Regina D'inverno

Si accenderà il sole
sull'arboreo manto,
risorto d'incanto
da un altro tramonto
dopo il dolore
del buio pianto,
di luce travolto.

Si apriranno i fiori
anche d'inverno,
anche all'inferno,
anche se il freddo
gela gli amori.

Germoglieranno foglie
su rami spogli,
di mani che cogli
tra fuggevoli voglie
di carezze del vento.
Che sfiorano il petto
di alberi sbrogli
senza più nodi
ch'il sole vi scioglie.

Canteranno gli uccelli,
liberi in volo,
senza più il dolo
di mille fardelli.
Che pesanti vi furono
da renderli imbelli
adesso di nuovo
leggeri vi fuggono.

Ti trafiggerà un altro raggio.
Oh magnifica musa!
Quasi a chiederti scusa
per averti rinchiusa
nella notte più buia,
ma tu pura di coraggio
e priva di paura
riposi dal tosto viaggio,
che vita pare.

Ad ogni stagione
tu bella rimarrai.
Dopo lo scroscio, il tifone
la neve, il monsone,
il calore, i ghiacciai.

Anche se anziana
le foglie cadranno,
cedute all'inganno
che sembra vana
la vita in letargo.

Anche se stanca
chiuderai il cuore
come un pallido fiore,
quando quel sole
quasi si sbianca.

Anche se fredda
ti tremeranno i rami
come le mani,
aspettando che chiami
e che nessuno ti senta.

Sarai magnifica anche adesso
che il sole tramonta,
e tu sparisci nell'ombra
d'un'altra notte d'inverno.

Natura sei vita,
tu pura sei viva,
tra mura di grida
di un caro silenzio
che cura ferita.

Poiché il fascino
risiede nell'attimo
migliore di ognuno,
anche nel cupo,
e soprattuto
dimora nel lascito.

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