II

Passo le notti a sfiorare la mia pelle fredda
a chiudere gli occhi ed immaginarmi diversa
perché sta forza che nascondo non è cosa semplice
non abbastanza perché il mio viso possa trapelarla.
Che questo corpo è troppo stretto per me
la taglia sbagliata senza scontrino,
perché questa vita è troppo piccola
per me che non sono solo un cazzo di manichino.
Perché un giorno ho voglia di scappare
e quello dopo di non uscire dal letto,
perché un giorno mi riesco ad amare
e quello dopo sto in piedi sul bordo di un tetto.
Passo le notti a sfiorare la mia pelle fredda
forse a sperare che ci sia un'altra mano tra le coperte,
che poi io sto bene anche da sola
e nessuno riuscirebbe a capire le mie parole non dette.
Folle, mi chiamate,
insieme ad una serie di parole che non afferro
forse è un'ingenua stupidità
per cercare di non illudere
un'altra volta, la felicità.
Folle è la folla,
come fate a fingere indifferenza?
Non ditemi che non è una recita,
o saprò solo deludermi ancora di più
e cercare in quel negozio della vita
qualche taglia in più.
E non ditemi che siete in grado di amarmi
perché nessuno mi vuole bene come meriterei
e sono solo una narcisista ai vostri occhi
ma questa è la realtà
che brucia la pelle
che annebbia la vista
che soffoca le arterie.
La realtà fa talmente schifo da diventare dipendenza,
e come tante altre dipendenze,
anche questa mi ucciderà
dopo avermi fatto innamorare.
Che io sono troppo per voi,
che io sono troppo poco per voi,
che dai vostri occhi il mio viso si deforma
che solo nel buio mi sento perfetta.
Che io non riuscirò mai a scappare
ma continuerò a correre
in cerca di nuove emozioni
in cerca di nuove canzoni
e voi persone bastarde
che mi farete perdere la testa
vi ringrazio prima di odiarvi
che arriverà il giorno in cui
tra la nebbia, o in una tempesta,
mi stancherò anche di me stessa.

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