Un nuovo arrivato e strani accordi

Dalla cabina del Capitano provenivano le urla ed i pianti di Alys.

Suo zio e Jack non potevano fare altro che star fuori dalla cabina e aspettare impazienti nel mentre che Tia Dalma, Elizabeth e il signor Gibbs aiutavano la ragazza a partorire.

- Alycia ancora una spinta! - la incitò Tia Dalma.

Alys spinse con tutta sé stessa urlando dal dolore, dolore che si quietò subito dopo.

La ragazza cadde stremata con la testa sul cuscino.

- È un maschio - sorrise Elizabeth ma si fece seria accorgendosi di un particolare.

Anche la stessa Alys se ne accorse e tornò il panico.

- Perché il mio bambino non piange? - esclamò con le lacrime che ancora scendevano.

Tia Dalma prese il bambino dalle braccia di Elizabeth e lo poggiò delicatamente sulla scrivania cominciando a fargli un massaggio cardiaco alternandolo con la respirazione bocca a bocca.

Proprio quando tutti stavano per perdere le speranze ecco che un vagito riempì la cabina.

Elizabeth aprì la porta a Jack e Barbossa, i quali si precipitarono da Alys.

- Complimenti miei Capitani! - si congratulò Tia Dalma porgendo il fagotto ad Alys.

La ragazza spostò il lembo della stoffa e sia lei che Jack fecero un sorriso a trentadue denti vedendo la piccola creatura.

- Gli occhi li ha presi da entrambi...- commentò Alys.

- Ma il naso è il tuo...- sorrise Jack.

- E la bocca è la tua...- sorrise Alys.

Il bimbo li scrutò e sorrise alla vista dei genitori.

- Il sorriso è dello zio! - esclamò la ragazza entusiasta.

- Fa vedere... Salve piccolo combina guai - scherzò Barbossa toccandogli delicatamente la punta del nasino

Il bimbo si mise a ridere.

- Sei pronto ad entrare a far parte di una ciurma di bucanieri? - chiese Jack.

Il bambino fece un verso come per assentire.

- Non ci credo...tutto suo padre...- borbottò divertita Alys.

- Vi devo avvertire, però, che è nato podalico...- li avvertì Tia Dalma.*

- E cioè? - si preoccupò la ragazza.

- Ha voluto a tutti costi uscire di piedi, lo so perché mio zio Caleb mi raccontò di aver aiutato una donna a partorire e questa donna era la moglie di un certo Edward Teague, il padre di Jack, e mi raccontò che quest'ultimo era nato podalico, perciò in poche parole il piccolo camminerà come il padre - le spiegò Gibbs.

- Andiamo bene - rise Alys.

- Sperando solo che non abbia preso anche l'intelligenza del padre - asserì ironico Barbossa.

- Molto spiritoso Hector...-

- Jack...ho sete...- sospirò Alys.

- Cara mi spiace dirti che al momento siamo a corto di qualsiasi provvista...-

- Jack! - in quell'istante entrò Will.

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- C'è una sorgente d'acqua su quest'isola, possiamo farne provvista e riprendere a spararci più tardi...- disse il giovane Turner indicano una piccola isola sulla mappa.

- Tu guidi lo sbarco e io resto sulla mia nave - propose Jack.

- Non ce la lascio la mia nave al tuo comando...- ringhiò Barbossa.

- Perché non sbarcate tutti e due e lasciate la nave al mio comando? - domandò Will e si corresse subito dopo guardando le occhiatacce dei due capitani -...nel frattempo...-

- Resto io con lui? - chiese Alys per troncare il discorso.

- Si grazie! - rispose allora i due.

- E...non perdere al pupo...- le raccomandò Jack.

- Mai perso una cosa in vita mia e lo sai benissimo - lo derise la ragazza.

Nel frattempo Barbossa tirò fuori il cannocchiale e avvistò l'isola, ma prontamente Jack, per sfidarlo, aveva costruito un cannocchiale più lungo del suo.

In quel momento il piccolo John si mise a piangere.

- No no! Shh...- Alys cercò di farlo smettere - lo porto in cabina, forse ha fame...- e se ne andò seguita dagli occhi dell ciurma.

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Dopo averlo allattato Alys mise John nel letto suo e di Jack, il bimbo a confronto sembrava una piccola formica in mezzo alle enormi lenzuola così le scappò una piccola risata.

- Bene...vuoi vedere la mamma fare una magia? - chiese al piccolo che la guardava storcendo la testa.

