Capitolo 36
Nota di Fairy: Questa storia diventerà sempre più dark, reggetevi forte! :)
Capitolo 36
Nascosta nell'aula vuota del quinto piano, Hermione stava valutando le sue opzioni, Ma nessuna opzione sembrava una buona scelta.
Lei poteva anche far scappare Harry e Ron, potevano provare a fuggire, ma, come le aveva detto Barty, per loro non c'era via d'uscita. Perfino i passaggi segreti sarebbero stati sorvegliati dai Mangiamorte. L'unica via di uscita sarebbe stata quella da dove erano entrati, che Hermione sospettava essere la Stanza delle Necessità.
Non era stupida. Quella era l'unica stanza che non si potesse trovare in nessuna delle mappe di Hogwarts.
L'unico passaggio segreto poteva essere lì. Il problema era che nemmeno Barty era stupido. La Stanza delle Necessità sarebbe stato di sicuro il primo posto che avrebbe distrutto, uccidendo chiunque sulla sua strada. Pertanto, se lei avesse permesso a Ron e Harry di correre via, i suoi amici che si nascondevano nella stanza delle Necessità sarebbero stati feriti e Harry e Ron sarebbero potuti essere catturati.
E lei avrebbe ricevuto una dolorosa tortura, se non la morte. L'unica opzione ragionevole sembrava essere condurre Harry e Ron nell'ufficio di Barty senza essere visti da nessuno.
Lei si fidava di Barty e della sua promessa di lasciare vivere Ron.
Almeno così Ron sarebbe rimasto vivo. E magari poteva anche persuaderlo a non consegnare Harry al suo Padrone. Barty era fedele al suo Padrone in un modo insano, lo sapeva come nessun altro, ma valeva la pena provare. Era un pensiero strano, Barty sembrava essere la sua sola speranza in quella situazione.
Non c'era modo che lei potesse avvertire qualcuno dell'Ordine.
Barty lo avrebbe notato immediatamente quando lei li avesse condotti all'ufficio della McGranitt. La stava tracciando, sapeva esattamente dove si trovasse. Un alluce fuori dalla linea e sarebbe subito apparso da lei.
Tutto quello che lei poteva fare era aspettare. E sperare che Ron e Harry non venissero per lei. Se stavano lontani, se rimanevano nascosti, se non altro almeno lei non ne sarebbe stata rimproverata. Non si sarebbe sentita in colpa. Ma d'altro canto, Barty avrebbe fatto a pezzi quel posto, letteralmente, magari sarebbero morti più amici suoi. Magari avrebbe ucciso Ron dalla frustrazione.
Cominciò a piangere silenziosamente. Non c'era una via facile per uscire da lì. Era solo una pedina, impotente nel gioco. All'improvviso sussultò sentendo dei passi veloci e una porta che veniva sbattuta. Si asciugò le lacrime dagli occhi per vedere chiaramente. Erano davvero lì. Erano venuti per lei.
"Ron, Harry," bisbigliò lei, cercando di impedirsi di piangere di nuovo, ora per la gioia e il sollievo. "Quanto tempo!"
Lei corse verso di loro, abbracciando insieme i due ragazzi.
"Non abbiamo molto tempo," disse, ancora quieta, temendo che qualcuno li potesse sentire.
"Hermione," disse Ron, afferrandole entrambe le braccia. "Cos'è successo? Sei fuggita? Ti abbiamo visto che eri tenuta rinchiusa da Crouch. Che cosa ti ha fatto? Ti ha fatto del male? Stai bene?"
"Shh," sibilò lei. "Dobbiamo fare piano, i Mangiamorte vi stanno cercando. Sto bene, Ron, sto bene. Tu come stai?"
"Abbiamo distrutto altri due Horcrux," le sorrise Harry. "E sospettiamo che ce ne sia uno nella casa Corvonero, anche, dobbiamo trovarl..."
"Zitto, Harry, zitto!" lo azzittì Hermione. "Ci possono sentire. Io..."
Ingoiò le sue parole, dibattendo con se stessa se glielo dovesse dire o meno.
