12 - NOTTE INSONNE
Era ormai tardi, ma Yuri non riusciva ad aspettare la mattina.
Salì in macchina e pochi minuti dopo era sotto casa di suo fratello Yoichi.
Era dalla morte di suo padre che non sentiva l'esigenza di parlare con lui.
Chissà se era già rientrato, prima era al festival, si era esibito con la sua band, poi però l'aveva perso di vista in tutta quella confusione.
Suonò al campanello e attese.
Sentì la voce preoccupata di suo fratello "Cosa è successo Ototo?"
"Fammi salire"
Yuri non era ancora convinto fosse stata una buona idea andare da lui a quell'ora della notte.
Aveva pensato anche di andare da Hiro, ma visto il rapporto che c'era stato fra lui e il biondo non era la persona più adatta a cui raccontare quello che aveva fatto.
Yoichi lo fece entrare.
Yuri si rese conto immediatamente che suo fratello non era solo in casa. Sul tavolo c'era una bottiglia di champagne ormai vuota e due bicchieri usati, Yoichi indossava solo un paio di calzoncini e stava raccogliendo degli indumenti sparsi sul pavimento della sala.
Forse non era il momento adatto. "Mi dispiace se ti ho disturbato. Me ne vado."
"Non dire cavolate. Ormai sei qui..."
Yuri guardò verso la camera, la porta era aperta, ma non riusciva a vedere chi ci fosse nel letto.
Scrollò le spalle "Contento tu ..." poi si mise seduto sul divano.
Yoichi si avvicinò "Allora mi racconti cosa ti è successo. È molto che non vieni a trovarmi, soprattutto nel cuore della notte."
Yuri non parlava facilmente di sé, ma non aveva altra scelta. Fece un sospiro e decise di vuotare il sacco senza tanti giri di parole.
"Ho quasi violentato Demon"
Yoichi sgranò gli occhi "Cosa? Ma sei impazzito?"
Yuri abbassò lo sguardo "Sì, vederlo con l'altro ragazzo mi ha fatto perdere la ragione."
Yoichi si sedette su una sedia proprio di fronte a lui. "Sei terribilmente geloso caro il mio fratellino."
Yuri fece una smorfia "Grazie questo l'avevo capito anch'io... ma perché? È questo che non riesco a spiegarmi."
Yoichi scoppiò a ridere "Che domande Ototo. Ne sei innamorato."
Yuri si limitò a un semplice "Impossibile".
Anche lui se ci pensava seriamente sarebbe arrivato alla stessa conclusione, ma sentirselo sbattere in faccia senza alcun dubbio da suo fratello era disarmante. Non voleva ancora crederci.
Essere innamorati era qualcosa che gli aveva sempre fatto paura.
Voleva dire perdere la propria razionalità e agire in modo insulso. Diventare completamente dipendenti da un'altra persona che può fare di te ciò che vuole e tu continuerai comunque a guardarla con un sorriso ebete sulla faccia.
No, lui questo non poteva permetterlo.
Yoichi poteva intuire perfettamente i pensieri del fratello. Lo conosceva fin troppo bene, orgoglioso, testardo ed egocentrico, per lui era qualcosa di inconcepibile e assurdo che qualcuno potesse diventare il centro dei suoi pensieri e delle sue azioni.
Però solo accettandolo avrebbe avuto una possibilità per rimediare e poter essere felice.
"Allora perché saresti venuti qui in piena notte? Normalmente te ne saresti bellamente fregato ... non ti è mai importato di nessuno"
Yuri non rispose.
Quello che aveva detto Yoichi era la pura verità.
Non si era mai preoccupato per nessuno. Erano tante le ragazze che aveva fatto piangere per la sua freddezza e il suo egoismo, e anche di fronte alle loro lacrime non aveva mai provato niente.
Adesso però la prospettiva di perdere Akito per lui era inconcepibile.
Si sentiva mancare l'aria e una morsa al petto gli impediva di respirare.
Yoichi proseguì "Se è davvero importante per te e non vuoi perderlo devi fare subito qualcosa. E il primo passo è fare luce sui tuoi sentimenti...."
Yuri lo interruppe "Credo che ormai sia tutto inutile. Mi ha urlato contro di non avvicinarmi mai più a lui..." Sentiva la tristezza attraversarlo da capo a piedi.
"Se sarai sincero..."
Yuri scosse il capo "Tu non hai visto il suo sguardo ... e poi ..."
Non sapeva se raccontargli o meno dei suoi sospetti sulla violenza che aveva subito in passato. Dopo averci riflettuto un momento preferì evitarlo, erano fatti personali che riguardavano solo Akito.
"Devi tentare ... non hai niente da perdere."
