.
"NE HO ABBASTANZA!" esclamò Barty, battendo il pugno destro sul tavolo, facendo traballare posate e piatti. L'improvvisa rabbia nella sua voce fece indietreggiare tutti in quella stanza, inclusa Bellatrix. Probabilmente tutti sapevano di cosa fosse capace Barty in un impeto di rabbia.
Perfino i peggiori Mangiamorte avevano paura di lui.
E soprattutto ne aveva Draco, che ora stava combattendo con le proprie lacrime.
"Il ragazzo verrà con me, che vi piaccia o no," aggiunse Barty, con voce più calma e fredda. "Partiremo domattina."
Si sedette ancora ma nessuno osò più dire una parola per rompere quell'insopportabile silenzio.
Draco cercava di non dimostrare la sua paura, ma pure Hermione poteva vedere le sue mani tremanti. Se lo poteva vedere lei di sicuro lo poteva vedere anche Barty. E a lui piaceva la paura degli altri.
Lucius sembrò arrabbiato per tutta la durata della cena e Narcissa era almeno spaventata quanto il figlio. Solo Bellatrix sembrava godersi ogni cosa. Ma, ovviamente, lei era come Barty. Anche lei odiava l'infedeltà, anche lei amava la paura degli altri e anche lei amava infliggere dolore agli altri...
Hermione era solo felice che l'attenzione di Barty non fosse rivolta interamente a lei, ma sapeva che lui sarebbe stata una pessima compagnia se fosse rimasto con quell'umore.
Ed era lei quella che doveva restare con lui per tutto il resto della serata.
La serata fu tesa, infatti, Barty era stato scontroso per tutta la sera e il suo umore non si era certo rischiarato dalla cena. Hermione pensò che la cosa migliore fosse non parlargli affatto, nella speranza che lui la lasciasse in pace.
Perché se sbottava, lei era la più vicina che lui potesse raggiungere. E non poteva sapere cosa avrebbe fatto.
"Hai finalmente imparato a startene zitta, vero?" rimarcò all'improvviso Barty, mentre l'aveva incatenata con una gamba al letto.
Lei non voleva ancora rispondergli. Anche se qualcosa le diceva che lui volesse che lei lo provocasse.
"Dimmi, hai finalmente capito chi è che comanda?"
Hermione stette calma, senza nemmeno guardarlo negli occhi.
"È piuttosto scortese non rispondere alla domande di qualcuno, lo sai. Andiamo, cucciola, guardami," disse lui, anche se non era un suggerimento il suo. Era piuttosto un ordine.
"Non vuoi essere amato?"chiese all'improvviso Hermione, nella speranza che forse qualcosa di umano in lui fosse rimasto. Non lo sapeva nemmeno lei perché ci stesse ancora provando. Quando lei vide la sua faccia, la lingua che scattava fuori e gli occhi sgranati che lo rendevano ancora più come il pazzo che anche i Mangiamorte temevano, lei capì che era inutile. Era rotto oltre ogni possibilità di riparazione. Era pazzo.
"Come, prego?" le domandò pericolosamente.
"Non ... ti auguri mai di poter avere qualcuno come Elora?" chiarì Hermione.
"Non ho mai voluto qualcuno come Elora, io voglio soltanto Elora," rispose lui. "Infatti... appena il Signore Oscuro conquisterà il mondo, io diventerò uno degli uomini più potenti su questa Terra. Potrò fare qualsiasi cosa io voglia. Potrei riaverla indietro. Con me, quello è il suo posto."
Hermione sbuffò, anche se lo sapeva che lui era serio. Lui davvero avrebbe provato a riportare i morti in vita. Era folle abbastanza da poterlo fare.
"E tu... tu faresti bene a tenerti uno degli uomini più potenti della Terra come amico... o perlomeno non come tuo nemico... Io potrei proteggerti, lo sai?"
"Non avete ancora ottenuto il mondo, ancora. E mai lo otterrete."
Lui ridacchiò nel modo più crudele che Hermione avesse mai sentito.
"Ma certo che lo otterremo, sciocca ragazza, l'Ordine non resisterà a lungo. Abbiamo una maggioranza schiacciante," ghignò Barty. "Ora va' a dormire non voglio più parlare."
Hermione sollevò le sopracciglia, ma non disse nulla. Non si aspettava che lui la mandasse a dormire così presto. Si aspettava che lui la toccasse, ma lui non l'aveva fatto. Quell'uomo era davvero troppo imprevedibile.