"Cosa? Cosa c'è che non va?" chiese Ron.
"Ci può sentire. Barty. Crouch. Il Mangiamorte che mi ha tenuta prigioniera tutto questo tempo. Mi sta tracciando. Lui può sentire ogni parola che diciamo. Vuole che io vi porti da lui," disse Hermione quieta.
"Che cosa?" disse un po' troppo ad alta voce Harry. "Allora ci dobbiamo sbrigare! Dobbiamo scappare, se siamo abbastanza veloci..."
"No, Harry. Lui sa dove siamo. Lui può materializzarsi. Sarà qui in un secondo. Ci torturerà e saremo uccisi. Se faccio ritorno senza di voi, lui distruggerà l'intera Stanza delle Necessità, incluse le persone all'interno. Noi... io ho fatto un accordo con lui," confessò Hermione.
"Lui ti sta influenzando?" domandò Harry. "Sei sotto la Maledizione Imperius?"
"No, non lo sono. Lascia che ti spieghi. Vuole te, Harry. Vuole portarti dal Signore Oscuro. Ma non ti torturerà e non ucciderà Ron. Questo è l'accordo che ho fatto. Se vi trovano gli altri Mangiamorte, Ron sarà definitivamente ucciso. Non c'è una via d'uscita da questo, Harry, non c'è!" ricominciò a piangere lei. "Io non voglio che muoia nessuno di voi due!"
"Shh, va tutto bene. Non devi incolpare te di questo. Noi abbiamo scelto di venire a Hogwarts. Almeno tu sei al sicuro," disse Harry. "Conducici da Crouch."
Hermione guardò e vide che sia Harry, sia Ron avevano estratto le loro bacchette e annuivano a lei. Era un piano pericoloso, cercare di attaccare Barty. Lui probabilmente se lo sarebbe già aspettato che loro due fossero armati. Ma Hermione non li poteva avvertire. Doveva solo assicurarsi di fare ritorno prima che l'incantesimo di tracciamento svanisse.
"Andiamo," disse, "Restatemi vicino e seguitemi, restando calmi."
Più vicini si facevano all'ufficio, più nervosa si faceva Hermione. Aveva appena riavuto indietro i suoi amici e stava rischiando di perderli ancora in un paio di minuti. Se Harry e Ron fossero davvero riusciti ad avere la meglio su Barty, allora avrebbero potuto fuggire. Potevano usare il caminetto. Ma di sicuro Barty non era così stupido da non aspettarsi che loro provassero a maledirlo. Sarebbe stato preparato. Li avrebbe disarmati ancor prima che potessero sollevare le bacchette.
Quando finalmente raggiunsero la porta senza essere visti da nessun'altro, Hermione stava sudando e tremando visibilmente. Era così spaventata. Si fidava abbastanza di Barty da sapere che lui non avrebbe fatto del male a Harry e Ron, ma se avessero fatto a modo suo, Harry sarebbe comunque morto. Per poco non l'aveva ucciso in precedenza, al quarto anno, se non fosse stato per Silente. Perché mai lo avrebbe dovuto risparmiare stavolta?
Hermione bussò alla porta, ma non ottenne alcuna risposta. Lui non poteva essere fuori. Perché li stava ignorando. Bussò di nuovo Quando non ci fu di nuovo risposta, lei aprì la porta da sé, i due ragazzi che la seguivano con le bacchette alzate. ma non appena furono dentro, lei sentì un rumore dietro di lei e il suono di due bacchette che cadevano sul pavimento. Quando Hermione si girò, vide Barty che stava in piedi dietro Ron e Harry, che ora erano sprovvisti di bacchetta, la sua bacchetta pressata contro il collo di Ron.
"Perché mai vi dovrebbero servire le bacchette qui, ragazzi?" domandò, mentre chiudeva la porta dietro di loro. "Non sto pianificando di farvi del male. Sedetevi."
Spinse Ron via da sé , verso una delle sedie vicino al caminetto. Quando Ron, esitante, fece come gli era stato chiesto, Harry lo seguì e si sedette anche lui. Barty sembrava piuttosto compiaciuto da se stesso.
