2^ Amnesia: Biglietti commestibili
6 anni prima...
Quel giorno, scienze era noiosissima.
La signora un po' cicciottella spiegava e spiegava, senza accorgersi che solo Jeff e Clint stavano seguendo attenti. Ora che ci faceva caso, sfortunatamente, anche Rachel, accanto a lui, era concentrata su come funzionassero gli occhi.
Per Newt bastava vederci.
Se poi vedevano prima tutto di testa in giù, e poi nuovamente dritto, non era di colpa sua, né gli interessava qualcosa.
Né se qualcun'altro vedesse un pomodoro blu invece che rosso.
A lui, bambino di nove anni, poco importava. Lui ci vedeva perfettamente, cosa avrebbe dovuto cambiare?
Naturalmente, l'ultima volta che aveva chiesto a l'uomo-topolino perché erano costretti a studiare, quello aveva prontamente risposto, come se avesse imparato la parte a memoria, che loro un giorno avranno necessariamente bisogno di alcune basi sulla scienza, sulla matematica, sulle lingue.
Che non ci aveva capito poi nulla, era un'altra storia.
Erano rinchiusi tutti lì, a cosa serviva la matematica e l'italiano se potevano benissimo giocare per conto loro?
Alzò nuovamente lo sguardo. La signora stava parlando di una certa retina -cosa ci fa una rete nell'occhio?, si chiese Newt spazientito- e Rachel la guardava attenta. Minho era troppo distante e, dannazione, lui stava parlando animatamente con Frypan! Perché era l'unico a non divertirsi!?
Ben disegnava, Teresa non gli stava tanto simpatica e con Alby aveva litigato il giorno prima per un suo libro. E ora con chi si distraeva?
Stava per uscirsene con un'altra delle sue idee geniali e far distrarre Rachele, quando questa si girò verso di lui. Si morse il labbro, come se fosse indecisa su qualcosa, poi sbuffò, lo guardò male e gli passò un bigliettino.
Per un attimo questo rimase immobile tra le mani di Newt, che fissava l'amico perplesso, per poi essere aperto velocemente.
Noiosa la lezione, eh? Ti si legge in faccia...
XxT
Newt sorrise involontariamente, perché sapeva benissimo di chi era il bigliettino, nascondendo poi il sorriso con una mano. Se la professoressa gli avesse visti, il gioco di bigliettini che si stava per creare sarebbe andato a rotoli!
Frettoloso, come se il tempo stesse per scadere da un istante all'altro, agguantò la penna e cominciò a scrivere dall'altro lato del foglio.
Scommetto che neanche per te è divertente!
XxN
Toccò delicatamente la spalla della biondina accanto a lui, e le porse il biglietto. Ovviamente, lei lo guardò nuovamente male, passò spazientita il bigliettino ripiegato a Thomas e tornò a guardare la professoressa. O almeno ci provò.
Newt invece si sporse ad osservare il moro più in là. Sorrideva da solo mentre scarabocchiava qualcosa sul foglietto, la lingua tra i denti, e l'aria assorta.
Poi, entusiasta, chiese a Rachel di passarglielo. Inutile spiegare la reazione di lei, che alla fine cedette lo stesso.
Non ho mica detto questo! Comunque... come si scappa di qui? Gally quando dorme russa... se solo io riuscirei a prendere sonno come lui!
XxT
La scrittura era tutta messa di lato, scritta molto probabilmente velocemente, e spesso le parole si univano con una linea distorta e quasi trasparente. Newt sorrise. Gli piaceva la N più grande delle altre lettere che aveva fatto all'inizio. E anche e due X più una T alla fine. Erano... perfette, e non sapeva neanche perché!
Girò il bigliettino e si mise nuovamente a scrivere. Scrisse velocemente per un bel po', bigliettino dopo bigliettino, tra una Rachel spazientita e un Tommy sorridente dietro di lei.
Si dice avessi, Tommy.
XxN
Non dovresti scrivere il mio nome sui bigliettini, Newtie, e se la vecchia signora lo vede? Non si fa!
XxT
Nah, è troppo impegnata a spiegare la rete dentro gli occhi!
XxN
Si chiama retina! È costituita da tante cellule ed è collegata al nervo ottico! È importante! Non potrebbe mai essere una rete vera, pive!
XxT
Oh, ora si che ho capito tutto Tommy, mi hai davvero illuminato! Che pesci prende la retina? :)
XxN
Newt lo poteva vedere chiaramente che Thomas stesse ridendo, mentre premeva con la matita sul foglio. Sorrise e rimase a guardarlo, per un po', finché lui non si allungò la mano per passare il foglietto alla bambina accanto a loro e intercettò il suo sguardo. E Newt, per la prima volta nei suoi nove miserabili anni di vita, era andato nel panico.
Doveva sorridergli? Doveva distogliere lo sguardo? Quel sorriso lo faceva sentire felice e a disagio allo stesso tempo, e non sapeva come rispondergli.
