9 - Contraccambiare
Akito non riusciva a capire che cosa stesse succedendo. Aveva visto Yuri avvicinarsi, però non sapeva se si trattasse della realtà o di una allucinazione causata dalla sua voglia di essere salvato.
Quando si sentì sollevare pensò fosse Matsuta o Bunzo che lo portavano nella camera da letto.
Cercò di divincolarsi, ma senza risultato. Le gambe e le braccia non gli rispondevano come avrebbero dovuto. Tutto era incredibilmente pesante e la sua mente troppo leggera. Era inutile resistere, doveva rassegnarsi.
Così decise di assecondare quella allucinazione. Meglio illudersi di essere stato salvato da Yuri, piuttosto che essere violentato nuovamente da quei due porci.
Sapeva però che presto sarebbe ritornato alla cruda realtà, l'illusione non avrebbe resistito quando avessero iniziato ad abusare di lui, il dolore sarebbe stato terribilmente reale e per l'ennesima volta il suo corpo avrebbe reagito contro il suo volere a ciò che gli avrebbero fatto di lì a poco.
Si divertivano non solo a violentarlo, ma anche ad umiliarlo a vederlo gemere per attenzioni che non voleva, come una cagna in calore.
Anche se lui non voleva in nessun modo cedere, una parte del suo corpo stava implorando attenzioni, aveva un enorme bisogno di venire, gli faceva incredibilmente male e si sentiva bruciare. Sarebbe impazzito se non si fosse sfogato.
Tirò un forte sospiro quando sentì l'aria fresca della notte colpire le sue membra accaldate.
Allora forse non era solo un'illusione, Yuri lo stava portando veramente in salvo.
Si sentì inizialmente sollevato, ma appena quella che credeva un'allucinazione si trasformò in realtà, la sua mente iniziò a vederla sotto un'altra luce.
La sua situazione non era cambiata di molto, anche lui voleva la stessa cosa, anche lui voleva scoparlo, glielo aveva anche detto in più di una occasione.
Alla fine per lui non sarebbe cambiato niente, avrebbe solo aggiunto un altro nome alla lista dei suoi aguzzini.
Ne era certo, in quelle condizioni non era in grado di resistere nemmeno a una persona sola e Yuri avrebbe fatto i suoi porci comodi.
Però ben presto anche quella preoccupazione perse consistenza.
Durante il tragitto in macchina la mente di Akito era talmente alienata e confusa da non riuscire più a mettere insieme gli eventi per capire che cosa stesse succedendo. Le immagini delle episodi della serata si mischiavano con illusioni, sogni e ricordi.
L'unica cosa che ricordava era di dover assolutamente scappare.
Non era certo di riuscirci, niente rispondeva come lui avrebbe voluto.
Anche solo aprire e chiudere una mano gli sembrava qualcosa di estremamente difficile.
Sentiva il suo corpo come non suo, lontano, ma al tempo stesso tutte le sensazioni erano amplificate.
Che cazzo aveva fatto? Nella sua mente rivide le facce ghignanti di Okamoto e Kimura mentre lo tenevano bloccato a terra, poi le immagini si mischiarono con quelle della vecchia violenza. Fu assalito da una rabbia furiosa mista a paura. Doveva scappare.
La macchina si fermò.
Yuri l'aveva steso sul sedile posteriore per evitare che muovendosi interferisse con la guida.
Un incidente era l'ultima cosa di cui avevano bisogno. Inoltre se lo avesse fermato la polizia sul sedile posteriore Akito dava meno nell'occhio.
Sarebbe stato un bello scandalo se li avessero riconosciuti.
Appena Yuri aprì lo sportello e cercò di farlo scendere Akito cercò di scappare.
Si buttò con tutto il peso contro Yuri facendo cadere entrambi a terra. Si rialzò e cercò di scappare, ma barcollò e dovette appoggiarsi alla macchina per non cadere.
Yuri lo afferrò "Stai tranquillo. Non voglio farti niente di male."
Akito sentì un forte senso di rassegnazione invaderlo.
Era inutile, in quelle condizioni non era in grado di fare niente e tantomeno sfuggirgli.
L'unica cosa che gli restava da fare era cercare di evadere da quella realtà, illudersi che non stesse succedendo e sperare che tutto finisse presto.
Se era fortunato il giorno dopo non avrebbe ricordato niente. L'ultima volta però non lo era stato ...
