Capitolo 1
Una figura sfrecciava veloce in mezzo ai palazzi scuri, nell'ombra. Un paio di occhi chiari vennero illuminati dalla flebile luce di un lampione, che si accendeva a intermittenza, nel momento in cui osservò con il capo fuori dal vicolo nella quale era. Pochi passi più distante dalla figura, si ergeva un palazzo in mattoni, la finestra del terzo piano era accesa e, tramite la tenda, notò una silhouette maschile impressa su di essa come un disegno.
L'appartamento era quello, non si poteva sbagliare. Attraversò la strada, veloce come un felino. Arrivò al palazzo in mattoncini scuri e alzò il viso; era facile per lui arrivare lì, senza nessuno sforzo, per lui.
Allungò le braccia verso il primo mattoncino sporgente e lo strinse con una mano, mentre acchiappò un altro mattoncino con l'altra mano. Proseguì così lungo quel muro, mentre i piedi si aggrapparono sui mattoncini al di sotto. Aveva una presa ben salda e non era la prima volta per lui farlo.
Raggiunse la finestra, artigliò il davanzale con le dita sottili e aspettò che la luce si spense davanti ai suoi occhi, prima di entrare silenziosamente in quell'appartamento.
Sapeva cosa doveva fare, lo aveva fatto un miliardo di volte.
Aveva studiato per bene ogni minimo angolo e dettaglio di quella casa prima di introdursi all'interno.
Raggiunse la camera da letto; su di esso giaceva un uomo raccolto in un fagotto di coperte che si abbassavano e si alzavano lentamente, misurando ogni singolo respiro che compiva. Eren aveva in nervi saldi, nonostante sentisse il sudore uscire fuori dalla sua pelle e insinuarsi nei suoi vestiti. Non era per il caldo.
Ma doveva fare in fretta, prima di essere scoperto.
Mentre si avvicinò al letto, si appoggiò una mano sulla schiena contratta e liscia, facendo scivolare le dita sotto la maglietta sottile.
La alzò appena, scoprendo il manico nero del pugnale che aveva nascosto. Tastò il materiale ruvido di esso e lo sfilò; un movimento veloce. Sì avventò sull'uomo e lo colpì più e più volte. Il braccio scivolava fluidamente, a qualsiasi movimento, una macchia scura si espanse velocemente sotto le lenzuola di cotone. Compì quei movimenti fino a quando quel fagotto di coperte non smise di muoversi.
Gli occhi freddi, glaciali, del ragazzo osservarono la sua opera e fece un passo all'indietro. Non aveva visto nemmeno il suo viso che si contorceva dal dolore e dall'orrore.
Non conosceva nemmeno il suo nome. Ma il suo compito era fatto.
I nervi, a opera compiuta, però non si placarono perché, nel momento in cui fece per andarsene, dietro di lui qualcosa scattò: un singolo rumore gli vibrò nelle orecchie. Lo scatto di una pistola.
"Eren Jaeger, sei in arresto. Appoggia il pugnale per terra e non fare nessuna stronzata."
"Cazzo."
Sibilò il ragazzo, chiudendo gli occhi.
Era fottuto.
Spazio autrice
Ecco il il primo capitolo!
È la prima volta che scrivo su questa coppia quindi vi chiedo perdono per eventuali errori nei caratteri 🙏
Comunque fatemi sapere cosa ne pensate e se ancora non lo fate seguitemi sulla mia pagina IG: wormhole10_
Per eventuali aggiornamenti!
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