la confraternita ; eric

✧°. * R O L E P L A Y La Confraternita
petxers

❛ I know I'll be alright,
but I'm not tonight . ❜

──────── ◦'𖥸'◦ ────────


NOME: Eric

Eric, un nome di genere maschile con origini germaniche, assai diffuso in Gran Bretagna, e allo stesso modo in Svezia. Una variante di tale appellativo può essere Erik, con la cappa finale a differenziarlo. L'etimologia della parola in sé sta a significare "unico capo" o "capo per sempre", "che regna per sempre"; traduzioni derivanti dalla parola Eiríkr. Sono quindi appropriate queste brevi descrizioni? Possono definire alla meglio e con certezza il nostro giovane Anderson? La risposta vaga pensierosa proprio intorno a lui, al suo mondo, e al suo modo di vedersi. Lui comanda se stesso, comanda la sua vita e le sue azioni, le sue scelte e i suoi pensieri. Eric è quindi definibile capo del suo essere. Un capo nell'introspettiva, non nel relazionarsi con il mondo esterno. Con gli altri difatti non suole prendere il comando, poiché non vuole affibbiarsi responsabilità di cui non necessita. Il ragazzo è una persona scaltra, a tratti opportunista, che vive per vivere. Non si fa problemi e non si prende impegni, scappando dalla gente come fumo inafferrabile. L'onomastico del giovane viene dunque celebrato il 18 maggio, in onore di sant'Erik IX di Svezia, un martire ad Uppsala nato nel 1161, nonostante il nome durante il medioevo fosse pressoché inutilizzato. Iniziò infatti ad essere preso veramente in considerazione solamente nel 1800, molto probabilmente grazie al noto romanzo di Frederic William "Farrar Eric, or, Little by Little". Un altro celebre personaggio che vanta la proprietà di questo bellissimo nome è Eric de "La Sirenetta", un film d'animazione prodotto da Walt Disney Feature Animation e diretto da Ron Clements e John Musker, basato sull'omonima fiaba di Hans Christian Andersen. Il giovane in questione ricopre il ruolo di amante, e poi infine sposo, della protagonista Ariel, sirena che aspira a vivere sulla terraferma. Quando il nostro ragazzo fa la conoscenza di qualcuno presentandosi, le poche volte in cui viene associato al principe non può far altro che adirarsi, e prenderla molto sul personale. Lui di certo non si può considerare amante delle fiabe, tanto meno di amore e principesse.

COGNOME: Anderson

Anderson il nonno, Anderson il padre, Anderson il figlio. Joel, Mark, Eric. E parecchi altri prima, sicuramente, ma di cui ora noi non ricordiamo, tanto il tempo che è passato dalla loro nascita e dalla loro morte. Si tratta di un nome notoriamente composto, come d'altronde moltissimi altri cognomi di origini americane, poiché si conclude con il per niente raro suffisso "son". Son, dall'inglese, significa figlio, e veniva aggiunto dopo il nome del padre per indicare la prole. Nonostante questo tipo di denominazione sia parecchio diffuso in America, sorprendentemente si rivela di origini interamente islandesi. Ander, come appunto è possibile leggere pochi righi qui sopra, sarebbe il nome del padre a cui aggiungere il suffisso. Esso si dimostra dunque l'origine del nome Andrew, che significa "uomo virile", e che fu uno dei primi discepoli di Gesù Cristo. Questo nome venne poi iniziato a essere venerato durante il medioevo, sempre per merito delle sue connessioni alla religione, tanto che ora S. Andrew è patrono della Scozia e della Russia. Parlando invece della nostra famiglia in particolare, non si può dire certo che la loro si tratti di una bella storia. Contaminate da dissidie, rivalità, e divorzi, le vicende della famiglia Anderson non possono essere assolutamente considerate un bel racconto di famiglia, che si suole raccontare ai bambini prima di coricarsi. Ma di questo si parlerà più avanti, qui ci limitiamo al cognome, senza narrazione e sentimenti di mezzo, poiché esiste luogo e tempo adatto per la maggior parte delle cose, anche se di certo non per tutte.

