9✨
Dopo che ebbero terminato di mangiare, Amy insistette per sparecchiare e lavare i piatti, poi spiegò a Josh come aveva sistemato le stoviglie e il cibo in cucina.
Andò a cambiarsi indossando il vestito della sera precedente e lasciando i vestiti sul letto in cui aveva dormito.
Bethany stava meglio e poteva ritornare a casa.
-Grazie per averci ospitato- disse Amy sulla soglia della porta.
-Grazie mille, Josh. Non so come avrei fatto- si aggiunse Bethany.
-Di nulla ragazze; e tante grazie Amy per aver sistemato la casa-
-Non preoccuparti, non è stato niente. Mi dispiace ancora per prima- disse dispiacendosi Amy, ancora preoccupata e scioccata dalla scoperta di qualche attimo prima.
-Ti ho già detto di stare tranquilla- disse Josh posandole una mano sulla spalla e sorridendole.
Durante il viaggio in auto, Bethany aveva tirato fuori un argomento che ad Amy non piaceva affatto.
-Secondo me, tu piaci a Josh-
Amy era inorridita e stupita allo stesso tempo; quel ragazzo non le andava a genio del tutto, ma si stava sforzando perché dopotutto era anche amico di Bethany, la sua prima amica in ventidue anni.
-No, è impossibile-
-Invece è possibile. Ti dico che è molto, ma molto strano che Josh sia gentile con una ragazza- insistette Bethany.
-Non credo, ci siete tu e Roxana- disse Amy cercando di restare concentrata sulla strada.
-Siamo le uniche ragazze con cui si sia rapportato. Non nego il fatto che sia un conquistatore, ma non è mai andato a letto con tutte, massimo due o tre. Con Roxana è durata un po' di più, ma niente di serio- la informò lei.
-E perché con me dovrebbe essere diverso? Non abbiamo niente in comune e lui non mi sta neanche molto simpatico- ribatté secca Amy.
-Il punto è questo. Siete talmente diversi che potreste essere perfetti- Amy sentendo le parole dell'amica per poco non perse il controllo dell'auto.
-Non credo proprio, io sono fidanzata- puntualizzò.
Bethany alzò le mani e restò zitta per il resto del viaggio.
Matthew finalmente ritornò a casa.
-Sono tornato- disse mentre entrava in salotto. Josh lo aspettava arrabbiato seduto sul divano.
-Cos'è quella faccia arrabbiata? Wow, hai pulito il nostro cesso di casa?- chiese impertinente il biondo.
Josh era furente di rabbia, Matthew era uscito di casa la sera precedente verso le diciannove e non si era più fatto sentire; Josh non sapeva neppure dove si fosse cacciato e soprattutto con chi, dalle precedenti esperienze del fratello era diventato più severo e protettivo nei suoi confronti; sapere che Matthew era rimasto fuori casa per così tanto senza neanche informarlo di dove andasse lo faceva andare fuori di testa dall'ira.
-Cos'è questa faccia arrabbiata? Sono incazzato nero con te, ecco cos'è. Dove eri? Sei uscito e non mi hai fatto più sapere nulla. E non sono stato io a pulire il "nostro cesso di casa", (di cui io pago affitto e bollette) ma Amy-
-Calmati fratello. Sono maggiorenne, so quello che faccio- rispose Matthew calmissimo, al contrario di Josh.
-No, non mi calmo. Lo faccio per te, non lo capisci? Non voglio rivederti come due anni fa, lo sai- disse Josh calmandosi un po'.
-Stai tranquillo, non ci casco più- lo tranquillizzò Matthew mentre andava verso camera sua.
Josh si passò una mano tra i capelli e poi constatò che era meglio riposarsi un po' e schiarire le idee.
Passò davanti alla camera dei suoi genitori e notò che i vestiti utilizzati da Amy erano lì, ripiegati perfettamente e appoggiati sul letto.
Entrò e li prese in mano: odoravano di vaniglia, il profumo di cui Josh si era riempito le narici la sera precedente mentre aveva ballato con Amy.
Se li portò in camera, si distese sul letto con gli abiti stretti al petto, come se in qualche modo la presenza di Amy e quella di suo padre fossero lì, vicino a lui.
