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Ciao, non so chi sei, ne come sei finito a leggere una storiella del genere colma di errori grammaticali e ortografici. Traboccante di noiosi pensieri di un ragazzetto qualunque. Okay okay, apparte gli scherzi, cambia storia prima pentirtene... Ah... Sei rimasto? Davvero? Sicuro? Bha, okay non dire che non ti avevo avvisato.
Era un lunedì se non ricordo male, la sveglia non suonava così presto da moooolto tempo, e a quel ora ti assicuro caro lettore, che dopo un estate intera a dormire fino a mezzogiorno, è stato complicato alzarsi dal letto. vabbè fatto sta che ci riuscii, non so come, ma ci riuscii, il primo giorno di liceo, che figata. NO non fingerò che mi sia piaciuta l'idea di conoscere i miei nuovi compagni di classe, ma per nulla proprio, diffatti la premesse per quel nuovo anno era di restare solo (hei so che la cosa ti sta annoiando lascia perdere okay?) Fatto sta che quel giorno a scuola mi sedetti affainco ad un ragazzo che non conoscevo, mai visto, aveva dei jeans strappati e una maglietta rossa, passammo quelle 6 ore ad parlottare, e mi direte, ma volevi passare l'anno da solo no? Vi dirò, sì, ma era così fig- no scherzo, mi incuriosiva un po', fumava aveva la moto cose che, nella mia testolina da bambinetto erano troppo trasgressive e non so perché ma mi piaceva. Passò qualche giorno e la scuola non avevo ancora capito se mi piaceva o meno, ci andavo per andarci, senza voglia senza impegno. Quella mattina arrivato in classe, scoprii con stupore che sulla ormai mia sedia, al MIO banco, affianco al unica persona con cui avevo parlato, stava sto crucco di dimensioni mastodontiche, lì per lì non dissi nulla anche se la cosa mi disorientò tantissimo, ma pur di capitare in primo banco mi infilai in un posto a caso, ero a fianco a questa ragazza, ripetente, non parlammo, non La guardai neanche in faccia (sì, avevo qualche problemuccio ad aprirmi e a fare conoscenza), mi chiese numero di telefono... No, non era per un qualche appuntamento o roba simile, e che poi, anche se lo fosse stato, non mi andava troppo, bho uscire da con qualcuno da più che amici ecco, a pensarci mi viene da ridere se vediamo come e è finita...
Dicevamo? Si. Il numero. Era per il gruppo di classe, quello stesso giorno, in ricreazione se non ricordo male, da dietro di me sento dire "ma hai una ciocca di capelli bianca?" La voce era femminile.
Panico.
Il mio piccolo neurone alla voce di una ragazza andava in coma, sempre, non sapevo che fare, decisi che la cosa migliore da fare era il mettersi in difesa, allungai il collo verso destra e dissi... Vafanculo.
Sì.
Potevo esser più aggraziato, certo ma... Non c'è un ma sono un coglione.
Fatto sta, che non ostante l'abbia mandata a cagare quella ragazza me la ricordai meglio che le altre, non serve una descrizione, vi basta sapere che bastò poco, per perdere la testa dietro a questa ragazza.
Ora, dirai, ma allora? Con lei hai parlato?
No..
Non sono capace a parlare, soprattutto ad esprimere i sentimenti, per rendere l'idea la mia capacità di esprimermi è pari a quella di una lumaca di nuotare.
I giorni passano, e a scuola non venivo più perché ero obbligato, ma per vedere lei, gia, sono patetico vero? Mi spiace lo so
Non finisce sempre con un lieto fine, lo si sa, niente rivincita dei buoni sui cattivi ne draghi, ma... A volte ti va di culo
In quei mesi ormai attorno a questa ragazza si raccolsero altri due ragazzi, ovviamente io, non ero fra quelli, un ragazzo era più estroverso di me, l'altro invece bho, non capivo cosa avesse ma a lei un minimo piaceva, fatto sta che rimasi a guardare, il ragazzo estroverso spari, a caso, davvero, non potete capire i salti di gioia le volte in cui non si parlavano, l'altro invece resto...
