13 - SOLO SESSO?

"Che cazzo vuoi?"

Akito rimase di sasso trovandosi davanti Yuri dopo quello che era successo solo la sera prima.

Sentì una grande rabbia diffondersi rapidamente in tutto il corpo.

Anche i postumi della sbornia furono cacciati via in un attimo.

Anche Yuri rimase senza parole: Akito aveva aperto la porta mezzo nudo con la faccia ancora assonnata e i capelli tutti spettinati.

Era difficile rimanere concentrati su ciò che doveva dire con davanti l'oggetto dei suoi desideri in quelle condizioni.

Aveva una gran voglia di entrare e sbatterlo sul letto.

Guardando dentro la stanza però la sua attenzione fu catturata dai vestiti sparsi per tutto il pavimento.

Troppi per una sola persona.

D'istinto volse lo sguardo verso il letto e come si aspettava non era vuoto.

Era occupato da un ragazzo nudo ancora addormentato. Anche se non si vedeva il viso non aveva dubbi su chi fosse, il colore dei capelli era inconfondibile.

Sentì la gelosia assalirlo.

Quello stronzo era andato davvero a letto con Keita.

Aveva una gran voglia di prenderlo a pugni e di urlargli in faccia che doveva smettere di andare a letto con chiunque. Soprattutto con quel dannato ragazzo.

La sua coscienza gli ricordò che non poteva pretendere niente da lui dopo quello che gli aveva fatto e forse se si fosse comportato diversamente le cose avrebbero preso una piega diversa.

Ora in quel letto poteva esserci lui ...

Scosse la testa non doveva pensare ai "se" tanto ormai non poteva tornare indietro, doveva solo concentrarsi sul presente e cercare di tenere a bada la gelosia che sentiva premere per uscire.

Akito richiamò la sua attenzione. "Allora? Sei deficiente o cosa ... Non mi avrai tirato giù dal letto solo per rimanere in silenzio. Dimmi che diavolo vuoi e poi vattene. Sono impegnato"

Yuri cercò di restare calmo e si limitò a dire "Ho bisogno di parlarti"

Akito si appoggiò allo stipite della porta e lo guardò con astio "Io no. Mi sembrava di essere stato chiaro. Mi devi stare lontano."

Yuri prese un bel respiro, non era da lui supplicare, ma doveva cercare di farsi ascoltare.

"Vorrei spiegarti..."

Akito lo interruppe avvicinandosi a lui. "Cosa c'è da spiegare? Hai cercato di violentarmi. Sei tale e quale a Matsuta. Un vero Kimura. Vattene se non vuoi che ti spacchi la faccia!"

La pazienza di Yuri si stava esaurendo, quel ragazzo gli faceva proprio perdere le staffe, e non riuscì a trattenersi. "Devi ritornare dal tuo amante?"

E indicò il ragazzo ancora addormentato.

Akito si irritò, era venuto per rinfacciargli chi si portava a letto?

"Non sono cazzi tuoi!"

Stava per rientrare e chiudergli la porta in faccia, ma Yuri lo afferrò per un braccio. Se lasciava le cose così lo avrebbe perso per sempre.

"Scusa hai ragione. Non sono fatti miei. Voglio solo che tu mi ascolti per qualche minuto. Cosa ti costa? Ti aspetto nel club qui di fronte fra mezz'ora. Di giorno è chiuso, così non dovrai preoccuparti di essere visto. Poi se non vorrai più vedermi me ne andrò e non ti cercherò mai più. È una promessa."

Era la prima volta in vita sua che si scusava e suonava strano anche alle sue orecchie. Sperava solo bastasse per convincerlo.

Akito liberò il braccio e rientrò senza dire una parola.

Doveva pensarci. Era rimasto spiazzato da quelle scuse.

Yuri era una contraddizione continua, passava dall'essere il più grande bastardo sulla faccia della terra all'essere premuroso con una facilità disarmante.

Prima di tutto doveva parlare con Keita e spiegargli la situazione. Poi avrebbe deciso cosa fare.

Purtroppo sapeva già la risposta.

Quel fottuto Kimura lo attirava e non riusciva a dimenticarlo. Appena se l'era trovato davanti aveva sentito tutto il suo corpo fremere.

Prima però doveva farsi una bella doccia, sentiva ancora addosso l'odore di sesso.

Keita non si rese conto subito di non essere nel suo letto, le camere d'albergo era tutte uguali, ma poi alcuni ricordi non proprio casti gli rivelarono che cosa avevano combinato quella notte lui e Akito.

