cap.137

Peter's pov
MJ e Mark rientrarono senza avere buone notizie, restava solo da attuare il piano di mio fratello sperando di riuscire a convincere almeno uno dei nostri genitori.
Più tardi i miei amici incluso mio fratello dovettero andare via poiché l'orario visite era finito, anche mia madre mi salutò avvisandomi dell'arrivo di mio padre a breve.
Secondo te cosa sarà succedendo?
Ragazzino non preocuparti, qualsiasi cosa sia  noi siamo forti e ce la faremo. 
Si ma io voglio sapere.
Chiedi a tuo padre, in fondo è un ottimo modo per avere un dialogo
Mi prendi in giro?? Sai che a volte sei proprio strano.
"Toc toc è permesso"
Disse una voce di una persona amica.
"Ciao Eli"
Dico girandomi verso di lei.
"Ho visto che oggi sono arrivati i tuoi amici."
Disse entrando.
"Si erano un po' preoccupati"
"Devi essere fortunato ad avere amici così"
"Si beh immagino che anche i tuoi amici..."
Dissi ma poi mi fermai vedendo uno sguardo triste nei suoi occhi.
"Oh scusami, non volevo.."
"No, non è colpa tua. Vedi i miei amici sono un po' particolari, io prima stavo in una scuola simile ad un collegio ed è  un po'....ecco diciamo abbastanza particolare e il "direttore" se così vuoi chiamarlo, è un tipo abbastanza severo e non vuole che usciamo senza il suo permesso, e così i miei amici riescono a venire di raro"
Spiegò sedendosi accanto a me sul letto.
"Tra i tuoi amici c'era anche uno che ti assomigliava tanto, per un attimo ho creduto che fossi tu, però aveva qualcosa di diverso nello sguardo."
Aggiunse.
"Oh sì lui è mio fratello"
"Beh questo si era capito, Sherlock... Comunque l'ho visto insieme ad una ragazza con i capelli castani più o meno ricci, stavano entrando nell'ufficio del tuo dottore, così dopo appena i tuoi amici sono usciti sono andata a vedere, e ho trovato questi."
Disse passandomi dei fogli fotocopiati.
"Tranquillo il dottore non si accorgerà  che li ho presi e fotocopiati, però dopo devi distruggere le prove"
Leggo di sfuggita quei fogli e capisco che sono quelli relativi alla mia cartella clinica.
"Quindi mio fratello e la mia ragazza mi hanno mentito"
Dissi stringendo lievemente il pugno destro.
"Peter, io penso che tuo fratello sia innocente, la bruna ha detto al tuo gemello di non aver trovato nulla. Io non ci ho capito molto da quei appunti però sembra essere una cosa grossa, non prendertela con lei voleva solo proteggerti"
"Si forse"
Si creò un leggero silenzio e io lessi nella mia mente cosa contenessero quei fogli. E rimasi spiazzato da ciò che lessi.
Eh già ragazzino, ma come ti ho promesso prima noi siamo forti e lo supereremo.
Mi hanno mentito....tutti.
Dissi stringendo ancora più forte i pugni.
"Hey Pete ora devo andare, però se hai bisogno di uno sfogo la mia stanza si trova dall'altra parte di questo piano la prima porta a destra."
Disse e dopo uscì, io ancora sul letto continuo a leggere i fascicoli e la rabbia iniziava a crescere sempre più. Elizabeth mentre usciva si scontrò con un uomo che dopo entrò nella mia stanza.
"Hey Spidey, chi era la ragazza che è appena uscita?? Credevo che tu avessi già una fidanzata"
Disse scherzando mio padre entrando e chiudendo la porta, rimasi in silenzio a fissare il pavimento.
"Peter? Stai bene?"
Si preoccupò leggermente vedendo che la mia risposta tarda ad arrivare, e inziò ad avvicinarsi, ma appena stava per fare un passo scatto in piedi di fronte a lui.
"Perché non hai detto nulla!! Continuate a dirmi che andrà tutto bene e che non è nulla, ma non è vero"
Sbottai guardandolo negli occhi e lanciando i fogli che avevo in mano sul letto, furioso per le continue bugie.
