26. Dell'essere social o sociale

Da quando l'essere social è divenuto sinonimo di essere sociale?
Non affermate troppo convinti che tanto l'uomo è sempre stato social, perché è qui che vi sbagliate.

"Social" e "sociale" sono due mondi diversi, siamo stati noi a renderli talmente differenti da essere quasi incompatibili tra loro.

Fateci caso: "sociale" porta come primo significato il contatto, sociale è chi vive ed è portato a vivere in società, capace di fare comunità e di starci. L'uomo in poche parole, per quanto orso sia.
E teniamo a mente un'altra cosa: l'uomo non è utente, nonostante possa esserlo. Oggi dietro alla parola "social" non c'è più l'uomo ma un utente che usufruisce di un dato servizio, un cliente che acquista o si fa portavoce di una particolare merce (anche wattpad rientra nella definizione, per intenderci).

Social non è più un aggettivo che riveste l'uomo. Che cos'è allora? Qualcosa di indefinito come la rete?

Social è qualcosa, non è niente. Ma non è sociale, anche se potrebbe e dovrebbe esserlo.

Basta pensare a un semplice fatto per capire la differenza: per essere sociale non serve uno schermo. Per essere social si ricorre allo schermo.

Questo benedetto schermo causa un bel po' di problemi. Chi ci sta dietro e chi ci sta davanti non sono più in diretto contatto (ammesso che si conoscano e si vedano).

Qualora i due utenti siano perfetti sconosciuti, chi garantisce a chi di essere reale e non un semplice attore con un'altra identità? Ecco, per favore, tenete presente questo quando mettete un pollice in alto o in basso, quando commentate o aggredite. Dietro lo schermo potrebbe effettivamente esserci una persona vera con un universo di sentimenti che andate a visitare o a distruggere.

Per essere social non bisogna essere solo utenti, delle macchinette in formato sedentario o scattoso capaci di premere a velocità record l'icona che salva o uccide il gladiatore.

Che ne dite di essere un po' più umani, più sociali?

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