NAZIONALITÀ: americano

Eric, allo stesso modo d'altronde di tutta la sua famiglia, vive da sempre in America. Ha fatto, come ci si aspetterebbe da qualunque famiglia ben più che benestante, molti viaggi all'estero, in Europa e specialmente in Asia, e anche in Africa. Sì, neanche l'Oceania si è privata di poter avere come ospite tale ragazzo, sempre pronto a lanciarsi in nuove avventure. L'ambizione del viaggiare e dello scoprire non gli manca di certo, per lui è uno sfizio, un'escamotage per liberare i pensieri e vantarsi magari di qualche meta particolarmente famosa o rinomata. Il suo cuore, le sue abitudini, e il suo stile di vita però, rimangono sempre e comunque fedeli alla chiassosa e intrigante America in cui è nato e cresciuto, anche se non tanto in felicità. In fin dei conti alla sua terra si è affezionato, non c'è da stupirsi; una persona con così poche stabilità nella vita ha pur bisogno di un luogo in cui sentirsi saldo e sicuro, a casa.

ETÀ: 19

Eric è nato alle 19:29 del freddo 9 febbraio 2001. Venne alla luce in un piccolo ospedale di Springfield, in Illinois. Il parto non fu esattamente piacevole; con 12 ore di doglie prima della nascita la madre fu proprio contenta di aver finalmente concluso la gravidanza. Essendo nato a inizio febbraio, il suo segno si rivela quello dell'Aquario. Principalmente conosciuto per la sua testardaggine e inaffidabilità, il suo elemento zodiacale è quello dell'aria, che non ama la stabilità e le monotonia della vita, proprio come Eric, con l'unica differenza che il ragazzo avrebbe decisamente bisogno di un punto di ancoraggio e di appoggio. I nati sotto il segno dell'Aquario sono dunque in possesso di un'indole molto libera, che non dà mai troppo credito alle regole e preferisce fare di testa sua. Nonostante ciò, le proprie decisioni e ribellioni le basa almeno su qualcosa, che sia un ragionamento costruito o, come fa Eric più spesso, una semplice emozione che scatena impulsività. Probabilmente l'innato odio delle regole di qualcuno nato sotto a tale segno è dovuto all'odio della monotonia causato dall'elemento dell'aria. In effetti molti aspetti sembrano nascere da quello; il segno Aquario è infatti considerato uno tra i più lunatici e avventati, il loro atteggiarsi non è mai stagnante come l'acqua di, per esempio, un segno come possono essere pesci o cancro.

❝ ASPETTO: Wesley Tucker

Un bel ragazzo, su questo non si può certo dire niente. Occhi chiari, verdi come lo è il prato d'estate, e capelli scuri e mossi come le onde del mare, che non ama tenere troppo lunghi. Tuttavia non li ha mai rasati a zero, anche se, diciamocelo, non starebbe male neanche così. Il naso si rivela all'insù, è piccolino e forse un po' inadatto alla sua personalità schiva e ben poco amichevole, ma in un certo senso non si può negare che gli si addica. Abbastanza alto, presenta un fisico ben formato, probabilmente merito del boxe, della palestra o, a dirla tutta, delle varie risse in cui occasionalmente si ritrova a partecipare. Un'altra caratteristica per niente trascurabile é la mandibola, che, come si puó ben notare, non é estremamente squadrata e pronunciata, ma fa la sua bella figura. E lui si piace? Lui si vanta di quel che é? Ma certamente che lo fa, e infondo, come biasimarlo? Eric ci prende gusto a darsi arie, senza peró voler mai stare veramente al centro dell'attenzione. No, i riflettori non son proprio fatti per lui, ma il piacere di essere ammirato e desiderato di certo non manca mai. Tuttavia, nonostante sembri così perfetto, Eric soffre di miopia. Odiando gli occhiali, quando all'inizio dell'high school ha scoperto di mancare di qualche diottria è passato direttamente alle lenti a contatto, evitando il fastidio di montature di troppo sul suo bel visino. Per questo egli non vive senza le sue lenti a portata di mano, toglietele e vi impazzirá.