Mi padre restò spiazzato, sorpreso, poi si avvicinò al letto e guardò meglio i fogli.
"Come hai avuto questi?"
Disse alzando un pochino il tono.
"Non ha importante, io voglio sapere quando tu e la mamma la smettete di raccontarci bugie, da quando sono nato non faccio altro che sentire bugie. Tutta la mia vita è stata dettata da bugie.."
Urlai contrastando mio padre, nei miei occhi si raggrupparono delle lacrime mentre la rabbia lasciava un leggero spazio alla paura, se tutto quello che avevo letto era vero.....
"Peter...."
"NON VOGLIO ASCOLTARTI"
"PETER PER L' AMOR DEL CIELO ORA STA ZITTO"
Disse urlando, non l'avevo mai visto alzare la voce così tanto.
"Ora ti siedi e mi ascolti."
Mi comandò.
"Peter siediti oppure ti farò sedere io, non hai molta scelta"
Di colpo abbassò il tono, e suonava quasi come una supplica, decido di sedermi sul letto e mio padre stette per un po' in piedi di fronte a me poi dopo qualche secondo di silenzio si sedette al mio fianco spostando i fogli per potersi sedere e li prese in mano, io continuo a tenere lo sguardo basso verso il pavimento.
"Immagino che tu abbia capito alla perfezione ogni parola scritta qui su. Quindi le cose da raccontarti sono poche."
Iniziò a dire stringendo quei fogli tra le mani.
"Voglio solo sapere perché non me l'avete detto? È voglio la sincera verità, sappi che non mi berrò la storia del non volevamo che ti preoccupassi e compagnia bella."
Dissi.
"Vuoi la verità, e va bene Spidey te la dirò, ma poi non prendertela se sarà troppo dura e non ti piacerà..... Io in realtà lo sapevo già da un po',  sapevo che ti saresti ammalato, ho provato di tutto per impedirlo ma non ci sono riuscito, perché credi che ti tenevo sotto esame!? Ogni volta c'era sempre un nuovo esame per analizzare i movimenti del tuo cuore e quello della placca che hai ancorata lì. Analizzavo ogni possibile mutazione che avrebbe potuto causare, quando la progettai per salvarti la vita non pensai a fondo i possibili effetti di un'esposizione continuata, per me in quel momento era più importante salvare mio figlio.   Ogni giorno quell'affare che hai sul cuore mi preoccupava sempre di più, più il tempo passava e tu più ti sentivi  bene e ti mettevi in pericolo, iniziai a studiare una possibile soluzione, ma dato che sei ancora qui significa che ancora non esiste un rimedio. Quell'affare che hai sta infettando, o contaminando sarebbe il termine adatto il tuo corpo, ha iniziato dal cuore ed è passato nel sangue, e ora ha raggiunto i polmoni. L'infezione è fatale, porta alla morte graduale dei vari oggetti colpiti, e più quella placca continua a funzionare più l'infezione ha modo di espandersi, e dato che ormai il tuo cuore è diventato dipende da quell'aggeggio spegnerlo o comunque rimuoverlo provocherebbe la morte immediata del tessuto."
Raccontò tutto, un senso di vuoto misto al panico si diramano dentro me.
Aveva ragione è una verità amara da ingoiare, basta pensare che in una sola frase la parola morte è ripetuta almeno cento volte.
Mio padre mi diede qualche minuto di silenzio per farmi metabolizzare tutte le informazioni che mi aveva detto.
"Quindi sto per morire?"
Risposi dopo un po'.
"Non accadrà. Anche perché nella lista delle cose da fare, organizzare il tuo funerale non c'è."
Disse con ironia per smorzare quella situazione e cercare di eliminare quella tensione così sottile da essere tagliente.

Hola, come va?
Vi è piaciuto il capitolo?
Siete ancora vivi dopo questa terribile rivelazione?
Se la risposta alla domanda i prima è un si allora ci vediamo domani con un nuovo capitolo.
~Leo.

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