Sfuggire dalla realtà era una cosa estremamente facile. La sua mente continuava a fluttuare fra stati di coscienza e stati di alienazione dove faticava a riconoscere ciò che lo circondava da ciò che era solo frutto di allucinazioni. L'unica cosa che sentiva chiaramente era il suo corpo teso al massimo e bruciante di desiderio. Non voleva cedere, almeno su questo non voleva dargli soddisfazione, ma non sapeva per quanto avrebbe ancora resistito senza impazzire.
Yuri notò che finalmente Akito si era calmato così poté portarlo senza problemi nella sua camera, depositarlo sul letto e infine toglierli i pantaloni.
Lo osservò, era decisamente bello, anche se la parte che più lo attirava di lui era stata annullata.
Il suo carattere indomabile e i suoi occhi blu che sapevano accenderlo in quel momento non c'erano, era come una splendida bambola vuota. Il suo sguardo era perso e assente.
Era certo di una cosa, non lo avrebbe toccato anche se sentiva l'eccitazione corrergli sulla pelle, non era così che doveva essere la loro prima volta insieme.
Non poté però fare a meno di notare la sua evidente erezione. Voleva aiutarlo a stare meglio e l'unico modo era dargli sollievo, ma si sarebbe limitato solo a quello. Sperava di riuscire a fermarsi e non perdere il controllo.
Dopo essersi tolto la camicia e i pantaloni eleganti si sedette sul letto appoggiando la schiena alla testiera, prese Akito fra le braccia, che nel frattempo si era rannicchiato in posizione fetale in un vano tentativo di proteggersi, e lo sistemò fra le sue gambe appoggiando la sua schiena al suo torace.
Il biondo lo lasciò fare non aveva più né la forza né la voglia di opporsi.
La sensazione della loro pelle nuda a contatto fece correre a Yuri un brivido lungo la schiena fino al suo basso ventre.
Passò le mani sul torace glabro di Akito saggiando la consistenza di quel fisico magro ma tonico e ben delineato.
Scese giù sul suo addome e sentì Akito appoggiarsi maggiormente a lui.
Infilò le mani nei suoi boxer e liberò la sua erezione pulsante.
Come la afferrò e iniziò a muovere la mano Akito buttò la testa indietro, emettendo un forte gemito di piacere.
Yuri non voleva eccitarsi perché continuava a ripetersi che quello che stava facendo lo faceva solo per aiutarlo, ma la cosa gli risultò impossibile.
Akito era la cosa più sensuale che avesse mai visto, soprattutto quando portò le sue mani su quelle di Yuri per chiedergli di aumentare il ritmo.
Non resistesse e gli baciò il collo.
Lo voleva con ogni fibra del suo essere, ma non poteva cedere alla tentazione, perché significava, non solo approfittare di lui quando non era cosciente, ma soprattutto perderlo per sempre.
Akito non glielo avrebbe mai perdonato e se anche non si fosse ricordato niente, lui stesso non sarebbe più stato in grado di guardarlo in faccio dopo aver fatto una cosa simile. Lui non era suo zio Matsuta, lui non si sarebbe mai approfittato di lui così.
Quando lo sentì tendersi e tremare perché vicino all'apice del piacere gli girò maggiormente il viso e lo coinvolse in un bacio passionale.
Dopo poco finalmente Akito raggiunse l'orgasmo e si lasciò andare completamente fra le braccia di Yuri.
Lui gli accarezzò i capelli biondi completamente sudati. "La prossima volta sarà diverso. Ora dormi"
Lo depositò piano sul letto, poi andò a prendere un asciugamano e dell'acqua calda per pulirlo. Akito lo lasciò fare senza opporsi.
Quando ebbe finito si rifugiò in bagno, aveva bisogno di farsi una doccia e di liberarsi. Era tremendamente eccitato e aveva paura di non essere in grado di resistere oltre senza cedere alla tentazione.
Sotto il getto dell'acqua calda prese in mano il suo membro e iniziò a masturbarsi. Ripensò a Akito, al suo fisico perfetto, ai suoi gemiti incontrollati, a come si tendeva contro di lui mentre lo masturbava.
Non gli ci volle molto a raggiungere l'apice.
Appoggiò la testa alla parete della doccia e mentre riprendeva fiato si rese conto che ciò che gli era mancato era il vero Akito.
Lo conosceva da poco, ma era stato sufficiente per affascinarlo ed attrarlo.
Il ragazzo che dormiva nel suo letto era solo una bellissima bambola.
Sentì una forte rabbia nei confronti di suo zio Matsuta e del suo Vice assalirlo, perché, ne era certo, Akito non si sarebbe mai ridotto così da solo per poi rimanere indifeso in balia di quei due aguzzini.
