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(Vi starete chiedendo il perché di questo link, di questa canzone, ad inizio capitolo. O forse no. Nel caso ve lo spiego subito, rapidamente, e poi mi tolgo dai piedi.
Praticamente io consiglio l'ascolto di questa canzone di Ariana Grande, ft. The Weekend, perché rispecchia perfettamente i canoni di come io mi sono immaginato questo capitolo. Avevo già presente l'idea del capitolo tempo fa, ma quando ho ascoltato questa canzone... è stata come un esplosione! Collegavo le note, il ritmo, alle azioni che pensavo e che nascevano automaticamente nella mia mente riguardo la scena che leggerete.
Decidete voi se ascoltarla prima della lettura, per poi immaginare le scene lette insieme alla canzone in mente. Se ascoltarla dopo, per associare la canzone alle scene già descritte pensando ad esse. Se ascoltarla mentre leggete. Fate voi. Ma io consiglio vivamente il suo ascolto.
Detto questo, buona lettura!)
«Sembri una cozza.»
Ogni tanto decideva di lamentarsi per la troppa vicinanza di Cesare. Ma gli dava davvero fastidio?
«Dai, non ti muovere che sto comodo.» Si avvicinò ancora mentre l'altro sgusciava via.
Era da ore che stavano molto vicini, sin da prima di vedere Rick e Morty. Era da ore che condividevano lo stesso spazio a letto. Era da ore che la vicinanza era ferrea, da un po' di tempo a questa parte più che mai. Da ore che Francesco assorbiva il tepore emanato dal corpo di Cesare quando sentiva un brivido scendergli lungo la schiena. Si nutriva di quel calore e non solo. Non sapeva bene il motivo ma da quando si era messo a letto -fumando la seconda canna- un pensiero gli martellava la testa. Con un martello sbatte su di un incudine, ripetutamente il pensiero tornava. Cercava di rimuoverlo, di non pensarci, di scacciarlo via, ma ancora una volta senza un perché tornava più forte di prima. Era da ore che ormai inalava il profumo della sua pelle. Ora costretto per la vicinanza lo sentiva ancora di più. Un odore che lo stava letteralmente mandando in crisi. Un odore che lo stava facendo impazzire. Un mix di sudore, carico di ormoni e testosterone, e l'odore naturale della sua pelle lo stava minacciando.
«M-ma staccati un po', dai.» Cercò di rimanere scherzoso.
«Ma ti do fastidio?» Sorridendo domandò.
No, ma è meglio se non mi stai così vicino, avrebbe voluto dirgli.
«Il tuo odore...» riuscì soltanto a replicare.
«Ah, vuoi dirmi che puzzo? Come se non fossimo mai stati vicini un po' sudaticci.»
In effetti ha ragione.
Perché adesso la cosa mi infastidisce?
Perché adesso la cosa mi crea disagio?
«Tone?» Sottinteso chiese se andasse tutto bene.
«Dai Cesare...» cercò ancora una volta di allontanarsi.
Presto le distanze furono azzerate ancora però.
«Ma che hai?» Adesso Cesare era serio in tono.
«Mi stavo eccitando okay!?» Disse involontariamente rosso in viso. Voleva solo dirlo nella sua mente, ma le parole uscirono incontrollate dalla sua bocca.
L'alcol, le canne, il mix di profumo che carico sentiva costantemente sotto le sue narici, tutta la situazione...
Allungando la mano destra Cesare lo forzò a voltarsi. Avvicinando il capo fece scontrare volontariamente, rapidamente, le loro labbra in un bacio a stampo. Fu un gesto molto repentino, quasi automatico.
Ma cosa sta succedendo!?
Forse tutti quegli effetti non avevano colpito solo Francesco.
Insieme si allontanarono quanto bastava per sciogliere solo quel bacio.
«Cesare...»
Un pesante, affannoso ed irregolare respiro seguì quelle parole.
«Si?...»
