11 - Gelosia

Si incontrarono con Dexter e Andy e insieme si avviarono all'ingresso del palco rimanendo in attesa di essere presentati.

Akito si stupì nel riconoscere la voce di Yuri. Sorrise pensando che gli avrebbe dato un buon motivo per andare a cercarlo.

Si sentiva attratto da lui al di là del semplice sesso. C'era qualcosa di più. Un legame più profondo che non riusciva ancora a decifrare. Forse il famoso filo rosso del destino come nella favola che sua madre gli raccontava da bambino...

La loro esibizione fu come sempre un grande successo. La musica era coinvolgente e la sua voce catturava tutti provocando forti emozioni.

La bravura dei componenti della band creava un mix perfetto, una melodia unica. Akito si muoveva sul palco in modo sensuale attirando tutti gli occhi su di sé.

Yuri stava seguendo lo spettacolo da una posizione privilegiata, tanto vicino da poterlo ammirare e non riuscire a distogliere gli occhi da lui.

L'ultima canzone in scaletta era "Sex", la canzone che aveva tenuto banco in quei giorni.

Come partirono le prime note ci fu un gran boato del pubblico. Tutti la attendevano con trepidazione per vedere dal vivo la performance di Demon. Lui sorrise, li avrebbe accontentati.

Sulle prime note si slaccio i pochi bottoni della camicia.

Dexter lo guardò preoccupato. Cosa aveva in mente quel decerebrato?

Yuri si rese conto che Akito si stava spogliando guardando verso di lui, sorrise evidentemente l'amico voleva giocare con lui.

Aki si passò la mano sul torace nudo guardando Yuri negli occhi. Si fece scivolare la camicia dalle spalle e la lasciò cadere a terra.

Il pubblico era in fibrillazione vedere Demon nudo aveva esaltato gli animi e ora erano in attesa di vedere fin dove si sarebbe spinto.

Akito prese il microfono e si avvicinò a Keita. Quest'ultimo vedendolo senza camicia iniziò a preoccuparsi. Chissà se questa volta sarebbe riuscito ad arrivare indenne a fine canzone?

Continuando a cantare gli si mise dietro appoggiando la testa sulla sua spalla. Gli abbassò la cerniera della maglietta e gli passò la mano sui pettorali e poi giù sugli addominali.

Fra una strofa e l'altra gli passò la lingua sul collo.

Keita iniziava ad eccitarsi, faticava a mantenere la concentrazione, Akito nel frattempo gli aveva tolto la maglietta e sentire il contatto della loro pelle nuda, mentre il biondo continuava a toccarlo e a strusciarsi a lui, era davvero troppo.

Al momento dell'assolo di chitarra Akito gli infilò una mano dentro il kimono e poi gli mise il microfono davanti alle labbra.

Il pubblico non vedeva che cosa Demon stesse facendo visto che la chitarra nascondeva perfettamente quella zona del corpo di Keita, ma non ci voleva molto ad immaginarlo.

Keita cercò di restare trattenersi, ma il gemito che uscì incontrollato e che venne sentito da tutti il pubblico non lasciò dubbi.

Akito sorrise e gli affondò i denti nel collo. Alla fine della canzone Keita gli sibilò "Stronzo" prima di essere coinvolto in un bacio passionale.

Il pubblico era eccitatissimo e la sicurezza faticò a impedire che salissero sul palco.

Yuri invece era incavolato nero, sentiva la gelosia annebbiargli la mente.

Voleva solo trovare Akito e fargliela pagare.

Come si permetteva di fare una cosa simile proprio davanti ai suoi occhi?

Durante tutta la canzone Yuri aveva visto spesso lo sguardo di Akito soffermarsi su di lui.

Se aveva fatto tutto per farlo eccitare o ingelosire ci era riuscito perfettamente e adesso ne avrebbe pagate le conseguenze.

Andò ad attenderlo dietro le quinte.

Quando si staccarono dal bacio Keita lo guardò sconcertato "Aki hai esagerato"

Akito sorrise "Però ti ho fatto eccitare"

Keita ricambiò il sorriso "Baka. Se ne sono accorti tutti. Adesso vedi di rimediare."

Akito trattenne una risata "Contaci."