"Finalmente," sorrise. "Finalmente. Grazie per questo, cara."
"Come l'hai chiamata?" ringhiò Ron, senza prendersi la briga di nascondere la sua gelosia.
Barty posò il suo gelido sguardo su Ron per un paio di secondi, il che fece sentire l'intera stanza più fredda.
"L'ho chiamata cara. E credo che anche qualcuno stupido come te possa capire perchè," rispose secco.
"Che cosa, tu la ami?" sbuffò Ron "Tu?"
Ma quella era una cosa sbagliata da dire. Al Mangiamorte non piaceva essere preso in giro e di certo non l'avrebbe fatta passare liscia a Ron per avergli parlato così, senza avergli fatto capire quale fosse il suo posto. In un secondo Barty fu di fronte a Ron e si inchinò per parlargli all'orecchio.
"Mi ci è voluto un po' per abituarmi a lei, ma è la compagnia più divertente," sibilò, con tutto l'odio che potè raccogliere nella sua voce. "Adesso lei è mia, fino a che me lo concederà il Signore Oscuro e se solo ti sorprendo a guardarla in un modo che non mi piace, te ne pentirai. Non mi sei mai piaciuto particolarmente, ragazzo, quindi mi dovresti ringraziare sulle tue ginocchia scoperte, se ne uscirai da qui vivo."
"Lo hai già fatto un patto. Hai già promesso di lasciarmi andare," lo derise Ron. "E tu mi lascerai andare con Harry e Hermione."
Barty si rialzò e sollevò un sopracciglio.
"Davvero credi che io cambierò idea? O ti comporti bene o morirai. A te la scelta."
"Barty," cominciò Hermione, afferrandogli il braccio. "Per favore, lascialo vivere, per favore. Farò qualsiasi cosa."
"Tu lo ami ancora?" ringhiò, invece di rispondere alla sua domanda.
Quando lei non rispose, agitò il braccio per liberarsi dalla sua presa.
"Ebbene? Lo ami?" le chiese ancora, ora con un tono ancora più pericoloso nella sua voce. "RISPONDIMI!"
"I- io.. cosa vuoi sentirti dire?"
"La verità."
"Lui è mio amico. Ma certo che lo amo."
"Ragazza sveglia," fece un sorrisone lui. "Ma lo sai che non è questo che intendevo."
"T-tu non puoi ucciderlo. H-hai promesso."
"Provami che tu sei mia e mia soltanto e io gli risparmierò la vita."
"E riguardo a Harry?"
Lui strinse gli occhi quando lei glielo chiese e il cuore della ragazza iniziò a correre. Era stato chiaro riguardo a Harry, avevano un accordo.
"Non lo lascerò andare. Lo sai."
"Ti prego, ti prego, lascialo scappare da qui, prendi qualcun'altro, obbligarlo a bere la Pozione Polisucco, non mi importa. Solo non consegnarlo al Signore Oscuro."
"Il Signore Oscuro? Merlino, Hermione, te l'ha incasinata bene la mente, vero?" disse Ron, con un'occhiataccia a Barty.
E questo fu il momento in cui Barty innalzò la sua bacchetta e la puntò al giovane ragazzo rosso di capelli. La sua faccia sembrava quella di un maniaco, la sua lingua schizzò fuori per un momento.
"Non ero stato abbastanza chiaro?" ringhiò Barty, pressando la bacchetta contro il collo di Ron.
"Barty! Fermati!" urlò Hermione, allarmata.
"Lui ha avuto abbastanza avvertimenti," gracchiò Barty. "Cr..."
"FERMO!" ora fu Harry a urlare. "Verrò con te ad affrontare Voldemort. ma tu lascerai andare i miei amici . Ron ed Hermione."
Barty lo derise.
"Hermione vuole stare con me, non è vero?" disse lui a Hermione.