Sentì l'acqua scorrere in bagno, il suo amico stava sicuramente facendosi una doccia. Anche lui ne aveva decisamente bisogno.

Non ricordava niente della prima volta che aveva fatto sesso con lui, mentre adesso anche se i ricordi non erano chiari e non seguivano un successione logica, alcuni particolari li sentiva impressi a fuoco in tutto il suo corpo.

La bocca di Akito che lo faceva godere da impazzire fino a portarlo all'orgasmo. La sensazione di essere spaccato in due nel momento in cui Akito l'aveva penetrato, il dolore che piano piano svaniva per lasciare il posto ad un piacere puro e totalizzante, infine l'essere una cosa sola con Akito quando avevano raggiunto l'apice insieme.

Keita imprecò "Cazzo!" doveva assolutamente lasciare tutti i ricordi lì in quel letto, non poteva permettere che quelle emozioni così forti gli facessero dimenticare la cosa più importante. La loro profonda amicizia.

Sperava che per Akito fosse lo stesso.

Non potevano diventare amanti. Lo sapevano bene entrambi che non erano fatti per stare insieme. Avrebbe portato solo a conseguenze devastanti.

Il loro rapporto giusto e perfetto era quello che avevano già.

Diventare amanti era troppo pericoloso.

Lui gli voleva troppo bene e troppo spesso finiva per assecondarlo o seguirlo in ogni sua cazzata.

Troppe poche volte era riuscito a dirgli di no. E farsi trascinare in un rapporto di sesso avrebbe amplificato ancora di più questa sua debolezza.

Quando Akito uscì dalla doccia e vide l'amico seduto sul letto che lo guardava si sentì un vero verme, non sapeva cosa dire per farsi perdonare.

Ma Keita lo anticipò "Ieri sera mi sono divertito molto, mi hai fatto godere, ma non vorrei per nessun motivo diventare la tua bambolina. Adesso vado a farmi una doccia, nel frattempo tu trova un modo per farti perdonare. Mi fa male il culo, stanotte ci sei andato giù pesante."

Akito lo guardò per un attimo perplesso, poi scoppiò in una sonora risata, Keita trovava sempre le parole giuste in ogni momento ...

Quando Keita uscì dal bagno Akito si era già vestito e lo stava aspettando disteso sul letto. Si voltò verso di lui e non poté fare a meno di notare gli evidenti segni rossi che aveva lasciato sulla sua carnagione chiara.

Keita notando la sua espressione lo rassicurò "Tranquillo non ho nessuna ragazza a cui doverlo giustificare. La prossima volta però cerca di essere un po' più gentile."

Si stupì della sua stessa frase. Perché aveva detto la "prossima volta"? Non aveva appena concluso che non doveva più capitare? Cercò di non pensarci.

Anche Akito cercò di scherzarci su, era la soluzione migliore "Scusa, ma lo sai che davanti ad un culetto vergine non riesco a trattenermi."

Keita fece il finto offeso "Grazie a te non lo è più!"

Akito prese l'amico per un braccio e lo trascinò sul letto bloccandolo sotto di sé "Calma i tuoi bollenti spiriti Aki... ancora mi fa male il culo e per un po' sto bene così"

Scoppiarono entrambi a ridere poi Akito ad un tratto si rabbuiò.

"Ieri sera Yuri ha cercato di violentarmi. Ero completamente in suo potere ... ad un certo punto però mi ha lasciato e così sono riuscito a scappare."

Keita sgranò gli occhi "Cosa? Brutto bastardo ..."

Akito lo interruppe "E' stato qui prima e mi ha chiesto di andare con lui in un locale per poter parlare"

Keita sentì la rabbia crescere "E tu pensi di andarci? Ma sei fuori? Cercherà sicuramente di avere ciò che ieri gli è sfuggito..."

Akito lo guardò negli occhi "Non preoccuparti. Ieri sera mi ha preso di sorpresa ed ero troppo stanco per potermi opporre. Adesso è diverso, lo sai che non è facile battermi."

Fece una piccola pausa e proseguì "Ho bisogno di sentire cosa ha da dire, altrimenti non riuscirò a chiudere con lui. Devo capire chi è il vero Yuri se quello che mi ha aggredito o quello che mi ha salvato... "

Keita non riuscì a controbattere, il tormento che vedeva negli occhi di Akito era fin troppo evidente, riusciva quasi a trasmetterglielo.

"Ok. Fa come vuoi. Però stai attento. Non ho voglia di rivederti a pezzi ..."

Akito si abbassò a baciarlo. Un bacio che voleva esprimere tutto il suo ringraziamento per il suo immancabile sostegno.

