La famiglia Palermo era molto importante negli anni 20 del secolo XIX, grazie alle miniere di zolfo e alle coltivazioni di fichi che generavano loro reddito.
Nel 1854, Michele Palermo (Palermo, 1815-1863) acquista il titolo di barone, che perde con la conquista delle due Sicilie:
Accusati ingiustamente di essere opposti al regno di Italia, la famiglia Palermo cade nella miseria e nella povertà e il capofamiglia viene impiccato.
Il figlio di Michele Palermo, Manfredi (Cinisi, 1837- Palermo 1918) sarà costretto a lavorare come operaio, stalliere, muratore e finalmente come contabile, mentre la moglie Maria si occupa dell'educazione del figlio Marco.
Marco Palermo (Palermo 1870- Londra 1965) è l'ultimo rappresentante della famiglia. Nato in povertà, ha la fortuna di avere dei genitori colti, che gli insegnano la matematicae la scrittura. Lavorando nella bottega di un famoso armaiolo, Marco diventa esperto nella costruzioni di armi da fuoco.
Nel 1887, per esempio, dimostrò il suo talento smontando e modificando un Vetterli 70, un fucile a monocolpo italiano, per adattarlo all'uso del 6.5 Carcano  e quindi all'uso delle stripper clip da 5 colpi

Così, dopo aver racimolato abbastanza soldi modificando i Vetterli, Marco si trasferisce a Londra nel 1890, e dopo aver lavorato in piccole armerie, nel 1892 apre la Palermo Gun Company.
Con la produzione di armi da caccia e l'arrivo delle due guerre mondiali, Marco lascerà un grande segno sui campi di battaglia, avendo creato una compagnia che fa paura a marchi blasonati come Izmash, Colt e Beretta