Sfogo di un comune artista
In una luce fioca che respira piano
ch'io scrivo le mie languide gesta,
non per il tuo cuore, né per la mano
di chi l'affetto non dona e non presta.
Tra un pianto e l'altro ch'io spero piova
solo per confondervi queste lacrime
ch'allagano e affogano intere pagine
m'asfissiano l'cuore come fossero piovra.
Timido mi mostro
dietro certe pagine,
trasudano d'inchiostro
mi rendono sì fragile
che quasi sono un mostro.
Mentre tu sospiri d'amori e desideri
io respiro nebbia che s'addensa
così tanto, che plasma i miei pensieri.
In questa grande notte immensa
il mondo festeggia, tace, nei sentieri,
altresì mi tange ogni strofa intensa
quasi mi perfora come i guerriglieri
che lottano per la battaglia persa.
Non m'importa che nessuno legga,
né m'importa che nessuno m'ami,
io mi scrivo per sfogare i drammi,
drammi per cui nessuno prega.
"Solo chi parla con se stesso può capire come le parole a volte non hanno bisogno di uscire dalla bocca." - Poesia scritta per il concorso " Rimatori Iridescenti".
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top