Yuri stava aspettando nel locale e man mano che passavano i minuti la sua speranza si assottigliava. Perché avrebbe dovuto stare ad ascoltarlo? Aveva già tutto quello che voleva e lui era soltanto un altro di quelli che aveva provato ad approfittare di lui.

Quando lo vide entrare si sentì estremamente contento gli sembrava di avere nuovamente in mano la sua felicità, adesso doveva fare il massimo per non farsela scivolare via.

"Sei venuto."

Akito sbuffò "A quanto pare ..."

Yuri si alzò e lo condusse in una saletta appartata "Vieni accomodati"

Akito si guardò intorno per cercare di capire le sue intenzioni.

L'aveva portato in una stanza con un grande divano e del vino già pronto sul tavolo di vetro. Sembrava un posto perfetto per piccole festicciole private fatte di sesso e droga...

"Dimmi quello che devi in fretta. Non ho tempo da perdere."

"Rilassati biondino."

"Non chiamarmi così stronzo."

Yuri sbuffò "Siediti. Vuoi bere?"

Akito lo guardò con astio "Ti sei dato molto da fare per parlarmi solamente ... sappi che io non sono una puttana che conquisti con un po' di moine ..."

Yuri non rispose, versò un po' di vino nei due bicchieri, ne prese uno e si accomodò sul divano.

Akito non voleva sedersi per non dargliela vinta, ma rimanere lì in piedi gli sembrava da scemo.

Così si sistemò sul divano in modo quasi sdraiato per fargli capire che non era interessato particolarmente a quello che gli avrebbe detto. Voleva dimostrarsi solo annoiato da tutta quella storia.

Yuri non sapeva bene come iniziare, era una situazione nuova per lui, però era ora di rompere gli indugi "Ieri sera non ero io.."

Akito rise in modo sarcastico "Chi era Mr Hide?"

Yuri non riusciva a non irritarsi con lui "La colpa è tua..."

Akito sgranò gli occhi "Questa è bella! Io non ho fatto niente, sei tu che mi sei saltato addosso ..."

Il moro lo fissò "Ti sei quasi scopato il tuo amichetto davanti a tutti..."

Akito strinse i pugni stava iniziando a perdere la pazienza. "Non sono cazzi tuoi."

Yuri gli si avvicinò "E invece sì. Mi hai fatto ingelosire e così ho perso il controllo."

Il biondo scosse la testa. D'accordo durante il concerto aveva un po' esagerato perché voleva stuzzicare Yuri e fargli desiderare di avere lo stesso trattamento, ma quella reazione era eccessiva

"Non ha senso. Non stiamo nemmeno insieme."

Yuri appoggiò il bicchiere sul tavolo e guardandolo con tutta la determinazione di cui era capace gli disse con voce ferma e sicura "Io ti voglio solo per me. Tu sei solo mio."

Akito sentì il suo cuore perdere un battito di fronte a quello sguardo, ma poi fu assalito da una grande rabbia "Che cazzo dici! Ma ti senti quando parli ... Ci conosciamo solo da pochi giorni e tu hai già queste pretese ... Come puoi credere che io ..."

Fu interrotto da Yuri "Mi hanno detto che è perché io mi sono innam ..."

Questa volta fu Akito a non permettergli di concludere la frase urlandogli contro.

Non voleva assolutamente sentirlo.

Non voleva permettere più a nessuno di avvicinarsi tanto ed era sicuro che se lo avesse permesso a Yuri non sarebbe più riuscito a tornare indietro ...

"Sei fuori?! Come puoi dire una cosa simile, ma lo sai almeno che cosa significa? Come puoi anche solo pensare che io mi beva una cazzata simile?"

Yuri non abbassò lo sguardo anzi sentì la sua determinazione crescere di fronte alla faccia furiosa di Akito.

"Infatti non lo so. E' la prima volta che mi capita. Ma è l'unica soluzione che ho trovato. L'unico possibile motivo per il mio comportamento. Quando ti ho visto con Keita e ho realizzato che fra voi c'era una relazione sono stato assalito da una folle gelosia"

Yuri era rimasto sveglio tutta la notte a rimuginare sulle parole di suo fratello e alla fine si era dovuto arrendere all'evidenza.

Akito non voleva crederci, non poteva accettarlo.

Quella situazione lo spaventava, perché anche lui sentiva che quello che provava verso quel ragazzo appena conosciuto era qualcosa di più di semplice attrazione fisica e non voleva assolutamente alimentarlo o dargli la possibilità di venire fuori.

"Questo vuol dire solo che non accetti di perdere. Che ti accanisci per qualcosa che non puoi avere. Ti sei visto portare via il giocattolo che volevi."