Yoichi aveva ragione, però non era una cosa facile, avrebbe dovuto mettere a nudo il suo cuore e presentarsi a lui senza difese con il rischio di venire calpestato e umiliato.
Il suo orgoglio non voleva accettarlo, ma per la prima volta doveva sottomettersi alle ragioni del suo cuore se non voleva rimpiangerlo per il resto della sua vita.
Yoichi sorrise vedendo la determinazione negli occhi del suo fratellino.
Finalmente aveva qualcosa per cui lottare diverso da se stesso.
"Se fossi in te però aspetterei domani. Prima è meglio se gli fai sbollire la rabbia. Io non lo conosco bene, però mi sembra una persona molto orgogliosa e passionale ..."
Yuri si alzò dal divano "Ti lascio alle tue attività notturne."
"Sì, la bambolina può essere molto permalosa, non vorrei mi lasciasse in bianco."
Quando Yuri fu alla porta Yoichi gli disse "Ricordati di essere sincero. Buona fortuna Ototo"
Yuri lo salutò con un cenno della mano e uscì.
Yoichi rimase seduto sulla sedia guardando la porta chiudersi alle spalle del suo fratellino.
Stava finalmente crescendo, questa volta avrebbe dovuto affrontare una sfida molto dura e solo se era disposto a perderla avrebbe potuto andare avanti e crescere.
Poi si girò verso la camera e vide il suo amante appoggiato alla stipite della porta che lo guardava.
Era splendido ancora completamente nudo con i suoi capelli rossi tutti arruffati e gli occhi chiari splendenti di desiderio.
Aveva avuto molti compagni, ma nessuno gli aveva rubato l'anima come quel piccolo demone.
"Stavo per venire a spaccare le testa a quel bastardo di tuo fratello, ma poi le sue parole mi hanno convinto a lasciarlo vivere un altro giorno..."
Yoichi sorrise "Ti è dispiaciuto che sia andato via Hirochan? Avresti preferito una cosa a tre..."
"Mi faccio sbattere da un bastardo alla volta."
Yoichi sapeva cosa c'era stato fra Hiro e Yuri e non perdeva occasione per rinfacciarglielo.
Era diventato ormai un gioco, ma Hiro si chiedeva sempre come avesse reagito se davvero si fosse fatto trovare insieme a Yuri...
Si staccò dal stipite e gli si avvicinò, gli si sedette sopra e guardandolo negli occhi gli disse ghignando "Così io sarei una bambolina permalosa?"
Si abbassò a baciargli il collo e gli passò una mano sul membro, trovandolo già duro sorrise compiaciuto "Però questa bambolina ti fa eccitare ..."
Yoichi gli passò le mani fra i capelli e guardandolo negli occhi confermò "Da morire..." e poi cercò di baciarlo, ma Hiro si ritrasse "E se decidessi di andarmene visto che sono permalosa?"
"Farei qualunque cosa per trattenerti ..."
"Allora scopami come si deve."
Yoichi sentì il sangue ribollire a affluire tutto nelle parti basse.
Afferrò Hiro per i gluteo sodi e lo spinte maggiormente contro di sé "Non chiedo di meglio. Ti farò urlare."
Hiro ghignò, allacciò le gambe dietro la schiena di Yoichi e gli strinse le braccia attorno al suo collo "Allora muoviti non ho bisogno di altri preliminari"
Yuri i aveva interrotti proprio sul più bello. Un attimo prima di metterlo dentro ... adesso voleva riprendere da lì.
Yoichi si sfilò i calzoncini con qualche problema visto la posizione ma per niente al mondo avrebbe fatto allontanare il suo amante.
Poi si alzò portando con sè Hiro, era incredibilmente leggero per essere un ragazzo, appoggiò la sua schiena al muro e tenendo le mani sui suoi glutei entrò in lui, senza attendere prese a muoversi con forza sfruttando la parete.
Hiro gli morse il collo e gli sussurrò "Hai promesso di farmi urlare..." la voce gli era uscita bassa e sensuale accompagnata da un gemito.
Yoichi spense completamente la mente e si lasciò guidare solo dal desiderio e dai suoi istinti più bassi.
Staccò Hiro dal muro e dopo averlo depositato a terra lo fece girare e lo spinse contro il tavolo della cucina.
Hiro sorrise adorava quando riusciva a fargli perdere il controllo.
Era così che voleva il sesso con Yoichi non doveva essere niente che potesse essere paragonato a quello che c'era stato con Akito.
Da quando aveva lasciato il biondo aveva giurato a se stesso che non si sarebbe più innamorato di nessuno e da quel momento aveva completamente rifiutato la dolcezza e la gentilezza a letto.