Quando lei non rispose subito, lui afferrò il suo braccio e le sussurrò all'orecchio, così che gli altri due non lo potessero sentire. "Tu o loro. Se tu scegli di lasciarmi, i tuoi amici moriranno. Se scegli di restare io ti posso garantire la tua sicurezza e quella dei tuoi amici. Appena il Signore Oscuro vincerà, a nessuno verrà anche solo in mente di toccarti,"
"Io non voglio che muoia Harry," sussurrò lei.
"Te ne farai una ragione. A volte i sacrifici vanno fatti. Consegneremo il ragazzo e tutto sarà finito, la guerra sarà finita. Diventeremo potenti. Ti aiuterò a sopravvivere. Se smetti di intralciarmi adesso."
Le sue parole divennero un po' più dure e minacciose alla fine, ma Hermione gli credette. Lei non voleva nient'altro che fermare la guerra. E non aveva molta scelta. Poteva o aiutare Barty e voltare le spalle ai suoi amici o poteva provare a combattere il Mangiamorte e finire ammazzata con Harry e Ron. Anche se sembrava che Barty le mostrasse dell'affetto, non avrebbe permesso che nulla si mettesse fra lui e il suo Padrone. Poteva ancora facilmente uccidere tutti e tre, inclusi i suoi amici che erano nella resistenza. Se non si fossero uniti al Lato Oscuro, sarebbero morti anche loro. Magari, se lei faceva come le era stato detto ora, poteva salvare il resto di loro. Barty avrebbe mantenuto in vita il resto dei suoi amici a Hogwarts. Non c'era alcun motivo per Voldemort di attaccare personalmente il castello, il che rendeva Barty la miglior opportunità per offrire protezione ai suoi amici.
"Rimarrò. E non ti intralcerò," rispose Hermione, sentendo un groppo in gola.
"Che cosa?! Ma sei seria?" gridò Ron. "Dimmi che stai scherzando!"
Hermione scosse la testa.
"Sono seria. Sto solo cercando di salvare quante più vite possibili."
"Mi disgusti," ringhiò Ron. "Onestamente, Hermione, non ti riconosco più. Potresti anche essere diventata una Mangiamorte tu stessa. Probabilmente ci hai pure dormito, con quel pezzo di feccia."
"Ron!" disse Hermione shockata, sapendo che cosa sarebbe successo dopo.
Ma prima che lei potesse fermarlo, Barty aveva già schiaffeggiato Ron col dorso della mano, che ora giaceva sul pavimento, con il labbro sanguinante.
"Mi stai rendendo davvero difficile mantenerti vivo. Dovresti essere felice che Hermione abbia scelto la mia parte, sai? Tu saresti già morto se lei avesse scelto di venire via. Voi due sareste stati torturati e morti, e i vostri amici che al momento si stanno nascondendo nella stanza segreta al settimo piano. Ora... la prossima volta che apri quella maledetta bocca, assicurati di pensarci due volte prima di parlare o l'intero settimo piano potrebbe venire raso al suolo. E ti farò assistere, non temere," disse freddamente Barty, prima di rivolgere la sua attenzione a Potter. "Non voglio che giochi alcuno scherzo qui. Verrai con me e lo farai con calma. Altrimenti il tuo rosso e gli altri non sopravvivranno. Capito?"
Harry annuì e basta. Hermione lo ammirò per la sua forza, era pronto a gettare la sua vita nel pericolo per poterne salvare di più. Ed era quello che stava facendo ora. Sapeva che sarebbe morto e nemmeno combatteva.
"Andiamo, tutti voi, afferrate il mio braccio." ordinò Barty.
TBC
psst se volete leggere di un Barty versione Mangiamorte cuore di panna (e amate David Tennant e i suoi personaggi a 360 gradi) vi consiglio questo crossover delirante a 4 mani con la mia socia:
https://aztruyen.top/tac-gia/TennantClub
se volete Barty in atmosfere più dark, con una crackpairing tutta da scoprire, potreste fare un salto su questa mia fic, la prima Potteriana in assoluto:
https://www.wattpad.com/1051846806-who%27s-got-you-i-you-really-don%27t-get-it-do-you
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