Capitolo 33
Capitolo 33:
Le vacanze di Natale passarono davvero velocemente E anche se Hermione lo sapeva che non doveva sentirsi così, lei si sentiva sicura e al sicuro con Barty. Lui l'aveva lasciata da sola soltanto una volta, quando si era recato da Voldemort a riguardo della morte di Amycus Carrow e nemmeno l'aveva minacciata su che cosa sarebbe potuto succedere se lei fosse scappata.
Lui era stato molto più gentile con lei, nonostante fosse freddo con tutti gli altri, eccetto che con sua figlia.
Ma ad Hermione non importava, finché lui avesse trattato lei con più rispetto. Lui aveva addirittura cominciato a sorriderle più spesso, non proprio nel modo gentile e pieno di calore in cui erano soliti sorriderle i suoi amici, ma comunque un tipo di sorriso con un po' più calore.
Lei continuava a dirsi che era quello il modo in cui il Mangiamorte dimostrava affetto. Inoltre, quel sorriso lo rendeva più attraente. A Hermione casa sua non mancava più come prima, aveva addirittura aiutato Winky a decorare un albero di Natale, cosa che la faceva sentire più a casa. Naturalmente, non era del tutto al sicuro, e doveva badare con molta attenzione alle sue parole, ma al tempo stesso lei sapeva che Barty la stava proteggendo e che avrebbe mantenuto la sua parola. In precedenza lui l'aveva protetta da quegli uomini, lei si sentiva al sicuro quando lui la stringeva a sé.
E anche se lei non ci avrebbe mai pensato, aveva scoperto che Barty aveva un cuore per davvero, era solo molto attento a non mostrarlo a chiunque. A Natale, dopo aver ricevuto quell'assai costosa collana, lei gli aveva concesso il regalo di Natale che voleva lui senza che nemmeno lui glielo chiedesse.
Accettare il suo destino e basta le sembrava la cosa migliore da fare per il momento, le rendeva la vita molto più semplice.
D'altro canto, i genitori di Skye avevano vita più difficile. Barty ancora non li aveva perdonati per essere stati sgarbati e ingrati, quindi non avrebbe concesso loro di parlare senza il suo permesso. Naturalmente, anche loro avevano ricevuto dei regali di Natale, ma era stata più una formalità che una gentilezza.
Alla coppia non era nemmeno permesso di mangiare assieme a loro, dovevano mangiare in cucina mentre gli altri erano in sala da pranzo. Barty stava loro meramente concedendo di vivere in casa sua solo perché erano i nonni di sua figlia.
Skye riceveva più attenzioni dal padre e i due erano sempre più uniti. Avevano anche discusso che Skye dovesse frequentare Hogwarts, con gli studenti della sua età.
Lei aveva un po' difficoltà a tenersi al passo col resto degli studenti, ma almeno avrebbe potuto imparare qualcosa, anziché restare alla Tenuta, senza fare nulla.
Hermione pensava fosse più perchè in questo modo Barty la potesse tenere d'occhio, lui voleva che lei diventasse una Strega Oscura, così come lui era un Mago Oscuro, ma lui non si fidava dei suoi nonni.
Inoltre, convinto che Harry e Ron prima o poi si sarebbero fatti vedere, anche Hermione doveva venire.
All'ultimo giorno di vacanza, comunque, Barty sembrava molto arrabbiato per qualcosa. Quindi Hermione decise di interrogarlo a riguardo, prima che lui facesse esplodere la sua rabbia contro di lei.
"Che c'è che non va?" gli chiese durante la colazione, la mattina della partenza. "Lo vedo che sei contrariato."
"Si tratta di Hogwarts. Alecto Carrow non si è ancora ripresa dall'attacco che ha subito. E il Signore Oscuro, fra tutti, ha deciso che sarà Lucius Malfoy a prendere il suo posto. E non c'è niente che io possa fare a riguardo." ringhiò.
Hermione annuì con comprensione, lei sapeva quanto Barty odiasse la famiglia Malfoy, ai suoi occhi erano tutti traditori e codardi.
Non gli rispose, non c'era nulla che riuscisse a pensare da potergli dire.
"A proposito," continuò con tono brontolone. "Ho intenzione di scoprire chi ha attaccato Carrow a Hogwarts, non m'importa quel che ti ho promesso, se è uno dei tuoi amici lo punirò severamente. Quindi ritieniti avvisata. Di Carrow non me ne potrebbe importare di meno, ma questo era un attacco a un Mangiamorte, e quindi al Signore Oscuro stesso, lo riesci a capire?"
