Rewind: dietro al processo creativo - Alcuni consigli di scrittura creativa
(che titolo altisonante!)
Vi ricordate ancora di Rewind, la storia breve di Nicolò Bressan? Che nei miei progetti doveva essere una robina abbozzata di circa cinquanta capitoli?
Be', ne ho scritti circa novanta 😅
Non preoccupatevi, ché sono in dirittura d'arrivo, quindi non ne dovrei aggiungere molti altri...
Mi sono ritrovata a metà storia con un po' di problemi di bilanciamento della trama, e mi sono resa conto che avrei dovuto rivedere un po' di cose, tagliare qualche parte, rivedere l'intensità emotiva di alcuni passaggi, perciò mi sono rifatta da capo tutti gli schemi.
Ieri, mettendo ordine tra le cose, ho ritrovato gli appunti e ho pensato: perché non condividere coi lettori il mio processo di lavorazione delle storie? Chissà che non possa esservi utile nel caso siate anche voi aspiranti scrittori come me!
1- La genesi, ovvero: come trovare l'idea per una storia
Le idee non nascono dal nulla e non vengono sedendosi a un tavolo a rimuginare: vengono da altre idee.
Ossia da: romanzi, film, serie tv, fumetti. Ma anche, perché no, dalla realtà, da storie di cronaca, da saggi scientifici, da canzoni e poesie. Circondatevi di cose belle e interessanti e le idee arriveranno!
E se avete aspirazioni creative, di qualunque tipo, quando leggete, guardate film, eccetera, non fossilizzatevi su un unico genere. Vi piacciono i boyxboy o le storie a tema queer? Non leggete solo storie queer. Spaziate! Se leggerete solo queer le vostre idee stagneranno e finirete per copiare, anche involontariamente, storie già raccontate.
Leggete qualsiasi genere, e siate avventurosi! Dai generi più diversi dal vostro verranno le idee più originali, le combinazioni inaspettate, le proverbiali ventate d'aria fresca.
Esempio: lo spunto per l'Ultimo Desiderio mi è venuto leggendo un romanzetto di Piccoli Brividi. Quello di Play leggendo Open di Agassi, quello della storia Come Sono Morto (che prima o poi scriverò)(e giuro che è molto meno tragica di quel che sembra) da un vecchissimo film sui pirati della Disney, e quello della storia vampiresca che ho lasciato a metà per buttarmi su Nic, leggendo un brutto distopico di cui non vi dirò il titolo.
Questo non significa assolutamente che dovete copiare le storie. Le storie altrui servono solo a dare spunti e a mettere in moto la fantasia. Io vedo una situazione e penso: uhm, ma guarda, chissà cosa succederebbe se questa situazione la sviluppassi in tutt'altro modo? E la trama comincia a delinearsi...
2- Pianificare la trama
Io non riesco a scrivere a braccio.
Ci sono molti autori, anche bravi, che lo fanno, ma io non ci riesco. Se mi metto a scrivere a braccio mi perdo nei miei titillamenti e la storia finisce in una brodaglia.
Ho bisogno di struttura, e se avete la tendenza a incappare nei cosiddetti "blocchi creativi" e a stufarvi di quel che state scrivendo, vi consiglio di fare lo stesso: pianificate tutta la trama prima di iniziare e fate degli schemi per solidificare la struttura.
Tutte le buone storie seguono la cosiddetta struttura in tre atti: hanno un inizio in cui c'è il setup dei personaggi, l'incidente scatenante che dà il via a tutto e un punto di svolta che chiama l'eroe all'azione.
Segue il secondo atto, che è il più lungo dei tre, in cui un crescendo di avvenimenti porta l'eroe verso un punto di svolta fondamentale che si trova di solito a metà della storia e viene infatti chiamato "midpoint". È il momento della trama in cui tutto si ribalta e l'eroe deve cercare nuove soluzioni ai vecchi problemi perché evidentemente le prime soluzioni non funzionavano. Il crescendo poi continua fino a un climax, il punto emotivamente più forte della storia, da cui poi prende il via il terzo atto risolutivo, in cui si tirano le somme della trama.
La storia di Nic si dipana attraverso quarantuno anni. Proprio ieri ho rivisto tutto realizzando questo schemone, che ho opportunamente pecettato per non spoilerarvi quasi niente.
Realizzato con il mio strumento di studio preferito, aka la leggendaria BIC quattro colori.
Essendo una storia personale lunga, è divisa in tre fasi della sua vita, ognuna delle quali segue i propri tre atti: quella rossa è legata alla sua adolescenza, quella verde alla sua gioventù, quella blu all'età adulta.
Alcuni momenti chiave di un arco sono momenti chiave (diversi) di un altro arco, e tutti vanno a formare il macro arco nero, che è l'arco di evoluzione caratteriale del personaggio che è un arco di caduta e rinascita e ha anch'esso i suoi momenti chiave: il suo incidente scatenante che corrisponde al midpoint dell'arco adolescenziale; il suo midpoint che corrisponde al climax dell'arco giovanile; il suo climax che corrisponde al climax dell'arco di maturità. A questo seguono le conclusioni simmetriche delle varie trame: nulla rimane aperto, ci tenevo a organizzare tutto con la massima simmetria.
Noterete che c'è una disparità di durata dei vari periodi della vita: le tre parti (rossa, verde e blu) avranno una simile durata in termini di capitoli, ma la prima copre quattro anni di vita, la seconda nove e la terza i restanti ventotto.
Mi piacerebbe tornare sullo schema alla fine della storia, togliere le pecette emoji e commentarlo più chiaramente.
Tengo particolarmente all'arco rosso, perché è centrale, in esso, un personaggio nuovo che ho amato scrivere.
È un personaggio molto, ma molto molto grigio che ho sempre immaginato essere una parte fondante e generativa della stessa personalità grigia di Nic.
Un ragazzotto di famiglia povera di origini slovene, molto ignorante, molto stronzo, provinciale con gusti da provinciale, agli antipodi di Nic, e suonatore di uno strumento musicale molto strano e molto poco figo... Non vedo l'ora di farvelo conoscere e odiare!
Fatemi sapere cosa ne pensate e se vi piace lasciatemi qualche stellina e soprattutto tanti commenti per farmi sapere come lavorate invece voi!
A presto!
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