cap.113

Peter's pov
....Leggo il messaggio e sorpreso da ciò che lessi che per poco mi strozzai, finii presto la colazione e corsi a vestirmi.
"Spidey che succede?"
Mi disse mio padre vedendomi scattare via.
Lo ignorai e di corsa indossai un jeans un paio di scarpe e una felpa, poi alzai il cappuccio e con i miei spara-ragnatele mi lanciai giù dalla finestra.
Corro veloce tra i palazzi riuscendo quasi a non farmi notare, poi lessi di nuovo il messaggio e realizzai quanto fossi stato stupido. Così tranquillizzandomi scesi verso terra e mi diressi verso central park.
"Finalmente sei arrivato Peter."
Disse la persona che mi stava aspettando.
"E se stessi morendo?"
Continuò.
"All'inizio ero davvero preoccupato, guardami sono sceso di corsa, poi ho riletto il messaggio e ho capito che era uno scherzo."
Dico avvicinandomi.
"Bella trovata, ma non provarci più Michelle, mi hai fatto davvero prendere un colpo"
Dissi abbracciandola e dandole un bacio.
"Era l'unico modo per farti alzare dal letto"
Rispose ironica appena ci stacchiamo dal bacio.
"Chiamarmi al cellulare?"
Lei mi guardò con una faccia del tipo sei serio? Sai cosa stai dicendo!?
"Lo so benissimo che quando dormi neanche un cannone sparato nell'orecchio ti potrebbe svegliare"
Rispose.
"Si ma per te mi sveglierei"
Dissi guardandola negli occhi e lei con la mano mi spostò leggermente il viso.
"Troppo dolce nelle tue parole, attento che potresti prendere il diabete."
Disse ironica.
"Okay, oltre a farmi strozzare con la colazione c'è un motivo per cui mi hai detto di correre qui?"
Dico seguendola visto che aveva iniziato a camminare per il parco.
"Oh quindi vedere il mio ragazzo non ti basta come motivo"
Rispose con un filo di ironia, sapevo che c'era anche dell'altro.
"Si ma avresti detto vediamoci nel messaggio e non qualcosa del tipo sono nei guai dei tizi mi stanno inseguendo non so cosa fare corri qui per favore... Ho dovuto rinunciare alla colazione per venire a salvarti"
Rispondo anche io con un po' di ironia.
Già che errore, la colazione era buonissima e tu la lasci lì da sola per salvare una ragazza
"Non ne resterai deluso, e poi è stato divertente dai ammettilo!"
Disse sorridendomi mentre mi tira per un braccio verso....beh non so dove mi stia portando..
"Si dai in fondo, dopo l'arresto cardiaco è stato divertente"
Rispondo.
"Mi dici almeno dove stiamo andando?"
"Un attimo....eeee siamo arrivati."
Disse fermandosi vicino ad un grande albero poco distante da un laghetto, dove era allestito un pic nick.
"È fantastico"
Dico, in effetti era tutto molto ben sistemato.
"Beh ho pensato che visto che qualcuno ieri è stato così dolce, oggi volevo fare qualcosa io per te"
Disse, io la strinsi per i fianchi e la sollevai da terra, per posarla su quella coperta addobbata, il luogo era davvero perfetto, oggi non era una giornata così fredda, anche se in cielo c'era qualche nuvola un po' grigia.
"Beh diciamo che ti perdono per lo spavento"
Dico scostandole una ciocca di capelli dal viso per poi baciarla.
"Tu perdonare me!? Se quel messaggio era vero ora sarei morta stecchita"
Disse scherzando.
"Questo non l'avrei mai permesso"
Continuai io.
Restiamo lì per un po' in estasi, per poi iniziare a pranzare, "pranzo" per dire visto che era una mezza colazione pranzo.
Finalmente si mangia, non aspettavo altro
Dopo più o meno un ora passata abbracciati su quella parola a pranzare decidiamo di fare una passeggiata, così sistemiamo tutto e iniziamo a camminare mano nella mano. Arriviamo poi vicino all'area dove si trovavano vari chioschi.
"Hey MJ vuoi qualcosa da bere?"
Le chiedo e lei rispose di si.
"Perfetto, aspettami lì su una di quelle panchine farò in un minuto."
