Capitolo X: Merciless
"Perché diavolo lo hai fatto? Non dovevi uccidere quell'uomo!" gridò rabbiosa Hermione a Barty, dopo che l'apotecario era crollato sul pavimento.
Barty la ignorò mentre si incamminava verso la porta, ma Hermione gli bloccò il sentiero.
"Beh?" lo interrogò di nuovo.
"Levati di mezzo!" le disse Barty, con voce bassa.
"Non puoi assassinare gente così! Lui non aveva fatto niente di sbagliato!"
Barty emise un mugugno infastidito, le afferrò entrambi i polsi e la spinse via da lui.
"Ancora una parola e ti darò una ragione per urlare."
Ci volle un po' ad Hermione per capire a cosa si riferisse lui, ma poi si ricordò che erano ancora in Diagon Alley e che la strada era piena di bambini. E Barty era capace di far saltare in aria un paio di negozi, era folle abbastanza da farlo.. Quindi lei strinse forte la mascella per impedirsi di gridargli contro.
Lo seguì quieta quando lui uscì e si preparò di nuovo per la smaterializzazione.
Ma quando lui le afferrò il braccio, non li smaterializzò subito alla Tenuta Crouch.
Invece, lui alzò la bacchetta, la puntò al cielo e poi lanciò ad Hermione un ghigno depravato, prima di concentrarsi sull'incantesimo.
"MORSMORDRE!"
L'ultima cosa che Hermione vide furono diverse facce spaventate e poteva sentire la gente urlare dall'orrore. Le persone indicavano il teschio verde nel cielo.
La cosa successiva che seppe è che era tutto calmo e quieto di nuovo. Era tornata alla tenuta di Barty.
"Tu...tu...tu... mostro squilibrato," disse Hermione, che ancora tremava.
A rinforzo del suo terrore, Barty stava ancora ridendo. Gli piaceva davvero tutto ciò. E questo la terrorizzava a morte. Era così paralizzata che nemmeno si accorse che era tornata al suo aspetto normale.
"Questo non è divertente!"
"No... è molto divertente. A loro serviva un piccolo promemoria. Dovevo mostrare loro cosa accade a chi disobbedisce agli ordini del Signore Oscuro," sogghignò come un pazzo Barty.
"Beh, Voldemort è tanto pazzo quanto te," sbottò Hermione.
Il sorriso di Barty svanì immediatamente e i suoi occhi si indurirono. Fece un passo verso di lei, la sua lingua che si muoveva a scatti, di nuovo. Aveva fatto così dopo aver ucciso Mr. Mulpepper probabilmente perché era così eccitato, ma ora probabilmente stava a significare che Hermione lo aveva fatto arrabbiare di nuovo.
"Non credo che dirai ancora così, quando il mio padrone avrà conquistato l'intero mondo. Quando tutti i Babbani e gli sporchi Mezzosangue si inchineranno ai suoi piedi. Così come deve essere. E così farai tu. Ti inchinerai allo stesso modo." le disse, pericolosamente calmo.
"Io n-non lo farò. V-voi n-non vincerete!" gridò Hermione.
"Hai bisogno di imparare un po' di buone maniere. Pensavo che tu mi avessi promesso di essere obbediente, in cambio di quella ragazza Weasley. Se ti rifiuti di obbedirmi d'ora in poi, se continui a parlar male di me o del mio padrone allora forse dovrò fare una visitina ai tuoi cari genitori..."
"Non ti azzardare!" gli gridò furiosa Hermione e cercò di aggredire Barty.
Ma ovviamente era ancora sprovvista di armi e quindi indifesa. Barty era molto più forte di lei, quindi lei si ritrovò pressata contro il muro nel giro di pochi secondi.
"Ascoltami, strega," sibilò lui. "Dovrai essere carina con me d'ora in poi. Mi ubbidirai. E di certo non mi attaccherai."
"Lasciami! Ti prego... mi stai facendo male!"
Barty strinse la mascella e poi la lasciò andare con uno sguardo disgustato sul suo volto.
"Bastardo." sospirò Hermione, ma non abbastanza piano.
"Come, prego?" chiese con tono soft Barty con gli occhi che gli bruciavano di rabbia.
"Niente."
"Ti ho sentito."
"E allora perché me lo domandi?"
"NE HO ABBASTANZA!" urlò Barty, facendo indietreggiare Hermione per quel suo scatto. "NEL SALOTTO. ORA!"