Doveva essere solo sesso e in quanto tale niente smancerie, ma solo piacere allo stato puro.
Si era sempre tenuto fermo a questa regola e anche quando aveva fatto sesso con Yuri lo aveva provocato per farsi sbattere violentemente.
Però erano troppo simili e nessuno dei due reagiva bene alle provocazioni, non sarebbero stati capaci di mettere dei limiti e forse alla fine sarebbero arrivati a qualcosa di decisamente troppo violento.
Fortunatamente era subentrata l'amicizia a mettere la parola fine, visto che andava a cozzare con la sua regola di niente complicazioni e niente coinvolgimento.
Yoichi si piegò su di lui "Adesso urlerai" e afferrandolo per i fianchi riprese a scoparlo con forza.
Hiro non poté fare a meno di emettere un grido di piacere e chiedere di più.
Era proprio diventato un masochista, essere schiacciato in quella posizione che gli impediva ogni movimento e ogni possibilità di fuga lo faceva eccitare da morire.
Solo con Yoichi si lasciava sottomettere a quel modo, perché sapeva perfettamente che era solo apparente. Il ragazzo moro era completamente preso da lui, faceva sempre ciò che lui gli chiedeva e cercava sempre di accontentarlo.
Chissà forse un giorno sarebbe anche riuscito ad andare oltre alla sua regola di non innamorarsi mai più.
Yoichi era ormai al limite, si raddrizzò per aumentare le spinte e arrivare finalmente all'apice. Con un mano continuò a tenere Hiro ben bloccato al tavolo e con l'altra prese in mano il suo membro e iniziò a masturbarlo.
Quando finalmente vennero entrambi Yoichi gli sussurro' "Mi fai sempre perdere il controllo. Mi farai impazzire", poi si alzò interrompendo quel unione così intima e appagante.
Hiro si sentiva sempre un po' vuoto al momento della separazione da Yoichi. Lo aveva marchiato in profondità chissà se piano piano sarebbe riuscito ad arrivare al suo cuore?
Gli portò le braccia al collo e lo baciò.
Yoichi rimase stupito non era da lui fare certe effusioni dopo aver raggiunto l'orgasmo.
Normalmente i suoi baci era sempre passionali e violenti dettati dal desiderio.
Gli passò le mani fra i capelli e ricambiò il bacio. Quando si staccarono Hiro gli disse solamente "Vado a farmi una doccia" e si diresse verso il bagno.
Yoichi sospirò e guardando Hiro allontanarsi si chiese come avrebbe fatto senza di lui, era completamente in balia di quel ragazzino. Aveva avuto tanti altri amanti, ma nessuno gli aveva mai rubato l'anima.
Keita condusse Akito in un locale molto piccolo e carino.
Si sedettero ad un tavolo appartato, dietro un grande paravento e ordinarono sushi e sakè.
Akito non aveva nessuna voglia di mangiare, ma Keita fu talmente insistente che dovette arrendersi.
Il sakè invece andava giù che era una meraviglia e non tardarono ad essere entrambi completamente ubriachi, finendo per dare spettacolo con canti, schiamazzi e balli un po' troppo appariscenti.
Quando il proprietario era andato a chiedergli di stare più tranquilli Akito aveva baciato Keita dichiarando che l'avrebbe scopato sul tavolo, l'uomo allarmato li aveva cacciati.
Rientrarono in albergo a tarda notte ancora sghignazzanti al ricordo della faccia del pover uomo.
Davanti alla porta della camera di Akito Keita stava per salutarlo quando si sentì afferrare per un braccio e tirare dentro.
"Aki?"
Akito smise di ridere e lo guardò negli occhi "Ti avevo promesso che avrei provveduto ...", senza dare il tempo a Keita di elaborare la frase lo spinse sul letto e salendogli sopra lo coinvolse un bacio passionale.
Keita non era in grado di resistere in quelle condizioni. Il suo corpo desiderava Akito con ogni fibra e rispondeva immediatamente ad ogni più piccolo stimolo.
Questo non era un segreto, il biondo sapeva perfettamente del potere che aveva su di lui e insieme ci scherzavano.
Solo la sua mente gli impediva di cedere. Non voleva assolutamente diventare uno dei tanti amanti di Akito.
Lui era il suo migliore amico e non voleva in alcun modo intaccare quel rapporto speciale che li univa, solo per soddisfare un desiderio carnale.
Adesso però la sua mente era annebbiata dall'alcool e la sua razionalità non riusciva a imporsi sui suoi desideri e sui suoi impulsi.
Anche Akito se non fosse stato completamente ubriaco non avrebbe mai approfittato così del proprio migliore amico.
