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La mattina seguente Amy si svegliò prima dei genitori per infornare un'altra teglia di biscotti.
-Buon Natale tesoro, già all'opera?- la salutò sua madre.
-Buon Natale anche a te mamma. Ho appena infornato un'altra teglia di biscotti-
-Brava la mia bambina. Buon Natale donne della mia vita- disse Anthony entrando in cucina e abbracciando la moglie e la figlia.
Passarono il resto della mattinata ai fornelli per preparare il pranzo di Natale che quella volta sarebbe stato un po' più in grande degli altri anni.
Avevano spostato i due divanetti e la poltrona nella casa di Carol e avevano preso il suo tavolo perché il loro non sarebbe bastato per tutti.
Imbandirono la tavola appena in tempo, che qualcuno suonò al campanello.
Andò ad aprire Amy e si trovò di fronte una Bethany tutta raggiante.
-Auguri Bethany. Che piacere veder...- la frase di Amy fu interrotta dall'abbraccio di Bethany.
-Amy non sai quanto stai facendo per la mia famiglia...oh, buon Natale-
Anche i signori Carter si avvicinarono alla porta per salutare la ragazza e tutta la sua famiglia.
Fecero accomodare tutti nella grande sala da pranzo che avevano allestito e poco dopo i due fratelli Cliff suonarono alla porta.
Quando tutti ebbero preso posto iniziarono a mangiare.
Il pranzo era squisito, ma interminabile, soprattutto per Josh che non aveva avuto la fortuna di sedersi accanto ad Amy.
Quella ragazza era da cinque giorni nella sua mente e non sapeva né perché, né come togliersela da lì.
Finito il pranzo toccava ai regali. I primi furono i gemellini, che furono contentissimi dei regali e non smettevano più di ridere.
Bethany aveva portato a tutti una coperta fatta a mano dalla nonna. Era l'unica cosa che riuscisse a fare la poveretta.
Quando fu il turno di Bethany, quasi scoppiò a piangere vedendo il regalo.
-Amy, ti adoro. Sei fantastica, grazie mille- disse mentre abbracciava Amy per l'ennesima volta.
Josh si chiedeva perché tutte le altre persone nella stanza erano riuscite ad abbracciare Amy come si deve, mentre lui no.
Dopo aver aperto i regali rimanenti, mangiarono i biscotti di Amy e bevettero tè caldo.
Tutti si complimentarono con lei, ma ad un certo punto Matthew disse:
-Josh, ma tu odi la cannella-
Era vero, Josh odiava la cannella, ma non poteva dirlo e dimostrarlo davanti ad Amy: l'avrebbe odiato ancora di più.
-N-no, ti stai sbagliando. Questi biscotti sono deliziosi- rispose Josh imbarazzato.
Aveva mangiato una decina di biscotti solo per far piacere ad Amy, reprimendo ad ogni morso una smorfia di disgusto.
Amy lo guardò sottecchi e Josh ricambiò con un sorriso.
Passarono il resto del pomeriggio a chiacchierare.
Amy e Bethany giocherellarono con i gemelli, li coccolarono e diedero loro un sacco di bacetti; loro non facevano altro che ridere e ridere.
Josh guardava Amy dall'altra parte della stanza e sorrideva.
Avrebbe dato di tutto per essere al posto di uno di quei bambini che venivano sbaciucchiati da Amy.
Sono geloso di un bambino? Si chiese Josh, rispondendosi da solo.
Sì, era geloso. Non riusciva a togliere gli occhi da Amy, non sapeva perché, sapeva solo che non poteva farne a meno.
Non aveva mai avuto una vera e propria fidanzata, l'unica ragazza con cui era stato per un periodo era stata Roxana; ma non era una vera relazione.
Matthew si avvicinò alle ragazze e iniziò a chiacchierare e giocare con loro e i gemelli.
Amy sorrideva mentre parlava con Matthew e a Josh venne il dubbio che il fratello avesse fatto conquiste e imprecò nella mente contro di lui.
Poi, però, si ricordò che Amy aveva già un fidanzato, il suo caro Andrew; Josh imprecò anche contro di lui.
Cosa aveva lui in meno rispetto a suo fratello e ad Andrew? Forse era troppo grande per Amy? Preferiva quelli più giovani di lei? Non era abbastanza simpatico? Non era affasciante? Eppure neanche suo fratello aveva un fascino abbagliante.
Con le idee che gli ronzavano per la mente non si accorse che erano già le sei di sera.
-Grazie mille per l'ospitalità. Il pranzo era davvero ottimo- ringraziò la mamma di Bethany.
-Grazie a voi, speriamo di rivedervi presto- la salutò Jessica.
-Forse è meglio che ce ne andiamo anche noi, vero Matthew?- chiese Josh al fratello.
-Ok, come preferisci- rispose lui stringendosi nelle spalle.
-Siamo stati felici di avervi qui con noi...tornate quando volete-
-Noi siamo stati felici di restare da voi e Amy, un giorno dovresti venire a casa nostra, mi potresti aiutare con le tempere- esclamò Matthew.
-Con piacere- rispose Amy sorridendo.
Josh si sciolse vedendo quel sorriso.
-Grazie mille- ringraziò Josh i signori Carter.
-Il Natale si deve passare in compagnia- sorrise Jessica ad entrambi i fratelli Cliff.
E ad Amy vennero subito in mente tante domande da porre ai due fratelli.
Vivevano da soli? I loro genitori erano ancora vivi? Ma non voleva fare questo tipo di domande proprio il giorno di Natale, rischiando di evocare brutti ricordi.
Salutarono Josh e Matthew e passarono il resto della serata a sistemare e pulire la casa.

I giorni seguenti Amy non fece altro che studiare e studiare, senza mai uscire di casa.
Aveva sentito qualche volta per telefono Bethany, la quale aveva insistito perché uscisse con lei una sera.
Ma la risposta era sempre stata la stessa: "non posso, devo studiare".
Andrew sarebbe ritornato in città il tre gennaio e aveva promesso ad Amy che l'avrebbe portata fuori a cena.
Il capodanno era vicino, ma per Amy rimaneva un giorno come tanti altri.
-Tesoro, pensi di uscire con qualcuno a festeggiare domani sera?- le chiese la madre la mattina del trenta.
-No, perché?-
-Io e papà invitiamo alcuni amici a casa, spero non ti dispiaccia-
Doveva accettare la cosa per forza, d'altronde i suoi genitori non erano poi così vecchi, sua madre neanche arrivava alla quarantina.
-Ok, va bene-
-Sicura? Magari ti disturbiamo con la musica. Potresti uscire con Bethany- le propose Jessica.
-Provo a chiamarla- disse Amy per accontentare la madre.
"Bethany, sei libera domani sera?"
La ragazza dai capelli arcobaleno lanciò un urletto.
"Sì, sono libera. Mi stai chiedendo di uscire insieme? Ti prego dimmi di sì"
"Ti accontento, a patto che sia un posto tranquillo"
"Va bene, possiamo andare nel locale dove lavoro io, avremo degli sconti sicuramente" rispose Bethany cercando di reprimere un altro urletto.
"D'accordo, a doman..."
Venne interrotta da Bethany.
"Oggi shopping, cara. Dobbiamo comprarci, anzi devi comprarti, qualcosa da indossare. Non voglio lamentele. A dopo!" La salutò per poi riattaccare.

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