||2||

James Madison.

Il ragazzo si sistemò la fascia azzurra sul polso e fece oscillare le gambe sotto al tavolo, con un'aria malinconica.
Giocherellò coi nodi che aveva ben stretto sul foulard turchese che teneva al polso e sorrise amaramente, sembrando estremamente pensieroso e distante.
Alzò lo sguardo e cercò con gli occhi l'unica persona che lo capiva in quel campo estivo.
Il suo sguardo si scontrò con diverse persone... Peggy Schuyler, Hercules Mulligan e Gilbert avevano delle espressioni sorprese mentre discutevano di qualcosa. Il ragazzo notò anche Maria Reynolds ascoltare annoiata le chiacchiere del suo ragazzo, entrambi avevano legati al collo dei pezzi di stoffa violacei. Gli occhi di Madison vagarono per tutta la mensa, tavolata per tavolata, in cerca di quella persona che, anche nei momenti più buii gli rallegrava la giornata: Thomas Jefferson.
James infatti era spesso triste e ignorato da tutti, non che volesse essere al centro dei riflettori, ma gli sembrava di essere così inutile... nessuno prestava attenzione a quello che faceva... anzi, secondo il suo punto di vista, molte persone non sapevano nemmeno che esistesse, e, se per qualche motivo avesse dovuto assentarsi per qualche tempo nella sua stanza senza uscire, nessuno lo avrebbe notato, oppure, se lo avessero fatto, non si sarebbeero spinti a chiedergli cosa avesse.
Senza contare ovviamente Jefferson.
Lui infatti era il suo migliore amico e non lo avrebbe mai lasciato, non si sarebbero mai separati. O almeno così Madison credeva.
Finalmente gli occhi scuri di James si posarono su una massa di capelli riccioluti e castani, dei capelli che il ragazzo non poteva non riconoscere. Associò immediatamente quella caratteristica a Thomas e sorrise spontaneamente, guardando tutta la figura del ragazzo.
Una sagoma magra e slanciata si ereggeva di fronte alla vista di Madison, facendo spiccare il volto di Jefferson, corrugato in un'espressione sarcastica, e i suoi occhi scuri.
Tutto di quel ragazzo, la pelle, i capelli e gli occhi, andava in contrasto con foulard bianco che aveva legato alla camicetta a mo' di fiocco.
E i due si erano divisi.
Durante le estrazioni delle squadre, entrambi, soprattutto Madison, avevano sperato di finire nella stessa squadra, ma il ragazzo più basso finì in quella turchese, mentre Thomas nella bianca.
Ora Madison era da solo in una squadra in cui non si sentiva per nulla a suo agio. Ed il motivo era anche abbastanza evidente. Il capitano del gruppo era infatti George III, uno sbruffone arrogante e vanitoso, a detta di Madison. Girava sempre con un altro ragazzo, che sembrava più piccolo, di nome Samuel, e aveva quell'aria da snob riccone figlio di papà che tutti detestavano.
James non era in genere qualcuno che si faceva condizionare dalle apparenze, ma, in quel caso, odiava ammettere che George gli stava antipatico a priori, anche non avendoci mai avuto una conversazione che poteva essere definita tale.
James sbuffò e ritornò a pensare a Thomas e a quanto fosse ormai evidente che fosse innamorato di lui.
Anzi, non era evidente per gli altri, ma per il ragazzo lo era eccome.
E dico che non era evidente per gli altri perché il più basso non dava segni di provare interesse romantico per Thomas, anzi. Era sarcastico e schietto nei suoi confronti, dando l'impressione di odiare molti dei suoi modi di fare. Non che non fosse vero, certo. Madison detestava i modi arroganti del riccio, e la sua aria sfacciata, e, ogni volta che poteva, faceva notare al suo amico quanto fossero irritanti.
Ma nonostante questo, James si sentiva legato a Thomas in un modo in cui non si era mai sentito prima.
Lui e Jefferson erano cresciuti insieme, come dei fratelli... si erano sempre guardati le spalle e aiutati a vicenda.
Thomas diceva sempre che Madison era la sua anima gemella, perché le anime gemelle non sono soltanto amanti, ma prima di tutto amici, sono quelle persone che ti creerebbero e supporterebbero anche se tutto il mondo non dovesse farlo.
E James, ogni volta che l'altro lo chiamava "anima gemella", sentiva il cuore esplodergli nel petto.
Non contando che Thomas era una delle poche persone che lo accettava nonostante la sua voce da ottantacinquenne fumatore di tabacco (e James non aveva mai fumato), ed era l'unico, in quel campus, oltre ai direttori, ad essere a conoscenza della sua epilessia.
Cercava sempre di essere distaccato dal resto delle persone, ma con Thomas non ci riusciva... Era l'unica persona che James avesse mai amato, in quel senso.
Madison era sempre più convinto che avesse amato Jefferson anche prima di capire cosa fosse l'amore, e che, una volta scoperto, avesse deciso di tenerselo per sé, dato che sapeva benissimo, che Thomas non ricambiava il suo amore, e che molto probabilmente non provava attrazione né per lui né per i ragazzi.
Madison aveva sempre aiutato il suo migliore amico in tutto, anche con le sue cotte... tra cui la sua attuale fidanzata, Martha Wayles.
James aveva aiutato l'altro a dichiarasi, e, una volta fatta, sapeva di aver fatto la scelta giusta per Thomas e per la sua felicità.
A distrarlo dalle sue riflessioni furono un paio di colpi di tosse, che richiamarono l'attenzione di tutta la tavolata della squadra bianca.
Tutti i componenti della squadra, infatti, si girarono nella direzione da cui proveniva il suono, venendo a contatto con un paio di occhi azzurro ghiaccio.