Così si limitò a guardare Rachel, che gli passò due biglietti, e non solo uno. Stranamente, evitando di pensare allo sguardo del piccolo Thomas bruciargli sulla pelle, ne aprì uno.
Rachel si è scocciata!
-R-
Sbuffò lasciandolo sul quaderno, per poi aprire l'altro, ora più interessato.
Prende i pesci di nome Newt. Per esempio, la mia "rete" non ha occhi che per te :)
XxT
Istintivamente Newt si portò una mano alla bocca per soffocare una risata. Era una battuta scontata, eppure sembrava più una risata nervosa che altro.
Perché era così nervoso?
So che sono troppo carino, ma mi consumi così!
XxN
Scrisse. Chissà cosa avrebbe risposto.
Comunque, sta volta non passò il bigliettino alla bruna, ma lo lasciò rotolare sotto la sua sedia fino a quella di Thomas, senza accettarsi che lui lo avesse preso.
La conversione, stavolta, andò avanti senza l'aiuto di Rachel e con la signora che spiegava cosa facesse l'iride nei loro bulbi oculari.
Chi altro dovrebbe consumarti, se non io?
XxT
Che so... Minho?
XxN
Minho guarda solo quella bimba bionda lì, Sonya. Mica pensa a te!
XxT
Colto da un improvviso attacco di curiosità, Newt si spinse a scrivere una domanda un po' azzardata.
Ma da quando scriveva queste cose al piccolo Thomas? Quando avevano comicniato a parlare così?
E tu perché mi pensi fino a consumarmi, invece?
XxN
Chissà cosa avrebbe risposto, pensò il biondino. La prima che potesse pentirsi della sua domanda, lanciò il bigliettino al moro. Quello lo prese, lo srlotolò e...
Newt non guardò: si prese il viso con le mani e non si mosse. Ora Thomas l'avrebbe preso per pazzo. Fantastico.
Si morse il labbro. E se fosse veramente accaduto tutto quello? E se Thomas l'avesse raccontato a tutti? Sarebbe stata la fine! Era troppo imbarazzante.
Qualcuno gli toccò una spalla. In un primo momento esitò, poi si consitrinse a togliere le dita che gli coprivano gli occhi e a guardare una Rachel rossa di rabbia che però, con tutta la pazienza possibile, cercava di mantenere la calma. Indicò dietro di sé, e ancora una volta non aggiunse altro mentre si rivoltava verso la lezione.
Tommy era lì, ma non poteva vedere la sua faccia. E ciò lo fece allarmare.
Era piegato sulla sedia, verso di lui, aggrappato al tavolo per non cascare a terra e con l'altra mano teneva sospeso il bigliettino con la risposta. Ma i capelli li ricadevano sulla fronte e oltre, impedendo a Newt di scorgerci qualcosa.
Poi il bigliettino volò. Newt fece per fare qualcosa, afferrarlo o frenare la caduta, ma quello urtò contro la gamba della sedia della bambina e rimbalzò fino al centro del corridoio tra i tavoli. E rimase lì.
Newt capì solo poco dopo cosa stesse succedendo: la signora aveva interrotto il suo monologo sugli occhi e si avvicinava furtiva al bigliettino, e tutti i bambini, ovviamente, la guardavano.
Sapeva cosa sarebbe successo, dannazione.
In una delle peggiori ipotesi, l'avrebbe letto ad alta voce, il pezzo di carta, e lì sarebbe stata la fine.
Ma anche nelle migliori, delle ipotesi, l'avrebbe comunque letto. E ciò non andava bene lo stesso.
Voleva far qualcosa, ma Thomas fu più veloce di lui. Si lanciò contro il bigliettino, ai piedi della signora, prese il bigliettino tra le mani e, senza esitare, se lo portò alla bocca e lo ingoiò. Il silenzio avvolse l'aula.
Poi il moro fece una smorfia, e tutti scoppiarono a ridere.
Solo Newt non sorrideva, oltre la vecchia signora: Tommy sarebbe potuto morire, ingoiando quel pezzo di carta! E lui si era preoccupato, giustamente.
Ma l'altro, e più vero, motivo per cui non rideva e che, ne era sicuro, non avrebbe mai più saputo cosa ci fosse scritto su quel pezzettino di carta a quadretti.
Perché chiederlo di persona al moro no, era assolutamente l'ultimo dei suoi pensieri.
Si, sono ancora viva. Devo dire che questo non è uno dei miei preferiti, ma spero piaccia lo stesso.
Ringrazio chi ha votato e chi ha commentato, quindi io credo di aggiornare la settimana prossima.
Inoltre scusate se qualquadra non cosa, nel capitolo. Ripeto che queste sono solo alcune delle mie aspettative su ciò che Dashner non ha raccontato, quindi magari non sono le stesse vostre...
Lasciate una stellina, e magari anche un commentino!
-Clauds
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