CARATTERE: avventato - indisciplinato

Da dove cominciare? Forse dall'innata indole di ribellione, o forse ancora dalla capacità più scelta nel trovarsi sempre nei guai, in un modo o nell'altro. Eric è semplicemente un ammasso di tante, forse troppe, emozioni accatastate in un angolo, che poi, tutte assieme, con la forza di un vulcano in eruzione, si riversano al di fuori del ragazzo inondando chi gli si trova davanti, senza fare nomi o preferenze. Eric tende difatti ad essere fin troppo avventato nelle scelte e nelle decisioni, facendosi guidare da rabbia repressa, istinto e sentimento, che talvolta fanno capolino nella mente del giovane. Per tutte le volte in cui ha deciso di nascondere quel che veramente provava, per lo più emozioni negative, c'è un altro po' di lava che si accumula nella pancia del vulcano, che aspetta soltanto una buona occasione, un piccolo e minuscolo capro espiatorio, per eruttare. Eric, infatti, ha tante tecniche per sfogare quel che in altre occasioni non vuole altrimenti mostrare. Boxe, i guantoni ben saldi sulle dita strette e pronte a colpire, ferire. Risse, poche parole sbagliate da parte di uno sconosciuto e da Eric vengono considerate una scusa per sfogarsi. Passione, baci e baci che per lui alla fine di valore non ne hanno. Nicotina, cannabis, il fumo leggero che evapora dopo pochi secondi, lasciando la sua semplice e riconoscibile scia di odori e sapori che al ragazzo non dispiace per niente. Insomma, i suoi metodi ce li ha, anche se non sono, ammettiamolo, del tutto convenzionali e vantaggiosi, e forse neanche molto utili infondo. Detto questo, in poche parole Eric reprime i sentimenti sbagliati nelle situazioni sbagliate, per poi riversare tutto quel che avrebbe dovuto cacciar fuori tempo addietro in attività prive di scopo, se non fosse per quello di rilassargli la mente. La sua impulsività e la sua avventatezza sono quindi dettate da questo; seppur i sentimenti rimangano dentro, ci sono e ribolliscono, incandescenti, influendo sugli atteggiamenti di Eric che, ascoltando quel magma bollente che si ritrova, decide di lasciar perdere la parte razionale di sé. Tante sono le volte in cui questa sua caratteristica lo aiuterà, facendogli da scudo, ma non tante quante quelle in cui lo danneggerà. Un altro aspetto assai importante da considerare è di certo l'indisciplina e la difficoltà nel sottostare a regole stabili, anche se non ferree. Gli piace irritare, provocare, fare l'esatto contrario di quel che da lui si pretende solo per far torto a qualcuno. Questa è quindi la ragione delle non rare discussioni, sfociate spesso in risse, con l'amico Alan, a cui però vuole un gran bene. Non ce la fa, è troppo complicato per lui starsene lì e ascoltare qualcuno, e farsi sottomettere come se la sua idea non contasse nulla, nonostante il suo presidente non prenda poche volte in considerazione le sue iniziative. Come una catena, anche questa volta tutto è collegato, ha un significato. I guai non cercano lui, è lui che cerca i guai. Li cerca per sfogarsi, li cerca per indispettire, li cerca per interrompere la ricorrente monotonia che tanto odia. Sapete, chi più di tutti, non sopporta questo, e non solo, lato di Eric? Il padre, naturalmente, che con cui ha un rapporto di astio e incomprensione. Il ragazzo, tuttora, darebbe di tutto per fargli un torto, giusto per vedere la sua faccia infuriata urlargli contro qualche parolaccia o imprecazione. Almeno a questo modo ci sarebbero delle ragioni per le sue urla e per le sue ingiustizie, che non tardano mai ad arrivare dopo una per niente sana sgridata. Eric è ormai abituato, vive e lascia vivere, non gli fa più né caldo né freddo. Annuisce e poi disobbedisce di nuovo, come ormai è da regola, routine. Starsene fermo per lui è immotivante e disdicevole, la stabilità, come già detto in precedenza e come ripeterò più avanti, per lui è come una palla al piede che gli impedisce di muoversi liberamente. Per questo ama i tanti festini organizzati dalle confraternite e non gli interessa se la loro, la Kappa Tau Gamma, sia la meno gettonata. Alla fine a lui interessa divertirsi, se possibile anche con altri gruppi, tra cui predilige le Tri Pi, anche se ora l'interesse verso quella confraternita è un po' calato. Perché? Ashley, ovviamente. Prima c'erano lei, la sua ragazza, Alex, la sua sorellastra, e Telma, di cui in realtà non gli importava più di tanto, ma che non guastava mai troppo l'atmosfera. Ora ci sono lei, la sua ex, Alex, la sua sorellastra, e Telma, per cui vale sempre lo stesso discorso. E le cose cambiano, si sa; seppur ad allietare la presenza delle Tri Pi ci siano Alexandra e Telma, Ashley rimane sempre un gran buco nero. Cos'altro dire su di lui? Messo sotto questa luce, pare quasi che Eric non abbia alcun pregio. In realtà si rivela un gran buon ascoltatore, soprattutto con un mozzicone di sigaretta in bocca, e sa come tirare su il morale alla gente, anche se col proprio si ritrova a dover combattere costantemente, incapace di rimediarsi un sorriso da sé. Non si può dire certo che sia la persona più fedele al mondo, ma l'opportunismo direi che non lo rappresenta appieno: quando stringe un legame con qualcuno lui e l'altro diventano una squadra, un duo, è difficile fargli perdere questa convinzione. Non stiamo parlando in senso di lealtà, ma di interessi e obbiettivi comuni. Eric è una persona che ha bisogno di movimento, cambiare per lui è essenziale, e non si può contare molto su di lui in fatto di fedeltà. Piuttosto se si ha bisogno di raggiungere un obbiettivo, ingraziarselo potrebbe essere fondamentale.