<<Singnori e Signorine, posso avere la vostra attenzione?>>

Disse George, con una voce piena di superbia e drammaticità.
Il biondo, quasi bianco a dirla tutta, si alzò in piedi, e, con un gesto teatrale della mano, tracciò un arco intorno al suo capo.

<<Dobbiamo leggere insieme il programma della giornata!>>

Continuò, con la solita teatralità, a parlare, mentre, dalla tasca dei suoi pantaloni marroni, estraeva un foglietto ripiegato su sè stesso e lo apriva con gesti esageratamente eleganti.
Madison appoggiò un gomito al tavolo e il mento sul palmo della sua mano, guardando la scena con un'espressione tra il divertito e l'irritazione.

<<Abbiamo un sacco di cose inutili da fare! Come prima cosa abbiamo da continuare il mosaico del campus, insieme alla squadra bianca. Non è una sfida, o almeno teoricamente non lo è, ma noi faremo il nostro lavoro mooolto meglio, degli altri, non è così?>>

Silenzio tombale. Nessuno rispose alla domanda del capo squadra. Probabilmente tutti pensavano fosse retorica... mentre James era semplicemente felice di rivedere Thomas.
Altri due colpi di tosse, ben scanditi.

<<Riformulo, non è così?>

Un coro stanco e maldisposto di "sì", uno più svogliato dell'altro, si levò dai ragazzi.

<<Perfetto, allora. Abbiamo poi altre attività inutili! Tipo cucito, decoupage, scrittura... o e una sfida a pallanuoto con gli arancioni! Che batteremo, non è così?>>

Un altro coro di stanchi "sì" rispose a George, che, in risposta, fece un sorriso soddisfatto e continuò a leggere.
La sua espressione mutò improvvisamente, da soddisfatta a stupita.

<<Oh... Chi di voi è James Madison?>>

Chiese poi a gran voce, alzando gli occhi dal foglio e scrutando, confuso, tutta la squadra.
Madison ebbe un tuffo al cuore.
Perchè George stava chiedendo di lui?
Non si erano nemmeno mai parlati, non credeva che il biondo si ricordasse anche solo della sua esistenza, e probabilmente era così, però...
Tutti gli occhi furono su di lui in un baleno, compresi quello glacialo del biondo platino.

<<Sei tu quindi mh? Scelta interessante, parecchio interessante...>>

Continuò quindi il caposquadra, scrutando il castano, che intanto si era raddrizzato sulla sedia.

<<Ci sarà un nuovo arrivato, e tu dovrai fargli da guida introduttiva, mio piccolo suddito turchese!>>

James sussultò. Lui? Una guida? Perché proprio lui? Avrebbe fatto sicuramente fare una pessima figura al campo, con la sua voce rauca e i suoi modi distaccati.
Il castano si schiarì la voce prima di proferire parola, con l'intento di farla sembrare il più pulita possibile, portandosi una mano alla bocca.

<<E quale sarebbe il nome del nuovo arrivato?>>

Chiese, parlando il più veloce che poteva, James.
George lo guardò con un'espressione indignata, probabilmente a causa della voce del suo interlocutore, per poi scuotere la testa e risedersi sulla propria sedia.

<<Il suo nome è Alexander Hamilton!>>

***
Fun Facts su James Madison!
-Lui e Hamilton erano in ottimi rapporti prima dell' avvento di Jefferson.
-È stato il presidente più basso degli Stati Uniti!
-Era alto come me attualmente owo, 163cm
-Aveva undici fratelli/sorelle
-Non ha mai avuto un lavoro oltre alla sua carriera politica
-Le sue ultime parole sono state "Parlo meglio da sdraiato"

Okay eccomi.
Questo capitolo lo dedico a ungenyx_ perché compare il suo personaggio preferito di Hamilton, George III.
ANYGAY
Il mio personaggio preferito invece è Aaron Burr, ma al secondo posto c'è Madison, seguito da Lafayette -3-
Qual'è il vostro preferito?

Bacini,
Ben

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top