Ormai collegava quel maglione ad Amy e non a sua madre, era una delle poche figure femminili riusciva a guardare senza disprezzo.
"Papà, perché te ne sei andato? Saresti qui adesso, ad aiutarmi con Matthew. E anche con Amy, magari. Perché lei? Proprio lei, che mi odia; non mi potevo innamorare di qualcun'altra? Sono innamorato? Ma cosa vuol dire essere innamorati?"
Josh con tutte queste domande per la testa si addormentò, stringendo i vestiti come un bambino fa con il proprio peluche, come una mamma abbraccia il suo piccolo, come un ragazzo si avvinghia alla ragazza che ama.
Amy si svegliò raggiante; quel pomeriggio sarebbe tornato Andrew e la sera sarebbero andati a cena insieme dopo tanto tempo.
Dopo aver fatto colazione ed essersi vestita, iniziò a studiare, ma dopo i primi quaranta minuti non riuscì più a concentrarsi: voleva sapere se Andrew era già tornato a Boston.
Lo chiamò, ma non rispose; pensò che forse era in auto e non potesse rispondere e decise che lo avrebbe richiamato all'ora di pranzo.
-Amy, sono tornata- disse Jessica mentre rientrava nell'appartamento dopo essere uscita per fare la spesa.
-Ciao mamma, aspetta ti aiuto-
Amy corse in aiuto della madre carica di borse e sacchetti riempiti fino ad esplodere.
-Ma quante cose hai comprato?- chiese curiosa Amy vedendo tutto quel cibo.
-L'altra sera abbiamo fatto piazza pulita con i nostri amici e poi adesso per un po' di tempo non dovrò più andarci; sai quanto odio fare la spesa- rispose Jessica mentre posava una borsa piena di frutta e verdura sul tavolo della cucina.
-Mamma, ti ho sempre detto che posso andare io al tuo posto- disse Amy quasi rimproverando la madre.
-Sciocchezze, vieni ad aiutarmi a sistemare-
Obbedì e aiutò la madre a sistemare la montagna di cibo che aveva acquistato.
Josh si era svegliato male quella mattina, non aveva dormito molto bene e il pensiero di una giornata di lavoro piena, già lo faceva stancare.
Dopo aver bevuto due caffè ed essersi preparato, andò al lavoro, lasciando Matthew a casa a dormire.
Quando arrivò in magazzino il suo capo gli venne incontro e pensò al peggio.
-Buongiorno signor Alexus-
-Buongiorno Josh, ti volevo parlare del tuo ultimo periodo lavorativo- disse mantenendo la serietà e l'espressione impossibile che non lasciava trasparire il minimo indizio sul perché dovesse parlargli del suo ultimo periodo di lavoro.
Josh non si ricordava di aver fatto niente di male.
-Dica pure-
-Prima di tutto voglio farti i complimenti, perché sei uno dei miei migliori dipendenti e in secondo luogo volevo parlarti delle tue ore di straordinari che stanno aumentando notevolmente-
Era vero, Josh aveva aumentato le ore che passava in magazzino, si distraeva e non pensava alla sua vita e in più guadagnava anche qualche soldo in più.
-Grazie signor Alexus, ma non credo di fare niente di speciale. Ha ragione sul fatto degli straordinari, ma non credo che sia un problema per lei-
Il volto dell'uomo assunse un'espressione leggermente più preoccupata.
-Non è un problema mio, ma tuo. Sei distrutto, dovresti prenderti una pausa e se ti serve aiuto non esitare a chiederlo- gli disse Alexus posando una mano sulla spalla di Josh.
-Mi dispiace, ma non posso. Devo continuare a lavorare, signor Alexus- rispose Josh serio.
-Come preferisci, ma non stancarti troppo- gli disse Alexus passandogli accanto dandogli una pacca sulla schiena come incoraggiamento.
Josh non ci pensò su molto e si diresse verso la sua sezione del magazzino.
Dopo aver pranzato, Amy provò a richiamare Andrew, ma non le rispose.
Si erano sentiti per telefono la sera precedente per definire l'orario della cena e dal quel momento non si erano più parlati, ma Amy non si preoccupò più di tanto.