STORIA: incertezze

È da quando Eric è nato che Alexandra gli è vicina. Mark non le piace, torna la sera a casa tardi e urla senza motivo, poi prende una bottiglia di birra e si addormenta sul divano. No, ad Alex lui non piace proprio per niente. Lei e Eric crescono, i problemi del padre diminuiscono, ma ci sono. Urla di meno, ma urla comunque, e loro iniziano a capire che dovrebbe bere un po' meno e la mamma dovrebbe dirglielo un po' di più.

Eric ora ha otto anni, Alex nove. «Sei una delusione.» Mark sospira e si butta sul divano portando le mani alle tempie e chiudendo gli occhi, prima di fuoco in quelli del figlio, che non osava distogliere lo sguardo. «Non è vero, non ho fatto niente.» Il piccolo reprime a stento le lacrime. È una nota, non l'hanno mica spedito in prigione. E non si sentirebbe neanche così tanto in colpa se non fosse per il padre, che gli fa pesare l'atto quasi tanto un omicidio. «Non rispondermi!» l'uomo, che forse si dovrebbe rasare il mento un po' troppo ispido, si tira su di scatto scrutando il figlio, sbraitando quelle parole e imponendogliele come una legge. «E invece sì.» Eric ha coraggio da vendere, bisogna riconoscerlo. Si dirige su per le scale stropicciando il foglio tra le dita pallide serrate a pugno. «Eric, torna subito qui.» Mark si volta a guardarlo rabbioso, gli occhi chiari che ha donato a suo figlio luccicanti d'ira. Eric si gira anche lui, guardandolo dritto in volto. I suoi occhi sono luccicanti, sì, ma non d'ira come quelli del padre. Sono le lacrime che si spingono per uscire. «La mamma non mi tratterebbe così.» Colpito e affondato, Eric era bravo a ferire con le parole già da bambino. Infondo, anche questa caratteristica l'ha presa da Mark. L'uomo lo guarda aggrottando leggermente le sopracciglia. «Di sopra senza cena.» Lo intimida puntando verso le scale, categorico. Non potrebbe accettare un no. «Tanto ci stavo già andando.» Eric risponde schietto, ricacciando indietro le lacrime.