Non l'attaccò. Non cercò di punirla. La guardò con uno sguardo davvero intenso.
E per qualche ragione, bastò questo a far correre Hermione nel salotto più veloce che potesse.
Soprattutto dopo quella vaga minaccia che riguardava i suoi genitori.
Non voleva pensare a cosa lui avrebbe potuto fare ai suoi genitori se lei lo avesse fatto arrabbiare troppo. E lui era già oltre il furibondo. Dove starci davvero attenta da quel momento in avanti.
Lei gli doveva obbedire.
"Siediti," ringhiò la voce di lui dietro di lei, quando lei entrò nella stanza.
Hermione scelse di sedersi sul divano più vicino solo per fare come diceva lui il più velocemente possibile.
"Mi dispiace, Mr. Crouch," Hermione sentì la sua stessa voce che diceva così.
Era meglio tradire se stessa che mettere a rischio la vita dei suoi genitori.
"Oh sì, sarai dispiaciuta. Posso assicurartelo."
"No! Davvero! Mi dispiace. Non avrei dovuto dire le cose che ho detto. Ti ascolterò d'ora in poi."
Barty la derise guardando Hermione dall'alto in basso. "Hai paura che faccia del male ai tuoi genitori Babbani? Io non credo tu sia davvero dispiaciuta..."
"Ti prego, mi perdoni?" ritentò Hermione.
"Io non mostro pietà. A nessuno. E specialmente non agli sporchi Mezzosangue."
"No. Lo so. E nemmeno al tuo stesso padre."
"Non parlare di mio padre in questa casa! Non ti azzardare! Lui meritava di morire. Dovrebbe ringraziarmi perché l'ho ucciso velocemente!" sibilò Barty.
Hermione decise di non rispondergli indietro. Se lui voleva che lei non parlasse di quello, allora lei avrebbe tenuto la bocca chiusa.
"Per quanto riguarda perché sei qui," disse Barty con la sua voce ora più soft.
Hermione attese che lui continuasse, ma apparentemente Barty sentiva il bisogno di sedersi vicino a lei sul divano. Molto scomodamente vicino. Vicino abbastanza da far desiderare a Hermione di smettere di respirare. Poteva sentire il suo stesso respiro addensarsi. Il suo cuore si mise a battere rapidamente e tutto il suo intero corpo voleva lasciare quel divano.
Ma non poteva prendere e alzarsi. Sarebbe stato scortese. Lo avrebbe fatto arrabbiare.
"Il Signore Oscuro vuole Potter. lo vuole vivo. E tu... tu sei l'esca perfetta. Potter senza di te è inutile. Il Golden Trio. Tu sei davvero importante per quello. Ecco perché, non appena il nuovo anno scolastico comincerà, tu spedirai una lettera a Potter. Solo a Potter. Abbiamo ipotizzato che lui non sarà accompagnato da nessuno dell'Ordine, quindi riceverà quel messaggio da solo. E lui probabilmente è così stupido da venirti a cercare per conto suo. Con il ragazzo Weasley. E io sarò pronto per riceverli. Li catturiamo, li portiamo al Signore Oscuro e poi io deciderò cosa farne di te. Quindi in pratica, sei totalmente in balia della mia clemenza. Magari, se sei davvero carina con me, forse ti terrò viva." disse a Hermione Barty.
Hermione sentì i brividi lungo la schiena. Era un piano molto semplice. Forse proprio a causa della sua semplicità avrebbe potuto addirittura funzionare. Harry sarebbe davvero venuto a cercarla per conto proprio. Non avrebbe chiesto aiuto all'Ordine. Avrebbe pensato di riuscire a farcela da solo. Sarebbe venuto alla villa con Ron e si sarebbe fatto uccidere.
"Questo è crudele... non puoi farmi fare questo! Non posso tradire i miei amici!" disse Hermione.
"Ammiro la tua lealtà," disse Barty con una genuina approvazione. "È un peccato che la tua lealtà sia riposta nelle persone sbagliate. Ti sei già dimenticata quello che ti ho detto?"
"Che la mia vita dipende da te?"
"Esattamente. Quindi, fa' la brava ragazza, obbediscimi e forse otterrai di poter vivere. Te lo posso promettere. E credimi, non a molti sporchi Mezzosangue viene concesso di vivere," sogghignò. "Ma io posso proteggerti."
"Io non ho bisogno di protezione."
