Siamo rimasti,
io e la combriccola
quella delle delusioni.
Molto tempo prima,
o forse un po' meno
di "molto tempo prima"
c'eri anche tu.
Solo che,
una volta, si proprio quella volta lì.
Ti vidi, mentre raccoglievi
fra le felpe e i jeans
quello che provavi per me,
lo nascondesti in valigia,
pensa lo facesti così bene
che iniziai a pensare di averlo immaginato.
Sai, mi hanno sempre detto
che ho una fervida immaginazione, io.
Poi però,
mi sorse il dubbio
che fosse successo per davvero
perché quella valigia dal color cachì
era posata di fianco all'uscio
della porta d'ingresso.
Tu nomade, traslocavi
da quella tanto carina casa,
dalla forma alquanto bizzarra
e scossa dalle pulsazioni stanche
di un cuore straziato.
Mentre io, in apnea dentro una vasca traboccante di dolci lacrime,
non trovai il fiato per dirti "arrivederci".
Ed ecco la storia,
di come rimanemmo
io e la combriccola di delusioni a camminare fianco a fianco.