Rachel è una donna modesta, forse fin troppo. Capelli biondi sempre raccolti in un mollettone, il naso è forse l'unica cosa che Eric possiede di suo. Una volta incinta di Alexandra, sola e sperduta, ha trovato Mark. Inutile dire che se ne è follemente innamorata, e da allora convivono con due figli probabilmente un po' troppo trascurati. «Che fai?» Eric, ora 12 anni appena compiuti, smette di fare l'esercizio di matematica che tanto non sapeva come risolvere, alzando lo sguardo sulla madre, che batte qualcosa al computer. Rachel si volta verso suo figlio, un sorriso forzato in volto. «Scrivo, nulla di che.» Mamma risponde sempre così, ormai Eric l'ha capito. «Ancora?» Richiede, giusto per essere sicuro e per non tornare a fare i compiti del ponte. «Ancora.» Rachel allarga il sorriso, ora quasi pare più sincero. Distoglie gli occhi spenti da quelli luminosi del ragazzino e ritorna a fissare lo schermo.

La situazione in casa è strana. Non che di solito sia meglio, ma Mark non rientra da più di 14 ore. Eric le ha contate con l'orologio, forse infondo a lui un po' ci tiene. Rachel è preoccupata, Alex probabilmente neanche se ne è accorta. Poche ore dopo il padre rientra, bagnato per il temporale che è scoppiato esattamente 16 minuti fa. Eric gli chiede dov'era con fare sospetto, Mark evade la situazione e si chiude in bagno. Fa la doccia, poi va in camera e si chiude a chiave.
Toc toc.
Eric è alla porta, lo odia ma è preoccupato. «Dov'eri?» Gli richiede con fare inquisitore. Ha trovato dei moduli nel suo studio. Mark non risponde alla domanda del figlio. «Ti hanno licenziato, vero?» Gli fa allora lui appoggiando le spalle muscolose alla porta, tirando un sospiro esasperato. Non era una domanda. Ancora nessuna risposta, Eric aggrotta le sopracciglia. No, non è da lui ignorarlo. Lui si arrabbierebbe e urlerebbe, lo conosce. Si abbassa, guarda attraverso la serratura. Il padre è sdraiato sul letto, braccia aperte. A terra c'è un flaconcino aperto e intorno è tutto sporco, una polvere bianca ricopre il parquet.
Eroina.

Pochi giorni di ricovero, e Mark si riprende completamente. Accusato per possesso di sostanze stupefacenti con la legge se la cava pagando la cauzione che, seppur salata, aiuta a tirarlo fuori di lì in meno di 6 ore. Spacciava, Eric l'ha capito subito. Quella sera era tutto diverso, andava avanti così da mesi, senza lavoro dove li trovava i soldi altrimenti?
Gli fa schifo a dire il vero, ma non lo dice per evitare di ferire Rachel, distrutta. Apparentemente ora stanno tutti bene, sono come prima, o quasi. In realtà tutto è cambiato, ma nessuno vuole ammetterlo.

