cap.193
Peter's pov.
"Su vieni ragno"
Disse mio padre lasciandomi andare e dopo lo seguii.
"Si ma dove andiamo?"
"Alla Expo."
Tagliò corto, mentre le ruote dell'auto giravano veloci.
"Si ma perché?"
"Fai sempre così tante domande?"
"Si"
"Una volta mi hai detto che volevi andare nello spazio"
"Si e allora? Andiamo nello spazio?"
Dissi entusiasta saltando sul sedile anteriore.
"Shh...sta un po' fermo e mettiti la cintura"
Disse spingendomi con la schiena sul sedile di pelle.
"La cintura? E da quando sei papà sicurezza in auto?"
"Metti la cintura e basta"
"Oh andiamo corri a 200km/h e ora devo mettere al cintura, dai è ridicolo."
Dissi ridendo.
"Basta Pete."
"Uff"
Sbuffai e dopo mi appoggiai e guardai fuori dal finestrino.
Poi all'improvviso mio padre frenò bruscamente, stavo per finire nel parabrezza ma il braccio di mio padre mi impedì di muovermi.
"Ma che.."
Dissi appena l'auto su fermò del tutto.
"Visto per questo devi mettere la cintura."
Rispose.
"Vuoi dire che ti sei frenato così e sono quasi finito nel vetro perché non ho ascoltato?"
Dissi sclerando.
"Si esatto, ora muoviti a mettere quella cintura"
Mi guardò dritto negli occhi. Alla fine dovetti accontentarlo.
Mio padre mise di nuovo in moto e pochi minuti dopo arriviamo alla Expo.
"Mi ero promesso di non fartelo fare più ma credo ti piacerà"
"Di che parli?"
Chiedo mentre camminiamo verso un padiglione.
"Da piccolo ti ci portai, sembrava una buona idea, sai questa attrazione è ancora chiusa. È stata aperta per un anno poi dopo un incidente non è stata più aggiustata ora funziona verrà aperta a tutti quest'estate."
Mi disse entrando nel padiglione pianeti.
"E io che c'entro?"
Chiesi.
"L'ho creata per voi. Sai anche da piccolo eri irrequieto come ora e mi facevi impazzire."
Disse camminando al mio fianco poi sospirò e appoggiò una mano sulla mia spalla.
"Volevi andare nello spazio...sogno che hai portato fino ad ora. Quindi ora ci andiamo"
Ci fermiamo all'ultima attrazione posta alla fine.
"Ho qualche ricordo di questa"
Dissi appena la vidi era una grande teca di vetro che simulava un viaggio nello spazio. Nella teca è presente un suolo di un pianeta rappresento alla perfezione e una navicella spaziale. Mi ricordo tutto era stato realizzato perché fosse reale, perfino l'assenza di gravità.
"Allora vuoi andarci?"
Mi chiese.
"Certo!"
"Va bene, però ascoltami questa volta. Se senti che qualcosa non va dimmelo urgentemente."
"Si sì dai ora andiamo"
"Frena l'entusiasmo devo fare prima dei controlli."
"Dai hai detto che è funzionante."
"Si ma non va in moto da secoli. E non ti mando lì dentro se non è sicuro, non rifarò lo stesso errore. Su fai il buono ci vorrà solo un minuto"
"Ah va bene..."
Mi siedo su una panchina e aspetto che mio padre finisca tutto.
"Bene Peter ho finito, metti la tuta da astronauta e andiamo."
"Papà sono grande non ho bisogno della tuta da astronauta"
Mio padre rise..
"Pete quella tuta serve per simulare la gravità. Ti aiuterà a volteggiare."
Indossai il necessario e entrai nella navicella spaziale. Mio padre arrivò i motori e il gioco iniziò.
Fu più divertente di quanto mi aspettassi, c'erano una serie di missioni da fare. Mi bloccai nel bel mezzo.
Oh no non adesso. No un attacco di panico, no ora che stavo dimenticando no ti prego...
