༼ғᴏᴜʀᴛʜ ᴘᴏʟᴀʀᴏɪᴅ༽
«Chanyeol-aaah! Ci fai una foto???» Una voce squillante e vivace distrasse Chanyeol da ciò che stava facendo, qualcosa che ormai non ricordava già più. Posò il cellulare che aveva in mano nella tasca della felpa e guardò verso il maggiore che con un ampio sorriso stringeva un giocattolo di gomma giallo a forma di mano con sopra disegnato uno smile. Doveva essere qualche gadget appena acquistato forse; era solo il secondo weekend che trascorrevano insieme in spiaggia e Baekhyun in appena due settimane aveva riportato a casa un cofano di oggettini, tra cui un secchio pieno di conchiglie e pietre colorate. A sentirlo parlare quelle conchiglie sarebbero state perfette per decorare la propria stanza, ma in realtà dopo un po' se ne sarebbe dimenticato completamente e le avrebbe gettate via. Tutto con Baekhyun sembrava evolvere in una mera perdita di tempo.
Chanyeol si passò una mano tra i capelli tinti di una sfumatura rossiccia, poi sorrise ai due ragazzi davanti a sé ed estrasse la sua polaroid dal fodero nero in cui era accuratamente conservata. Ah già, i due ragazzi. Ovviamente con Baekhyun c'era Sehun, come al solito, ma a volte la sua presenza sfuggiva alla percezione del rosso. Non per cattiveria, né per gelosia credeva, piuttosto perché il modo in cui il maggiore splendeva agli occhi di Chanyeol gli impediva di concentrarsi su altro.
«Ah! Grazie Yeoool, ti voglio bene~» Mugolò quasi fosse insicuro o un po' a disagio, sfarfallando le ciglia e abbassando lo sguardo, mentre però stringeva le braccia attorno alla vita di Sehun, come se abbracciarlo gli desse conforto o potesse anche solo toglierlo per un momento dall'imbarazzo di aver chiesto una cosa così banale quanto una foto. Per Chanyeol, in fondo, la fotografia era una passione che equivaleva a vivere per lui, in merito all'importanza che gli attribuiva, per cui non avrebbe mai considerato un problema se qualcuno gli avesse chiesto una foto, soprattutto se si trattava di Baekhyun. Anche il fatto che il maggiore stesse chiedendo una foto con Sehun non era importante, dopotutto il rosso era consapevole di non essere nessuno per negare qualcosa al maggiore, e non l'avrebbe mai fatto neppure per gelosia. Sehun era anche suo amico, e se in lui Baekhyun vedeva una piccola luce diversa da quella che vedeva in tutti gli altri... allora, be', Chanyeol l'avrebbe accettato e sarebbe stato contento così. Era difficile per lui credere che qualcuno come Sehun avesse potuto attirare così tanto l'attenzione del più grande, ma ciò a cui il rosso pensava spesso era un'ipotesi negativa da cui cercava di non farsi coinvolgere troppo. In qualche parte del suo cervello Chanyeol forse aveva capito e si odiava per saper leggere così facilmente Baekhyun, si odiava per non riuscire ad essere positivo almeno una volta, si odiava per dover essere sempre così consapevole di tutto ciò che inconsciamente Baekhyun pensava. Era orribile, davvero. Poche persone al mondo si danno così tanto agli altri da riuscire a capirli con uno sguardo e il rosso si malediceva per essere una di quelle. Sehun era quello intoccabile a cui bisogna strappare le parole di bocca, quello a cui piace stare per fatti suoi e non è molto propenso a impegnarsi nell'introspezione delle persone che gli stanno attorno, quello che è meno empatico di tutti e vive superficialmente in pace con chiunque, senza lasciarsi scalfire dalla profondità dei sentimenti. E se Chanyeol non avesse saputo che a Baekhyun piacevano le sfide, allora sarebbe stato tutto più semplice. Dall'esterno il quadretto sarebbe potuto sembrare quello di un ragazzo piccolo e di bell'aspetto, protetto dalla forza e dallo sguardo imperscrutabile del suo compagno. Invece, agli occhi di Chanyeol c'era soltanto un Baekhyun intento ad avere le attenzione di qualcuno che avrebbe sempre faticato ad esprimere i suoi pensieri, e sapeva che il maggiore non si sarebbe fermato finché non avrebbe ottenuto ciò che voleva. E il suo imbarazzo, il suo modo di dimostrarsi carino e indifeso soprattutto ogni qual volta che Sehun era nei paraggi, pareva così palese agli occhi del rosso. Era così forte dentro... Eppure si dimostrava il contrario pur di restare l'oggetto dello sguardo di tutti. Nonostante quel ragazzo fosse completamente contraddittorio in ciò che faceva, Chanyeol non poteva fare a meno di trovarlo perfetto e continuare ad innamorarsi silenziosamente di lui.