Il cuore che batteva all'impazzata gli impediva quasi di sentire cosa stesse pronunciando. Ma le parole non servivano più ormai. Questa volta fu Francesco ad avanzare. Schiudendo di poco le labbra trasformò diretto un bacio a stampo in qualcosa di più intimo. A rilento le due bocche si aprivano e si chiudevano, assaporandosi l'un l'altra.
Cesare, che aveva ancora la mano poggiata sulla guancia di Francesco, si spinse in avanti posizionandosi sopra di lui. Aumentando il ritmo dei baci entrarono in gioco anche le lingue. Un turbinio frenetico di eccitazione lo pervase completamente! Impulsivamente lo baciava con foga. Sembrava quasi bramoso di quella bocca. Ma anche per Francesco era così. Non si staccavano. Andando totalmente in apnea, respiravano faticosamente tra un bacio e l'altro boccheggiando. Le gambe aperte accoglievano liete Cesare che perverso gli disse all'orecchio: «Dillo ancora!» Le ultime parole pronunciate erano state: «Mi stavo eccitando.» Così Francesco decise di accontentarlo sussurandoglielo all'orecchio destro.
«Mi stavo eccitando.»
Trattenendo un gemito di piacere, sentito soffocato in gola, si gettò nel suo collo che prese a stringere con una mano.
«Aaah!» Si lasciò scappare Francesco sottovoce.
Totalmente succube di quel trasporto. Succube di quella presa al collo che lieve, ma non troppo, glielo serrava. Succube di quelle tenere e selvaggia labbra che si approfittavano del suo collo. Succube di tutte quelle emozioni. Succube di Cesare in quel momento.
«Dillo ancora.» Pronunciò come se fosse un ordine, staccandosi dal collo
sottostante.
Francesco sentiva quel voglioso respiro portare un'aria fresca sulla zona già arrossata del collo.
«Mi stavo eccitando.» Ripeté mentre gemeva.
Espirando desideroso con gli occhi socchiusi, sembrava cibarsi di quelle parole. Di quell'eccitazione.
Il vortice di frenesia in cui inconsciamente era caduto lo portò ad avventarsi su quel collo come un predatore.
Tra i denti iniziò a mordere la medesima zona. Ancora una volta Francesco non riuscì a trattenere un gemito inarcando indietro la testa, e leggermente la schiena. Alzò una mano verso la sua nuca poi. Infilandola tra i capelli li strinse.
Forse voleva che si fermasse? No invece.
Spingendolo verso il suo collo lo invitava a continuare e a fare di più. Piegò di poco la testa come se volesse fargli, dargli, più spazio.
Intanto la presa di Cesare al collo era svanita. Stava lasciando cadere la sua mano verso il basso. Accarezzava i pettorali leggermente villosi. Si faceva spazio segnando con le dita la linea che li divideva. Passando all'addome scese maggiormente. Dal basso ventre scese ancora...
«Mi sto eccitando Cesare!» Sussurrò mordicchiandogli il lobo dell'orecchio.
Il tempo verbale era cambiato. Stava parlando del presente adesso. Ma lui lo sapeva già. Poteva sentire l'erezione che premeva dai pantaloncini sotto il suo palmo. Ma la cosa era reciproca. Francesco era da tempo che ormai avvertiva una presenza poggiata tra le sue natiche. Dalle spinte focose in avanti del bacino, la sentiva sempre di più. Sempre di più...