La domanda più grande era perché lui avrebbe dovuto mantenerla viva. Lui l'avrebbe potuta uccidere così tante volte, soprattutto dopo il suo 'tradimento'.
Era furioso, eppure non l'aveva uccisa.
Lei era segretamente molto felice che lui le avesse permesso di avere un po' di riposo, perché era molto stanca. Magari lo era anche lui, magari aveva bisogno di dormire un po'. Lui si sdraiò vicino a lei, coperto solo dai suoi boxer, mentre Hermione girò la schiena verso di lui. Lei quasi si addormentò, era quasi in grado di ignorare la sua presenza accanto a lei. Finché lei non sentì il respiro di lui sul proprio collo.
"A volte tu me la ricordi..." mormorò lui. "Carina, talentuosa, intelligente, molto ribelle... quasi impavida... peccato tu sia una sporca Mezzosangue."
Hermione scivolò via da lui, cercando disperatamente di ignorarlo, nella speranza che lui pensasse che lei si fosse addormentata.
"Il Signore Oscuro non approverà... non ti posso tenere," continuò lui. "Non posso proteggerti, piccola Grifondoro."
Sta soltanto cercando di spaventarmi, pensò Hermione.
"Non ho dimenticato quello che tu hai provato a farmi. Ho ancora le cicatrici sul petto che lo provano. Eppure ancora ti rifiuti di scusarti. Te lo sei dimenticato quello che ti ho promesso io dopo quel tuo piccolo atto di violenza?"
Fa' solo finta di dormire, pensò Hermione nervosamente. Lui sta soltanto cercando di spaventarti... ti vuole rompere, vuole vederti soffrire, vuole che tu ti scusi, così lui sarà ancora al comando.
"Ti serve un promemoria?" chiese con un lato minaccioso nella sua voce il suo respiro bollente contro il suo orecchio.
"Ucciderò tutti quelli che ami per quello che hai fatto." poteva sentire la sua voce di nuovo nella sua mente.
"No," bisbigliò Hermione.
Lei immediatamente strinse gli occhi, maledicendosi per aver fatto saltare la sua copertura. Ora lui sapeva definitivamente che lei fosse sveglia. Ma lei non poteva rispondere alla domanda che aveva ora in testa. Se lui aveva minacciato di uccidere tutti quelli che lei amava, perché non lo aveva fatto? Aveva avuto la possibilità con i suoi genitori. Aveva avuto la possibilità con Neville, con Ginny... ora che ci pensava, lui non aveva mai portato a termine nessuna delle sue minacce.
"A Padron Barty inizia a piacere Miss Granger," suonò la voce di Winky nelle sua mente.
"Il Padrone sta proteggendo Miss Granger,"
"... lui bisogno di persone che prendono cura di lui..."
Un pensiero fulminò improvvisamente Hermione.
Lui la stava minacciando... perché la voleva controllare? Così che la potesse tenere con sé? Lui l'amava? Non che lui l'avrebbe mai ammesso... Era addirittura possibile che lui fosse in grado di amare qualcuno? No, idea stupida. Lui le aveva fatto male, non solo l'aveva minacciata, aveva usato anche le Maledizioni Senza Perdono su di lei
Anche se... avrebbe spiegato perché lei fosse ancora viva. Perché davvero non c'era nessuno che potesse impedire a lui di ucciderla. Non aveva più bisogno di lei per il suo 'piano' , c'erano molti modi per trovare Harry.
Magari Barty davvero pensava che lei assomigliasse al suo vecchio amore. E nella sua mente deviata pensava che se continuava a renderla spaventata da lui, avrebbe avuto troppa paura per tentare qualcosa per poter fuggire.
E finora in quello lui aveva successo.
Lei ancora sentiva quando lui posava i suoi occhi scuri e freddi su di lei che lui era capace di cose ancora più terribili di quelle che lei aveva già sperimentato.
Magari non era nemmeno vero, ma con lei funzionava.
Funzionava pure coi suoi compagni Mangiamorte.
Lui l'aveva sotto il suo controllo, che le piacesse o meno.
E sapeva quanto si sarebbe infuriato lui quando lei gli avesse chiesto se ci teneva a lei.
L'avrebbe negato. L'avrebbe torturata.
Magari lui aveva paura di poter amare ancora.
TBC
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Non so voi, ma io quando le ha fatto quelle confessioni mi sono sciolta.
Barty è cotto perso e non si può dire che Hermy sia del tutto indifferente, non si farebbe quelle 350 domande che si fa se lo fosse, no? ;)
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