Dico e dopo vado al chiosco delle bibite, so perfettamente quale scegliere conoscendo i suoi gusti.
Ci metto un po' prima di tornare da lei data la fila numerosa, vedo in lontananza un tipo seduto a fianco di MJ che era abbastanza infastidita dalla sua presenza, e cercava di scacciarlo in tutti i modi ma il ragazzo restava lì. Non vedendoci più inziò ad affrettare il passo.
"C'è qualcosa che non va?"
Dico al ragazzo che solbazzò e mi guardò.
"Sparisci sgorbio"
Disse con un tono intimidatorio, io posai le bibite sul tavolino lì vicino e poi dissi.
"No forse tu non hai capito bene. Volatilizzati"
"Senti pivello smamma sono arrivato prima, ora lei è cosa mia."
Disse alzandosi e spingendomi leggermente, facendomi arrabbiare di più per ogni secondo che passa.
Oh facciamo fuori. Facciamogli vedere chi comanda vai Pete, e dopo se vuoi lo mandiamo. Rissa rissa
Io sono pacifista.... il più delle volte.
Si ma ha toccato la nostra ragazza e stai bollendo di rabbia.
Si, in questo momento sto resistendo dal rompergli le ossa una a una.
"Allora idiota che c'è ti sei incantato?"
Disse continuando a sfidarmi.
"Sto aspettando che il netturbino venga a prendersi quest'ammasso di spazzatura che ho di fronte."
Aggiunsi e lui cerco di darmi un pugno, che io bloccai.
"Forse non hai capito lei è una cosa mia ora, dovevi pensarci prima."
Disse.
"No forse tu non hai capito bene, ti stai sbagliando, primo lei non è una cosa ma un persona anzi una ragazza, e secondo cosa ancora più importante lei è la mia ragazza"
Dico e dopo con un rapido gesto presi il suo polso che avevo in mano e glielo girai dietro la schiena e con una piccola spinta dietro al ginocchio lo feci cadere a terra.
Il movimento fu così rapido che non ebbe tempo di reagire.
"Ora o ti levi da qui e sparisci per sempre dalla vista di questa ragazza o ti spezzo ogni osso. Mi hai capito??"
Gli dissi e lui terrorizzato annuì, e dopo che ho lasciato la presa corse via, lo guardai fino a quando non fosse lontano e poi girai lo sguardo verso MJ.
"Non ti sembra aver esagerato un po'? Non sei capace di spezzare tutte le ossa"
Rispose ironica MJ.
"Beh se torna lo vedrai!"
Dissi sedendomi al suo fianco.
"Beh tu sei il mio supereroe"
Disse sedendosi sulle mie gambe e dandomi un bacio.
Io la strinsi forte e continuiamo a baciarci per non po'. Non permetterò a nessuno di toccare il mio amore.
Veniamo poi interrotti dalla pioggia, che iniziò a scendere prima delicatamente e poi più forte.
"Credo che dovremmo andare a casa."
Disse MJ.
"Già credo di si!"
Risposi.
"Tieniti ti do un passaggio"
Dico prendendola per i fianchi e con le mie ragnatele la accompagno a casa in fretta per non essere presi dall'acqua che cadeva.
"Eccoci qui, arrivati"
Dico mentre delicatamente scendiamo a terra.
Ci salutiamo con un bacio.
"Peter mi prometti che non uccidere nessuno mentre non ci sono."
Affermò ironica prima di entrare in casa.
Tornai anche io a casa, appena entrai trovai i miei genitori che stavano vedendo un film sul divano.
"Ah finalmente sei tornato. Questa casa stava diventando troppo silenziosa."
Disse mio padre.
"Si beh non fa male un po' di silenzio in più"
Continuò scherzando mia madre. Io mi siedo sul divano accanto a loro.
"Mark e Mary non sono ancora tornati vero!?"
Risposi.
"Li ho chiamati poco fa, stanno tornando. Stavamo per chiamarti"
Parlò mia madre.
"Idea sua, io stavo per mandarti già dieci armature"
Aggiunse mio padre, dopo un po' Mark con in braccio Mary entrarono uscendo dall'ascensore.
"Oh ecco il resto della banda!"
Esclamò mio padre.
"Allora vi siete divertiti al Moony club?"
Chiese mia madre.
