Incotro con l'uomo
Eccomi lì, a far finta di dormire, aspettando che tutte le viverne si addormentassero accovacciate alle loro uova. Dopo che l'ultima delle viverne si addormentò, aprì gli occhi, spalancai le ali evitando di fare troppa luce, e volai. La ricerca andò a lungo per tutta la notte, ma niente. Non trovai niente se no qualche lupo che inseguiva un procoptodon.
Basta, ci proverò domani.
L'indomani notte ritentai la ricerca e sta volta rischiai la vita, dato che atterrando su una roccia,quest'ultima si rivelò essere un golem che per poco mi manco col suo pugno. Nonostante l'accaduto ci ritentai una terza, una ottava, una diciottesima volta ma niente. Mi rinunciai. Quella creatura non si trovava. Forse dormiva anche lei e si rifugia in qualche grotta, ma non saprei dirlo con certezza.
La mattina ero stanco, non mi reggevo neanche in piedi. Speravo solo che qualche viverna mi portasse la colazione. E così fu. Una delle viverne di fulmine mi lanciò addosso un cadavere di Morellatops, che per poco non mi schiacciò l'ala. Ma... c'era qualcosa di diverso. Quel Morellatops portava una specie di cintura con un grande pozzo di pelle curva in cima, una... come si chiamava... una sella.
Si... non sapevo cosa servisse, ne conoscevo solo il nome.
Nonostante ciò però, mi sbrigai a mangiare il cadavere prima che a qualche cucciolo venisse fame. Quella sella era immangiabile, perciò la lanciai giù dal canyon, nel fiume di lava, dove la vidi bruciare.
La notte dopo venni svegliato da una fievole luce da dietro delle rocce. Mi alzai dal nido controllando che nessuno mi guardasse e scesi ad alta velocità verso la luce. Non ci potevo credere, era la creatura. Teneva uno oggetto metallico appuntito nella mano e nell'altra un bastone infuocato. Io mi avvicinai di soppiatto, attratto da quello strano oggetto. Ad un tratto lui si girò, e con una faccia sconvolta mi guardò. Vide che ero attirato dalla "Torcia" come la chiamava lui è me la lanciò la vicino. Nel mentre ero girato lui mi guardò le piume e mentre mi ammirava lui ripeteva "ti devo avere". Ero confuso a quelle parole, non solo perché non capivo bene la sua lingua, ma anche perché lo disse con un tono malevolo. A quel punto lui prese uno strano tubo e ,mettendoci un oggetto appuntito all'interno, se lo mise in bocca. Dopo poco sputò e quel coso mi punse la spalla. Io tentai di volare via ma ero stranamente stanco e mi addormentai. L'ultima immagine che vidi fu lui che rideva. Dopo molte ore mi svegliai, con una strana cosa in pelle sulla schiena, era un'altra sella, sta volta della mia misura. Quella creatura, salì sulla sella e cominciò a controllare i miei movimenti. Non so perché, ma sembrava che lui si fosse preso possesso di me. Ero spaventato, non sapevo che fare, ma intanto, non potevo ne fuggire ne aggredirlo. Io cominciai a fare versi indicandogli con la testa il canyon delle viverne, ma lui non ne voleva sapere, finché, non si girò. A quel punto tornò indietro e mi riportò dove mi aveva trovato. Lasci alcuni oggetti dentro una grande scatola di legno e immediatamente ci dirigemmo verso la tana delle viverne . Io ero felice, pensando che lui volesse vivere lì insieme a me, ma lui non la pensava allo stesso modo. Andava di nido in nido cercando qualcosa, non capivo cosa ma comunque lo aiutai. Ad un tratto vide un uovo in un nido. Lui continuava a ghignare, e cominciai a spaventarmi. Lui... rubò l'uovo e senza neanche pensarci due volte scappò verso di me... Capì cosa stava succedendo. Provai a ribbellarmi ma niente, e inoltre le viverne erano fuori a caccia, non potevano aiutarmi. Ma non potevo rimanere con le ali nell'ala e decisi di fare una cosa. Mi stetti fermo. Lui continua a darmi calci nella speranza di spostarmi, ma era inutile. Ad un tratto estrasse una lunga corda e cominciò a frustarmi. Era doloroso, faceva male e fui costretto a volare. Era finita, le viverne avrebbero perso un uovo e me, e io non le avrei mai più riviste. Poi mi venne un idea. Cominciai a prendere fuoco andando di là e di qua per il canyon, piroettando e lanciando sfere di fuoco. Una di queste colpì il cielo provocando un forte boato, che attirò tutte le viverne nei dintorni. Io tentavi di scollarmelo di dosso ma teneva salda la presa, nonostante tenesse l'uovo con l'altra mano. Quando vide le viverne avvicinarsi in modo minaccioso mollò la presa per prendere uno strano oggetto... un ... lanciarazzi. Capì che non era nulla di buono, allora cominciai a dirigermi verso le viverne ad alta velocità andando si e giù nella speranza che scivolasse via da quella sella, e ci riuscì. Lui cadde e una viverna velenosa colpendolo con una sfera di veleno lo allontanò da me per poi ingoiarlo intero, mentre un'altra afferrò l'uovo portandolo al nido. Finalmente, era tutto finito. Una viverna tempestosa mi si avvicinò e ,con un netto colpo di fulmine, ruppe la sella, liberandomi. A.W. fu molto felice di rivedermi, era preoccupato e aveva paura di avermi perso. A quel punto io mi accovacciai sotto le sue ali, e sfregandomi su di esse gli feci capire che pure lui mi mancava. A quel punto lui si allontanò, per lasciare spazio a qualcosa... ma cos... ou...ahhhh... io... stavo..... prendendo fuoco... tutto diventò rosso, le piume si stavano allungando, il becco si affilò e diventai... auch... un...adulto. Ero cresciuto, e dopo poco A.W. con un cenno mi fece capire che era tempo per me di essere indipendente. Potevo rimanere nel canyon, ma loro non mi avrebbero più protetto. Dovevo cavarmela da solo, per la caccia, per il volo, per tutto. A quel punto io volai in alto piroettando e creando strisce di fuoco. Spalancai di nuovo le ali e da queste uscirono due grosse fiammate che coprirono il cielo per pochi secondi. Ero felice... Grazie A.W. per avermi protetto per tutti questi anni, a te devo ancora la vita.
Fine
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