- Lo prendo per un sì...-

La ragazza cominciò a cantare la canzone del fiore e i capelli le si illuminarono.
John li guardò e emise dei versi divertiti.

In quel momento entrò Elizabeth.

- Posso? -

- Certamente...-

La ragazza entrò e si sedette accanto ad Alys, guardando il bimbo che giocava con i capelli della madre.

- È davvero bello - si complimentò poi, per rompere il silenzio.

- Lo so, ma anche se dovrebbe essere un bel giorno questo, non posso far a meno di essere preoccupata...- ammise la piratessa accarezzando la guancia del figlio, che si era addormentato.

- Per cosa? -

- E se, per ipotesi, io e Jack dovessimo morire o peggio ancora, se prima di arrivare alla Baia, Jones riuscisse ad attaccarci? Chi mi assicura che John sopravviverà? -

- Alys non devi straziarti in questo modo, arriveremo alla Baia sani e salvi e pensi davvero che voi due potreste morire per una cosa così banale? Insomma...tu hai dei capelli che quando canti si illuminano e curano da qualsiasi ferita e Jack, be', è come se lui e la morte fossero grandi amici, perciò ti assicuro che non c'è niente di cui preoccuparsi, la tua preoccupazione di sicuro è data dal fatto che John è nato prematuro e perciò è naturale be' ti preoccupi ancor di più per lui - la consolò l'amica.

Alys sorrise un poco.

- Cosa farei senza di te Liz...- l'abbracciò Alys, Elizabeth ricambiò contenta del fatto che finalmente avevano iniziato ad andare d'accordo.

Improvvisamente entrò il signor Gibbs.

- Alycia abbiamo un problema! - disse con il fiatone.

- Che succede? - chiese la ragazza scattando in piedi.

- Una nave con le vele di Sao Feng ci ha affiancati! -

Alys prese John e corse fuori.

- Alys e il bimbo? non pensi che gli faranno del male? - domandò spaurita Elizabeth.

- Non se penseranno che sono una dea...- sorrise la piratessa.

Elizabeth non capì ed Alys afferrò il filo dei suoi pensieri.

- È strano vedere una ragazza con dei capelli luminosi, non trovi? -

Nel frattempo arrivarono alla porta e prima di varcarla finirono il discorso.

- Si ma...come dea di che cosa ti presenterai? -

- Un'idea.... un'idea... un'idea...- si ripeté fra sé la ragazza poi le venne l'illuminazione - come ninfa della luce! Titolo attribuitomi da Calypso.

- È un'ottima trovata, ma ora...- detto ciò uscirono e...

- Prendetele! - ordinò Sao Feng.

-
Alys cominciò a canticchiare la canzone del fiore velocemente e i capelli le si illuminarono.
Sao Feng rimase allibito, come tutta la sua ciurma.

- Chi sei tu veramente? - chiese il capitano cinese scrutandola.

- Io sono la ninfa della luce Luàn...-

Alys rimase con uno sguardo impassibile ma nella sua mente continuava a ripetersi "fa che l'abbia bevuta...fa che l'abbia bevuta..."

- Interessante... - sussurrò il capitano per poi girarsi verso lo zio della ragazza.

- Sao Feng la tua presenza qui è fuori di dubbio un'inspiegabile coincidenza - esclamò Barbossa.

- Jack Sparrow...un tempo tu mi hai gravemente offeso...- disse poi rivolto a Jack.

- Strano...non è da me...- si difese il capitano della Perla, ma gli arrivò un destro sul naso.

Jack fece scrocchiare il proprio naso per rimetterlo a posto poi, con voce buffa, chiese:

- Diciamo che siamo pari adesso? -

Stava per arrivargli un altro pugno quando:

- Liberatela! Lei non fa parte del patto! - esclamò Will riferendosi Elizabeth.

- Di quale patto si tratta? - chiese Barbossa interessato.

- Sentito il capitano Turner? Liberarla! - ordinò Sao Feng.

- Il capitano Turner? - chiese confusa Alys.

- Quella perfida serpe ci si è ammutinata contro! - disse Gibbs.

- Mi occorre la Perla per liberare mio padre...è la sola ragiona per cui ho intrapreso questo viaggio! - spiegò Turner.

- Bastava chiedere! - sussurrò Alys.

- Perché non mi hai detto del tuo piano? - domandò Elizabeth dopo essere stata liberata.

- Era il mio peso da portare...-

- Gli occorre la Perla...- ripeté Jack -...il pupo dorme cherì? - Alys annuì e Jack continuò moderando il tono per non urlare.

