Perpetuo


Era l'estate degli anni '80 quando per la prima volta mi innamorai. Ricordo quel giorno come se fosse ieri: lei seduta sulla riva del fiume con un libro di Proust fra le mani; il vento le accarezzava i capelli scuri e la pelle cosi morbida e liscia. Mi nascosi in silenzio per minuti che sembrarono interminabili mentre la sua bellezza mi mangiava l'anima.
Ricordo il suo sospiro di frustrazione quando le sue dita voltarono pagina e si resero conto che il romanzo era finito. Tornò indietro almeno un paio di volte prima di chiudere definitivamente il libro e posarlo sul prato. Ricordo la sua espressione quando mi avvicinai silenziosa dietro di lei; mi accovacciai su me stessa e, spostando i capelli dall'altro lato della testa, le baciai la spalla. Si voltò e mi sorrise. Uno dei quei sorrisi che vengono dal cuore e che tutt'oggi ho inciso nella memoria. I suoi occhi cosi profondi e immensi. Non ho mai visto cosi tanta meraviglia in un solo istante. Posai una mano sulla sua guancia e baciai quelle labbra di pesca. 
Un bacio cosi giuro di non averlo dato più a nessuno, eppure quel battito ancora lo sento oggi ogni volta che guardo qualcuno tenersi per mano. La paura nelle mie dita ogni volta che scorrevano sulle sue curve; non volevo danneggiare la sua purezza, non l'ho mai voluto. 
Nemmeno quando finimmo avvinghiate su quello stesso prato pochi istanti dopo. 
Quando le sue braccia toccarono la mia pelle, la sfiorarono e la spogliarono di qualsiasi inutile tessuto che servisse a separare le nostre essenze. O quando le mie mani finirono per avvolgere i suoi seni, cosi morbidi e rotondi; o quando le mie labbra accolsero il frutto della sua passione dopo spasmi d'amore. Ricordo ancora quel sapore come se ancora fosse nella mia bocca. Dolce come lei, come la sua anima, come il suo volto, come lei. 
E il suo profumo, ancora giace nelle mie narici. Lavanda. Ancora oggi amo questa essenza. Ancora oggi amo quel ricordo d'amore. Ancora oggi ricordo lei, la sua bellezza. 

E ancora ricordo il giorno in cui arrivò l'ora dell'addio. Quando si avvicinò a me e mi strinse cosi forte da farmi mancare l'aria, mentre i miei genitori osservavano la scena ignari di ciò che stavamo provando. Il dolore che ho provato nel momento in cui ha chiuso lo sportello del treno e questo se n'è andato. Quando mi ha detto: -"A presto Lauren" - ma quel giorno non è mai arrivato. 
Ed io ancora l'aspetto, nello stesso posto di sempre. In riva al fiume con il mio libro di Proust fra le mani "Alla ricerca del tempo perduto", sperando che un giorno, anche per noi, arriverà il tempo per il nostro amore perpetuo. 


Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top