- Useremo La perla Nera sull'Ammiraglia per fronteggiarla - disse Elizabeth.
- Oh questo faremo? - chiese Barbossa con sarcasmo mentre guardavo i suoi uomini riportare sul ponte Calipso legata.
- Barbossa! Non puoi liberarla! - esclamò Will.
- Lasciamo a Jack una chance - suggerire Elizabeth in difesa di Turner.
- Le mie scusa vostra maestà! Troppo a lungo il mio fato non è stato nelle mie mani... Ora basta! - ringhia il pirata strappando il pezzo da otto appeso al collo di Elisabeth.
- Zio non puoi! Rischieremmo solo di uccidere Jack! - esclamò Alys arrivando in quel momento.
- Morirà da pirata Nobile, non ti basta? - continuò suo zio con noncuranza, come se in quel momento non si fosse accorto di star parlando con sua nipote.
- Ma... Dobbiamo salvarlo! Non possiamo abbandonarlo così! Non ora che è nato suo figlio! Non ora che...-
Barbossa la fece tacere facendo una cosa che non avrebbe mai osato fare, le tiro uno schiaffo con le nocche dritto sulla guancia.
Alys lo guardo esterrefatta e impaurita dalla sua reazione, e solo in quell'istante Barbossa ritorno in sè.
- Oh Signore! Cara perdonami! Non era mia intenzione farti una cosa del genere, ma... vedi... non c'è altro modo per liberare Jack se non questo, lo capisci? - chiesa il capitano avvicinandosi alla nipote e iniziando a massaggiarle il palmo della mano.
La ragazza, ancora un po' scossa, fece cenno di "Sì" con il capo.
- E Ti prego di perdonarmi, non so davvero cosa mi sia preso...- sì scusò ancora.
- Tranquillo... in fondo hai ragione...- sorrise leggermente lei.
Barbossa allora, noncurante che la ciurma li stesse guardando, abbracciò la nipote venendo ricambiato affettuosamente.
A Mastro Ragetti, senza farlo apposta, scappa un verso di dolcezza, che fece subito ricomporre i due Capitani.
La ciurma rimase a fissarli ancora per qualche secondo finché Barbossa non si stancò.
- Volete muovervi razza di cani rognosi?! Beckett non attenderà i nostri comodi! - ringhiò come al suo solito per poi accostarsi vicino a mastro Pintel e Calypso per mettere i pezzi da otto di Jack ed Elizabeth nella ciotola.
- Bisogna fare un rito o un incantesimo? - chiese mastro Gibbs.
- Sì...si raccolgono gli oggetti insieme... così... adesso vanno bruciati...- mastro Ragetti gli porse una torcia rituale, mentre Gibbs mise del rum nella ciotola -...e si devono pronunciare le parole "Calypso io ti libero dal tuo legame umano"! - spiegò Barbossa.
- È tutto qui? - domandò sorpreso mastro Pintel.
- Dicono che vada usato il tono di quando si parla ad un'amante - disse il Capitano con un sorriso sghembo, ricevendo versi di approvazione dalla ciurma e una risatina da Alys.
- Calypso! Io ti libero dal tuo legame umano! - esclamò Barbossa per poi bruciare i pezzi da otto.
Tia Dalma e gli altri erano pronti alla trasformazione della dea, ma non successe nulla.
- È tutto qui? - replicò Pintel.
- No no no no! L'ha detta male! - disse Ragetti.
Barbossa lo fulminò con lo sguardo, ma Ragetti ripeté lo stesso, un po' esitante, ma meno pauroso.
- L'avete detta male - poi si girò verso Calypso, le si avvicinò all'orecchio e ripeté la formula esattamente come detta ad un'amante.
Nello stesso momento i pezzi da otto presero fuoco e Tua Dalma ne aspirò il fumo.
- Zio...- lo richiamò Alys - voi parlate così ad un'amante? -
- Non ho mai avuto amanti...- sorrise lui.
- Ma...-
- Lei non era un'amante... e tu lo sai meglio di me, piccola bambola - la precedette, sapendo già di chi stesse parlando.
Alys allora si limitò ad un sorriso, venendo però richiamata all'attenzione da Will che gridò il nome di Tia Dalma sussurrando poi Calypso, venendo così ascoltato dalla dea.
- Quando il concilio della Fratellanza ti imprigionò chi fu a dire loro come fare? Chi commise questo tradimento? - domandò il giovane mastro.
- Dimmi il nome! - ringhiò Calypso.