Mi piegai in due.
"Pete"
Disse mio padre spegnendo tutto e dopo corse da me.
"Hey hey, guardami...che succede?"
Disse alzando il mio sguardo.
"È colpa mia.... papà l'ho ucciso....io...io"
Cercai di dire tra l'affanno.
"Respira.....su forza..."
Mi strinse a se cercando di farmi calmare.
"Respira con me.... okay. Inspira e espira..."
"È è colpa mi"
"Peter no. Non pensarci non è vero. Su forza inspira."
Cercai a fatica di far entrare l'aria nei polmoni.
"Bravo piccolo... così."
Mi ci vollero dieci minuti per riuscire a riprendermi.
"Su vieni andiamo.... prendiamo un cheeseburger, è quasi ora di cena no!?"
Disse aiutandomi ad alzarmi.
"A mamma non piacerà"
"Lo so. Però siamo di strada tanto vale fermarci no!?"
"Papà mi dispiace"
"Non attaccare la tarantella. Non è colpa tua."
Disse stringendo la presa sulla mia spalla mentre ci dirigiamo all'auto.
"Lo so è solo che mi manca."
Ed ecco gli occhi tornare rossi.
"Già manca a tutti."
La mattina dopo
Mi sono appena svegliato. Si aspetta una giornata di merda.
Anche se sono le otto a casa c'è fermento.
Sono tutti già vestiti.
Il clima è molto teso, tutto è silenzioso nonostante gli invitati erano già quasi tutti presenti. Gli Avengers, Nick Fury e alcuni agenti dello S.H.I.E.L.D. erano già qui.
Parlavano sottovoce. Mia madre era seduta sul divanetto circondata da quasi tutti e discutevano. Mentre Mary era un braccio a Vedeva nera.
Già so di non reggere tutta la giornata così.
Andai in camera per finire di prepararmi.
"No non ce la faccio..."
Mi siedo sul letto stringendo la cravatta blu tra le mani mentre delle calde lacrime cadono dal mio viso.
"Non posso farcela....scusami Mark.."
"Hey campione"
Disse mio padre comparendo al mio fianco.
"Problemi con la cravatta?"
Rimasi in silenzio, continuando a guardare il pavimento.
"Su dai qua, ti aiuto io"
Prese cravatta dalle mie mani e iniziò a levarmela al collo.
"Oh dai....lo sai che sei più bello senza lacrime!?"
Disse cercando di farmi sorridere cosa che riuscì per poco.
"Dico davvero...poi ti si rovina il vestito se piangi.... prenditi il tempo che ti serve. Gli altri sono già andati appena sei pronto andiamo."
"Okay andiamo"
Dissi prendendo fiato e mi alzo camminando per la stanza.
"Bene bimbo ragno"
Ed eccoci arriviamo in quella chiesa pronti per il funerale. Mi siedo al fianco di mia madre e la cerimonia iniziò. Dopo quella che mi è sembrata un eternità finalmente la funzione finì. Mi sforzai di non cedere e essere forte.
Potevo rilassarmi ora e invece no, la funzione si trasferì al cimitero. Mio padre come promesso rimase sempre al mio fianco, e dall'altro c'erano i miei amici. MJ aveva la testa sulla mia spalla e mi stringeva la mano e Ned dietro di me.
Giuro sto per crollare, non ci riesco. Gli occhi mi stanno riempiendo e credo che tra un po' esploderanno.
Perché? Perché doveva finire così.
La funzione finì e tutti iniziarono ad andare via per passare un momento insieme alla torre.
Mia madre in lacrime stava insieme a Nat e May che cercavano di consolarla seguita poi da mio padre che stringeva la manina di Mary. Io rimasi ancora lì con Ned e MJ a fissare quella lapide di cemento.
"Grazie amici per essere qui"
Dissi tenendo lo sguardo basso.
"È il minimo Pete"
Disse Ned.
"E poi noi saremo sempre qui per te"
Rispose MJ.
"Hey ragazzini andiamo?"
