Il ragazzo e lo spirito della Tigre
C'era una leggenda che faceva chiacchiere, sino a non molto tempo fa. Si raccontava che nelle terre russe, ad ogni calar delle neve, nelle notti più fredde, una sagoma elegante e bianca nota anche come " tigre dell'Amur " si vedrá apparire. Bella da vedere sicuramente sarà. Ma purtroppo ella non era portatrice di belle notizie, infatti in chi le si batteva doveva almeno avere un minimo di timore. Erano chiacchiere delle persone in zona, ma Ymir il credulone del villaggio, pensò che ci fosse del vero in tutto quello. Ma vedere per credere ! Così, in una sera fredda e innevata dopo avere guardato dalla sua finestra della stanza, decise che era la serata giusta. Quella che aspettava da tanto tempo.
Corse a per di fiato, ma il freddo e l'impossibilità dell'alta neve non lo fermò dalla sua sfrenata curiosità. Lei la spinse sino a fermarsi nel cuore della foresta fitta. In un primo momento non vedendola, sconsolato decise di tornarsene indietro, ma nel farlo un ruggito lo richiamò. Ymir stralunato intravide la luminosa figura della tigre. Ne rimase impnotizzato e il volere sapere lo portò a chiedere se era veramente lei. Ma non vedendo alcun segno, le si avvicinò, la tigre si fece carezzare. Ymir notò sin da subito quel qualcosa di strano. Dalle voci, che aveva sentito, si diceva che fosse diffidente dal genere umano. Ma non con il giovane russo. O almeno così sembrò.
Il giovane inconsapevole delle cose che aveva attirato su di sé quella stessa sera tornò a casa. Ma all'indomani mattina suo nonno si ammalò e morì pochi giorni dopo. Caduto in depressione, in una notte della fine dell'inverno, nei suoi sogni : una bellissima ragazza dai lunghi capelli bianchi e in vestito che quasi pareva abito da sposa di seta, gli apparì. Gli disse che egli era l'unico che avrebbe potuto ridarle ciò che gli apparteneva e che il suo nonno la conservava nella sua stanza. Gli spiegò anche del perché c'è l'avessero loro. Poiché in un epoca lontana i suoi antenati, in delirio per la ricerca del cuore di ghiaccio - un oggetto tanto innocuo, ma che se nelle mani sbagliate avrebbe potuto portare solo tanto caos e distruzione - avevano fatto irruzioni nella foresta uccidendo maggior parte delle tigri che vi abitavano. L'unica che sopravvisse fu proprio la stessa ragazza che spinta dal dolore e della vendettadecise di volere portare con se, ad ogni sua apparizione solo sterminio di un intero popolo e ad arrivare anche su chi aveva messo mani su quel gnignolo e se sarebbe stato neccessario non si sarebbe fermata dal portare alla morte anche lo stesso Ymir. Ma ad ogni parola in più, la giovane parve spegnersi della luce che emanava. Sino a quando non si spense completamente, come la fiammella di una candela.
La notte quella dopo, dopo aver recuperato quell'oggetto per lui considerato maledetto, raggiunse la foresta. Pensava di non vederla più e di non restituirgliela più, dato che il mese dell'apparizione della tigre fosse già svanita così come la neve che aveva portato via con sè. Lo aveva appena pensato, ed ecco che, anziché di vedere la tigre, il giovane rincontrò nuovamente la bella ragazza. Lei le sorrise e lui catturato dalla sua autentica bellezza le si avvicinò come ipnotizzato, sino ad arrivarle completamente davanti. Lei lo accarezzò e tutto si disolse. In quella foresta altro non rimase che una nube. Da quanto sembrava, la giovane con sé non si portò via solo quanto richiesto. Da quella notte in poi di Ymir non si seppe più nulla. Caso strano volle anche che, da quell'accadduto lì anche le voci erano fatte cessare una volta per tutte.
Si racconta anche che, da quel giorno in poi, ad ogni calar della neve, quando si sente il rumore del soffione di vento, viene paragonato a quello di un lamento di una persona che piange tormentata. È Ymir.
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