~Chapter thirteen~
Le case di campagna sfrecciano in lontananza, i colori tenui della pittura in contrasto con le sfumature del rosso del tramonto. E nelle orecchie quella canzone sentita a non finire, il viso premuto contro il freddo vetro del finestrino dell'autobus.
"Daai Jessica, non vorrai startene lì da sola per tutto il resto del viaggio!" tenta di convincermi Charlie.
"E va bene, arrivo" dico alzandomi con riluttanza. La ragazza sorride soddisfatta.
Raggiungiamo le altre sedute infondo al veicolo.
Prendo posto affianco ad Ashley, alla sua destra, e guardo Charlie sedersi alla sinistra di Sharon.
Nessuno dice nulla per un po', fin quando non decido di rompere il silenzio.
"...Allora?" Sharon ha un debole sussulto.
"Si, giusto. Dunque, il capo mi ha detto di scrivere un breve elenco degli oggetti che noi ragazze abbiam deciso di portare, specificando il perché secondo noi potrebbero rivelarsi utili. Chi vuole cominciare?"
"Inizio io" dice Charlie tirando fuori dallo zainetto una bomboletta. "E' uno spray colorato biodegradabile. Lo useremo tracciando con delle macchie di colore i luoghi in cui siamo già stati, così eviteremo di compiere due volte lo stesso percorso."
La penna di Sharon scorre velocemente sul foglio, riportando ogni parola.
Ahsley prosegue. Tira fuori dallo zaino il suo oggetto e lo poggia sul tavolo. "E' un coltellino svizzero multifunzione, potrebbe servire nelle situazioni d'emergenza."
"Semplice, ma geniale." è il commento di Sharon. Mi fa cenno di continuare.
Prendo la macchina fotografica. Prima di partire ho fotografato tutti gli scatti trovati sul banco a scuola, così se rimarrà un po' di tempo prima di arrivare a destinazione le riguarderò, riflettendoci su.
"Io ho portato la mia macchina fotografica - Sharon mi rivolge uno sguardo complice - e si rivelerà utile se troveremo degli indizi per le prove che non potremo portarci dietro"
"D'accordo." Sharon è l'ultima. Scrive qualche frase sul foglio, poi ci mostra una bussola.
"Penso sappiate già cosa sia e perché io abbia deciso di portarla."
"Nel caso in cui non ci siano altri modi per orientarci nella foresta." spiega Ashley.
"Esatto." conclude Sharon con un lieve sorriso. "Bene, noi qui abbiamo finito... Jessica, devo parlarti."
"...ok" le rispondo colta alla sprovvista. Mi fa cenno di seguirla in una zona dell'autobus non occupata da nessuno.
Si siede, poi mi rivolge un'occhiata seria. "Dimmi."
"Sei tu che avevi bisogno di parlarmi."
"So che c'è qualcosa che non va. E' successo qualcosa?"
"No-"
"Non mentire con me Jessica. Ti conosco da molto tempo e sono sicura che hai da dirmi qualcosa."
Sbuffo; ha ragione, è giusto che lo sappia. Mi siedo e faccio incrociare i nostri sguardi. Le mie iridi marroni incontrano le sue celesti. Ho sempre desiderato avere gli occhi come i suoi.
"Bene, allora preparati. Penso che tutto sia cominciato due giorni prima dell'inizio della scuola, quando andammo con i miei nella stessa foresta in cui siamo diretti oggi..."
E finisco per dirle tutto, senza omettere nulla. Parlo della foto del cespuglio, del post-it sulla porta con scritto Fossi in te farei più attenzione, del messaggio anonimo che diceva Segui la pista, delle 8 foto trovate sul banco nell'ultimo periodo, della botola scomparsa, del tizio seduto di spalle che fissava i computer, di tutto.
Mentre finisco il mio racconto ripenso ad una cosa: e se il messaggio anonimo volesse dire...
"SEI SERIA? No, Jessica...no. Se tutto questo è uno scherzo io-"
"Magari lo fosse, Sharon. I miei mi considerano quasi pazza! Non ci capisco più nulla, vorrei solo che tutto questo finisse al più presto."
Lei mi prende la mano e sorride tristemente. "Finirà, te lo prometto."
Ricambio il sorriso. Poco dopo il pullman si ferma e il capo si posiziona al centro del corrioio, in modo che sia visibile a tutti.
"Ragazzi, un attimo di silenzio grazie. Le regole le conoscete già, non è una sfida competitiva, non si vince nulla, ci saranno solo dei punti in più per la squadra che vincerà. Niente insulti, niente violenza; mettete in pratica le vostre conoscenze. Se qualcuno si dovesse perdere, è pregato di premere il pulsante rotondo sul localizzatore e qualcuno verrà a prendervi. Per le istruzioni del gioco, torce, acqua e un po' di cibo vi basterà seguire il sentiero fino alla radura. Quando avrete finito le 3 prove ritornate qui, questo sarà il nostro punto di incontro. Domande?"
Il capo ci guarda uno ad uno in attesa che qualcuno parli.
"Bene, potete andare ragazzi, buona fortuna"
Qualcuno ringrazia mentre ci mettiamo in fila per ricevere i localizzatori. Una volta scesi tutti dal pullman, ci avviamo verso il sentiero, con l'adrenalina che pulsa nelle vene.
La foresta è dinanzi a noi, procediamo dritti verso di essa.
Sento che stanotte le mie domande avranno delle risposte.
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