4 - Karaoke piccante
"Keita hai idea di dove stiamo andando?"
Akito stava seguendo il suo amico già da un po' mentre quest'ultimo continuava a guardarsi intorno.
"Ancora un attimo di pazienza Aki"
"Si può sapere cosa cerchi?"
"Trovato!"
Keita prese Akito per la mano e lo condusse verso un locale aperto anche a quell'ora del giorno.
Inizialmente gli aveva proposto di mangiare qualcosa, ma vedendo che il biondo non era dell'umore giusto aveva pensato di portarlo in quel locale. Era l'unico posto dove si poteva rilassare senza ricorrere a qualcosa di pesante ...
Akito fece una smorfia "Mi hai portato in un locale di karaoke?"
"Dai sarà divertente. Staremo in una cabina chiusa così non ci riconoscerà nessuno. A quest'ora non dovrebbe esserci tanta gente."
Lo sguardo di Akito era ancora dubbioso, così Keita riprese "Lo so che cantare ti rilassa e per una volta lo farai solo per gioco."
Akito sorrise e a pochi centimetri dal suo viso gli sussurrò "C'è un altro gioco che mi rilassa di più" e per enfatizzare le sue parole passò la lingua sulle labbra di Keita.
Fu colto di sorpresa, anche se lo conosceva da un po' riusciva sempre a stupirlo.
"Aki siamo in mezzo alla strada. E se ci dovessero riconoscere?"
Si guardò attorno e notò diversi passanti che li stavano osservando.
Ghignò perfido "Chi se ne frega. King ne sarebbe solo contento."
Keita sbuffò e lo trascinò dentro il locale.
Akito inizialmente aveva protestato perché preferiva andare da qualche parte a bere e soprattutto a rimediare qualcosa di pesante.
Non aveva potuto portarsi dietro niente a causa dei controllo all'aeroporto.
E aveva fatto bene, perché arrivato in Giappone non solo l'avevano perquisito, ma l'avevano anche fatto passare fra due file di cani antidroga: le sue gesta erano famose anche tra la polizia nipponica ...
Dopo poche canzoni, nonostante il suo scetticismo iniziale, dovette ammettere che si stava divertendo davvero, era un po' che non rideva così, cantare solo per gioco dopo tanto tempo; aveva quasi dimenticato cosa si provasse.
Scoppiò in una sonora risata quando Keita cercò di cantare una canzone giapponese con quel suo modo buffo di pronunciare le parole e soprattutto tentando di imitare la voce femminile della cantante.
Lo ringraziò dal profondo del cuore, era riuscito a migliorare il suo umore nero.
Cosa che sembrava impossibile, visto anche l'incontro con quel bastardo moro fuori dell'hotel. Doveva ammettere però che era veramente un bel ragazzo, ma decisamente troppo pieno di sé.
Se non avesse avuto i giornalisti alle costole gli sarebbe piaciuto giocarci un po' per vedere se riusciva a fargli abbassare la cresta. A novanta gradi non sarebbe stato più così altezzoso ...
Sorrise sadico a quel pensiero.
Keita era felice, finalmente aveva rivisto Akito ridere in modo sincero.
Quando sentì partire le note della nuova canzone e la voce del biondo intonarla si sentì pervadere da un senso di nostalgia. Era la stessa della prima volta che lo aveva sentito cantare.
Stava camminando per i corridoi della sua vecchia scuola quando sentì una musica provenire dalla sala dove tenevano gli strumenti. Si avvicinò alla porta e guardò dentro.
Vide il ragazzo biondo che aveva conosciuto il giorno precedente seduto per terra con una chitarra sulle gambe.
Aveva un'espressione estremamente triste e sembrava perso nei suoi ricordi.
Quando iniziò a cantare si sentì catturato dalla sua voce, sembrava arrivargli direttamente al cuore trasmettendogli la stessa tristezza.
Richiuse la porta per evitare di disturbarlo e rimase ad ascoltare.
Quel pomeriggio andò da Dexter e Andy per parlargli di Akito, suonavano insieme già da diversi mesi, ma ancora non avevano trovato un vero e proprio vocalist.
Il giorno dopo convinse Akito ad andare con lui in sala prove e nel giro di poche note il biondo aveva già conquistato anche gli altri che non gli diedero la possibilità di tirarsi indietro. Era esattamente la persona che stavano cercando.
Sembrava passata un'eternità. Quante cose erano cambiate in quei tre anni ...
La canzone finì e si ridestò dai suoi ricordi.