Baekhyun era quel tipo di persona che ama il sole e lo cerca perché nelle belle giornate si può fare di tutto, ma poi finisce che appena un raggio di troppo si posa sulla sua pelle comincia a lamentarsi, cercando l'ombra. Quel tipo che, anche se dice di amare la pioggia perché è rilassante ascoltare il ticchettio delle gocce sull'asfalto e perché si può piangere a testa alta quando le lacrime si confondono con essa, normalmente apre l'ombrello per ripararsi appena le nuvole cedono. E ama anche il vento, il vento che sferza il viso e scompiglia scherzosamente i capelli, il vento che nutre speranze e porta via con sé le illusioni... Ma poi sbarra le porte e le finestre di casa perché gli spifferi portano freddo, polvere e disordine. Quindi qual è il senso? È per questo che Chanyeol pensava bisognasse temere sul serio quando Baekhyun diceva di amare, o anche solo voler bene, una persona. Baekhyun non ce l'aveva una vera concezione di "amore", e per tutte le volte che quella parola solcava le sue labbra era ormai diventata così banale da risultare qualcosa sensibilmente vano alle orecchie degli altri. Era come la favola del pastorello che gridava "al lupo! Al lupo!" tutti i giorni, per ricevere attenzioni e dopo una, due, tre, ed anche quattro volte che le persone si spaventavano e accorrevano per aiutarlo, senza motivo dal momento che le invocazioni del ragazzo erano false, cominciarono ad ignorarlo. Un giorno poi il lupo arrivò davvero, ma ormai nessuno più credeva alle parole del pastorello, così rimase da solo in balìa della sua sfortunata sorte. Chanyeol in questa favola si sentiva l'ipotetico essere umano, l'unico, che, conservando la speranza che il ragazzo prima o poi potesse correggersi, non aveva mai smesso di credergli. Un essere umano che però non era molto prestante, né fisicamente né caratterialmente, non abbastanza almeno da abbattere un lupo ingordo e affamato.
Si riscosse da quel limbo di riflessioni e scattò due foto, rispettando i tempi del maggiore quando cambiò posa. Poi abbassò la polaroid, pronto a rimetterla a posto e far asciugare le due pellicole, ma Baekhyun gli urlò di aspettare, mentre si metteva un paio di occhiali blu. Erano davvero brutti, di gusto più che pessimo, ma al minore venne spontaneo sorridere alla vista del lato più infantile e felice del moro. Così scattò un'ultima foto e aspettò che anche questa uscisse dalla macchina fotografica. Non fece in tempo a guardarle che il moro gliele strappò di mano.
«Dio buono, che naso orribile che ho ... Diamine Chanyeol ma a chi guardi quando scatti? ... E qui ho il collo da giraffa ... Ma normalmente il mio collo è giusto ... È sicuramente l'angolazione ad essere sbagliata ... Probabilmente tu sei troppo alto per me ... Forse questa è decente dai ... No aspetta sembra che abbia le dita troppo grasse ... No, che schifo le mie mani di solito sono sottili ... Avresti dovuto dirmi di non sorridere qui! Sono davvero orribile e gli zigomi toccavano sotti gli occhiali ... Oh! Sehun-ah perché tu invece sei sempre così figo ... Come diavolo fai ... Sembra ... So ... Capelli ... Credevo ... Volta ... Pensi? ... Xiumin hyung ... Forse ... Mi stai ascoltando, Chanyeol?»
«No, Baekhyun. Se non ti piacciono restituiscimele e sta' zitto.»
Perché tu sei dannatamente perfetto.
Non chiedetemi perché
Ma amo questo capitolo,
Spero che sia piaciuto
Anche a voi, vi amo
Ciao ❤️
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