"Sì,"rispose Hermione, in un sussurro, sapendo saggiamente bene che non conveniva litigare con lui su questo punto.
C'era un'alta probabilità che quella fosse un'azione da parte dei Grifondoro, magari anche più di uno. Erano gli unici ai quali Hermione potesse pensare, abbastanza coraggiosi e irresponsabili da attaccare una Mangiamorte.
Il problema era che Barty non era stupido, quindi probabilmente anche lui sapeva già chi fossero gli aggressori. Magari non sapeva esattamente di chi si trattasse, ma poteva fare delle ottime supposizioni. E se gli studenti non avessero confessato da soli, sarebbe andato da loro a uno a uno.
Per i successivi tre giorni Hermione non aveva idea di che cosa avesse in mente Barty. Lui non le diceva niente quindi lei non aveva idea se i suoi amici fossero al sicuro o vivi. Lei era stata rinchiusa in camera di Barty, vicino al suo studio, protetta da tanti incantesimi di difesa e anche da Magia Oscura che non conosceva. Un elfo domestico di Hogwarts andava in camera sua ogni tanto, per procurarle cibo e bevande, il quale era l'unico contatto che aveva durante il giorno, a parte Barty.
Non aveva visto nemmeno Skye, che dormiva nel dormitorio dei Serpeverde. Al terzo giorno dal loro arrivo a Hogwarts, il suo non sapere che cosa stesse accadendo fu troppo e lei cominciò a piangere.
Era la prima volta da un po' che lei piangeva e le era uscito tutto in una volta. Quando Barty tornò nella stanza dopo la cena, che quella sera Hermione nemmeno aveva toccato perché era troppo triste, scoppiò in lacrime di nuovo, come se non si potesse più fermare.
Fortunatamente per lei, Barty non era di pessimo umore e non si arrabbiò con lei, come lei aveva temuto in un primo momento
Invece lui si sedette accanto a lei sul letto e le avvolse attorno un braccio, premendo leggermente la sua testa contro il proprio petto e accarezzandole i capelli in un modo calmante.
Aspettò pazientemente che lei si calmasse, prima di chiederle cosa ci fosse che non andava.
"Shhh.." le disse all'orecchio. "Dimmi perché stai piangendo."
Era difficile ricordare che lui fosse un assassino psicotico chi la stava confortando in quel momento. Era una così bella sensazione essere avvolta dalle sue braccia. E lui aveva un così buon profumo.
"I-io so-no così spaventata," singhiozzò lei, premendo ulteriormente la testa contro il suo petto.
"Perché? Di che cos'hai paura? Tu non sei in pericolo, finché non mi dai un motivo per farmi arrabbiare, te l'ho detto." le disse rassicurante.
"S-so-no spaventata per i miei amici," spiegò Hermione. "I-io non s-so che suc-cede là fuori e non s-so se sta-stanno bene e non so cosa farai a chi ha attaccato C-Carrow."
"Io lo so già chi ha attaccato Carrow."
Gli occhi di Hermione si spalancarono dallo shock.
"Un ragazzo chiamato Seamus Finnigan e un altro chiamato Ernie MacMillan," le disse Barty. "Hai tutto il diritto di essere spaventata per loro. Comunque, posso notare che la mia piccola Hermione si preoccupa davvero del benessere dei suoi compagni studenti,"
Lei annuì impaziente.
"Ti prego, non far loro del male, hanno solo attaccato Carrow, probabilmente avrà iniziato lei," argomentò Hermione.
"A me non piace, ma è comunque una Mangiamorte. Loro non avevano alcun diritto di attaccarla. Come insegnante e come Mangiamorte lei è sotto la responsabilità mia e del Signore Oscuro stesso."
"Anche gli studenti sono una tua responsabilità," sussurrò Hermione, alzando lo sguardo per guardare i suoi occhi da sotto il suo braccio. "Li puoi lasciare andare. O metterli in punizione, dargli faccende domestiche da fare, qualsiasi cosa. Solo non la tortura."
Lui rise a quello, come se fosse la migliore battuta che avesse mai sentito.
"Sai che non li lascerò andare, dolcezza. Ma se davvero ci tieni così tanto, se davvero sei così spaventata per la loro sicurezza, forse allora potrei essere in grado di alleggerire un po' la mia punizione. Ricordati che lo faccio solo per te e per nessun altro," disse con voce bassa ed Hermione non seppe dire se era una minaccia o una gentilezza. "Ora asciugati le lacrime e smettila di essere spaventata, non c'è nessuno che possa farti del male, piccola leonessa. Dovresti mangiare la tua cena. Credo ti serviranno energie per stanotte."