CONFRATERNITA: Kappa Tau Gamma, ΚΤΓ

«Secondo te ce la fanno portare?» Eric ridacchia divertito, sul braccio la fasciatura dello scorpione tatuato appena due settimane prima, e in mano il disco di Super Mario Bros, quello per la Wii. Alex gli sorride e glielo prende di mano, poi studia attentamente la cassetta leggermente scolorita. «Dov'era? Non ci giochiamo da anni.» Gli dice divertita restituendogliela e ricominciando a fare la valigia. Sarebbero partiti la sera stessa dagli zii, una settimana bianca in Italia. Eric fa spallucce e mette il disco nello zaino. «Nello scatolone dei libri delle medie.» Dichiara richiudendo la zip e sedendosi sul letto. Alex annuisce senza smettere di sorridere. «Ci hai pensato?» Si riferisce alle confraternite, Eric voleva entrarci fin da un anno prima, quando la sorellastra aveva fatto lo stesso. «Sì, sono dentro.» Le disse fieramente distogliendo lo sguardo dal suo volto e portandolo sui bagagli ancora sfatti. Alex scuote la testa tra sé e sé. No che non è dentro, è ancora una matricola.

Eric non ha dubitato un secondo quando gli fu chiesto se voleva unirsi. La scelta non fu per niente ardua, l'alternativa in effetti erano quegli snob degli Omega chi Delta, e quelli a Eric proprio non andavano giù. Lui ha bisogno di libertà e divertimento, perché imporsi una perfetta e apparentemente seria confraternita quando si può concedere la dinamicità e l'ilarità dei Kappa Tau Gamma? Motivo non ne trovava, e tuttora non crede ce ne sia. La sua scelta è stata presa, e ancora non se ne pente.

RUOLO: effettivo

L'anno scorso non è stata una passeggiata superare l'anno da matricola, ma Eric ce l'ha fatta senza troppi problemi. Ora si trova al primo anno da effettivo nella confraternita, e non crede di voler diventare qualcuno di più importante. Non gli piace comandare, poiché potere è sinonimo di responsabilità, ed Eric non vuole avere troppi impegni. Quel lavoro lo lascia tranquillamente ad Alan, a cui piace decisamente di più stare sotto ai riflettori.

CONOSCENZE: affetti e non

Alexandra Rivera - oc di _Cinderella- sorellastra da parte della madre, in diciannove anni di conoscenza è divenuta forse una delle persone più importanti nella sua vita. Ha un anno in più di lui, e fa parte della confraternita delle Tri Pi. Non sorprenderà sapere che sia stata proprio lei ad introdurlo al campus e, appunto, alle stesse confraternite. Ha un ruolo ben importante nella vita di Eric, è infatti uno dei pochi punti di ancoraggio del ragazzo. È sempre pronta a coprirlo se combina qualche guaio o torna a casa tardi, e gli ha dato pure un buon suggerimento su dove nascondere l'erba, ovvero nell'ukulele.

Alan Price - oc di _Cinderella- è molto difficile definire il loro rapporto con precisione. Si conoscono da quando Eric è entrato a far parte della confraternita Kappa Tau Gamma, di cui Alan è tuttora presidente. Si potrebbero forse definire migliori amici? Probabile, ma con molte difficoltà di mezzo. Eric infatti non ama stare alle regole, e non sono poche le volte in cui trasgredisce quelle imposte dall'amico. La loro dunque è una relazione di amore e odio, si vogliono bene ma a volte, per entrambi, è estremamente difficile sopportare l'altro.

Ashley Campbell - oc di -thankubitchdopo 11 mesi di relazione, forse con un po' di intoppi, Eric e Ashley si sono lasciati nel peggiore dei modi. Lei ha scoperto un tradimento di lui, e lui ha scoperto un tradimento di lei. Semplice e definitivo, il loro rapporto non poteva di certo continuare. Come non è raro che succeda, il ragazzo, anche se prova a nasconderlo, è ancora piuttosto geloso di Ashley. Soprattutto per via della sua personalità irascibile, non è difficile vederlo irritato per un nuovo flirt della giovane, di cui, molto probabilmente, andrà a lamentarsi dalla sorellastra, grande amica della ragazza, che ormai stenta a sopportarlo.