In quel momento entrò la cameriera con le loro ordinazioni. La ragazza li guardò attentamente poi divertò rossa e se ne andò un po' troppo in fretta, li aveva sicuramente riconosciuti.
Stava per dire qualcosa, ma sentì Akito chiamarlo tutto entusiasta.
"Keita c'è anche la nostra canzone."
Non aveva bisogno di altre spiegazioni per capire a cosa si riferiva. Akito chiamava così una canzone che avevano scritto insieme una domenica pomeriggio nella sua camera dopo aver passato la notte a fare sesso.
Si erano fermati a fare baldoria nel locale dove avevano appena tenuto un concerto. Avevano bevuto talmente tanto che i soliti giochini che facevano per stuzzicarsi erano sfociati in una focosa notte di sesso.
Gli altri membri della band non ne sapevano niente, erano convinti che le continue provocazioni dentro e fuori dal palco fossero solo un teatrino fatto ad uso e consumo del pubblico.
Quella sera complice l'alcool non erano riusciti a fermarsi.
Quando si erano risvegliati abbracciati nello stesso letto non ricordavano niente di cosa era successo, però i dettagli parlavano da soli: la camera era a soqquadro, loro due erano completamente nudi, lui aveva dolore alla base della schiena e segni in varie parti del corpo. Anche Akito aveva diversi marchi tra cui dei graffi. Sembrava quasi avessero lottato e che Akito avesse avuto la meglio ....
Non c'era stato nessun imbarazzo fra loro, anzi erano scoppiati in una sonora risata per la completa amnesia di entrambi.
Avevano deciso di scrivere una canzone che parlasse di sesso, puro e semplice sesso senza nessuna implicazione.
Quella era stata l'unica volta che erano arrivati fino in fondo. Non perché non fossero attratti l'uno dall'altro, ma semplicemente perché Akito non voleva che Keita diventasse uno dei tanti con cui faceva sesso.
"Vieni la cantiamo insieme"
Keita sorrise "Certo. Basta che tieni le mani al loro posto."
"Non fare la finta con me, lo so che ti piace quando ti tocco ..."
Quando cantavano quella canzone sul palco Akito abbandonava la chitarra per andare vicino all'amico e dare vita a uno spettacolo che provocava le grida delle sue fan. Si strusciava a lui cantando, passandogli le mani su tutto il corpo. Al termine Keita si trovava sempre eccitato e l'altro non perdeva occasione per ricordaglielo.
Akito era quello, era una forza della natura, esprimeva sensualità in tutto quello che faceva, ti catturava, ti stregava e non potevi rimanere impassibile, soprattutto quando decideva di provocarti.
Adesso però voleva ripagarlo con la stessa moneta. Si avvicinò a Akito e gli disse all'orecchio "Il microfono lo tieni tu..."
Il biondo iniziò a cantare e Keita gli si posizionò dietro, gli passò le mani sul torace e poi giù fino all'addome.
Akito sorrise e strusciò il sedere contro il suo bacino, mentre Keita gli baciava e leccava il collo.
Tra una strofa e l'altra Akito gli disse con voce sensuale "Non esagerare se non vuoi scottarti."
Keita stava per ribattere quando sentirono bussare alla porta.
Si staccarono e Keita andò ad aprire.
Erano le due ragazze che lavoravano nel locale "Scusate, ma voi siete Keita e Demon degli Skeezer?"
Un solo pensiero passò nella testa di entrambi "Cazzo!"
Keita cercò di rimediare "No, vi sbagliate"
La ragazza proseguì imperterrita "Vi ho riconosciuto quando vi ho portato da bere ... e poi la voce di Demon è inconfondibile. Vorremo fare una foto con voi."
Fortunatamente le due ragazze sembravano tranquille, forse perché si trovavano sul posto di lavoro e il loro capo non avrebbe gradito.
Akito si guardò attorno e si accorse solo in quel momento che il locale era pieno di telecamere. Forse erano stati ripresi.
Poi si avvicinò alle ragazze "Saremo felici di accontentarvi, ma ditemi una cosa quelle telecamere registrano?"
Le ragazze erano indecise, poi una rispose "E' il proprietario che se ne occupa. Ma registrano solo le immagini, non hanno audio."
Keita e Akito si guardarono già immaginandosi cosa sarebbe accaduto se anche il proprietario li avesse riconosciuti.
Sarebbe stata sicuramente la notizia di apertura del telegiornale.
Era meglio se rientravano in albergo prima che la loro fuga diventasse di dominio pubblico.
Dopo aver accontentato le ragazze si diressero spediti all'hotel, l'intervista sarebbe iniziata da lì a poco.