Si ricordava perfettamente come aveva reagito fuori dal locale con quei ragazzi che volevano approfittare di lui. Non si sarebbe mai messo volontariamente nelle mani di quei due porci.
Yuri rimase ancora un po' ad osservare Akito che si agitava nel letto in preda a chissà quale incubo o allucinazione indotto dalla droga. Poi quando gli sembrò che la situazione si fosse un po' normalizzata decise di andare a dormire nella camera accanto per non cadere in tentazione.
Quando Akito si svegliò si sentiva ancora confuso.
Si guardò attorno e si rese conto immediatamente che non conosceva il posto dove si trovava e nemmeno come avesse fatto ad arrivarci.
Non ricordava quasi niente di quella notte dopo ... quell'ultima immagine lo colpì come un pugno in mezzo allo stomaco. Kimura Matsuda lo teneva bloccato a terra mentre Bunzo Okamoto gli iniettava qualcosa nelle vene.
Da quel momento tutto era confuso.
Non riusciva a ricordare niente, solo piccoli flash, ma senza nessun collegamento fra loro.
Non sapeva nemmeno se appartenessero alla realtà o meno.
Il timore di essere caduto nuovamente nelle loro mani si impossessò di lui facendogli venire un forte senso di nausea. Forse si trovava ancora nella villa alla loro mercé ...
Una voce lo destò dai suoi pensieri facendolo sobbalzare "Finalmente ti sei svegliato."
Si alzò di scatto mettendosi a sedere e vide Yuri già vestito fermo sulla porta.
Fu assalito da una forte rabbia anche lui si era unito alla violenza.
Non doveva stupirsi era pur sempre un Kimura, cattivo sangue non mente.
"Che cazzo mi avete fatto?"
Sentendo quel plurale Yuri intuì che cosa stesse pensando Akito.
Volle subito mettere le cose in chiaro "Io niente. Ti ho trovato completamente fatto sul pavimento dello studio di mio zio e ho pensato fosse meglio portarti via prima che qualcuno ti vedesse"
Akito era dubbioso "Dove mi trovo?"
"Sei a casa mia"
Vedendo che il biondo non aggiungeva altro Yuri volle togliersi ogni dubbio su ciò che era avvenuto.
"Mi chiedo come si faccia a ridursi in quello stato in mezzo a tanta gente. Se proprio non puoi farne a meno fallo nella tua camera."
Akito si sentì colpito nel vivo "Brutto bastardo! Cosa credi che io vada in giro a cercare di farmi violentare. È stato Matsuta Kimura insieme al suo socio ad iniettarmi non so quale sostanza per poter fare i suoi porci comodi."
Akito non sapeva ancora se Yuri lo avesse trovato prima o dopo, e soprattutto se lui avesse approfittato della situazione, però non sapeva come fare a chiederlo.
Si guardò, era nudo con solo l'intimo addosso, però non sentiva dolore, almeno non al fondoschiena.
Quello poteva essere un buon segno visto che, escludendo la violenza precedente, il suo buco era vergine, adesso avrebbe dovuto fargli un male cane come due anni prima.
Yuri vedendo il dubbio negli occhi del biondo decise di raccontargli meglio quello che era accaduto tralasciando però il loro piccolo "téte à téte"
"Non credo abbiano avuto il tempo di fare niente. Sono arrivato nello studio poco tempo dopo che avevate lasciato la sala."
Akito continuava a fissarlo con quello sguardo di sfida che a Yuri era mancato tanto.
"E tu?" disse gelido.
Yuri si mosse veloce e Akito si ritrovò bloccato sotto di lui.
"Ti dispiace non ti abbia scopato? Non mi piace approfittare di qualcuno che non può reagire e soprattutto non può ricordare. Ma se vuoi rimedio subito."
Akito era stato preso alla sprovvista "Togliti brutto stronzo!"
"Questa è la seconda volta che ti salvo il culo. Non credi sia ora di ripagare?"
E senza attendere una risposta si abbassò su di lui e lo baciò.
Akito non si sottrasse, un bacio poteva anche concederglielo e poi era curioso di vedere dove voleva arrivare.
Il moro sentendolo rispondere si spinse maggiormente contro Akito mentre le loro lingue si intrecciavano.
Appena si separarono Yuri scese a baciargli e a leccargli il collo come aveva fatto qualche ora prima in quello stesso letto, ma questa volta era terribilmente più eccitante sapendo che il biondo glielo stava lasciando fare.