Passò il pomeriggio a leggere e a scemare la propria camera.
Verso le sei e mezza iniziò a prepararsi; andò sotto la doccia e si lavò accuratamente i capelli con lo shampoo alla vaniglia, poi ritornò in camera per vestirsi.
Scelse una gonna nera in ecopelle abbastanza lunga e stretta, una camicetta bianca e un paio stivali alla caviglia neri e con un po' più di tacco.
Finì di sistemarsi i capelli ed era pronta, aspettava solo Andrew.
I suoi genitori erano al circolo della birra, come ogni mercoledì sera, e sarebbero tornati verso mezzanotte minimo.
Jessica e Anthony uscivano con i loro amici più volte di Amy sicuramente.
Josh era appena tornato a casa dopo un'estenuante giornata di lavoro e non aspettava altro che stendersi dopo aver mangiato qualcosa.
Matthew era rintanato in camera sua e decise di non disturbarlo.
Quando entrò in cucina si ricordò che aveva chiesto ad Anthony se poteva prestargli il kit per il fai da te, siccome doveva sistemare gli armadietti della cucina.
Aveva detto che poteva passarlo a prendere a casa sua quella sera stessa e Josh pensò di recarsi subito a prenderlo, così poi avrebbe cenato e dormito in santa pace.
Mise in moto l'auto e partì verso casa Carter.
Amy aspettava Andrew nel suo salotto da ormai quindici minuti, ma di lui nessuna traccia, neanche un messaggio.
Poi lo schermo del suo cellulare si illuminò: Andrew.
"Stasera non posso"
Amy scattò in piedi e lanciò il cellulare sul divano con una forza e una rabbia che non le appartenevano.
Come era possibile? Non si vedevano da quasi due settimane e lui le diceva che neanche quella sera si potevano vedere con un semplice messaggio come quello?
Era da maleducati ed Amy non lo sopportava, avrebbe voluto chiedergli perché, ma la rabbia era troppa e non rispose neanche.
Si limitò a sedersi sul divano combattendo contro sé stessa per non far uscire le lacrime, non poteva comportarsi come una ragazzina.
In quel momento qualcuno suonò alla porta.
Amy si alzò con malavoglia e andò a guardare chi era dallo spioncino; per un momento s'illuse che potesse essere Andrew che le aveva fatto uno scherzo, ma era solamente Josh.
Aprì la porta e Josh si stupì nel vederla vestita così, pronta per uscire.
-Ciao Amy, tuo padre c'è?-
-No, non c'è; come ogni mercoledì sera lui e mia madre sono al circolo della birra. Ti serve qualcosa?- chiese spazientita.
-Mi aveva detto che mi avrebbe prestato il suo kit per il fai da te, ma sei tu stai per uscire, posso tornare domani- rispose Josh, anche se in verità avrebbe voluto prenderlo quella sera e riportarlo il giorno dopo.
-Dovevo uscire, ma adesso non più. Te lo prendo subito il kit; entra-
-Grazie- disse Josh mentre la guardava dirigersi verso il corridoi. Non potè fare a meno di quanto le stesse bene quella gonna e di come le fasciasse alla perfezione il sedere.
Amy ritornò in un attimo con il kit, porgendola a Josh.
-Posso chiederti perché non puoi uscire?-
Già era furiosa per il comportamento di Andrew e adesso ci si metteva anche Josh.
-Perché? Perché il mio ragazzo è talmente impegnato con le sue riunioni che non può, o non vuole, stare neanche una sera con me e in più mi scrive messaggi stupidi...è da quasi due settimane che non lo vedo e, no basta, parlarne mi fa arrabbiare ancora di più- rispose Amy alzando un po' troppo la voce.
Josh in fondo in fondo era contento di questa cosa, se Andrew non le stava accanto magari si sarebbero lasciati.
Era lo stesso dispiaciuto per Amy.
-Quindi passeresti la serata da sola?- le chiese Josh curioso.
Amy annuì.
Josh era stanco e affaticato, ma vedere gli aveva fatto passare tutto e avrebbe passato la serata con lei volentieri.
-Posso restare con te?-
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