27 Gennaio 2021
Anna, lascia che ti dia il mio ultimo pezzo di pane, le mie ultime pezze, il mio ultimo cuore.
Oh uomo dai capelli neri come la pece e le unghie piene di terra, lascia che ti liberi dalla sofferenza. So che ti aspetta a casa, uomo che si è innamorato di un'altra donna, uomo che è voluto scappare dai suoi doveri. Ma io ti aspetto anche dopo cent'anni, quanti anni hai? Dimmi... E quanti ancora te ne restano?
Anna asciugava i panni, mentre scostava un ricciolo caduto sulle gote rosa, arrossate dal freddo gelido di gennaio. Pensa all'amato e rimembra i tempi passati mentre la vicina la saluta con la mano. "Oh mio caro, dove sarai e con chi? Non posso viver altro giorno con solo 'l tuo ricordo".
D'altronde, Eric, a chilometri di distanza si chiedeva le stesse cose. "Dove sei, amore? Dove sei?" e intanto sfregava il marciume dal corpo, cercando di non tremare troppo.
Abel, tornerai a casa da tua moglie e dai tuoi figli. Trascindi il sentimento dalla razionalità, lo puoi fare per vivere, mio caro. Abel dagli occhi marroni e persi tra la quotidianità che non dovrebbe esistere. Abel che imbraccia il fucile e chiude gli occhi. E si immagina le nuvole, il cielo azzurro e un prato verde con margherite bellissime, che ogni primavera raccoglieva a sua moglie e la guardava. E la guardava.
Gerda respirava l'aria invernale a pieni polmoni, mentre tossiva per il freddo e osservava i soldati, sempre bellissimi, camminare per la strada, proprio davanti al suo naso. C'era solo una porta a dividerli e tramite lo spioncino sognava di maritarsi con uno di loro. Oh bellissimi occhi ingenui e di fata, che spero ti porterai per tutta la vita, ti conducano essi alla bellezza di una giornata estiva, di una brezza di vento e ad un bacio focoso tra le mura di casa.
Siamo della stessa pasta. Io, voi e tutti quelli come noi.
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