Sentiva solo una grande rabbia verso Yuri e una forte frustrazione per quello che aveva cercato di fargli, l'aveva aggredito solo perché aveva fatto lo scemo sul palco con Keita.
Doveva fargliela pagare. Cosa c'era di meglio che ripagarlo con ciò che gli aveva dato tanto fastidio?
E poi glielo avrebbe sbattuto in faccia alla prima occasione.
Il suo orgoglio stava gongolando al pensiero di fare qualcosa che lo avrebbe fatto sicuramente infuriare.
Però non si fermò nemmeno un attimo a considerare le conseguenze di quello che stava facendo e nemmeno a ciò che poteva significare il fatto che Yuri avesse reagito così male di fronte al suo amoreggiare con Keita.
Sentendo Keita rispondeva al suo bacio e cercare maggiore contatto tra i loro corpi, si lasciò andare completamente.
L'unica cosa che ancora lo tratteneva era un possibile rifiuto da parte sua. Non lo avrebbe mai costretto a fare qualcosa contro la sua volontà.
Akito aprì gli occhi, si era dimenticato di chiudere le tapparelle e la luce che entrava dalla finestra gli stava impedendo di continuare a dormire. Si mosse per trovare una posizione migliore e si rese conto di non essere solo nel letto.
Aprì gli occhi di scatto per controllare chi potesse essere e un terribile mal di testa gli ricordò di aver bevuto troppo la sera prima.
"Keita?!"
Il suo amico dormiva ancora tranquillamente. Vedendolo completamente nudo, come lui del resto, non gli ci volle molto per capire cosa fosse successo, una serie di immagini e di sensazioni gli invasero la mente.
I baci, i morsi, la sua lingua che lambiva la pelle liscia e perfetta di Keita. I suoi capezzoli diventati turgidi dopo che lui glieli aveva succhiati.
I gemiti di Keita mentre lo faceva godere con la bocca. Le sue mani fra i suoi capelli per chiedergli di aumentare il ritmo e farlo venire. Il suo seme caldo giù in gola.
L'evidente fastidio dipinto sul viso di Keita mentre lui lo preparava con le dita, le lacrime che scendevano silenziose quando alla fine lo aveva violato con il suo membro.
Il dolore trasformarsi in piacere sul suo volto. I loro gemiti che aumentavano e si mischiavano ed infine l'orgasmo violento e appagante.
Akito si sentì un grandissimo stronzo. Aveva nuovamente approfittato del suo amico.
Però diversamente dall'altra volta si ricordava ogni cosa.
Soprattutto il dolore, nel momento in cui l'aveva penetrato, gli ricordò che Keita aveva sia amanti femminili che maschili, ma faceva sempre l'attivo.
Solo da lui si era lasciato sottomettere e questo lo faceva sentire ancora più da schifo, considerando poi che l'aveva fatto solo per appagare la sua voglia di vendicarsi di Yuri.
Aveva voglia di prendersi a schiaffi.
Non sapeva però se chiedergli scusa o meno, perché Keita poteva credere che lui si fosse pentito.
In effetti era così, ma solo a causa della motivazione che l'aveva portato a fare sesso.
Keita non c'entrava niente con il suo rancore verso Yuri e tale doveva restare.
Però doveva ammetterlo fare sesso con Keita era stato uno spettacolo, Keita gli era sempre piaciuto, l'aveva sempre trovato estremamente eccitante, ma si era sempre limitato per non rovinare il loro rapporto e comprometterlo con questioni di sesso.
Perché quando c'era come base un'amicizia così profonda era difficile fare sesso e non rimanerne coinvolti emotivamente.
E, ne erano certi entrambi, alla fine uno dei due avrebbe sofferto e la loro amicizia ne avrebbe risentito.
Passò una mano fra i capelli di Keita e lui mugugnò infastidito. Avrebbe fatto qualunque cosa pur di non perderlo.
Sentì bussare alla porta. Chi cazzo poteva essere? Se ricordava bene non avevano nessun impegno per quel giorno.
Si alzò dal letto infastidito, si infilò un paio di calzoncini, i suoi vestiti e quelli di Keita erano ancora sparsi sul pavimento, e andò ad aprire.
Rimase di sasso trovandosi davanti proprio Yuri.
____________________________
NdA:
scusate tanto se avevo abbandonato questa storia.
Siccome l'ho scritta tanto tempo fa e da allora il mio modo di scrivere è cambiato molto, non riuscivo a decidermi se cambiarla completamente o darle solo una piccola revisione ...
Questo dubbio mi ha portato a sospendere la pubblicazione ...
Alla fine ho optato per la seconda scelta, è giusto lasciarla come è nata ...
Quindi penso che riuscirò a completarla in poco tempo.
A presto
Japanika
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top