Il sapore della vittoria

- Sei preoccupato? - chiese Rorik a Mira, notandolo giocherellare in continuazione col bordo della maglia e con l'artiglio di drago che portava al collo.

- Mira, stai tranquillo. Non succederà niente al tuo uomo - cercò di rasserenarlo Lynae, sorridendogli affettuosamente e poggiandogli una mano sulla spalla.

Mira arrossì violentemente al sentir definire Leif il suo uomo, e i suoi amici risero.

- Anche i principianti partecipano, spesso, ed è una competizione piuttosto divertente per coloro che non sono interessati a vincere a tutti i costi - asserì il Domadraghi delle piante. - I nostri compagni sono competitivi, certo, ma non fino al punto di rischiare la loro incolumità per vincere.

Mira parve rincuorato.

La prova si svolgeva sulla spiaggia con la sabbia bianca, ora sgomberata dalle lampadine. Chissà dove le hanno messe, s'interrogò il ragazzo.

La sfida iniziò. Come aveva detto Rorik, in verità era piuttosto divertente e, tra i partecipanti, c'erano anche Domadraghi molto giovani. Essi a volte si sbilanciavano, ma subito riacquistavano l'assetto, ridevano e tornavano a cercar di acchiappare le palline.

Leif e Yorick erano estremamente precisi e veloci, non ne lasciavano cadere una, e anche Jun non se la cavava male.

Mira restava tuttavia col fiato sospeso ogni qualvolta il Domadraghi di fuoco si sporgeva eccessivamente da Rubino. Ammirava il suo talento, ma non riusciva a non preoccuparsi. Leif era tutto ciò che aveva.

La prova si concluse col biondo al primo posto. Jun si qualificò quarto e Yorick quinto.

- Visto che è andato tutto bene? - disse Rorik, dando una pacca sulla spalla all'amico. Lui fece un cenno d'assenso col capo.

I compagni li raggiunsero poco più tardi. Leif si precipitò dal proprio ragazzo e lo abbracciò, baciandogli i capelli.

- Sano e salvo - gli sussurrò, sorridendogli. Mira annuì, prima di stringerlo forte. Il Domadraghi di fuoco sorrise ulteriormente e gli arruffò la morbida chioma rossiccia.

Quella sera, quando andarono a letto, non s'addormentarono subito.

- Ti piace essere qui? Ad assistere alle competizioni? - chiese Leif, mentre gli accarezzava il viso.

- Sì. Anche se non ho potuto fare a meno di aver un po' paura per te, oggi - ammise Mira, socchiudendo gli occhi per godersi meglio le sue coccole.

Il biondo abbozzò un sorriso.

- Ora sai come mi sento quando ti alleni con Yorick - mormorò, scherzoso ma non troppo.

- Non penso che mi allenerò più con lui... né che lo vedremo spesso - osservò Mira, strofinando la guancia contro la mano del proprio ragazzo. - Adesso che ha Jun...

- Farà la spola da un'isola all'altra - Leif ridacchiò e si contorse nel letto troppo stretto per potersi avvicinare ulteriormente al fidanzato. - Almeno ha smesso di flirtare con te.

- Hai detto che non eri geloso di nessuno - gli ricordò Mira per stuzzicarlo. Il Domadraghi di fuoco sbuffò.

- Ma io non sono geloso di Yorick - ribatté. Mira inarcò un sopracciglio. - Okay, forse un po'.

Il ragazzo dagli occhi blu prese il suo viso tra le mani e lo baciò, sorridendo sulle sue labbra.

- Yorick è carino ed è divertente, ma non è te - sussurrò, cercando i suoi meravigliosi occhi verdi per incatenare lo sguardo al suo. - E io voglio te da quando ti ho visto, anche se non ne ero cosciente.

- Ripetilo.

- Cosa?

Sulle labbra di Leif sbocciò un sorriso.

- Che vuoi me.

- Voglio te - bisbigliò Mira, avvampando lievemente. Il Domadraghi di fuoco lo abbracciò stretto, appoggiando la fronte alla sua e chiudendo gli occhi.

- Mira, non importa dove io mi trovi, mi fai sentire a casa - mormorò.

Mira allungò timidamente un braccio e lo avvolse attorno alla vita del proprio ragazzo.

Casa non era solo un luogo. Casa era anche famiglia, casa era amore.

***

Il giorno seguente si tenevano le ultime tre prove: al mattino la prova d'aria, una pericolosa sfida di acrobazie, e la prova di fuoco, un misto tra la prova di elettricità e quella di ghiaccio, e il pomeriggio la prova delle piante, nella quale i Domadraghi dovevano far sbocciar fiori e piante, o riportare alla vita eventuali vegetali danneggiati dalla prova precedente.

I Domadraghi si ritrovarono per colazione.

Yorick era silenzioso. Rorik era rilassato come sempre. Leif era tranquillo e sdolcinato con Mira.

- È normale, non ti preoccupare - disse il Domadraghi di fuoco a Jun. - Diventa sempre così quando è concentrato. Non spesso, dunque.

L'amico lo guardò male e Leif ridacchiò. Jun si limitò a sorridere.

Dopo colazione si spostarono sulla spiaggia di sabbia bianca. Il Domadraghi d'acqua era in apprensione.

- Non spiaccicarti - disse a Yorick, cercando di buttarla sul ridere. Lui gli accarezzò dolcemente il viso e gli posò un bacio sulla fronte.

- Perché dovrei? Ci sarai tu a prendermi, no? - replicò, e i suoi occhi grigi luccicarono. Jun strinse le labbra in una linea sottile. - Abbi fiducia in me.

- Mi fido di te - mormorò il ragazzo, abbassando lo sguardo. Yorick lo baciò.

- Fa' il tifo per me, amore - asserì, facendogli l'occhiolino. E andò da Lutfi, senza voltarsi.

Più che tifare per il proprio ragazzo, Jun pregò che tutto andasse bene. Anche Mira, che si era allenato col Domadraghi d'aria più di una volta, teneva le dita incrociate per lui. Leif, Rorik, Lynae ed Elin, invece, erano tranquilli, sicuri delle capacità dell'amico.

Yorick si esibì in una performance mozzafiato, lasciandosi cadere dal proprio drago e facendosi riprendere al volo, come aveva fatto il giorno in cui gli era stato presentato Mira. Le sue acrobazie gli valsero il primo posto.

Jun lo strinse forte.

- Grazie di non esserti spiaccicato - sussurrò, nascondendo il viso nel suo collo. Yorick gli accarezzò i capelli.

- Non c'è di che, zuccherino - replicò, felice.

Nella prova del fuoco Leif fece accendere delle fiammelle lungo il dorso di Rubino come aveva fatto la sera in cui aveva chiesto a Mira di essere il suo ragazzo, ma solo dalle ali in giù. Gli fece creare un cuore di fumo in volo, che Mira sospettò fosse indirizzato a lui, e poi altre figure.

- Un giorno gli chiederà di sposarlo così, me lo sento - bisbigliò Yorick a Rorik.

- Piaciuto il mio spettacolo? - chiese il Domadraghi di fuoco al fidanzato, una volta dichiarato vincitore.

Mira lo abbracciò e poggiò la testa sul suo petto, sorridendo.

- L'ho adorato - rispose, fermandosi un istante ad ascoltare il battito lento del cuore del ragazzo.

- Mi fa piacere - mormorò Leif. Averlo lì, in quel momento, dava alla vittoria tutto un altro sapore.

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