- Davy Jones...-
A quelle parole Calypso si cimentò in un lamento silenzioso, per poi iniziare ad ingrandirsi sempre di più, così tanto che alcune corde si spezzarono e alcuni faticavano a tenere le rimanenti.
Quando la dea si fermò, era alta quasi quanto l'albero maestro, ma Barbossa non esitò a parlare.
- Calypso! - si inginocchiò seguito da Alys e dalla ciurma - Io mi inchino al tuo cospetto come un servo umile e contrito, io ho adempiuto al mio voto è ora chiedo il tuo favore...risparmia me, la mia nave, la mia ciurma, ma scatena la tua furia su coloro che osano proclamarsi tuoi padroni o miei...-
Calypso in un primo momento sorrise poi però sembrò infuriarsi ed iniziò a parlare in una strana lingua e con un tono di voce cupo e spaventoso, per poi tramutarsi velocemente in tanti piccoli granchi che caddero addosso alla ciurma e che si riversarono nel mare.
- È tutto qui? - domandò stavolta Will.
- Be' non è di grande aiuto...che facciamo? - chiese rivolto a Barbossa.
- Niente...abbiamo perso anche l'ultima speranza...-
- No...non è vero...- sussurrò convinta Alys.
- Come mia cara? -
- Non ci stava insultando o cos'altro, ci stava avvertendo che ci avrebbe in un certo senso aiutati e nello stesso istante stava recitando una formula per tramutarsi in tutti quei granchi - disse la ragazza.
- E tu cosa ne sai? Non sarai mica una strega?! - esclamò Pintel.
- Ah va' al diavolo! Quante volte vi ho detto che da piccola leggevo molti libri sugli dei di ogni genere?! -
- Alys ha ragione...non è finita...- disse Elizabeth.
- Deciderà la battaglia - continuò Will.
- C'è una flotta armata contro di noi, e l'Olandese non ci lascia possibilità - fece Gibbs.
- C'è solo una tenue speranza...- sospirò Elisabeth.
- La vendetta non vi renderà vostro padre Miss Swann e io non intendo certo morire perché voi saldiate il conto - la richiamò Barbossa.
- È giusto...- rispose Swann infastidita - E per che moriremo allora? -
- Io preferirei non morire...- la interruppe Alys.
- Voi ascoltatemi! Ascoltate! La Fratellanza ha gli occhi puntati qui su di noi! Sull'ammiraglia: la Perla Nera! E cosa vedranno? Topi impauriti a bordo una nave alla deriva? No! Ma vedranno uomini liberi e liberta! E quello che vedrà il nemico sarà il lampo dei nostri cannoni! E udrà il fragore delle nostre spade e si renderà conto di quel che valiamo noi! Grazie al sudore della fronte e alla forza delle nostre schiene e al coraggio dei nostri cuori! Signori... su le bandiere! - li incoraggiò Elisabeth.
- Su le bandiere - ripeté Will sorridendo.
- Su le bandiere - fecero eco Pintel e Ragetti.
- Sì...il vento è dalla nostra parte! Non ci serve altro! - esclamò Gibbs.
A quel punto Alys salì sul parapetto affiancando Elizabeth, la quale la guardò e si annuirono a vicenda.
- SU LE BANDIERE! - urlarono poi all'unisono, facendosi sentire dalle altre navi.
- E brava Liz... nonostante tutto non posso che essere fiera di te... amica mia! - le sorrise Alys, commossa.
- Ho appreso dai migliori, amica mia! - rispose lei ricambiando il sorrise e abbracciando la sua prima e vera migliore amica.
- Ma questo non è da pirati - scherzò Elizabeth una volta che si furono staccate.
- E chi dice cosa i pirati possono o non possono fare? - chiese Alys.
- Il codice -
- Una certa Elizabeth Swann una volta mi ha detto che il codice è solamente una traccia -
- Hai ragione...-
E si riabbracciarono prima di prepararsi alla battaglia.
Awww belle loro.
Sono tornata!!! Lo ammetto... sono morta e poi sono resuscitata...
Colpa della scuola, tsk, maledetto quel cane che ha inventato il Par...eh...volevo dire la scuola... Sorry
Quanto mi siete mancati miei gattini zuccherosi!!!
Jack: Ma che gergo usi?!?
E che te ne frega? Poi senti chi parla! Quello che ci paragona alle seppie!
Jack: *fa un sorriso colpevole e se ne va fischiettando*
Cooooooomunque
Detto questo spero che il capitolo vi sia piaciuto e come al solito se vi è piaciuto lasciate un commento e una stella e ci vediamo nel prossimo capitolo.
A presto Sugar Kitten!❤
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