"Almeno uno con un po' di buon senso su questa nave" si disse mentalmente la ragazza.

- Al capitano Turner occorre la Perla! E tu ti sentivi in colpa! - indicò Elizabeth -...e tu hai la tua fratellanza a consiglio - indicò Barbossa - nessuno è venuto a salvarmi perché sentiva la mia mancanza? - chiese irritato.

Alys alzò la mano.

- Tu sei scontata tesoro...- le sorrise Jack -...altri? -

Marty alzò la mano e il capitano sorrise compiaciuto.
Alzarono la mano anche Pintel, Ragetti, Cotton e persino la scimmietta.

- Allora vado con loro! -

Si stava dirigendo verso i membri fedeli della ciurma quando Sao Feng lo bloccò.

- Mi dispiace Jack, ma prima c'è un vecchio amico che è venuto a trovarti...- gli disse.

- Non so se sopravvivrei ad un altra visita di un vecchio amico...- rispose ironico Sparrow.

Sao Feng lo portò vicino al parapetto mostrandogli una nave della Marina Britannica.

- Hai l'occasione di scoprirlo...-

Tre uomini di Sao Feng lo portarono sulla nave della Marina.

In quel momento John si svegliò e iniziò a piangere.

- Porco cane, non adesso...- imprecò Alys.

Tutti si girarono e la fissarono, lei allora fece un sorrisino colpevole.

- Fatelo smettere! - gridò Sao Feng alla ragazza.

- Se urlate non migliorate di certo le cose! - lo rimproverò lei a tono.

Sao Feng si trattenne da darle un pugno per il fatto che era una donna, ma soprattutto perché pensava fosse una dea e dare un pugno ad una dea non avrebbe portato altro che guai perciò dovette ubbidire.

Alys allora cominciò a cantare la solita canzone e i capelli fecero il loro lavoro.

Per sua fortuna John si riaddormentò quasi subito e lei, tirando un sospiro, alzò la testa e si accorse di essere fissata da tutti i presenti.

- Be'...che avete da guardare? Non avete mai visto una madre cullare suo figlio? - chiese seccata.

In quell'istante salirono a bordo alcuni uomini della Marina.

- Il mio equipaggio sarà sufficiente...- disse Sao Feng.

- La compagnia ha un equipaggio solo! - rispose un uomo che Alys non riconobbe.

- L'accordo era che la Perla sarebbe stata mia...- ringhiò Turner.

- L'accordo era questo...- sogghignò il capitano cinese per poi fare un cenno ai suoi uomini.

Questi colpirono Will allo stomaco e lo incatenarono.

- Beckett ha detto che la Perla Nera spettava a me! - soffiò Sao Feng fermando l'uomo della Marina.

- Lord Beckett non rinuncerà a l'unica nave che può pareggiare in l'Olandese! - rispose quest'ultimo andandosene e facendo corrodere di rabbia Sao Feng.

- Loro non devono rispettare il codice d'onore della fratellanza, ahimè, perché l'onore è cosa rara da trovare al giorno d'oggi - gli disse Barbossa.

- Non c'è alcun onore a rimanere dalla parte del perdente, lasciarla per quella del vincente è l'unica scelta possibile - rispose il pirata cinese.

- Dalla parte del perdente eh? -

- Loro hanno l'Olandese e ora la Perla! E invece la fratellanza che ha? - chiese infastidito.

- Noi abbiamo Calypso...- sussurrò Barbossa.

- E la Rosa Nera! - esclamò Alys.

Sao Feng la guardò più che interessato mentre lo zio le fece cenno di tacere.

- Forse questo non dovevo dirlo...- si disse fra sé.

Sao Feng ritornò al discorso principale.

- Calypso...- ripeté scettico - È un'antica leggenda -

- No... È una dea imprigionata nella sua umana forma - rispose Barbossa - e immagina -continuò - tutti i poteri del mare scatenati contro il nostro nemico! Io intendo liberarla ma per questo mi occorre il consiglio della Fratellanza - poi afferrò il ciondolo che Sao Feng teneva al collo - Tutto il consiglio...-

- Ti stai proponendo capitano? - chiese il capitano cinese.

- Che sarebbe accettabile capitano? - domanda a sua volta Barbossa

- Le ragazze! -

- Cosa?! - esclamarono in coro le due.

- Elizabeth non è merce di scambio! - la difese Will.

- Nemmeno Alycia - Barbossa difese invece la nipote - nemmeno a chiederlo! -

- Infatti non l'ho chiesto! -

- Andata! - decise Elizabeth.