Salutarono il pubblico che li stava osannando e lasciarono il palco.

Appena fuori Dexter li affrontò.

"Siete due deficienti! Questa sera avete toccato il fondo! Se volete scopare fatelo da un'altra parte, non sul palco. Soprattutto tu Demon devi finirla! Te l'ho già detto mille volte: la gente deve parlare della nostra musica e non delle tue cazzate!"

Andy sempre pronto a difendere Akito quella sera era rimasto in disparte ad osservare in silenzio, evidentemente anche lui riteneva che il biondo avesse esagerato.

Akito lo guardò con astio "Sei geloso?"

Dexter lo prese per la camicia che si era appena rimesso "Non potrei mai essere geloso di una puttana come te..."

Akito lo scansò e con un semplice "Vaffanculo Dexter" lo superò.

Keita voleva seguirlo, ma era meglio se cercava di sistemare quel pasticcio. Se volevano continuare ad essere un band quei due dovevano cercare di trovare un punto d'incontro.

Akito era incavolato, ultimamente lui e Dexter non facevano altro che litigare.

Forse quella sera aveva un po' esagerato, ma quando aveva visto lo guardò impassibile di Yuri aveva voluto fargli desiderare di essere al posto di Keita.

A pensarci lucidamente non si era comportato bene nei confronti del suo migliore amico, avrebbe dovuto fare qualcosa per farsi perdonare. Non era giusto coinvolgerlo così nel suo strano rapporto con il moro.

Lungo il corridoio che portava ai vari camerini Akito vide Yuri appoggiato alla porta di uno questi.

Gli passò davanti e stava per dirgli qualcosa per stuzzicarlo ulteriormente quando il moro lo prese per un braccio e lo trascinò dentro.

Akito si liberò dalla presa e con un sorriso divertito gli disse "Hai bisogno di qualcosa?"

Ma le parole quasi gli morirono in gola vedendo la faccia di Yuri: era terrificante. I suoi occhi sembravano due pozzi neri senza fondo ed esprimevano un sentimento ancora più forte dell'odio. Sembrava trattenersi a fatica dall'esplodere.

Lo sentì sputare con tono freddo e pungente "Ti sei divertito?"

Akito cercò di non farsi impressionare "Certo, io mi diverto sempre"

Yuri sembrava non averlo nemmeno sentito "Stavi andando da lui per concludere?"

Akito si rese conto di non aver ottenuto l'effetto desiderato, lui voleva solo farlo eccitare e invece Yuri non sembrava averla presa bene. Sembrava quasi una scenata di gelosia.

Lui però non aveva niente da farsi perdonare, non era il suo ragazzo, perciò poteva fare quello che voleva. Anche farsi Keita davanti a tutti se quest'ultimo era d'accordo. Così gli disse in tono distaccato "Non sono cazzi tuoi"

Yuri gli si avvicinò e a pochi centimetri gli sibilò "Scommetto che da lui te lo fai mettere nel culo"

Akito ne aveva abbastanza "Finiscila! Quello che faccio non ti deve interessare!"

Il moro lo prese per un braccio e bloccandoglielo dietro la schiena lo spinse con forza contro il muro.

Akito non si aspettava quel gesto, l'impatto violento con la parete lo lasciò per un attimo stordito e il moro ne approfittò per bloccargli entrambe la mani dietro la schiena.

Poi si avvicinò al suo orecchio "Non ho più voglia di giocare ... ti avrò che tu lo voglia o meno."

Yuri era completamente preda della gelosia. Aveva perso il lume della ragione.

La sua parte razionale aveva lasciato il posto ai suoi istinti più bassi e folli.

L'unica cosa che riempiva la sua mente erano le immagini di Akito che faceva sesso con Keita e questo gli faceva ribollire il sangue nelle vene.

Akito era suo e di nessun altro. Non gli avrebbe più permesso di fare la puttana.

Akito gli urlò "Lasciami imbecille!"

Ma Yuri non sembrò neanche sentirlo. Cercò di liberarsi, ma inutilmente.

Era troppo stanco. Non aveva la forza di opporsi. La mancanza di cibo e la droga della sera prima lo avevano molto debilitato, inoltre aveva dato fondo a tutte le sue energie per poter portare a termine il concerto.

