L'amore è un'orrenda colpa
Non appena i velieri si fronteggiarono sul campo di battaglia, un uragano esplose sul mare in tutta la sua violenza.
Il vento iniziò a fischiare sempre più forte, abbattendosi sulle enormi vele delle navi e facendole tremare come panni stesi. Il loro fruscio rimbombava sul mare e si mischiava allo sciabordio degli indomabili cavalloni che si infrangevano sulle murate dei velieri.
I fulmini squarciavano il cielo livido, e i riflessi di una luce verdognola e azzurrata illuminavano la torbida superficie marina, che d'un tratto si aprí in un'enorme voragine vorticante: il maelstrom.
Ora le navi scivolavano lungo i suoi bordi, rischiando più volte di sporgersi troppo e di venire inghiottite in un attimo.
La pioggia si abbatteva con cattiveria sui pontili, lungo i quali risuonavano il clangore delle spade e il fragore dei cannoni e delle pistole dei pirati, la cui paura per la furia dell'oceano - e della dea Calypso - era sommersa da quella per la battaglia.
"Dà alla testa, tenere la vita e la morte nel palmo della mano!" aveva commentato Jack Sparrow, puntando sul cuore pulsante e sanguinante di Davy Jones ciò che restava della sua spada.
Il diavolo dei mari lo guardò con disprezzo, scuotendo i viscidi tentacoli che gli sfiguravano il volto. "Sei la crudeltà in persona, Jack Sparrow!"
"La crudeltà è un fatto di punti di vista"
rispose il pirata, tirando le labbra in una smorfia di tensione.
"Tu dici?"
Fu un attimo.
Per un attimo, la pioggia sporca si congeló nel cielo e le palle di cannone si bloccarono a mezz'aria, tra una nave e l'altra.
La corsa dei marinai si arrestó, le loro dita abbandonarono i grilletti.
Le cime su cui si erano arrampicati per assaltare il veliero nemico si ritrovarono d'un tratto prive di vita, e le urla, gli spari e i pianti divennero solo un coro lontano e ovattato.
In un sibilo, la spada di Davy Jones trapassó i vestiti e poi il petto di Will, la cui espressione dapprima sbigottita mutó in un attimo in una maschera di dolore.
Le sue grida strozzate riecheggiarono come un tuono, fendendo l'aria e trapassando i timpani dei presenti che lo circondavano.
Davy Jones esplose in una risata disgustosa, abbandonando la spada in mezzo al petto del ragazzo, mentre Jack, esterrefatto, teneva ancora il pugnale a pochi centimetri dall'organo pulsante del suo nemico.
Vide Elizabeth, terrorizzata, precipitarsi al fianco dell'amato e sfiorargli il viso implorandolo di non andarsene.
Will annaspava, gli occhi socchiusi incatenati in quelli di lei, mentre con una mano cercava inutilmente di afferrare la spada che lui stesso, anni prima, aveva fabbricato e che ora lo stava uccidendo, e strapparsela via dal petto.
Jack Sparrow, per la prima volta in vita sua, non aveva idea di cosa fare. Sarebbe dovuto correre dai due e cercare di aiutarli, in qualche modo, facendo qualsiasi cosa, e lasciare che Davy Jones si godesse lo spettacolo, oppure pugnalare quel dannato cuore e assistere alla morte del pirata, ma anche a quella di Will?
Non ne aveva idea. Non riusciva a pensare. Non poteva essere vero.
Con la coda dell'occhio intravide Sputafuoco Bill ringhiare e gettarsi su Davy Jones, cercando di colpirlo e gridando vendetta per suo figlio.
Gettó un altro sguardo ad Elizabeth, poi nuovamente a Davy Jones. Nel momento in cui quest'ultimo, compiaciuto, alzó su Bill il pugnale a lui stesso strappato, Jack capí cosa fosse giusto fare.
Scivoló al fianco di Will, stringendo la mano attorno alla sua e facendogli impugnare quel poco che restava della spada.
Davy Jones fu improvvisamente scosso da una fitta lancinante al petto e si voltó confuso verso i tre.
Il suo cuore giaceva per terra, trapassato dalla lama.
Jack ed Elizabeth fecero appena in tempo a vederlo urtare contro il parapetto della nave e cadere giú, inghiottito dal mare, mentre le sue ultime parole, una maledizione, si disperdevano tra il vento e le onde.
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