"Sì che ce l'hai. Protezione da me. E dagli altri Mangiamorte."
"Preferirei che tu mi uccidessi, piuttosto che vivere qui per il resto della mia vita," sbottò Hermione. "E poi io nemmeno ti piaccio. Tu disprezzi i nati da Babbani. Perché mai mi dovresti volere qui?"
"Preferiresti essere morta? Davvero?" fece un sorrisetto Barty. "Allora non sei così coraggiosa come credevo. Immagino che ancora ti metto paura, allora?"
"No. Mi fai venire solo voglia di ucciderti."
"Uccidermi?" Barty ora rideva, scivolando solo più vicino ad Hermione. "Io pensavo saresti stata carina con me, no? Non era quello che hai detto solo alcuni minuti fa?"
"Questo era prima che tu mi volessi tenere qui."
Barty si morse il labbro inferiore, ma Hermione vide che c'era un guizzo nei suoi occhi che non c'era mai stato prima. Si accorse anche che lui la stava squadrando da capo a piedi. E non le piaceva affatto la sensazione dei suoi occhi sul suo corpo.
"Tu sai quali sono le conseguenze se ti rifiuti di essere carina con me," disse Barty, con la voce un po' roca.
Hermione ebbe la sensazione che lui stesse per farle qualcosa di molto peggio che torturarla con la Maledizione Cruciatus. Lei vide lo sguardo nei suoi occhi. Era lo stesso sguardo che aveva quando per poco non aveva violentato Ginny.
"Per favore, potresti solo indietreggiare?" domandò Hermione cercando di spostarsi.
"È stata colpa tua se non ho potuto avere la ragazza Weasley," disse Barty. "Quindi ora mi dovrò trovare un'alternativa."
"Sono una nata da Babbani Tu non mi vuoi," tentò Hermione. dentro di sé stava andando nel panico.
"Ho cambiato idea. Davvero, per essere una sporca Mezzosangue sei molto attraente e piena di talento. E se fai la brava, allora non ti dovrò nemmeno fare del male." fece un sorrisetto Barty, con la mano che avvolgeva il punto vita di Hermione.
"Tieni giù le zampe da me!" ringhiò Hermione, spingendogli via il braccio.
Lo avrebbe dovuto sapere che lui non avrebbe reagito bene. Le afferrò la vita e la forzò sopra il divano, tenendola al suo posto con il proprio corpo.
"Sii carina," ringhiò lui. "Farai la brava ragazza, adesso?"
"Per favore, Mr. Crouch..."
"No, chiamami Barty, adesso. Ti ho chiesto una cosa."
Con le lacrime agli occhi Hermione annuì. Doveva pensare alla propria sicurezza. E alla sicurezza dei suoi genitori. Forse se avesse cooperato avrebbe fatto meno male.
"Bene," mormorò Barty. "Non te ne andrai... sei mia, adesso."
Hermione chiuse gli occhi e decise di non combatterlo più. Gli avrebbe lasciato fare ciò che più voleva con lei, se avesse significato che i suoi genitori erano al sicuro. Era l'unico pensiero rassicurante che aveva in quel momento.
Lei cercò di pensare a qualsiasi cosa eccetto l'uomo che le stava sopra, qualsiasi cosa pur di distrarsi da quell'uomo raccapricciante.
Ma non poteva.
Lui continuava a chiederle la sua attenzione, si stava assicurando che lei ne sentisse ogni momento. Hermione nemmeno lo sapeva se lui stesse facendo così per punirla o se lo faceva perché lui genuinamente credeva che le stesse donando piacere. In entrambi i casi, odiava tutto ciò. Lui non le stava facendo male in alcun modo, ma la sua nauseante tenerezza lo rendeva soltanto più ripugnante. Silenziosamente lei giurò a se stessa che avrebbe ucciso il Mangiamorte non appena ne avesse avuto l'occasione.
TBC
Volevo mettervi un warning ma poi avrebbe spoilerato troppo... però okay, è sbagliatissimo, un'azione depravata, ma almeno è tanto gentile, quasi dolce in quell'atto... a me 'sta cosa ha colpito un sacco la prima volta che l'ho letto, ma pure ora.
Tornando un po' all'inizio del capitolo, ma quant'è figo Barty quando lancia il marchio nel cielo? *O*
alla prossima, liberi di dire all'autrice tutto quello che vi va ... e a me se sto traducendo male ^^' spero di no...
Link capitolo originale
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