Disse mio padre che era tornato da noi dopo aver accompagnato Mary in macchina..
Saliamo in auto. Nessuno parla e c'è un silenzio orribile. Mio padre decise di spezzarlo con la musica. In auto eravamo solo noi tre e lui gli altri erano già in viaggio verso la torre perciò appena arriviamo tutti erano lì.
Non so se riesco a stare con loro. Io non voglio più vedere nessuno.
Cerco di stare con loro in modo tranquillo, ma l'atmosfera è tesa. Troppo tesa.
"Allora Peter hai scoperto altro su Lady Octavius?"
Mi chiese Clint cercando di coinvolgermi nella conversazione, ma io decisi di non rispondere.
"Non posso"
Dissi a bassa voce e mi alzai in piedi attirando l'attenzione di mio padre dall'altro lato della stanza che stava parlando con Cap e Bruce.
"Hey Pete dove vai?"
Chiese Ned appena mi allontanai. Questa volta avevo attirato l'attenzione di tutti su di me.
Cammino di fretta verso il terrazzino.
Mio padre stava per scattare verso di me ma mia mamma lo fermò. Per fortuna.
Ho bisogno di un momento di silenzio. Ne ho bisogno.
Mi sento così solo anche se sono circondato da amici, ma lui era il mio gemello è un pezzo di me l'unico che ti conosce fino in fondo e ora se n'è andato.
Mi buttai giù da quel terrazzino, potei sentire invitati che esultarono scossi e mia madre dire.
"Lascialo andare, ha bisogno del suo tempo e del suo spazio."
Stavo cadendo libero come il vento, mi sentivo bene così. Lanciai una ragnatela prima di sfracellarmi al suolo cercando di non farmi notare da nessuno.
Tornai al cimitero, deserto a quest'ora del pomeriggio.
"Hey Bro."
Dico raggiungendo quella lapide.
"Non puoi capire che festa mega galattica. Ci sono tutti, gli Avengers lo S.H.I.E.L.D. Ned MJ tutti.....manchi solo tu. Cristo io ci provando ma non riesco, sei una merda mi hai lasciato da solo. Io mi sento una merda. Eravamo tornati a essere fratelli e ora sparisci di nuovo.
Dovevamo restare insieme per sempre... Ricordi la nostra promessa? Fratelli insieme per la vita. Avevano 5 anni quando l'abbiamo stretta. È l'unico momento della mia infanzia che ricordo bene. Eravamo nella casa sull'albero a Malibù. Stringemmo un patto di sangue con la marmellata di mele al posto del sangue, pensavamo che sarebbe stata la stessa cosa. E invece non è stato così...
Non so se ho ancora voglia di risvegliarmi domani....certo ci sono diecimila motivi per farlo ma quando domani mi sceglierò so che tu non sei lì. Cazzo mi manchi"
Mi inginocchiai poggiando le braccia su quella lapide e dopo poggiai anche la testa e iniziai a piangere. Caddero tutte le lacrime che non erano cadute durante la mattinata.
Non ho la forza di rialzarmi. Sono qui da un ora circa. Perfetto ha iniziato anche a piovere, ma non mi interessa voglio rimanere qui.
"Peter"
Sentii chiamarmi ma non mi mossi. Dopo qualche secondo arrivarono mio padre e mia madre.
Lei si abbassò al mio fianco e mi abbracciò stringendomi, mentre mio padre restò in piedi accanto a me.
"Piccolino fa tutto bene. Siamo qui, non sei solo non devi avere paura."
"Peter su mettiti questa"
Disse mio padre passandomi la sua giacca, visto che stando sotto la pioggia ero bagnato fracido.
"Dai torniamo a casa uhm!?"
Disse facendo più spazio sotto l'ombrello, poi portò un braccio intorno alle mie spalle.
Andiamo a casa....
Ciao Mark..
Hola come va?
Vi è piaciuto il capitolo?
Momento ricordo... Countdown:
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~Leo.
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