20. Ripiegamento intimo

Oggi quanti sarebbero disposti a partecipare attivamente a un dibattito politico, letterario, ambientale, artistico, scientifico o che so io? 

Non tantissimi a mio parere. E quei pochi che lo farebbero, a livello nazionale, sarebbero sempre i soliti. Si partirebbe da una persona nota e criticata per un motivo o per l'altro, in positivo o meno; oppure da un perfetto sconosciuto che poi diventerebbe improvvisamente un perfetto vip, braccato da paparazzi anche nel bar dell'autogrill. Successivamente si passerebbe all'intervento di esperti in materia e di ignoranti afflitti da complessi di rabbia o di esclusione. Si sa, l'importante è partecipare... Giustissimo. Anche le banalità è bene ricordarle. Anche le scempiaggini e le mostruosità (grammaticali o contenutistiche). 
Perché gli archivi lievitano soddisfatti e qualcuno in un non lontano futuro studierà la nostra storia per capire che cosa succede nel suo tempo, non nel nostro. Perché tanto l'attenzione del dibattito si sposterà dalle ideologie ai pensatori e infine alle vite di questi personaggi riflessivi.
Perché l'uomo non pensa che a sé stesso. E ancora cerca risposte che non trova. Forse se ne farà qualcosa di tutto questo pensare.

E poi ci siamo noi. Ognuno di noi è un po' pensatore e scrittore.
Tanti scrittori, tanti lettori. Lettori che non si immischiano, autori che si nascondono. Lettori che si confrontano, scrittori che gridano pur non avendo nulla per cui alzare la voce. Ognuno ha la sua e a ciascuno è data la possibilità di usarla in qualche modo. Il silenzio è una soluzione accettata e anche no.
Nessuno dovrebbe sprecarla? E chi è stanco di parlare? Non può tacere?

Davanti allo schermo:

"Hey amore, che guardi?"
"Niente, quattro che discutono..."

"Ah, di cosa?"
"Bella domanda. Non capisco più niente! Erano partiti da un punto, ma uno si è perso, l'altro gli ha dato contro, hanno cominciato a urlare e da mezz'ora non se ne va fuori..."

"Non c'è altro?"

"Sono stanco di cambiare canale"

"Fa' vedere... Sempre le solite cose!"

"Eh..."
"Spegniamo e andiamo a letto".

Chissà quali discorsi attenderanno i due sotto le lenzuola... Magari si schiuderà una nuova vita. E non ci sono parole.



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