Epilogo

Marc

La porta del locale mi sbatté alle spalle con uno scampanellio fastidioso.
Sbuffai. Los Angeles non era come me la ero immaginata.
La mia vita senza Jenna non era come me la ero immaginata.
Mi sedetti ad un tavolo ed ordinai un caffè.
Fuori il sole sembrava voler spaccare le pietre, e la cosa mi fece quasi sorridere. A Jenna sarebbe piaciuto da matti questo caldo.
Mi accorsi a malapena della ragazza che si era appena seduta davanti a me.
-Lo confesso.- disse Camila- Quando mi hai chiamata ho dovuto rileggere cinque volte il nome sul display prima di rispondere. Mi hai colta completamente impreparata. Perché volevi vedermi?
Mi voltai a guardarla.
Gli occhi azzurri e grandi mi guardavano con viva curiosità.
Sembrava felice. L'esatto opposto di mio fratello.
Indossava una semplicissima maglietta bianca ed un paio di jeans a sigaretta.
Era carina, tutto sommato.
Decisamente il tipo di Frederick, ma il colore degli occhi e dei capelli la rendevano troppo simile a me.
-Cosa è successo tra te e Frederick?- le domandai, sperando che almeno lei mi desse delle risposte.
Fu un attimo, una scintilla di tristezza nei suoi occhi, una leggera curva in giù nel suo sorriso, talmente veloce da farmi credere di essermela immaginata.
-Viviamo ai lati opposti del Paese.- rispose- Non avrebbe mai potuto funzionare.
-Frederick non la pensa così.- dissi quindi.
-Cosa ti ha detto?- domandò allarmata.
-Assolutamente niente. Ma conosco mio fratello. So che sta soffrendo.
Distolse lo sguardo dal mio, e strinse le mani intorno alla tazza di caffè che le avevano appena portato:-Frederick non ti ha detto nulla, ma ci siamo visti diverse volte in questi mesi. Mi rendo conto che la distanza è solo un pretesto, e sento di poter essere sincera con te.- disse, poi tornò a guardarmi negli occhi.- Non ho mai potuto avere il controllo sulla mia vita.
I miei genitori hanno sempre deciso per me, senza darmi nemmeno la possibilità di parlare.
Sono partita con voi, a New Orleans, perché avevo voglia di dire basta. Volevo sentirmi normale.
Ma è stata solo una breve parentesi, anche se stupenda.
E Frederick mi piace veramente, credimi. Solo che... ho la vita già programmata, e non riesco ad oppormi, anche se ci sto provando disperatamente. Ho dei soldi da parte, sto solo aspettando il momento giusto per tagliare i ponti. Prima che sia troppo tardi.
-Frederick lo sa?- le chiesi, e lei annuì.
-Tuo fratello sa ogni cosa. È per questo che ha deciso di... andarsene.
Vidi che gli occhi le stavano diventando lucidi, e pregai vivamente che non si mettesse a piangere.
-Ci siamo visti di nascosto qualche volta, da quando siamo tornati dall'Australia. Poi se ne è andato, e lo capisco quando dice che non può stare con una persona che non riesce ad opporsi a chi le manipola la vita.
Non risposi, e lei continuò a parlare:- È per questo che sei venuta a Los Angeles? Per avere risposte?
Scossi la testa:- Sono venuto per distrarmi. Ho rotto con Jenna, e ogni cosa me la ricorda.
Sorrise:- Sei scappato da New York.
-Già. Starò qui a Los Angeles per un po'. Quanto basta per smettere di...
-Sentire quel vuoto costante? Ricordare nei momenti di noia tutte le cose belle che avevate, e sentire ancora il cuore a mille quando ripensi ai baci, alle carezze e all'amore?- disse Camila, poi scoppiò a ridere- Meglio se impari a conviverci. Non passerà tanto presto.
Poi bevve un sorso di caffè.
-Lo bevi amaro?- le chiesi, e lei annuì:- Come la vita.
Sorrisi, poi guardai fuori dalla finestra.
Restò lì a parlare ancora qualche minuto, poi si alzò e se ne andò, lasciandomi lì in preda a mille e più pensieri.
Sentii il telefono vibrare nella tasca dei pantaloni. Lo presi e osservai il nome di mio fratello lampeggiare sul display.
-Pronto?- risposi.
-Ehi, fratellino. Come te la passi, ovunque tu sia?
-Bene, grazie. Lì a New York come vanno le cose?
-Beh, mi ha appena chiamato Jenna.- disse, e il mio cuore iniziò ad andare a mille. Non risposi, e Frederick proseguì- Ha detto che la prossima settimana rientra a New York. E mi ha chiesto di te. Penso voglia vederti.
-Cosa le fa pensare che io abbia voglia di vedere lei?
Sbuffò:- Sappiamo entrambi che sei perso senza di lei.
Sono praticamente quattro mesi che te ne vai a zonzo per il mondo. Nessuno sa dove sei, mamma e papà sono preoccupati per te. E lo sono anch'io.
Ma ogni volta che lei prova a chiamarti, te la ignori. Perché?
-Non lo so. Non sono pronto a risentire la sua voce.
-Risparmiati le balle per qualcun'altro. Io sono tuo fratello, hai il dovere di essere sincero con me.
Non gli risposi. Come dare una risposta a qualcosa che non sapevi definire nemmeno te?
-Mi manca.- dissi alla fine- E ho paura che se ricominciassimo tutto da capo, non sarebbe più la stessa cosa. Ho paura che sarebbe un continuo rivangare il passato.
-La ami?
-Certo che la amo. Non starei così se non la amassi.
-E allora non pensi che valga il rischio di perdere anche l'ultima parte di cuore che ti rimane?
Non risposi. Avrei avuto il coraggio di rischiare?

Fine primo libro
della serie "DREAMS"

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