Telma Hills - oc di soffiatanon che la loro sia una grande e approfondita conoscenza, ma di certo non si può eludere il nome di Telma da questa lista. Migliore amica di Alexandra e Ashley, è venuta a casa Anderson-Rivera un po' di volte, magari per svolgere i compiti o divertirsi con le sue amiche. Non ha molte impressioni su di lei; sembra simpatica, ma non si sono mai parlati per più di cinque minuti da soli. Qualche volta si incrociano per i corridoi della scuola o a qualche festa organizzata dalle confraternite, ma nessuno dei due è stato mai particolarmente interessato all'altro.

Michael Blake - oc di petxers il ragazzo in questione ha un anno in meno di Eric, ma di sicuro non si tira indietro alla vista di sfide o risse, e tra i due la differenza d'età è impalpabile. Andavano nella stessa scuola e, in poco tempo, che fosse per uno scambio di sigaretta, di canna o di accendino, hanno fatto amicizia. Magari conversavano un po' nel cortile della scuola, o si raccontavano le ultime novità, o forse ancora si divertivano a sparlare di qualcuno, fatto sta che per Eric la sua presenza non guasta l'atmosfera. Da poco il più piccolo si è unito alla confraternita e ora, come da protocollo, è una matricola dei Kappa Tau Gamma, e per affermarsi il posto dovrà affrontare sfide non da poco. Eric, in tutto questo, sarà pronto a dargli qualche consiglio o ad aiutarlo con qualche stratagemma. Infondo barare non è mica vietato.

Sybil Sanders - oc di texas_state vicini di casa da tempi memorabili, tra i due non scorre esattamente buon sangue. Seppure si conoscano fin da bambini, è proprio da quella tenera età che, ogni volta che parlano, continuano a punzecchiarsi con battute acide o frecciatine, instaurando una sorta di sfida verbale al posto che conversare normalmente come potrebbe fare chiunque altro. Nonostante ciò conoscono molto l'uno dell'altro, e anche se non lo ammetterebbero mai l'affetto reciproco non manca. Se a Sybil dovesse accadere qualcosa di brutto Eric non tarderebbe a venirlo a sapere e , di conseguenza, preoccuparsi terribilmente per lei, anche se ovviamente non glielo verrebbe mai a dire in faccia.

Oltre a queste poche ma essenziali conoscenze, Eric non è un tipo solitario: seppur odi stare al centro dell'attenzione ama non stare nella nicchia, perciò il suo nome non è sulla bocca di pochi. Che sia per una recente rissa o incomprensione, il ragazzo non tarda ad essere riconosciuto per i corridoi. Inoltre è molto legato ai suoi compagni di confraternita, con cui ama scherzare e divertirsi, e sì, combinare casini.

CURIOSITÀ: carte - scorpione - tatuaggio

Carte - chi mai l'avrebbe detto che una personalità così forte, impulsiva ed evasiva, amasse a tal modo un comunissimo gioco di logica, intelligenza e fortuna? Io no, sinceramente. Dal semplice rubamazzetto all'ingannevole poker, Eric va matto di carte da gioco. Molto probabilmente la passione è nata dal brivido della scommessa nei locali, ma ora ama dilettarsi in questi semplici passatempi anche solo per divertimento, magari in spiaggia con gli amici o in casa mentre fuori piove. Gli ha insegnato papà a giocarci, forse una delle poche cose positive che sia riuscito a trasmettergli. Difatti, oltre ad essere un semplice svago, è diventato un vero e proprio talento. Si rivela veramente complicato batterlo, e se nella vita preferisca lasciare tutto al caso mentre gioca ogni singola e piccola mossa è studiata alla perfezione.