Yuri rientrato a casa andò nel suo studio a controllare la sua posta elettronica. Stava aspettando un copione da parte del suo manager, ma ancora non era arrivato.
Per ingannare il tempo decise di cercare delle notizie e delle foto su quell'idiota.
Con sua grande sorpresa erano centinaia i siti dedicati al suo gruppo musicale e più nello specifico a lui, con tantissime immagini e video delle loro performance.
A quanto pareva era proprio un "cattivo" ragazzo, sempre sopra le righe.
C'erano tantissime notizie sia riguardanti la sua vita sessuale, pizzicato sempre con partner diversi nonostante ufficialmente stesse con un'attrice di nome Isabel, sia per la sua condotta sregolata con l'assunzione di droghe e alcool.
Fra le foto ce n'erano diverse che lo ritraevano con pochissimo addosso.
Yuri non poté fare a meno di constatare quanto fosse attraente, ma la cosa che lo sorprese maggiormente fu ritrovarsi accaldato dopo aver visto un video musicale in cui Akito, disteso su un letto con solo l'intimo addosso, si toccava e si muoveva in modo molto provocante. Non poteva eccitarsi per così poco.
Stava per spegnere quando un nuovo post attirò la sua attenzione. "C'è qualcosa fra Demon e Keita?"
Dalla foto riconobbe l'altro ragazzo che aveva visto quel pomeriggio.
Con un click gli si aprì una finestra con una serie di video. Iniziò a visionare i più vecchi: erano degli spezzoni di concerti, sempre della stessa canzone, in cui Demon si strusciava all'altro, baciandolo e toccandolo ovunque, mentre l'altro continuava a suonare.
Yuri iniziò a sentire la propria erezione risvegliarsi e stringere nei pantaloni.
Sembravano tutti più o meno uguali tranne uno con su scritto 'esclusivo'.
Il link lo condusse al sito della tv TBS e il video che partì sembrava fatto a loro insaputa. Non c'era l'audio, ma le immagini erano fin troppo chiare: Demon stava cantando in una specie di cabina per il karaoke mentre questa volta era Keita ad occuparsi di lui.
Il commento diceva che i ragazzi erano stati interrotti dall'arrivo di alcune ragazze altrimenti chissà dove sarebbero arrivati.
Yuri sentì un strano senso di gelosia. Per la prima volta in vita sua desiderava qualcosa che non era sua.
Aprì i pantaloni e liberò la sua erezione ormai completamente sveglia e iniziò a darsi piacere guardando a tutto schermo una foto del biondo ripreso di schiena mentre usciva da una piscina con solo dei ridottissimi boxer bianchi che lasciavano poco spazio alla fantasia.
Ripensò ai suoi occhi blu e a quello sguardo altezzoso e provocatorio e si immaginò di possederlo contro la sua volontà mentre lo chiamava bastardo come quel pomeriggio.
Quando alla fine venne si guardò la mano sporca e decise che gli avrebbe fatto pagare il fatto di averlo fatto eccitare.
Avrebbe avuto Demon a tutti i costi, non aveva mai avuto problemi ad ottenere ciò che desiderava e questa volta non sarebbe stato diverso.
La prima cosa da fare era avere delle notizie su di lui e chi meglio di Hiro poteva dargliele se come sosteneva Yoichi erano stati insieme?
Prima però aveva bisogno di una doccia.
L'intervista andò come al solito, parlò per primo King e poi Dexter.
Akito rimase in silenzio con il suo solito sguardo annoiato passandosi una matita fra le dita.
Quando il loro manager finì di parlare diede libero spazio alla domande.
Il giornalista della TBS che si era assentato per rispondere a una telefonata, quando rientrò chiese subito la parola.
"È appena arrivato alla nostra redazione un video che mostra Demon e Keita in atteggiamenti intimi dentro la cabina di un karaoke qualche ora fa. Avete niente da dichiarare?"
Keita sbiancò pensando che erano stati due idioti a non accorgersi delle telecamere. L'arrivo delle ragazze li aveva salvati, altrimenti fin dove si sarebbero spinti? Akito era decisamente pericoloso per la sua sanità mentale.
Akito scoppiò in una fragorosa risata sorprendendo tutti, anche il loro manager che stava guardando i due ragazzi incriminati con malcelato odio.
"È incredibile che ancora vi stupiate per quello che faccio. Fosse per me non vi darei alcuna spiegazione, ma visto che tocca direttamente anche Keita preferisco non coinvolgerlo. Era solo uno scherzo. Quando ci siamo accorti di essere ripresi abbiamo deciso di giocare un po'. Ci siete cascati tutti. Chissà quanto avete pagato quel video."
