Natale con la Ranpoe

Ranpo sa che Poe, il suo rivale, è solo a Natale. Così decide di fargli una sorpresa..

Il Natale era appena arrivato nella città di Yokohama, dove l'aria era gelida e le strade completamente ricoperte di neve.

In questa città vi era uno scrittore che, può suonare strano, non aveva mai festeggiato questa festività negli scorsi 6 anni.

Questo perché le sue vecchie conoscenze e parenti erano tutti in America, e anche se fosse stato lì era già tanto che gli facevano gli auguri. Era visto un po' come il reietto della famiglia, e quindi, anno dopo anno, si abituò a festeggiare da solo.

E poi lui non era un grande amante delle feste.
Pasqua, Natale, Capodanno, persino il suo compleanno, le passava da solo, senza ricevere regali, in compagnia del suo procione nonché amico fidato Karl.

E il giorno del 25 era la stessa cosa, da solo, a scrivere, con una cioccolata calda in mano, Karl vicino che si era addormentato. Il tutto era accompagnato dai cori Natalizi in giro per la città, e le luci delle case addobbate che entravano dalle finestre.

Lui non aveva addobbato né l'interno né l'esterno della sua casa, che era tutta ombrata rispetto a quelle colorate e luccicanti degli altri.

Era tutto come gli altri anni, quando sentì suonare alla porta..

Poe andò ad aprire.

-Chi è..- senza neanche avere il tempo di chiedere, Poe venne scaraventato sul muro con un movimento improvviso della porta.

-AUGURI POE-KUUUUUN- era Ranpo, con un sorriso a 32 denti stampato in faccia, e solo la sua presenza diede allegria a Poe.

-Auguri, Ranpo-

-Come mai non hai ancora addobbato? Fuori sembra la casa della famiglia Addams. Ed anche dentro, che tristezza. Karl dorme? Che fai? Perché stai solo a Natale? Io ho festeggiato ieri con i membri dell'agenzia, e oggi non volevo stare solo, quindi ti sono venuto a trovare, SORPRESAAAA- e come sempre, Ranpo parlava e parlava e parlava e Poe lo ascoltava, attentamente, senza tralasciare neanche una lettera.

-io.. non festeggio il Natale, Ranpo-

Il detective spalancò gli occhi, fece dei passi indietro, la faccia scioccata.

Poi puntò il dito contro l'altro.

-Tu......tu....TU! NON FESTEGGI IL NATALE?! Deve essere proprio triste la tua vita, Grinch-

-Grinch...? Chi è?-

-Ripeto, deve essere proprio triste la tua vita. Usciamo? Ci sono delle bancarelle di Natale piene di dolci, cioccolata calda e tante altre cose-

Poe sbirciò fuori dalla finestra un attimo, poi guardò Ranpo -Fuori fa freddo..- disse.

Ranpo gli prese una sciarpa, una giacca e i primi vestiti pesanti che trovò in casa sua. Poi glieli mise in mano.

-Mettiti questi, nonno-

-NONNO?! A ME?!-

-Si, e ora zitto e mettili, ti aspetto fuori-

E Poe eseguì gli ordini di Ranpo. Un po' spaventato perché non era mai uscito a Natale, ma molto felice di festeggiare il suo primo Natale con la persona che ama di più al mondo.

E allora, una volta vestito, svegliò Karl, che si infilò nella sciarpa di Poe.

Uscirono, e un'ondata di luci travolse Poe.

La città era piena di vita, di spirito Natalizio.

Lungo la strada era pieno di bancarelle, e un profumo di dolci e di cioccolata riempiva l'aria.

Ranpo si fermava ad ogni stand, e Poe gli prendeva tutto quello che voleva.

Finite le bancarelle, c'era il motivo principale per cui Ranpo aveva invitato Poe; i balli di Natale.

Le coppie andavano a ballare, improvvisando, su una piazza enorme. Senza competizioni, solo puro divertimento.

E Ranpo, senza pensarci due volte, prese la mano di Poe e si buttarono in mezzo a ballare.

Poe era visibilmente imbarazzato, non tanto perché doveva ballare in mezzo a tanta gente, ma perché Ranpo gli stava tenendo le mani.

-Poe, lasciatelo dire, fai schifo a ballare- la voce di Ranpo irruppe nei suoi pensieri, e Poe la prese come una provocazione.

-Mi stavo solo scaldando, Ranpo- e così Poe, in modo elegante come il migliore dei ballerini, prese la posizione del valzer e si mosse a tempo sulle note di "White Christmas" ("Bianco Natale" in italiano).

Passo dopo passo, Poe insegnò al suo rivale a ballare, e senza che se ne accorgessero, su trovarono al centro della pista.

La musica si fermò, e i due notarono di essere fissati da tutti.

Karl picchiettò la testa di Poe, lui lo guardò, il procione gli fece segno di guardare su.

Poi l'animale saltò sulla spalla di Ranpo e fece la stessa cosa.

Al centro della piazza, in alto, c'era un vischio enorme.

-Poe... Sai cosa vuol dire, vero?-

-È una cosa brutta?-

-Dipende.. puoi abbassarti un pochino?- e Poe si abbassò.

Ranpo avvicinò il suo viso a quello di Poe, la distanza tra i due era di pochi millimetri.

Qui intervenne il piccolo Karl, che spinse la testa di Poe, e in attimo le labbra dei due ragazzi si toccarono.

Questa era la storia del primo Natale in Giappone di Poe, che sicuramente non scorderà mai.

BUONA VIGILIA E BUON NATALE A TUTTIIII! E BUONE FESTE!!!

MERI CRISTIANNN!!

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