Anche Akito si stava eccitando. Quel ragazzo lo attirava più di quanto volesse ammettere.
Quando sentì l'altro lasciargli libere le braccia per accarezzare il suo corpo gli chiese "Cos'hai intenzione di fare?"
Yuri smise di occuparsi del suo collo e lo guardò negli occhi sorridendo "Mi sembra chiaro."
Akito si mosse riuscendo a ribaltare la situazione, lo guardò ghignante e disse "Ti ricordi cosa ti ho detto? Oppure devo rinfrescarti la memoria?"
Yuri cercò di non farsi vedere titubante. Sapeva che se voleva avere la sua ricompensa doveva giocarsela bene.
Si sollevò sui gomiti e guardò il ragazzo sopra di lui negli occhi "Non so di cosa parli."
Era terribilmente eccitante avere il biondo così sopra di sé. Aveva voglia di afferrare le sue natiche sode e aumentare il contatto con il suo bacino.
Cosa avrebbe dato per poterlo fare suo. Ma non doveva forzare la mano se non voleva perdere ogni occasione.
Akito ghignò, si abbassò e dopo aver passato la lingua sul suo collo partendo dalla clavicola fin su al lobo, gli disse soffiando piano nell'orecchio "Mi sembrava di essere stato chiaro" poi rifece il percorso inverso e continuò sempre a pochi millimetri dalla sua pelle umida "Se mi vuoi devi sottostare alle mie regole...".
Akito, approfittando del fatto che il moro aveva buttato la testa indietro per dargli maggiore spazio, gli affondò i denti nel collo e iniziò a succhiare fino a lasciargli un evidente segno rosso "Allora qual è la tua risposta?"
Yuri sentiva mille brividi percorrergli la schiena. Non era nel suo carattere farsi sottomettere, ma si stava eccitando in modo incredibile solo per quel piccolo trattamento. Cosa sarebbe stato lasciarsi andare alle sue mani?
Rialzò la testa per guardarlo negli occhi, due occhi che promettevano piaceri proibiti, e cercò di sembrare impassibile per giocare la sua ultima carta "Ti ricordo che mi devi ancora un favore, anzi due ...".
Akito sorrise e Yuri vide il suo sguardo accendersi di desiderio "Non ti preoccupare non rimarrai deluso." E senza aggiungere altro gli aprì la camicia facendogli saltare tutti i bottoni.
Yuri cercò di protestare, ma le parole gli morirono in gola quando sentì le lingua di Akito lambire uno dei suoi capezzoli.
Yuri si lasciò cadere sul letto per un po' poteva godersi quelle attenzioni "Ti concederò la possibilità di sdebitarti..." anche se si era impegnato la voce gli era uscita un po' distorta dal desiderio crescente.
Il biondo non rispose, ma sorrise soddisfatto l'altro aveva finalmente ceduto ...
Akito aveva accantonato tutto quello che era successo la sera precedente. Adesso solo il moro occupava la sua mente. Era troppo eccitante sapere di averlo in proprio potere. Era bello e affascinate, ma soprattutto sentiva qualcosa di più forte di una semplice attrazione fisica quando gli era vicino.
Voleva sentirlo implorare di dargli piacere, voleva sentire la sua voce solitamente arrogante ansimare e gemere, voleva vedere i suoi occhi neri accesi di desiderio, voleva vedere il suo viso impassibile disteso e rilassato dopo l'amplesso.
Lasciò i capezzoli e scese lungo il suo addome lasciando una scia umida. Passò la sua lingua attorno all'ombelico e poi seguì la linea dei boxer lasciati in evidenza dai jeans bassi.
"Se vuoi fermarmi fallo adesso ..."
Yuri era in balia di quelle attenzioni e soprattutto del desiderio per quello che stava per accadere. L'attesa lo stava facendo impazzire "Muoviti" fu l'unica cosa che la sua mente gli suggerì di dire.
Akito ghignò, gli slacciò i jeans e abbassò un po' l'intimo senza però liberare la sua evidente erezione. Passò la lingua sui primi peli pubici e gli disse sadico "Se vuoi che continui spogliati"
Con quel ragazzo adorava giocare e fare lo stronzo. Voleva farsi desiderare, voleva averlo completamente in suo potere.
Forse era un gioco pericoloso che presto gli si sarebbe ritorto contro.
Con nessuno si era mai sentito così tanto coinvolto dopo averlo appena incontrato e assecondare questi sentimenti lo avrebbe condotto a un punto di non ritorno.
"Baka" e senza aggiungere altro Yuri fece ciò che gli aveva detto.