"Mary si, io...no, è dura fare il babysitter. Però guardate cosa le ho insegnato"
Disse Mark mettendosi davanti alla TV e tenendo Mary con un braccio prese una foto sul suo telefono e la mostrò alla bimba.
"Mary cos'è questa?"
Chiese Mark.
"Ppizza."
Rispose, mentre Mark con un sorriso orgoglioso ci guardò.
"Forte"
Dico io, poi anche Mark si sedette sul divano lasciando Mary nello spazio tra mio padre e mia madre mentre lui si sedette sul lato opposto accanto a me che mi trovo alla sinistra di nostro padre.
"Oh bene sai imparare molte parole ma ancora non impari il mio nome"
Disse nostro padre alla bambina.
"Bloccoi dlomy"
Rispose.
"E questa da dove è uscita adesso!?"
Disse nostra madre.
"Qualcuno ha il traduttore bamino-inglese?"
Aggiunsi io.
"Dlomy dlony"
Disse gattonando verso nostro padre e appena arrivò a lui appoggiandosi sul suo braccio saltellò leggermente.
"Credo che volesse dire Tony"
Aggiunse Mark.
"Tu dici?"
Disse nostro padre girando la testa verso di lui.
"DAddy"
Disse all'improvviso Mary, gli occhi di nostro padre si illuminano di stupore, si girò verso di lei e lei continuò a chiamarlo così. Papà preso dalla gioia la prese in braccio e la fece volteggiare per tutta la stanza.
"Avete visto ha detto papà... Oh la mia principessina mi adora"
Continuò così per circa cinque dieci minuti, mentre nostra madre lo guardava con un dolce sorriso.
"Sta per caso impazzendo?"
Mi disse Mark e io trattenni qualche risata.
"Oh e questo non è nulla."
Aggiunse nostra madre e noi due giriamo immediatamente la testa verso di lei mentre nostro padre continua a parlare con Mary.
"Dovevate vederlo quando voi avete detto le prime parole. Stava quasi per proclamare una festa nazionale"
Continuò Pepper, nostro padre intanto calandosi un po' posò Mary sul divano, lei si era molto divertita a volare mentre nostro padre un po' più stanco restò in piedi dietro di me e Mark.
"E chi ha parlato per primo?"
Chiediamo io e Mark simultaneamente, una cosa così inquietante che per qualche secondo i nostri genitori si guardarono spaventati, visto che il tono e le parole erano le stesse.
"Oh beh più o meno avete parlato nello stesso tempo, a distanza di una o due ore. Mi sembra che parlò prima Mark"
Spiegò nostra madre.
"Cosa ho detto?"
Chiede curioso Mark.
"Tu hai detto mamma, mentre quest'altro campione con un po' di ritardo disse il nome della persona più magnifica della terra chiaramente sto parlando di..."
Inziò a dire nostro padre ma io lo interruppi.
"Oh quindi dissi anche io mamma?"
Dissi scherzando, visto che avevo capito che quando mio padre deve parlare di sé stesso si elogia in modo teatrale.
"Mi prendi per caso in giro ragazzino?"
Rispose ironico Tony.
"Ad ogni modo qui c'è una bambina che deve dormire un po'."
Disse nostra madre mentre prende Mary e la porta in camera sua.
"Peter, cinque minuti e ti voglio nel mio laboratorio"
Disse mio padre aspettando che Pepper fosse lontana e con un tono serio, e si incamminò verso il suo laboratorio.
"Ah Peter dimenticavo. Il professore mi ha contattato e ha detto che più tardi possiamo andare da lui, ha detto che ha quasi finito la macchina del tempo e se volgiamo possiamo iniziarla ad accedere e vedere se funziona"
Mi disse Mark.
"Quindi possiamo anche usarla?"
Chiesi curioso.
"Beh questo non l'ha specificato"
Disse Mark un po' deluso.
"PETER!!!!"
Mi chiamò urlando mio padre.
"Arrivo"
Rispondo e dopo mi alzò dal divano diretto verso il laboratorio.

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Vorrei ringraziare a tutti voi che leggete questa storia e la supportate con i vostri commenti e stelline. Grazie ❤️❤️❤️
Che guai combineranno ancora?
Lo scopriremo nella prossima puntata.
~Leo.

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