Passò a tenergli bloccati i polsi. Le braccia erano riverse e distese, impossibilitate dal movimento dalla costrizione ai polsi dalle mani di Cesare. Dopo l'affermazione di Francesco era totalmente impazzito più di quanto non lo fosse di già. Selvaggiamente prese a divorare quel povero e consumato collo. Poteva sentire gli incisivi ed i canini poggiarsi con nessuna delicatezza su di esso. A seguire un bacio per colmare il dolore. Proseguendo di nuovo con un morso e così via. Sensazioni di dolore miste a goduria circondavano Francesco. Ormai non sentiva nemmeno più il dolore. Si era trasformato tutto in puro piacere. Francesco riprese a baciargli la bocca soffermandosi poi a tirare lento il labbro inferiore tra i denti. Staccandosi l'un l'altro, un filo di saliva nasceva dal misto delle due. Passò a stuzzicargli l'orecchio fino a scendere al collo. Inutile soffocare ancora quel piacere, Cesare era completamente andato. Si fermò all'istante lasciando fare all'altro quello che doveva. Quello che voleva! Gli mise una mano davanti la bocca per azzardare a bloccare il piacere mentre esso stesso glielo provocava. Con l'altra mano gli tirò i capelli per farlo indietreggiare passando su un altro punto del collo su cui potergli dare piacere. In completo stato di soddisfazione Cesare si prendeva tutti quei baci sul collo. Le mani non stavano ferme però e trapassarono il pantaloncino forzando l'elastico dei boxer. Infilandosi più in profondità strinse le sue natiche mentre il collo era inondato della bocca dell'altro. Neanche le mani di Francesco a questo punto restavano immobili ormai. Partendo dal petto, studiando con i polpastrelli quel corpo muscoloso e irsuto che si ritrovava davanti, arrivò fino al suo membro. Allargò l'elastico dello slip e gli infilò furtivo, veloce, una mano. Lo afferrò ben saldo e... fulminei si interruppero. Un rumore.
Era forse Nelson che stava tornando?
Per una frazione di secondo tornarono lucidi. Strizzando gli occhi, Cesare si spostò di lato alzandosi i pantaloncini e gli slip.
Scuotendo la testa come per riprendersi, lo stesso fece Francesco riguardo pantaloncini e boxer. Sentirono la porta del bagno chiudersi. Era decisamente Nelson. Determinato, svelto, Francesco con la mano gli prese e gli strinse entrambe le guance. Lo voltò verso di lui rubadongli sbrigativo un bacio a stampo al volo.
Un déjà-vu di come tutto era iniziato poco prima gli attraversò la mente.
«Pensavo dovessi vomitare ma poi alla fine era solo la cacca.» Esordendo in stanza, barcollando lievemente, si accasciò di nuovo a letto stordito.
«T-tutto apposto ora?» Gli chiese Francesco.
«Sì, sì, ora va un po' meglio.» Stavolta non mentì.
Era la verità ma inevitabilmente i sintomi dell'alcol e dell'erba circolavano ancora nel suo corpo. Nei loro corpi.
Un misto di adrenalina ed euforia in grado di farti sentire sulla vetta del mondo in un secondo. Invincibile ed intoccabile. Leggero e spensierato.
#MySpace
(Non mi chiamate rompiscatole davvero, ma se non avete ancora ascoltato la canzone cosa aspettate?
Ancora una volta ve la consiglio per una totale full immersion in questo capitolo in particolare. Questa canzone ha un non so che di dannatamente sensuale secondo me. Tutte le sensazioni scaturite da essa le ho trascritte in questo capitolo. Ed è anche diventata la mia canzone preferita del nuovo album di Ariana. Davvero cambierà tutto con una "colonna sonora" di sottofondo, credetemi. Il capitolo avrà una nuova veste. Vi apparirà in modo diverso. Sarete sicuramente più vicini alla storia.
Non vi assillo oltre. lol)
Avevate capito che i due protagonisti indiscussi erano Cesare e Tonno?
Dai, io penso di sì.
Da ora possiamo dare il via alle danze. Il ballo è aperto. La musica ha appena iniziato a suonare!
Altri eventi decisamente strani, avveniranno in questo stato di confusione in cui si ritrovano.
Ma cosa succederà?
Andranno oltre?
Nelson si unirà a loro?
Continuate a leggerlo per scoprirlo.
Intanto se questo vi è piaciuto fatemelo sapere con una stellina, così per vedere se l'avete apprezzato.
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