Capitolo 9


Non riusciva a capire. Era come se il tempo si fosse fermato lì intorno a loro e Jean continuava a guardare il castano con gli occhi spalancati.

"Eren...io non posso ucciderti."
In quel momento, era sceso dal corpo di Eren e si era vestito lentamente.
Poi si era ritirato su e aveva drizzato la schiena, aveva tutti i muscoli rigidi e in tensione.

"Jean, tu devi farlo."
Sussurrò. Lo sguardo impresso nel suo. Il biondo si sentì inghiottire in un profondo abbisso, in quello sguardo così profondo.
Il cuore gli batteva all'impazzata nel petto, come se prima o poi potesse sfondargli la cassa toracica. No, si rifiutava di farlo.

Scosse velocemente la testa. Andava contro qualsiasi suo principio. Non avrebbe mai potuto farlo, almeno che non fosse stato attaccato dai suoi nemici. Allora li era legittima difesa e non andava nemmeno contro la legge.

"Eren. Tu non capisci. Io non posso farlo, non voglio nemmeno farlo. E poi..."
No, non voleva i sporchi soldi di quell'uomo, ma al solo pensiero di vedere Eren morto, per mano sua per giunta, sentiva un groppo formarglisi nella gola.

"Lo fai per i soldi ?!!"
Gli occhi del castano si infuocarono, mentre si tirò su dal letto e strinse i pugni lungo i fianchi.
Il fatto che Jean avrebbe voluto tenerlo in vita per i soldi gli faceva girare lo stomaco.
Si avvicinò a grandi passi all'altro, fino a stare faccia e faccia con lui. Le braccia rigide ancora lungo i fianchi, lo sguardo incastrano nel suo. Quel colore così acceso, quel prato verde che sembrava andasse a fuoco. Era carico di rabbia.

"Non lo faccio per i soldi. Non li voglio. Il maledetto può anche tenerseli."

"Allora perché non lo fai ?"
La voce di Eren gli uscì dalla gola come un sibilo silenzioso.

"Perché..."
Il biondo subito si bloccò. Perché lo stava facendo ?
Il vecchio se stesso non si sarebbe fatto nessuno scrupolo, vedendo il castano che gli si era avvicinato così pericolosamente a lui non avrebbe esitato nemmeno un minuto nello sfoderare la sua pistola e spararlo, per paura di essere ferito per prima.
Ma no, non era quello il suo caso.

"Eren."

"Dillo Jean."
Aveva ancora i nervi tesi, il castano. Le mani ancora strette tra due pugni.

"Eren io...io penso di amarti."
Sussurrò il biondo, abbassando la testa.

Il castano si sentì colpito da un pugno invisibile, dritto al centro del petto, ma era solo il suo cuore che gli stava battendo come un forsennato dentro il corpo. Sentiva rimbombare i battiti fino a dentro le orecchie.

Fece un sospiro.
L'altro rimase in silenzio.

Eren si allontanò.
Jean aveva ancora la testa abbassata.

"Bene. Allora se non vuoi farlo tu, lo farò io."

Fu tutto così veloce: Jean che aveva la testa abbassata, ebbe solo il tempo di rialzarla senza reagire quando vide Eren prendere un pezzo di vetro da sotto al cuscino e tranciarsi la gola di netto.

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