Con la ragazza non so perché ne per come diventammo amici, ci vedevamo in treno, aveva un amica anche, ci tenevamo compagnia insomma, arrivo il giorno del compleanno di... Bhe lei, e io da coglione non feci nulla ma pultroppo il mio piccolo "avversario" sì. Quel giorno a scuola, quando la campanella del l'ultima ora sunò, cosa che, oltretutto spettavo tantissimo per quei 20 minuti di treno con lei, lui le diede un pacchetto
Principalmente nella mia testa la cosa è stata, AAAAPUTANOZOCCOLOMACHEPENSIDIFARE????
e avrei voluto dirlo, davvero, ma se ci fossi uscito avrei potuto, ma per lei ero un amico, e io speravo che cambiasse idea. Apri il pacchetto in treno... Era un ciondolo con un cane, e degli orecchini, era un bel regalo, lui era un bel ragazzo infondo, chi ero io? Non dico che ci rinunciai ma persi un po' le speranze.
Conobbi un ragazzo, si, ci parlai, si mi apri con lui, sì
Gli parlai a lei? ...no
Eh già, ma non so perché ma, ad un tratto, la fortuna mi abbracciò per un po'.
Un pomeriggio mi stavo accingendo a spostare la mia persona e una massa di libri indescrivibile su un sposta poveri (treno) dopo una lunga giornata a guardarla... La lavagni-... Non ci credi vero? Okay okay, un po' la fissavo, so che era solo contro producente ma avresti dovuto vederla, quei capelli, quei occhi. in treno non potevo guardarla come in classe, in classe stava attenta e dio, te lo giuro, 6 ore davvero davvero stupendo de, ceh, lei lo era, e bhe le ore con lei. Fatto sta che mentre salivo sul vagone mi accorsi che non c'erano poi così tanti posti, decisi di rimandare in piedi. intento a cercare le cuffiette nelle tasche
Sentii la porta che divideva il vagone a metà aprirsi, mi voltai, eh già era lei
PANICO DI NUOVO
"Hei c'è un posto se ti va"
"No sto in piedi... Vafanculo"
Non so perche con tutte le parole che c'erano mi è uscito vafanculo, oramai era un intercalare.
Rimasi in piedi.
Conobbi un ragazzo. Lo conobbe anche lei. Mi feci mettere in chiaro che no con aveva nessuna intenzione con lei, allora poteva restare in vita, infondo, era un modo per stare con lei di più magari.
Scopro, che con lui lei si confida, curioso cerco di capire di cosa insomma.
Secondo te? Cosa può esser successo?
No... Non la morsa un ragno geneticamente modificato
No... Non aveva un esercito di Minion
Pensa ancora più intensamente, qualcosa di impossibile
Io...
Le piacevo
Aspetta eh *schiarisce la gola*
IO PROPIO IO ME
SI È ccorta che esisto
O mio dio
Ero felicissimo, dirai, è stato facile, lei ti piace, tu piaci a lei
Beh non fu così, dopo averlo saputo pensai, molto, cosa che non mi si addice per nulla
Pensai a cosa fosse successo se ad una confessione avesse detto di no
Se non gli piacessi davvero
A non essere al altezza
Ho mascherato queste cose, non serviva saperle a nessuno, e pensa, ora mi ritrovo a scriverle a te
Però poi, vedi lettore, se ci pensi ogni secondo che passi non ti sarà ridato, da così giovani perché rischiare di perdere cose così, persone così...
Mi feci coraggio.
Quel giorno tutto andò male, brutti voti, brutta giornata, avevo fame e sonno ma sapevo che oggi sarei riuscito a dirglielo dovevo
Eravamo davanti ai binari del treno, isolai il suono della mia voce, e provsi a parlare, fu difficile ma, quel giorno salì sul treno con lei, come il suo "ragazzo" ebbene si, dopo un abbraccio-
Aspetta che?
un abbraccio?
Davvero??
Sì lo so, fosse stato un bacio sarebbe stato meglio ma era ancora presto.
Io non so perché hai letto questa storia, so però, che è una storia qualunque, di un ragazzo qualunque che da quel giorno passo insieme alla ragazza per cui perse la testa i primi giorni di scuola, tempo, non serve sapere se tanto o poco, i giorni passarono, e insieme e grazie a questa ragazza il ragazzo si aprii. eppure; adesso lo sai anche tu no? Non è servito nulla di speciale, è bastata lei
Lei che a differenza di questa storia, di questo ragazzo e di questo mio piccolo mondo... non è una ragazza qualunque
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