Scorpione - il suo animale totem, il suo animale preferito, e il suo portafortuna. Eric ormai l'ha preso un po' come maestro di vita, anche se, a dire il vero, il carattere non è esattamente lo stesso. Ama un po' la sua eleganza e la sua bellezza, un po' la sua forza e tenacia, e un po' la sua apparentemente insignificante presenza. Pur essendo una creatura veramente piccola, riesce, anche se solo alcune speci, ad uccidere un umano in pochissimo tempo, con una semplice e minuscola puntura. Eric vorrebbe essere così, sospetto e letale, e forte e affascinante. Lo è? Sì, ma non al suo stesso modo. Seppure i due possano sembrare molto simili, si atteggiano in maniere completamente diverse. Ove lo scorpione risulta infastidito dalle provocazioni, Eric ama attaccare briga per conto proprio, anche solo per una frase messa lì, senza cattiveria, un po' a caso. Sono tanti i punti in cui allievo, Eric, e maestro, lo scorpione, non concordano, ma col tempo ci si può sempre lavorare, no?

Tatuaggio - compiuti i diciotto anni, Eric si è fiondato dal tatuatore. Era da ormai due anni che si voleva tatuare, ma il padre, per niente concessivo come sempre, glielo aveva vietato. Per questo, appena raggiunta la maggiore età, il ragazzo mandò a quel paese l'insopportabile Mark Anderson e si tatuò, di getto, un piccolo scorpione sull'avambraccio sinistro. Che poteva mai fare un minuscolo segno nero sulla pelle? Eric non si capacitava delle lamentele del padre e, senza ascoltarlo, si tenne con orgoglio quel disegnino che, seppur semplice, rappresentava in qualche modo la sua indipendenza. Tuttora infatti odia coprirsi il braccio, e quando è costretto a farlo trova sempre una piccola escamotage per ricordarsene e mettere in mostra il suo bellissimo scorpione di cui va tanto fiero.

ORIENTAMENTO SESSUALE: pansessuale

Che interessa a Eric se l'individuo in questione sia maschio o femmina? A dirla tutta veramente poco, il ragazzo non è uno che si tira indietro davanti alle novità e alle avventure. Gli interessa trovare qualcuno, poi il suo sesso è tutt'altra storia. Non si vergogna per niente del suo orientamento sessuale, ma di certo non va in giro a spifferarlo ai quattro venti: odia sentirsi chiamare con appellativi dispregiativi nei confronti degli omosessuali, quali "frocio" o "finocchio". E sì, bisogna dirlo, c'è qualcuno che ancora si permette di farlo, anche se poi non tarda a ritrovarsi un cazzotto di Eric in faccia.

DISPONIBILITÀ A RELAZIONI: perché no?

Come detto, o scritto, pochi righi qui sopra, Eric è sempre aperto a nuove esperienze e avventure, ha bisogno di vivere e di divertirsi. Se però l'altra persona cerca una stabilità nella relazione se la deve guadagnare, il ragazzo non si fa troppi problemi a illudere qualcuno per poi scappare via con un altro. Difatti, deve essere seriamente interessato a una persona per rimanergli fedele, e le cose devono essere messe bene in chiaro.

UPDATE: 30.3.21

Questa scheda oc è veramente ai limiti del cringe, e nonostante ciò Eric, nella mia mente, rimane un cazzone introverso che non sa cosa cazzo farsene della sua vita. E nella mia testa non è cringe. Non è uno di quei bAd BoY fattoni come l'ho descritto, è molto di più. Vorrei poter riscrivere questa scheda, ma come ho scelto di fare per Sam non la toccherò. Rimarrà come alle origini, il personaggio sarà in grado di evolversi lo stesso nonostante la partenza un po' oscena.
MBTI TYPE: infj, e non sparo cazzate, l'ho analizzato per benino insieme alla mia compare, panna, basandomi su studi certi e non su quei siti smonchi, perchè io *frecciatina alla popolazione* alle 16 personalità ci sono interessata da ben due anni. Detto questo, passo e chiudo.

data di pubblicazione - 16 agosto 2020

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