Grazie all'adrenalina datagli dal pubblico e dalla musica nessuno si era accorto di niente e lo spettacolo era stato all'altezza della sua fama.

Al termine dell'esibizione però non era riuscito a restare a discutere con Dexter perché si sentiva svenire. Adesso non sarebbe mai riuscito a difendersi.

Yuri gli slacciò i pantaloni e li lasciò scivolare fino ai piedi.

Akito iniziò a sentire il panico assalirlo. "Bastardo che cazzo vuoi fare?"

Yuri ghignò "Scoparti" poi passò la mano libera sul membro di Akito e trovando ben svegliò si infuriò maggiormente. "Vedo che il tuo amico ti ha fatto eccitare per bene."

"Vaffanculo! Toglimi le mani di dosso!"

Yuri gli leccò il collo e poi gli infilò la mano nei boxer per andare a violare la sua apertura con un dito.

Akito si irrigidì e cercò nuovamente di liberarsi.

Yuri si spinse maggiormente contro di lui per non permettergli alcun movimento e gli sibilò

"Se non stai buono ti scopo senza neanche prepararti"

Akito si sentì impotente e in balia di Yuri.

Per la seconda volta non sarebbe stato capace di difendere se stesso.

Questo pensiero creò una connessione con i suoi ricordi. Come uno tsunami fu colpito in pieno dalle sensazioni e dalle immagini della violenza precedente.

L'intensità lo lasciò senza fiato.

Rivide cose e momenti che nemmeno ricordava.

La sua mente era completamente scollegata dal presente e nemmeno si era reso conto che Yuri era già arrivato a inserire anche il terzo dito.

Yuri vedendo che Akito non cercava più di liberarsi credette che finalmente si fosse lasciato andare.

Gli lasciò le braccia per potergli abbassare i boxer quando lo sentì tremare e sussurrare "Preferirei morire..."

Akito stava rivivendo le emozioni tremende della violenza precedente e nella sua mente stavano passando gli stessi pensieri che non aveva avuto la forza di pronunciare allora.

Yuri si sentì gelare, la realtà di quello che gli stava facendo gli si presentò con una chiarezza disarmante. Non c'erano scuse o motivazioni valide, lo stava violentando.

La gelosia fu spazzata via in un attimo dal terrore di ciò che significava ...

Si scostò da lui di un passo non sapendo cosa dire o fare.

Akito non più sorretto da Yuri cadde in ginocchio.

Akito era sfinito, le gambe non l'avevano sorretto sopraffatto dalla stanchezza e dalle emozioni.

Come si sentì libero però l'istinto di sopravvivenza ebbe il sopravvento.

Aveva i jeans abbassati lungo le gambe che gli impedivano di muoversi liberamente così si scagliò con tutto il peso contro Yuri facendo finire entrambi sul pavimento.

Rotolò di lato e si sistemò i pantaloni.

Prima di alzarsi guardò il ragazzo disteso a terra e la vista del moro lo riportò al presente e a quello che stava realmente succedendo.

Yuri aveva appena tentato di violentarlo. Non esserci riuscito non cambiava il fatto che lo avesse aggredito con quell'intento.

Si riportò sopra di lui e iniziò a picchiarlo.

I suoi pugni era deboli, ma utili per sfogare la sua rabbia.

Era infuriato come non lo era mai stato in vita sua.

Era arrabbiato con Yuri e con se stesso.

Lui si era fidato, aveva creduto veramente che fra loro ci potesse essere un rapporto speciale e invece lui l'aveva tradito.

Era un fottuto bastardo come tutti i Kimura, pronto a calpestare qualunque cosa pur di ottenere ciò che voleva.

Gli urlò contro "Sei un maledetto bastardo! Crepa! Non avvicinarti mai più! Kimura di merda! Sei uguale a Matsuta! Se mi tocchi anche solo con un dito ti ammazzo!"

Yuri aveva sbattuto pesantemente a terra, ma dopo un primo momento avrebbe potuto rialzarsi senza tanti problemi, ma si sentiva terribilmente in colpa per quello che aveva fatto e i pugni di Akito erano una giusta punizione, perciò non si difese e non contrattaccò.

