"Sta dritta! Smettila di ingozzarti di cioccolato, maiale! E sorridi, mi rovini la reputazione!"
Così urla colei che mi ha procreato, colei che ha avuto la spiacevole sorpresa di avere una figlia bastarda, una figlia di carne grassa e senza luce nel volto. Si pente di avermi generato, per aver chiavato un uomo senza motivo.
Sono soltanto una collana spezzata, una bambola dalla pelle scavata dal Tempo, un occhio senza impressione.
Vorresti uccidermi, vero madre?
Avresti voluto abortirmi, nevvero?
No, vigliacca, non hai avuto il coraggio! Temevi di bruciare il tuo viso nelle fiamme dell'inferno, nel fango dei Titani, figli rinnegati del Cielo.
Viziata! Mi sgridi, ti lamenti del mio peso e piagniucoli solo perché mi vesto di nero. Ma tu, tu........ipocrita......affondi le tue fauci cariate nelle torte sature di mostri invisibili, nascondi il tuo corpo difforme in abiti da mendicante e riversi le tue lacrime di coccodrillo nella tua camera lercia e satolla di sterco alcolico.
TE LA PRENDI CON ME PER I TUOI PECCATI?
AH! TI STRUGGI E TI CONSUMI PER RENDERMI PERFETTA! PER FARMI AVERE LA PERFEZIONE CHE IN PASSATO NON HAI MAI AVUTO!
Piuttosto che sporcare i miei spasmi con un sorriso falso
Piuttosto che uccidermi con il digiuno
Piuttosto che tacere
Voglio essere imperfetta
Ah, l'imperfezione! Specchio dell'umanità, bellezza naturale e innaturale!
Noi umani l'abbiamo sempre rifuggita
Eppure è quello a cui dobbiamo aspirare.
L'imperfezione
Melograno odiato.

Nota autrice: mia madre non è la genitrice della poesia, quindi non chiamate assistenti sociali. Sarebbe inutile

Frase:
"L'avversione per il diciannovesimo secolo è rappresentato dalla rabbia di Calibano nel guardarsi allo specchio."

Oscar Wilde, Il ritratto di Dorian Gray, Prefazione