Yuri stava per ribattere, ma Akito proseguì con voce calma e tranquilla, con disinteresse, come se stesse parlando del tempo "E comunque anche se fosse, non sei il primo che mi dice queste cose ..."

Il moro iniziava a perdere la pazienza quel ragazzo era proprio difficile. Perché doveva innamorarsi di un tale stronzo?

"Ma nessuno ti attirava come me. Ammettilo.."

Akito sorrise sarcastico "Sei un bel po' presuntuoso..."

Yuri lo guardò come chi sta per rivelare un segreto compromettente

"Ho visto come mi guardavi durante il concerto. Volevi farmi eccitare..."

Akito si sentì colto in fragrante era inutile negare "E se anche fosse? Credevo fossi un bel bocconcino con cui potevo divertirmi. Adesso invece penso solo che tu sia un fottuto bastardo che crede di potermi far allargare le gambe solo con delle belle parole. Sappi che non succederà mai."

Yuri ghignò, quel baka gli stava proprio facendo girare le palle ...

"Non dirmi che il grande Demon è ancora vergine ed ha paura di un po' di dolore ..."

Akito scattò in avanti e scaraventò Yuri sul pavimento bloccandolo sotto di sé. Lo afferrò per colletto della camicia e alzandogli la faccia a pochi centimetri dalla sua gli sibilò "Non azzardarti a parlare come se mi conoscessi! Brutto bastardo! Tu non sai niente di me!"

Yuri si rese conto di cosa effettivamente aveva detto solo dopo aver visto la reazione del biondo. Era stato un vero bastardo.

"Allora permettimelo. Violentami così saremo pari e dopo ricominciamo ..."

Per la prima volta Yuri lottava per qualcosa di più importante di se stesso e del suo orgoglio e non era assolutamente disposto a perdere.

Akito scosse la testa "Non è logico. E' la cosa più folle che io abbia mai sentito."

Yuri lo afferrò "Non ti sto chiedendo amore, ma solo sesso. Ne sei capace?"

Akito aveva ancora dei dubbi, ma in fondo cosa ci perdeva? Niente. Anzi avrebbe ottenuto ciò che si era prefissato: fare sesso con Yuri ed essere lui a dirigere il gioco.

"Non sfidarmi ... e soprattutto ricordati che sei stato tu a chiedermelo ..."

"Non era quello che volevi fin dall'inizio? Scopami e dimostrami quello che sai fare ..."

"Vuoi proprio che ti faccia urlare ..."

Yuri non era ancora sicuro di quello che stava facendo, era la prima volta che accettava di farsi sottomettere, ma questa era la sua unica possibilità per espiare la sua colpa e sperare di conquistare ciò che più desiderava, il cuore del biondo.

Akito ignorò completamente la voce che voleva metterlo in guardia, ricordandogli che in lui già albergava uno strano sentimento per quel tipo conosciuto da poco e farci sesso non poteva che avere pessime conseguenze.

La zittì pensando semplicemente che non si era mai tirato indietro di fronte a una proposta così allettante con un ragazzo tanto bello.

Yuri voleva del sesso rude? L'avrebbe accontentato.

Si abbassò su di lui e lo coinvolse in un bacio che divenne subito profondo.

Prima di staccarsi Akito gli morse forte il labbro inferiore facendolo mugugnare per il dolore.

Akito ghignò "Preparati questo è quello che ti aspetta..."

Yuri lo guardò senza tentennamenti "E' quello che voglio..."

Akito decise di lasciarsi andare e dargli ciò che voleva al resto avrebbe pensato in seguito.

Si abbassò su di lui per andare a baciargli il collo, lo leccò e lo morse fino a lasciargli evidenti segni rossi. Intanto con la mano gli sbottonò i pantaloni e prese a massaggiargli il membro da sopra la stoffa dell'intimo.

Sentendo che rispondeva al suo stimolo gli slacciò la camicia e passò ad occuparsi dei suoi capezzoli e poi giù fino all'addome continuando con la mano a stimolarlo senza però oltrepassare la barriera dei boxer.

Yuri si stava eccitando e voleva di più, quel trattamento gli sembrava solo una tortura. Gli bloccò la mano e senza dire niente ribaltò le posizioni.

Akito si irrigidì, Yuri aveva cambiato idea oppure era il suo piano fin dall'inizio? Gli aveva fatto abbassare la guardia per potersi approfittare della situazione?

Le sue parole però gli fecero capire che non era quello il suo intento "Mi sa che ti serve un incentivo per fare sul serio..."

