Capitolo 8
La stanza era pregna di odore di sesso e sudore, i loro corpi aggrovigliati e Jean aveva la testa appoggiata sul petto nudo di Eren mentre le dita di quest'ultimo erano infilate tra i suoi capelli.
"Io voglio solo essere libero. Non voglio andare lì."
Il castano ruppe il silenzio. Jean alzò gli occhi dorati verso la sua direzione e si mise lentamente seduto sul letto, mentre lo guardava.
Nemmeno lui voleva che andasse con quel tizio, ma dopotutto lavoro e ordini erano quello che erano. Non poteva violarli e già si era spinto oltre ad andare a letto con lui.
Lo voleva, voleva fare sesso con Eren. Era stato così eccitante che avrebbe voluto farlo di nuovo.
A quel pensiero di morse le labbra, avvicinandosi al petto scolpito del castano e inziando a tempestare la pelle umida di sudore di lui con tanti piccoli baci a stampo, godendone dei sospiri di piacere che uscivano dalle sue labbra.
Percepì poi le lunghe dita di lui farsi spazio sulla sua schiena e ciò lo spronò a baciargli ancora di più il petto, scendendo lentamente verso la v posizionata al di sopra del suo bacino.
Eren a quel punto si morse le labbra e infilò le dita tra i suoi capelli, facendole lentamente risalire lungo la schiena del biondo.
Jean appoggiò la testa sul suo petto, facendo un sospiro e lo guardò dritto negli occhi:"lo so... è il mio compito però."
"Sì, non ti sto dicendo che stai sbagliando. Ma voglio solo essere liberato."
"Lui ti vuole vivo, Eren."
Mormorò a quel punto Jean, alzandosi dal lettino fin troppo piccolo per due persone e raccogliendo la maglia da terra, gesto che venne prontamente bloccato da Eren.
La sua mano era ferma sul polso di Jean, i loro occhi si incontrarono nuovamente e il corpo del biondo venne attraversato da un milione di brividi che lo fecero sospirare a quel contatto.
"Rendimi libero, Jean. Ti prego."
Non poteva liberarlo in quel modo. Avrebbe perso il lavoro e chissà che cos'altro, magari rischiava pure una pena di morte per aver liberato in prigioniero.
"Eren."
Il biondo scosse lentamente la testa, appoggiò l'altra mano su quella di Eren che ancora stringeva il suo polso e gliela accarezzò con un pollice, delicatamente.
"Non posso liberarti così. Andrei incontro a dei guai seri."
Sussurrò ancora, mentre il castano lo trascinò lentamente su di sé, sdraiato.
A quel punto, i corpi dei due si aggrovigliarono nuovamente, le gambe pallide di Jean erano avvolte a quelle colori caramello di Eren, le sue mani invece appoggiate al petto di quest'ultimo.
"Allora uccidimi. Ti prego, liberami in questo modo e inventa qualsiasi scusa per salvarti."
Rispose.
Non era sua intenzione quella di morire, ma se proprio ciò volesse dire essere liberato allora lo avrebbe fatto. Sarebbe morto.
Jean venne colto da un sussulto.
"Eren...io..."
"Ti prego."
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