cap.28

Peter's pov
.....Mi sussurrò nell'orecchio e io conficcai la faccia nel suo petto e iniziai a piangere......
"Mi dispiace, non volev-"
Dissi tra i singhiozzi.
"Va tutto bene piccolo, sù ora andiamo"
Prima di salire in macchina Tony prese un sacchetto e me lo porse.
"Oggi non hai fatto colazione, devi mangiare"
"Adoro i panwaffle, grazie papà"
Mangiai la colazione e poi salii  nell'audi R8 rossa fiammante.
Nell'auto risuonava Shoot to Thrill dei AC/DC, non so perché ma quella musica mi piaceva fin da bambino.
All'improvviso sentii il bisogno di aggrapparmi al sedile dell'auto.
"Ehm papà, non stiamo correndo un po' troppo?"
"Eh no, anzi sto anche andando piano perché ci sei tu a bordo"
"Stiamo andando a 230Km/h, e il limite per questa strada è di 60"
"Rilassati Pete, vedi non c'è nessuno per strada, poi se non ci sbrighiamo ci perderemo lo spettacolo."
"Che spettacolo?"
"Sù rilassati e goditi questa passeggiata"
Definirla passeggiata era troppo, credo che perfino ad una gara di corse le auto corrono più piano.
"Arrivati"
Disse Tony fermando l'auto di fronte ad un impotente edificio. Scendiamo  dall'auto e veniamo accolti da un fattorino che si occupava delle auto nel garage, infatti dopo averci dato il benvenuto prese le chiavi dell'auto e la porto in un parcheggio. 
Tony si avvicinò a me e mi mise un braccio intorno al collo.
"Questo è il Seatheatre, ci venivamo spesso quando eri piccolo"
Ora che ci penso mi ricordo di questo posto è  tipo un teatro sospeso sulla scogliera e mettono in onda spettatori acquatici, anche se riuscivo a ricordare, quel pensiero faceva male, sentivo come una scossa nella testa. Decisi di ignorarla, magari è dovuta al fatto che sto iniziando a ricordare sempre più cose.
Entriamo dentro e quel posto era enorme, c'era una hall con reception semicircolare e terminava con una ringhiera su un panorama mozzafiato, un' hostess ci accompagnò ai nostri posti, andammo in un corridoio a sinistra e salimmo su di una scala a chiocciola e arrivammo al secondo piano, ci accompagnò ad un palchetto e ci sedemmo. I palchetti erano tutti sospesi  nel vuoto con una decina di sedie ciascuno e avevano la vista sull'oceano*.
"Wow questo posto è fantastico"
Dissi entrando di corsa avvicinandomi alla ringhiera del palchetto.
"Hey hey ragnetto non sporgerti così tanto"
"Tranquillo tanto non posso cadere, vedi rimango appiccicato alla parete"
Dissi mentre iniziai ad arrampicarmi sul muro.
"Si okay ora scendi"
Disse mentre mi tirava per un braccio.
"Informiamo i gentili spettatori che per via di un problema tecnico  lo spettacolo inizierà con un ritardo di quaranta minuti, ci scusiamo per l'attesa"
Disse una presentatrice dalla cabina delle luci.
"Uff cosa dovrei fare per quaranta minuti!!"
Mi girai verso mio padre che si era già messo comodo per schiacciare un pisolino, lui si accorge di essere osservato e apre un occhio.
"A A A no, non ci pensare minimamente, tu resterai qui e non ti muoverai per quaranta minuti"
"Ma-"
"Niente ma, so benissimo cosa vuoi fare e ti rispondo di no"
"Ma non ho mai fatto un tuffo dalla scogliera, deve essere proprio divertente, se prometto che sarò attent-"
"Noo, già avevate pensato di fare questa bravata anni fa ed è finita che sia tu sia Mark vi siete beccati la febbre alta per giorni, senza contare i rischi che potevate correre,sai quanti scogli marini ci sono lì."
Misi il broncio per cercare di convincerlo a darmi il permesso.
"A A non attacca, puoi anche tenere il broncio per ore, tu non ti alzerai da questa sedia"
"Ah e va bene"
Dissi arreso e mi spostai su una sedia più vicina al bordo, e da lì vidi bene tutto, era come se stessi a teatro con la differenza che al posto del palco c'era questo oceano con gli scogli. I palchi erano situati tutti su uno stesso piano quindi sotto di me c'era solo roccia, eppure vidi una cosa che brillava proprio sotto i miei occhi. Cercai di prenderla ma non ci riuscii cosi mi sporsi un altro po'.

Tony's pov
Mi stavo rilassando al Seatheatre, ero riuscito a calmare Peter dalla sua crisi di rabbia e l'avevo portato qui, mi ricordo che venivamo qui con i bambini  almeno una volta a settimana, loro adoravano questo posto.
Appena seduti la presentatrice ci informa che lo spettacolo inizierà con un ritardo, ah perfetto, sapevo benissimo che Peter odia aspettare ma decisi comunque di fare un tentativo, mi stesi e chiusi gli occhi ed ecco che Peter inizia a pensare ad un modo per passare il tempo, lo freno in anticipo convincendolo a rimanere seduto lì, e la cosa sembrò funzionare finché non sentii silenzio, troppo silenzio apro gli occhi e vedo Peter che si sta sporgendo dalla ringhiera, neanche il tempo di dirgli qualcosa che vedo il suo piede scivolare, grazie ai miei ottimi riflessi riesco ad afferrare Peter dalla maglieria prima che cada e lo aiuto a ritornare su.
"COSA DIAVOLO TI È SALTATO IN MENTE? Hai idea di cosa sarebbe successo se fossi caduto, comunque stai bene?"
"Si mi sono solo graffiato un po' il braccio contro lo scoglio"
"Sù fa vedere, mi spieghi cosa volevi fare?"
"Oh mi stavo annoiando e così guardandomi in torno noto una cosa luccicante proprio qui sotto, volevo prenderla per vedere che cos'è, poi mi ha girato un po' la testa e ho perso l'equilibrio"
"Stare tranquillo non ti piaceva, neh"
Disse facendo una faccia rassegnata, Peter in cambio rispose sorridendo e passandosi una mano tra i capelli.

Hola Piaciuto il capitolo? Peter sembra aver trovato un raggio di luce nella sua vita, ma i  pericoli sono dietro l'angolo, pronti ad attendere di essere scovati. Queste e altre avventure aspetteranno Peter  e i suoi amici. Continuate a seguirlo in questa avventura.
*questo è  più o meno il Seatheatre, dovete solo immaginare che ci siano i palchetti separati e un po' distanti tra loro

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