Voleva fare il duro, ma adorava il modo di comportarsi di quel demone biondo.
Era stanco di gente che si buttava fra le sue braccia, quel duello lo eccitava da morire.
Anche se normalmente preferiva vincere, quella sfida sarebbe stato molto piacevole perderla.
Si tolse solo i pantaloni lasciando i boxer voleva fosse Akito a farlo, doveva essere un segnale del fatto che non era succube.
Akito si era alzato in ginocchio per lasciare lo spazio a Yuri per sfilarsi i jeans, si riabbassò su di lui e passò la lingua sopra l'intimo percorrendo piano la lunghezza del suo membro e poi afferrandolo con i denti.
Yuri stava fremendo: vedere Akito inginocchiato fra le sue gambe lo eccitava, ma quel trattamento lo stava facendo incazzare, lo afferrò per i capelli e facendogli sollevare la testa gli sibilò "Vuoi forse farmi incazzare?"
Akito ghignò "Impaziente eh... ? Tranquillo ti farò godere ..."
Yuri lo lasciò andare, così l'altro gli sfilò l'intimo e liberò la sua erezione.
Leccò lentamente l'asta e passò la lingua sulla punta alzando gli occhi su Yuri.
Quest'ultimo ricambiò il suo sguardo e si sentì catturato da quella visione così erotica. Nel biondo non c'era nessun imbarazzo, anzi lo scrutava per riuscire a cogliere ogni emozione e ogni desiderio.
Quando, senza distogliere lo sguardo lo prese completamente in bocca, Yuri non riuscì a trattenere un gemito e ogni fibra del suo corpo fremette.
Akito si muoveva piano alternando qualche lappata.
Yuri voleva di più così portò le sue mani fra i capelli del biondo tirandoglieli per fargli aumentare il movimento e la velocità.
Akito decise di accontentarlo, prese ad andare su e giù veloce e a succhiare.
Il moro non riuscì a non gemere, non solo perché era bravo ma soprattutto ciò che più gli dava alla testa era la consapevolezza che fosse lui a fargli quella pompa.
Al momento dell'orgasmo incaricò la schiena e arpionò i capelli di Akito quasi a impedirgli di muoversi.
Naturalmente se Akito avesse voluto avrebbe potuto spostarsi, ma decise di accontentarlo.
Yuri si riversò nella sua bocca e lui ingoiò il suo seme caldo.
Quando il moro, subito dopo, lasciò la presa dai suoi capelli lasciandosi cadere sfinito, Akito leccò il suo membro, per togliere ogni residuo del suo orgasmo, poi si avvicinò alle labbra del moro e lo baciò per fargli sentire il suo stesso sapore.
Akito si staccò e lo guardò, i suoi occhi neri erano ancora appannati per l'orgasmo e il suo viso normalmente impassibile era rilassato e soddisfatto. Esattamente quello che voleva vedere.
"Adesso direi che siamo pari. Ma se vuoi continuare..."
Akito fu interrotto dal suono del suo cellulare.
In un attimo la realtà gli piombò addosso. Era il giorno dell'inizio del festival e loro avevano la loro prima esibizione. Dovevano suonare al termine della prima serata e dell'ultima.
Sicuramente i suoi amici lo stavano cercando visto che non aveva fatto sapere niente.
Non era la prima volta che spariva senza avvisare, ma mai prima di un concerto.
Chissà che ore erano. Dovevano fare anche la prova dei suoni.
"Cazzo!!!" Si alzò in cerca del cellulare. Ma un forte giramento di testa lo costrinse ad appoggiarsi nuovamente al letto.
Yuri lo guardò sorpreso "Ehi, stai attento... "
Con tutto quello che aveva in corpo la sera prima era un miracolo se riusciva a stare in piedi...
Akito si rialzò, prese il cellulare dai suoi jeans e rispose.
"Scusa Keita. Sì sto bene. Non preoccuparti. Arrivo, tranquillizza tutti. Sì, aspettami."
Chiuse la chiamata e poi si girò verso Yuri.
"Avrei continuato volentieri, visto che mi hai fatto eccitare, ma devo proprio andare. Sono già in tremendo ritardo."
"Ti accompagno"
Yuri non sapeva se essere arrabbiato o sollevato per quella inaspettata interruzione.
Era certo che se Akito avessecontinuato gli avrebbe concesso qualunque cosa. Era completamente in balia diquel ragazzo, la sua mente era andata completamente in tilt. Akito erapericoloso, ma lui non si era mai tirato indietro, preferiva i rimorsi airimpianti.
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