Si portò solo le mani al viso per evitare di avere lividi evidenti visto il suo lavoro e attese che l'altro si calmasse.

Yuri non sapeva cosa dire o cosa pensare e non riusciva nemmeno a guardarlo in faccia. Sentiva un grosso peso sullo stomaco e una infinita tristezza causata dalla consapevolezza di non poter più tornare indietro. Aveva mandato tutto a puttane.

Akito era esausto aveva sfogato la sua rabbia e adesso gli era rimasto solo una grande vuoto.

Si alzò e guardando il ragazzo ancora steso a terra gli disse "Abbiamo chiuso" e uscì dal camerino.

Aveva solo voglia di andare in albergo e rinchiudersi dentro, ma nel corridoio incontro Keita che si era appena cambiato e lo stava cercando.

"Ciao Aki andiamo a festeggiare?"

Vedendo però la sua faccia si preoccupò "Tutto bene?"

Akito cercò di sorridere, ma con scarsi risultati "Sono solo molto stanco."

Keita non credeva assolutamente a quello che gli aveva appena detto, però era inutile insistere, perché se non voleva parlarne lo avrebbe solo indispettito.

Ormai lo conosceva bene, doveva aspettare che fosse lui ad aprirsi e normalmente alla fine lo faceva sempre.

Così cercò di alleggerire l'atmosfera "Ci credo bene sono giorni che non mangi. Adesso ti porto in un sushi bar."

Akito cercò di protestare "Preferisco andare a dormire"

Keita sapeva che non doveva cedere altrimenti Akito avrebbe cercato conforto in qualcosa diverso dal cibo. "Non se ne parla. Devi farti perdonare per avermi lasciato insoddisfatto."

Akito digrignò i denti al ricordo dell'aggressione di Yuri e sibilò piano "Quel fottuto bastardo ..."

Keita fece finta di non aver sentito, lo prese per un braccio e lo trascinò fuori dal teatro dove c'era già un taxi in attesa.

Akito sbuffò, Keita aveva già progettato tutto, quindi il suo tentativo di sottrarsi era stato solo fiato sprecato.

Non sembrava, ma Keita era testardo quanto lui e quando decideva una cosa era impossibile fargli cambiare idea.

Dopo che Akito se ne fu andato, Yuri attese ancora diversi minuti prima di rialzarsi.

Gli facevano male le braccia e i diversi punti dove il biondo lo aveva colpito, ma tutto sembrava insignificante di fronte al dolore che sentiva dentro.

Non sapeva dargli un nome, non aveva mai provato nulla di simile. E anche ripensandoci gli risultava incomprensibile tutto il suo comportamento.

Cos'era quella rabbia cieca che l'aveva portato ad aggredire Akito?

Lo sapeva fin troppo bene che se voleva avere una possibilità con lui doveva giocarsi bene le sue carte. Aveva un piano ben preciso, ma come l'aveva visto insieme all'altro ragazzo non aveva capito più niente e tutta la sua razionalità era andata a farsi un giro.

C'era una sola spiegazione si era lasciato prendere dalla gelosia. Una gelosia folle e devastante, mai provata prima.

Eppure non stavano insieme, lui non gli aveva mai chiesto di essergli fedele e Akito non gli aveva promesso niente. Possibile che ne fosse innamorato?

Non poteva e non voleva crederci.

Anche perché ormai era inutile, l'aveva perso definitivamente.

Sentì una fitta al petto a quella innegabile verità.

In tutto quel groviglio di pensieri e sentimenti un altro fatto ormai innegabile gli si presentò alla mente facendolo infuriare: Matsuta aveva sicuramente abusato di Akito.

La sua reazione e le sue parole non lasciavano dubbi.

Questo andava a rafforzare i motivi per cui Akito adesso l'avrebbe odiato per sempre. Forse era riuscito a fargli rivivere quella terribile esperienza.

Aveva bisogno di parlare con qualcuno per schiarirsi un po' le idee e trovare una possibile soluzione, per lo meno voleva riuscire a non farsi odiare ...

Essere accostato a suo zio gli faceva venire il voltastomaco, ma non poteva dargli torto.

Se Akito non fosse crollato a terra, lui non si sarebbe fermato...


Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top