cap.50

Tony's pov
Appena il quinjet fu pronto il mitico gruppo salì a bordo.
Tutto era molto silenzioso.
"Ehm allora,.solo a me questo sembra strano!? Ce non per sembrare un guasta feste, dico è fantastico che siamo di nuovo tutti qui, ma perché Fury ci avrebbe chiamato ora. Questa minaccia non è di certo spuntata dal nulla no!?"
Dico io un po' dubbioso.
"Forse perché solo ora si può intervenire?"
Rispose Bruce.
"Oh forse perché ora eravamo liberi"
Disse cap
"Su bambini non litigate!"
Disse scherzando Nat.
"Hey ragazzi siamo arrivati"
Disse Clint che era alla guida del Quinjet.
Il Quinjet atterrò tra le montagne e noi preparandoci scendiamo.
L'area era piena di uomini armati, decidiamo di dividerci per riuscire nella missione.
Ci dividiamo ogniuno va da una parte, con un compito ben preciso, io e Steve dovevamo trovare la fonte di questa forza oscura mentre gli altri decimavano i nazisti.
Ci muovemmo in silenzio, colpendo o stordendo qualche uomo che ci capitava durante il nostro percorso.
"Perfetto Cap c'è un bivio"
Dissi mentre percorriamo le gallerie di quella caverna.
"Bene, ci divideremo, tu vai a destra io a sinistra. Il primo che trova qualcosa lo comunica agli altri."
"Perfetto."
Presi il percorso sulla destra, il cammino era stretto e man mano diventava sempre più buio, così buio che  neanche  Jarvis riusciva a captare qualcosa, stavo quasi per tornare indietro quando vidi una luce in lontananza, così camminai più veloce verso quella luce blu che mi attraeva come una calamita. Ero ormai vicinissimo e quella luce mi illuminava oramai completamente, uscii dall'armatura.
"J modalità sentinella"
Ordinai al mio AI e raggiunsi la fine del corridoio, che si apriva in un piccolo spazio con una pietra che brillava di color oro e blu, mi avvicino incantato, come se quella luce mi stesse rapendo, continuo a fissare la luce di quella pietra fino a quando mi colpì un forte bagliore dopo che toccai quella roccia.
La luce bianca era abbaiante, chiusi gli occhi, quando li riaprii qualche istante dopo, lo spazio intorno a me era diverso, quel piccolo piazzale circondato da muri di pietra era diventato una distesa di terra a ciel aperto, sembrava che qualcosa fosse accaduto in quel luogo, c'erano macerie e pezzi di ferro ovunque, il cielo era colorato dal sole che stava per tramontare, sprigionando una luce dorata. In lontananza sento una voce, corro per avvicinarmi a quella voce che avrei riconosciuto tra mille.
Mentre correvo lo scenario era sempre lo stesso, macerie sparse sul quel terreno sabbioso, poi raggiungo quella voce e rimango paralizzato, come se fossi colpito da un fulmine, anzi avrei preferito che un fulmine mi colpisse pur di non vedere quella scena.
"Peter!"
Dissi ma era come se le mie parole fossero andate a vuoto, io ero lì impotente, non potevo fare nulla, era come se fossi l'osservatore di un film, rimasi lì a guardare mentre mio figlio barcollando sui suoi passi si avvicina a me, era stanco, aveva ancora i segni di un combattimento, crolla cadendo tra le mie braccia mentre tra le sue labbra escono parole taglienti che colpiscono il mio cuore senza pietà.
"Non voglio morire, ti prego non voglio morire!"
Continuava a ripetere stringendo con le sue ultime forze le sue braccia intorno a me, mentre le gambe iniziarono a perdere l'equilibrio.
Lo appoggiai su quel suolo per controllare le sue ferite, poi tornai a guardare il suo volto esausto.
"Stai bene, non preoccuparti"
"Mi dispiace"
Furono le sue ultime parole, dette con un filo di voce che continuò a rimbombarmi nella testa, i suoi occhi si chiudono per l'ultima volta.
"Pete"
Dissi credendo che le mie parole possano riportalo in vita, sentii un vuoto lacerarmi dentro e le forze venir meno.
"Tony!"
"Tony svegliati"
Disse Steve riportandomi alla realtà.
"Tony stai bene? Che è successo?"
Chiese preoccupato
"Dobbiamo andarcene da qui!"
Gli dico in fretta.
"Cosa!?"
"Usciamo da qui e muriamo questo posto"
Mi affrettai a raggiungere l'uscita seguito da Steve mentre gli altri dopo aver fermato tutti quei superuomi aspettavano sul quinjet il nostro arrivo.
Solo Nat rimase a terra pronta a attivare le bombe che avrebbero seppellito quell'ammasso di rocce per sempre.
Dio non voglio più rivedere quel posto.
Il viaggio di ritorno fu silenzio, tutti stremanti dalla battaglia, e con un'aria tranquilla, tutti tranne il Capitano, che continuava ad avere uno sguardo preoccupato e io che continuavo a pensare a quella visione sentendo ancora la sua voce nella mia testa.
Appena arriviamo al Triskelion dove Fury ci accoglie nel suo ufficio.
"Complimenti, ottimo lavoro. Avete dimostrato che nonostante tutte le divergenze siete e resterete i protettori della Terra. Avengers, sono sicuro che tornerete quando ci sarà bisogno di voi"
Disse Fury.
"Può contarci signore"
Disse Rogers parlando a nome di tutti, dopo ogniuno andò per la propria strada. Clint disse che avrebbe raggiunto la sua famiglia, Bruce e Nat uscirono fianco a fianco e si diressero verso il garage.
Io e Cap continuiamo a camminare verso l'uscita.
"Bene Tony, allora?"
Mi disse appena uscimmo.
"Allora cosa?"
"Cos'è successo la dentro?"
"Niente mi sono reso conto di quanto è potente quella cosa, tutto qui"
"Lo sai che mi è difficile credere che sia tutto qui!"
"Ah va bene, li dentro, quella luce mi ha portato in un posto strano come in una..."
"Visione"
"Si esatto. E....e l'ho visto, l'ho visto Steve, ho visto mio figlio morire, non era un semplice sogno o un incubo, no no, questo era reale, lo sentivo come se fosse lì, vedevo il suo sguardo spegnersi di colpo e il battito fermarsi piano. Non era un sogno e sai perché, perché so che un giorno questo accadrà, e io non posso sapere quando o come, ma so che accadrà, io posso costruire armature, realizzare nuovi costumi ma non posso proteggerlo, lo temi, lo eviti, ma il destino arriva comunque."

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~Leo.

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