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Reykjavik, 3 Maggio 2016
Caro Frederick,
so che rimarrai certamente stupito di ricevere questa lettera.
Mi immagino già la tua faccia corrugata quando aprirai la busta delle lettere.
Avrei potuto chiamarti, mandarti un messaggio o una email.
La verità è che questa è la decima lettera che provo a scrivere, e solo sulla carta riesco a riflettere.
Come stai? Spero bene.
Sono passate tre settimane dalla mia partenza, e non posso certo negare che l'Islanda sia bella.
È stupenda, anche se il clima non è dei migliori ed il cibo fa schifo.
Cosa darei per un po' di cibo spazzatura? Probabilmente venderei la mia attrezzatura. Ho fatto la rima senza neanche volerlo.
Sono abbastanza soddisfatta delle riprese.
Domani mattina andremo in barca a fotografare le balene. Sarà straordinario, non vedo l'ora.
E sì, questa dovrebbe essere una lettera in cui ti racconto tutte le cose belle che ci sono qua, a cominciare dall'Aurora Boreale.
Ma proprio non ce la faccio, sai? Non ci riesco. Continuo a sentire un vuoto nel petto. E, dannazione, fa così male.
Marc mi manca. Tantissimo.
Le nostre serate davanti al camino, quando tornava dal lavoro, i suoi quadri sparsi per casa.
Mi manca ogni cosa, e sono profondamente convinta di quanto sia sbagliato tutto ciò.
E non posso fare a meno di domandarmi se non si stata troppo precipitosa.
Ma in fondo era questo che voleva, che partissi e mi rendessi conto di quanto lo amo.
Non so, forse questo è tutto un suo piano diabolico per dimostrare che ha ragione lui.
Ho provato a chiamarlo il giorno prima di partire, ma non mi ha risposto.
Non lo sento da quando ci siamo lasciati.
Non ha voluto rispondere, e io non ho voluto lasciargli un messaggio in segreteria. Sa così di tristezza, e di cose finite.
Eppure avrei così tante cose da dirgli. Non riesco a lasciarlo andare. Non so dove abiti ora, se è tornato nel suo appartamento oppure se, magari, lo ospiti te.
Potresti mandarmi il suo indirizzo, comunque?
Mi piacerebbe scrivergli, anche se probabilmente getterò ogni cosa nel fuoco.
Sto seriamente prendendo in considerazione l'idea di iniziare a tenere un diario: scrivere è liberatorio.
Hai più sentito Camila? L'ho chiamata ieri sera, ma ha sempre evitato di rispondermi.
Potreste smettere di evitarli? Qualsiasi cosa sia successa, dovreste rivedervi. Stavolta tocca a me dirvi che sareste proprio un'ottima coppia, e vi state comportando da stupidi. Come me e Marc, in fondo.
Ho esaurito tutte le idee.
Ti voglio bene,
Jenna
P.S. Secondo te cosa dovrei fare? Scrivere a Marc o cercare di dimenticarlo? Ti prego, aiutami.
***
New York, 18 Maggio 2016
Cara Jenna,
sono contento che ti stia divertendo, e non sono per niente sorpreso di ricevere tue notizie tramite le lettere.
L'attesa, la tua calligrafia da decifrare con la lente di ingrandimento... tutto affascinante. Devo chiederti però di non chiamarmi Frederick, perché non mi chiamo così. Io sono Archibald III, dovresti saperlo ormai.
Mi spiace deluderti, ma non ho la più pallida idea di dove sia Marc.
La sera in cui vi siete lasciati è venuto a dormire da me, ma il giorno dopo è uscito intorno alle 5 del mattino, e mi ha lasciato solo un biglietto con su scritto che sarebbe stato via per un po'.
Lo sento una volta a settimana, ma si rifiuta di dirmi dove sia. Dubito sia a New York, e non saprei darti un indirizzo.
I miei genitori ne sanno meno di me, e per certo so solo che si è portato tutta l'attrezzatura per dipingere.
Ho visto nascere il vostro amore davanti ai miei occhi, e so perfettamente che la vostra è solo una crisi passeggera.
Lui ti ama, e fuggire da New York non lo aiuterà di certo a dimenticarti.
Prova a chiamarlo, magari mandagli un messaggio chiedendogli come sta, o cose così.
La prossima volta che lo sento provo a parlargli di te. Ti farò sapere.
Non voglio parlare di Camila. Ha fatto delle scelte che non includono me, a dimostrazione del fatto che ciò che avevamo non è neanche lontanamente paragonabile a quello che avete costruito te e Marc.
Spero non faccia troppo freddo.
Trova per me il vulcano che, secondo Jules Verne, conduce al centro della Terra. Voglio vedere se ha ragione. Magari Marc è andato in cerca del Nautilus di Ventimila leghe sotto i mari. Gli è sempre piaciuto molto quel libro.
Divertiti,
Archibald III (Frederick)
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