Mentre parlava Akito notò molti giornalisti guardare qualcosa sui loro tablet, sicuramente era il video incriminato.
Uno di questi giornalisti disse "Sembrate molto a vostro agio per essere solo uno scherzo."
Questa volta fu Keita a rispondere "Lo facciamo sempre ai concerti quando suoniamo quella canzone, anche se a ruoli invertiti. Quindi ormai ci viene naturale."
Vide diversi giornalisti annuire ricordando le loro performance.
King si rilassò il danno era stato contenuto, poi rivolto ai giornalisti "La conferenza stampa finisce qui. Domani gli Skeezer saranno ospiti della TBS che presenterà ufficialmente il festival"
Yuri prese il cellulare e mentre si strofinava i capelli ancora bagnati compose il numero di Hiro.
Durante la doccia aveva avuto modo di pensare al perché quel ragazzo avesse stuzzicato il suo interesse. D'accordo era bello e famoso, ma non era quello il motivo visto che, quando l'aveva incontrato, non sapeva ancora chi fosse.
I suoi occhi, era stato catturato dal suo sguardo, uno sguardo che rivelava un animo forte e indomabile e al contempo turbolento e distruttivo.
Gli aveva ricordato un angelo caduto, un demone arrabbiato con il mondo intero.
Si sentiva attratto dalla sfida che sembravano lanciare "se ti avvicini troppo ti scotterai."
Lui quella sfida voleva vincerla, voleva catturarlo, voleva domarlo, voleva sentire quel fuoco ardere di passione per lui.
Sentì Hiro rispondere solo "Dimmi"
L'amico non amava i giri di parole o le frasi inutili, andava sempre dritto al punto, lui la pensava allo stesso modo, per questo andavano d'accordo.
"Oggi ho incontrato Demon degli Skeezer. Ho saputo che tu lo conosci bene."
Hiro non rispose subito, non si aspettava di dover affrontare quell'argomento proprio con Yuri. Poi la realtà di quella frase lo colpì come una doccia fredda: Akito era arrivato in Giappone e non l'aveva ancora chiamato.
Quella consapevolezza lo fece andare su tutte le furie.
"Non credo di conoscerlo più."
Il tono furioso di Hiro lo stupì. Doveva essere successo qualcosa
"Cosa vuoi dire?"
Hiro non riuscì a trattenersi, aveva bisogno di sputare fuori quello che sentiva sapendo che prima o dopo l'avrebbe incontrato.
Preferì sfogarsi con Yuri, per evitare di picchiare Akito davanti a tutti.
"Stavamo insieme quando ancora non era Demon. Adesso è completamente cambiato e non so perché. Penso anche che mi stia evitando."
Una domanda si fece strada nella mente del rosso. Cosa voleva Yuri da Akito?
"Perché mi hai chiesto di lui?"
Yuri cercò di dissimulare il suo interesse "Pura curiosità."
Hiro non era convinto, la curiosità di Yuri non era mai fine a se stessa.
C'era sempre sotto qualcosa, qualcosa che desiderava. Infatti lo sentì proseguire "Ma toglimi un dubbio. Com'era fare sesso con lui? Stava sopra o sotto?"
Adesso tutto era chiaro. Sentì una punta di gelosia, però non sapeva per chi dei due.
Akito infatti non era mai stato così lontano dall'essere suo.
Anche appena incontrato, quando ancora non erano diventati amici, esisteva una sorta di legame, un filo rosso che li univa. Adesso quel filo forse si era spezzato definitivamente.
E con Yuri aveva fatto sesso una volta soltanto e di comune accordo avevano deciso che non erano fatti per stare insieme, ma solo per essere amici, se non volevano arrivare a farsi del male.
Per certi versi erano troppo simili e sembrava che il sesso facesse scattare qualcosa che normalmente era assopito. La voglia di farsi del male, di sottomettere completamente l'altro.
Hiro temeva che fra Yuri e Akito sarebbe stato anche peggio. Non riusciva ad immaginare nessuno dei due fare il passivo ...
Forse a causa di quei pensieri rispose alla sua domanda prima di chiudere la comunicazione.
"Non riuscirai a sottometterlo."
Ad essere sinceri con lui pur avendo sempre dominato, Akito era sempre stato dolce.
Dubitava però che quella dolcezza, quel lato innocente esistesse ancora.
Yuri sorrise era esattamente ciò che i suoi occhi gli avevano trasmesso e poi lui adorava le imprese impossibili.
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