Akito sorrise, era vero aveva voluto giocare un po', nonostante tutto gli piaceva troppo farlo irritare ...

Yuri si spogliò completamente e poi attese che il biondo facesse altrettanto.

Quando furono entrambi nudi Yuri si posizionò tra le gambe di Akito e senza tanti indugi gli leccò il membro e poi lo prese in bocca.

Il biondo trattenne il fiato per il piacere provocato da quel gesto inaspettato.

Yuri pompò un paio di volte poi si staccò e alzando la testa lo guardò negli occhi "Allora mi vuoi scopare?"

Akito non se lo fece ripetere, spinse Yuri sul divano che sorrise vedendo il desiderio nei suoi occhi, finalmente l'aveva convinto a fare sul serio.

Akito si inginocchiò fra le sue gambe e gli prese in mano il membro per poi leccarlo sulla punta. Percorse tutta la lunghezza diverse volte poi portò le sue dita alla bocca di Yuri per fargliele leccare. Yuri lo accontentò giocando con la lingua e con la bocca come se fossero l'asta del biondo.

Akito lo guardò sentendo crescere l'eccitazione.

Tolse le dita e mentre violava la piccola apertura ancora vergine di Yuri prese in bocca il suo membro e iniziò a pompare a ritmo con le dita.

Yuri sentì tutto il corpo tendersi a quelle sensazioni sconosciute che passarono presto da un iniziale fastidio a piacere e desiderio di quello che sarebbe venuto dopo.

Akito sentendo Yuri tirargli forte i capelli capì che era vicino all'orgasmo, aumentò il ritmo e inserì anche il terzo dito. Ormai era pronto.

Dopo poco venne e si riversò nella bocca del biondo.

Yuri aveva buttato indietro la testa e ansimava forte in cerca d'aria così non capì subito il significato delle parole che Akito gli aveva sussurrato all'orecchio "Adesso cerca di rilassarti...".

Poi però si ricordò del lubrificante che aveva comprato quella mattina. Riuscì solo a dire "sul tavolo...".

Akito si voltò e vide una bottiglietta di liquido trasparente che prima non aveva notato. Sorrise, quel bastardo aveva programmato tutto. Sapeva che sarebbe riuscito a convincerlo.

Prese la bottiglia e si cosparse completamente il membro e anche la piccola apertura di Yuri. Poi gli alzò le gambe e si posizionò davanti. "Ti farò male ma cerca di resistere"

Yuri sorrise di fronte a quella premura "Un po' di dolore non mi ucciderà."

Akito era eccitato e tutta quella attesa lo stava facendo impazzire, però cercò di essere delicato e procedere poco alla volta. Sentì Yuri irrigidirsi dopo la penetrazione ma preferì non fermarsi e arrivare fino in fondo per non farsi vedere troppo preoccupato per lui.

Gli aveva chiesto più di una volta di non essere gentile e così doveva essere.

Quando fu tutto dentro vide Yuri mordersi forte il labbro.

Prese a masturbarlo per farlo distrarre. Quando lo sentì rilassarsi iniziò a muoversi all'inizio piano poi sempre più forte.

Yuri si era sentito spaccare in due, un dolore talmente forte da fargli desiderare di scappare, ma poi piano piano il dolore era diminuito, anche grazie alla mano del biondo, lasciando il posto al piacere più puro.

Un piacere sconosciuto e proibito ancora più sconvolgente perché a darglielo era lui.

La realtà di quello che stavano facendo si fece tangibile quando sentì Akito gemere e sussurrare il suo nome.

Quasi urlò quando Akito affondò con maggiore forza toccando un punto che nemmeno sapeva esistesse. Fare sesso con Akito era qualcosa di indescrivibile e non si sentiva minimamente sottomesso o umiliato.

Anche Akito era completamente in balia del piacere e Yuri che godeva sotto di sé era una visione che difficilmente avrebbe dimenticato.

Aveva fatto sesso tante volte e con tanti partner diversi, ma mai con nessuno si era sentito così in balia del desiderio e dei propri istinti.

Quando finalmente l'aveva penetrato, tutto aveva perso significato, l'unica cosa che restava era il bisogno di soddisfare il proprio piacere e quello del partner.

Akito quando sentì di essere vicino all'apice uscì da Yuri e lo fece girare, il moro non protestò, completamente in balia da quello che il biondo gli stava facendo provare.

Riaffondò con forza in lui da dietro facendolo gemere in modo incontrollato e masturbandolo a ritmo con le sue spinte lo portò nuovamente all'orgasmo. Akito lo seguì subito lasciandosi cadere sfinito sul corpo del moro. 

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