- Cosa? Per me non è andata! - esclamò Will.

- Ci hai cacciati in questo pasticcio se serve ad uscirne è andata! - rispose la bionda.

- Per me non andata! - disse invece Alys - Potete pure tenere Elisabeth, se è quello che vuole lei, ma io resto qua con mio figlio e non osate controbattere! - soffiò Alys.

- Allora solo la ragazza! - si corresse Sao Feng.

- Elisabeth sono pirati! - cercò di farla ragionare Will.

- Ho accumulato una certa esperienza trattare con dei pirati! - ringhiò lei spintonandolo.

- Allora abbiamo un accordo? - chiese Barbossa.

Sao Feng gli strinse la mano.

- Ai cannoni! - ordinò poi Barbossa.

- Non riesci mai a tenere chiusa quella bocca te? - chiese poi alla nipote.

- Scusa, sono fatta così...- sorrise lei colpevole.

- E meno male, ti preferisco chiacchierona piuttosto che taciturna come tuo padre...Alycia abbassati! -

La ragazza si abbassò appena in tempo per schivare un colpo di un uomo della Marina che Barbossa trafisse con un colpo di sciabola nello stomaco.

- Grazie..-

- Figurati...stai dietro di me...- disse poi pirata spingendo la ragazza dietro di sé.

Quest'ultima afferrò proprio a sciabola mentre con l'altra mano teneva saldo il figlio che inizio a piangere a dirotto.

- No! Ti prego! Proprio adesso? -

Così tocca fare la cosa più bizzarra che avesse mai fatto, cioè cantare mentre combatteva, ma la cosa fortunatamente funzionò perché il bimbo si addormentò subito.

Ma ad Alys parve strano che il bimbo si addormentasse così spesso e volentieri e così decise di chiedere aiuto a Tia Dalma.

- Alycia dove vai?! - le urlò lo zio.

- A cercare Tia Dalm...AAH! -

Barbossa si gira appena in tempo per vedere la nipote a terra piegata in quattro mentre sopra di lei un uomo della Marina era già pronto a colpirla di nuovo, fortunatamente però Barbossa riesci a scansarlo.

- Tia Dalma aiutatemi! - urlò il pirata alla dea che accorse subito.

Insieme la portarono in cabina e mentre Tia Dalma la fece sdraiare sul letto, Barbossa prese il nipotino e lo mise accanto alla ragazza.

- Dove ti ha colpita? - chiese poi alla nipote.

Quest'ultima indicò il fianco sinistro.

- I suoi capelli possono salvarla? -

- Certamente ma ci vorrà un po' di tempo...- rispose Tia Dalma.

- Perfetto io nel mentre torno fuori! - disse allora Barbossa.

Dopo pochi minuti entrò Jack.

- Chèri! State bene? - chiese inginocchiandosi vicino alla ragazza.

- Lui sì, io potrei stare meglio - sorrise un poco, poi si ricordò di un particolare.

- Jack come hai fatto a tornare? -

- Con l'aiuto di un cannone! - rispose lui fiero di sé -  E poi dovevi vedermi quando sono atterrato in piedi sul ponte di poppa e tutto questo senza neanche un doppio rhum! -

- Tu sei matto! - rise a fatica.

- Grazie al cielo perché sennò col cavolo che lo facevo! -

Tia Dalma li interruppe.

- Dovrebbe riposare, riprenderete i vostri matti discorsi più tardi...- disse calma uscendo dalla cabina e chiudendo la porta.

- Sai? Pure io ho bisogno di riposare...- ammise Jack.

- Accomodati! - sorrise Alys.

Il capitano allora sì sdraiò accanto a loro, Alys gli prese la mano e, assieme alla sua, l'appoggio accanto ai piedini del figlio.
Jack di risposta si avvicina di più a loro e diede un bacio sulla fronte ad entrambi.

Si addormentarono così, stretti l'uno all'altra con il figlio in mezzo che completava il quadretto.

A-ALLELUIA!
Dopo varie sclerate e offese alla dea Hela sono riuscita a finire il capitolo! Sia ringraziato Odino!
*L'idea del bimbo che è nato podalico mi è venuta in mente ripensando ad una storia che ho letto tempo fa che parlava dei genitori di Jack.

Detto ciò spero che il capitolo vi sia piaciuto e come al solito se vi è piaciuto lasciate un commento e una stella e ci vediamo nel prossimo capitolo.
Auf Wiedersehen meinen piraten!

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