22

Marc

-A Bonnie sarebbe piaciuto tantissimo.- disse Jenna, sorridendo e mettendosi seduta su un lato della piccola barca a remi che avevamo affittato.
Il sole aveva iniziato a tramontare, Frederick e Camila erano tornati al motel non appena era calato il freddo sulla spiaggia, ma Jenna aveva voglia di fare qualche follia.
Ed io ero d'accordo con lei.
Eravamo a largo, e il mare completamente calmo permetteva alla barca di stare quasi ferma sulla superficie dell'acqua.
Ritirai i remi, poi mi sedetti accanto a Jenna, prendendole una mano ed abbracciandola.
Sorrise:- Potrei quasi abituarmici. Io che ho freddo, te che mi scaldi. Mi piace.
-Non vedo perché non dovresti farlo.- risposi, poi le accarezzai una guancia.
-Miami è un luogo magico, quasi quanto New Orleans. Ma domani abbiamo un aereo per l'Australia... È splendida, ma non voglio lasciare questo posto.
-Ora in Australia è estate. E tra un mese è Natale. Non saresti contenta di passare le feste in modo diverso?
-Vestita da Mamma Natale a fare surf?- rispose, ammiccando- Non ci ho mai pensato. Per me il Natale significa maglioni caldi, e un fuoco acceso nel camino. I regali sotto l'albero, le luci per la città...
Ma fare surf a Natale è una pazzia, e io vado matta per queste cose. Qualche anno fa ero anche brava, ma adesso non saprei.
-Tentar non nuoce.- le risposi, baciandole i capelli.
Chiuse gli occhi, poggiando la testa nell'incavo del mio collo.
-Mi piace davvero tanto stare così.- disse.
Sorrisi. Piaceva dannatamente tanto anche a me.

***

Quella sera rientrammo al motel piuttosto tardi.
Non avevamo nemmeno cenato, così prima ci fermammo a prendere qualcosa in un fast-food.
-Ti ho preso un toast.- disse Jenna, rientrando in macchina- Scusa l'attesa, ma c'era veramente tanta fila, e la ragazza alla cassa era...
Scoppiai a ridere:- Jenna, calmati. Ho aspettato solo dieci minuti.
Lei si voltò verso di me con grande rammarico negli occhi:- E ti sembra normale? È la nostra ultima sera a Miami, e abbiamo sprecato dieci minuti così!
Sorrisi, poi mi voltai e le lasciai un bacio sulla guancia.
Si rilassò, e se non fosse stata così dannatamente cocciuta avrebbe anche sorriso.
Lo vedevo nella piega innaturale delle sue labbra, leggermente curvate verso l'alto ma che lei, ostinatamente, teneva in una linea sottile.
Decisamente innaturali.
-Dai, sorridi.- le dissi, solleticandole una guancia.
Scosse la testa.
-Jenna...- dissi- Non farti pregare.
A quel punto uscì dall'auto, chiuse lo sportello e fece il giro dell'auto fino ad arrivare davanti al mio finestrino, che abbassai prontamente:- Che stai facendo?- le chiesi, sorridendo e guardandola stupito.
-Se vuoi farmi sorridere devi prendermi.- disse, poi iniziò a correre lungo la strada.
Scoppiai a ridere, poi scesi dall'auto e la seguii.
Correva in mezzo alla gente, che ci guardava con una risata negli occhi.
E Jenna rideva, rideva così forte.
L'avevo quasi raggiunta, quando si rifugiò in un vicolo senza uscita.
Imprecò quando se ne rese conto, si voltò e mi vide a pochi passi da lei, fermo ad aspettare che facesse la mossa successiva.
Si appoggiò al muro e mi guardò.
Il petto si alzava e si abbassava più velocemente rispetto al normale, gli occhi scuri brillavano di felicità.
Era bella, di una bellezza intensa e di quelle che non riconosci subito.
Era bella, e non aveva bisogno di qualcuno che glielo dicesse.
Era bella, probabilmente nemmeno lo sapeva. Ma era la verità e Dio solo sa quanto avrei voluto dipingerla in quell'istante.
Avrei voluto dipingerla fino a ritrarla perfettamente, poi baciarla e sporcarla di pittura accarezzandole le guance.
L'avrei resa mia per un po', avrei potuto illudermi che lei potesse essere mia sul serio.
Ma Jenna era troppo assetata di libertà per essere di qualcuno.
Sarebbe stata sempre e solo di sé stessa.
E mentre mi guardava finalmente sorrise.
Lo feci anch'io, mentre diventava sempre più bella nell'attesa di un mio bacio.
Mi avvicinai, prendendole una mano e soffermandomi a guardare i suoi occhi.
Non sarei mai stato in grado di rifare il colore con le tempere.
Avrei dovuto usare i colori ad olio.
Ma nel momento esatto in cui Jenna si alzò sulle punte e mi baciò smisi di pensare a tutto questo.
Mi concentrai sulle emozioni che era in grado di darmi, le sue mani che si divertiva a passarmi fra i capelli e il ritmo del nostro respiro.
E il battito del nostro cuore.

***SPAZIO AUTRICE***

È la prima volta in assoluto che faccio uno spazio autrice 😂😂😂
Volevo dirvi che sto adorando troppo questa coppia, e spero sia lo stesso anche per voi. Volevo regalarvi un momento dolce...
Cosa ne pensate? E di Frederick e Camila?
Mi piacciono molto anche loro, così tanto che sto seriamente valutando l'idea di fare uno spin off su di loro quando avrò finito di scrivere Pintar, che penso non si limiterà a questo libro, ma avrà anche un sequel 😂
Avrò un bel po' da scrivere, ma questi sono solo progetti, magari cambierò idea in corso d'opera.
Lasciatemi tanti commenti con le vostre opinioni e, se ne avete, anche suggerimenti!
Un saluto grande grande,

Pioggia 🌹

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top