17
La luce che entrava dalla finestra mi svegliò. Sbuffai prima di voltarmi dall'altra parte e mettere la testa sotto il cuscino.
Ma ormai ero sveglia, e quando le immagini della notte precedente iniziarono a scorrere davanti agli occhi capii che non mi sarei più riaddormentata.
Quindi mi misi a sedere sul letto, osservando il letto vuoto di Marc e Frederick che, invece, dormiva profondamente.
Mi alzai, presi dei vestiti dalla valigia e mi diressi verso il bagno.
Chiusi la porta a chiave, poi mi osservai allo specchio.
Avevo delle occhiaie profonde e ieri sera mi ero dimenticata di struccarmi, e il segno della matita sotto gli occhi le accentuava ancora di più.
I capelli erano un disastro, una massa informe di boccoli scuri arruffati e disordinati.
Ma i miei occhi brillavano, e stavo sorridendo.
Marc mi aveva baciata.
Marc mi aveva baciata e mi era anche piaciuto da matti.
Non sapevo dove fosse andato, quella mattina, ma al suo ritorno avremo parlato.
Non avevo assolutamente intenzione di archiviare quel bacio.
Cercai di pettinarmi, poi mi infilai sotto la doccia.
Vi restai per almeno venti minuti, godendomi il getto caldo dell'acqua sulla schiena.
Quando uscii dalla doccia mi asciugai e vestii velocemente, ma quando tornai nella camera Marc ancora non era rientrato.
Frederick, invece, aveva un enorme sorriso sul volto.
-Mi dispiace per come mi sono comportato ieri sera, ma non sono riuscito a trattenermi.- disse mentre riponevo il pigiama nella valigia.
-Tranquillo.- risposi, cercando di trattenere un sorriso- Come è andata con Camila?
Frederick sorrise ancora di più:- Le ho chiesto di partire insieme a noi.
Smisi di sistemare le cose in valigia:- Tu cosa?!
-Hai capito bene. È una ragazza fantastica, anche se non ti convince molto. Devi solo darle più confidenza.
È gentile ed ha un sorriso mozzafiato. E ascolta anche i The Script. Ride persino quando faccio battute squallide.
Mi voltai verso di lui:- Non c'entra nulla con il motivo per cui siamo partiti. Stiamo facendo questo viaggio per Bonnie, e lei non la conosceva neanche.
-E allora? Anche io non ho la più pallida idea di come fosse Bonnie, eppure sono qua. Perché lei non può?!
-Perché te vuoi solamente provarci con lei! E la tua presenza ha valore simbolico!
Frederick scoppiò a ridere:- Marc mi ha detto che Bonnie non lo sopportava. Quindi come mai lui è qui? Forse perché volevi provarci tu? E dato che prima che vi interrompessi stavate per baciarvi penso che tu sia riuscita nel tuo intento.
Aprii la bocca, incapace di replicare.
Cosa stava insinuando Frederick? Che stessi usando questo viaggio per mettermi con Marc?!
-Marc è qui perché mi ha aiutato a risolvere il mistero del disegno!- dissi dopo qualche secondo di silenzio.
Frederick sbuffò:- Inventati una scusa migliore. Ognuno avrebbe potuto decifrarlo.
Sentii le lacrime agli occhi, ma cercai di scacciarle via.
Mi voltai verso la finestra, cercando di ignorare Frederick e le sue parole.
Ma lui non aveva intenzione di lasciarmi stare.
-Ne ho già parlato con Marc. Lui è d'accordo con me.
Mi sentii mancare la terra sotto i piedi.
Una lacrima scorse sul mio viso, ma stavolta non cercai di reprimerla, e non l'asciugai nemmeno.
Lasciai semplicemente che scendesse, lenta ed inesorabile, sul mio viso.
In quel momento, mentre osservavo il panorama di New Orleans cercando di calmarmi, sentii la porta della camera aprirsi.
Marc.
Non mi voltai, e la rabbia che stava crescendo lentamente dentro di me si infiammò ancora di più quando realizzai pienamente ciò che aveva detto Fred.
Marc era d'accordo con Frederick.
Voleva che Camila partisse con noi.
Una totale sconosciuta che era arrivata all'improvviso.
Mi sentii tradita.
Da un momento all'altro ciò che era successo tra noi la sera prima non mi importava più.
Era stato un errore.
Non avrebbe dovuto baciarmi, e io non avrei dovuto ricambiare.
La costante vicinanza e l'intimità della notte ci aveva dato alla testa.
Quando Marc entrò in stanza dovette avvertire la tensione fra me e suo fratello, e gli domandò cosa fosse successo.
-Le ho detto che Camila viene con noi.
È arrabbiata con me, ma non capisce il mio punto di vista.
Mi voltai all'improvviso, incrociando lo sguardo di Frederick e dopo quello di Marc.
Era la prima volta che succedeva da quando mi aveva dato la buonanotte la notte prima.
Mi avvicinai a lui, consapevole di quanto dovessero apparire glaciali i miei occhi.
-Pensavo che almeno tu mi capissi, ma a quanto pare mi sono sbagliata.
Sei solo un altro idiota da aggiungere alla lista delle persone che ho baciato.
Lo superai, dirigendomi verso la porta.
Dovevo andarmene. Assolutamente. Avevo bisogno di stare da sola, riflettere e calmarmi.
Ma prima che potessi aprire la porta, Marc mi prese la mano, invitandomi a fermarmi.
-Jenna, è complicato da spiegare, ma...
-Ma cosa?!- sbottai- Mi sembra di aver già detto che sei stato un errore.
E tuo fratello ritiene che sia un'approfittatrice in preda agli ormoni, e così ha deciso di imitarmi. E tu?! Tu cosa pensi di me?! Tu cosa sai di me?! Pensavo mi capissi, pensavo che potessi essere speciale. Diverso.
E invece no. Ognuno di voi sa quanto è importante per me questo viaggio, ma a quanto pare non vi interessa.
Strattonai la mia mano finché Marc non mi lasciò andare:- E sapete cosa vi dico?
Mi tiro fuori da tutto ciò. Continuerò il viaggio da sola, dato che sono l'unica cui interessi qualcosa di Bonnie.
Voi andate pure dove volete, fate tappa dove volete.
Spero di non incontrarvi.
E, detto ciò, uscii dalla stanza sbattendomi la porta alle spalle.
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