Quella promessa sottintesa prima l'avrebbe spaventata, ma ormai si era abituata. Hermione aveva imparato nei mesi precedenti come comportarsi con Barty, aveva come la sensazione di conoscerlo meglio adesso. E quando lui la stringeva a sé in quel modo così protettivo, lei davvero non riusciva più a pensare a lui come a un assassino. Aveva ancora paura di lui, perché sapeva cosa potesse fare se lo faceva arrabbiare, ma finchè si comportava bene, lei poteva sentirsi al sicuro con lui. Doveva solo assicurarsi di non dargli un motivo per farle del male. Naturalmente, non c'era modo che lei potesse fargli cambiare idea su certe cose . Lui aveva intenzione di punire i poveri Seamus e Ernest, ma con qualche speranza lei aveva una qualche influenza su di lui.
Lei sarebbe stata in grado di sentire la tortura o qualsiasi cosa Barty avesse pianificato per loro, visto che la mattina dopo loro sarebbero venuti nel suo studio, quindi magari Barty si sarebbe trattenuto un po' per lei.
Hermione si sentiva un po' speciale, dato che aveva l'idea che lui le fosse piuttosto affezionato.
Lo sapeva che era sbagliato, ma non pensava più a Ron e Harry così tanto quando era con lui. Qualsiasi cosa le stesse facendo il Mangiamorte, stava funzionando.
Ed Hermione non era più nemmeno così sicura che segretamente la cosa non le piacesse.
"Come sta Skye?" gli chiese in modo soft, tenendo la sua testa appoggiata al suo petto.
"Bene bene..." le rispose all'orecchio. "Le ho parlato questa mattina. Ha avuto qualche problema con Lucius, ma sono certo che sarà presto risolto."
"Problemi?"
"Lucius è apparentemente sotto l'impressione che lui sia il re del mondo. Pensa che può fare quello che vuole. Ha anche detto certe cose su di me e Skye lo ha contraddetto. Lui sa che è mia figlia, il lurido codardo probabilmente voleva irritarmi."
"E tu lo stai lasciando fare?" chiese Hermione sorpresa. Cercò di chiederglielo con abbastanza cautela, non voleva dargli una cattiva idea. Non voleva gettare benzina sul fuoco della sua rabbia.
"Sto facendo del mio meglio per ignorarlo per ora. Se è intelligente, non si spingerà oltre con il suo comportamento. Lui sa che io non esiterò a fargli del male, lui sa che a me piacerà fargli del male, e sa anche che non c'è nulla che può impedirmelo. Per ora voglio evitare di incontrare Lucius, perché, che Dio mi aiuti, farò del male a quel traditore," ringhiò in risposta.
Quello suonava più come il Barty che conosceva Hermione. Aveva la più piccola scintilla di speranza che lui avrebbe potuto mostrare pietà, ma lui stava solo cercando di trattenersi dal far del male al compagno Mangiamorte, il che avrebbe portato più complicazioni.
"È una buona cosa che domani avrò due studenti per sfogare un po' della mia rabbia," fece un sorrisetto Barty, il suo tono che diceva a Hermione che lui stava cercando di confonderla.
"Non cercare di spaventarmi, per favore," sussurrò Hermione, ora spingendosi via da lui, gentilmente. "Odio quando parli così,"
Non era una bugia. Le dava davvero i brividi freddi lungo la spina dorsale, quando lo sentiva parlare di far del male agli altri, perché lo sapeva quanto orribili potessero essere le sue torture.
"Non sto cercando di spaventarti, amore," disse lui. "Ti ho già promesso che ammorbidirò la mia punizione. MI dovresti essere grata per questo."
"Lo sono, lo sono davvero," disse Hermione velocemente. "Grazie."
"Ora, se non mangi la tua cena, allora ti prenderò qui, adesso," ringhiò lui. "La scelta è tua."
Hermione sollevò gli occhi e riluttante si alzò, per sedersi a tavola. Almeno poteva provare a mangiare qualcosa.
TBC
In questo capitolo Barty è la dolcezza, ma pure Hermione... aaawwww io mi sciolgo, non ce la faccio, mi hanno fregata ben bene anche questi due... non ai livelli di un'altra coppia disfunzionale di mia conoscenza... ma anche loro sono taaaaaaanta roba <3
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