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Meredith era venuta a sapere che la ragazza che le aveva proposto di passare con lei e la sua famiglia, era proprio quella con cui suo fratello aveva avuto la discussione.
Aveva dunque dovuto rivalutare la sua scelta.
Amy era impaziente di scoprire cosa avrebbe deciso la ragazza, Derek approvava questa cosa, anche se era scettico sul fatto che sua sorella dovesse passare due giorni alla settimana con una delle famiglie con cui aveva avuto più problemi, ma aveva capito che Amy lo faceva per il bene di Meredith e non aveva secondi fini.
Quando ormai Amy pensava che la sua idea fosse stata un fallimento, le arrivò una chiamata dalla direttrice dell'istituto al quale Meredith era stata affidata.
La ragazza aveva accettato, anche se un po' controvoglia.
Quello stesso fine settimana, Amy e Josh andarono all'istituto per prelevare la ragazza.
« Allora...cosa ti piacerebbe fare? » le chiese Amy una volta saliti in auto.
« Se devo proprio essere sincera, mi piacerebbe passare la giornata all'aperto, non mi importa dove » rispose la ragazza allacciandosi la cintura.
Dopo i primi secondi di imbarazzo, sembrava già che conoscesse Amy e Josh da una vita, come se fossero dei suoi cugini che non vedeva da molto tempo.
« Potremmo fare un picnic al parco » propose Josh mettendo in moto l'auto.
Le due ragazze acconsentirono.
Passarono da casa di Amy e Josh e cercarono velocemente tutto quello che sarebbe potuto servire per un bel picnic all'aperto.
Elizabeth si era appena svegliata e sorrideva contenta a Meredith, doveva piacerle molto.
Al parco trovarono un grande spiazzo sotto un enorme albero; stesero un telo e sistemarono il cibo che avevano preso.
Era una giornata magnifica; la primavera era appena iniziata e un'aria nuova, di rinascita diffondeva un senso di leggerezza e spienseratezza.
Josh, a disagio con i suoi capelli più chiari, continuava a passarsi le mani per spostarli prima a destra e poi a sinistra, prima scompigliandoli e poi stirandoli con il palmo della mano.
I suoi capelli erano diventati di un castano chiaro, non del tutto biondi, ma si sentiva comunque diverso.
Gli piaceva il contrasto che i capelli neri facevano con gli occhi chiari, ma continuare a nascondere chi era veramente non lo trovava giusto.
Amy gli ripeteva in continuazione che era stupendo anche con i capelli chiari, ma era convinto che lo dicesse solo per fargli un piacere.
I capelli di Elizabeth erano biondi, chiarissimi, quasi bianchi; anche lui e Matthew li avevano avuti così chiari da piccoli e poi crescendo, si erano scuriti.
« Meredith, mangia pure tutto quello che vuoi, non farti assolutamente nessun problema » le disse Amy.
La ragazza afferrò un panino imbottito e ne staccò un grande morso, facendo sorridere Amy.
Era quasi un paradosso passare un tranquillo pomeriggio al parco con la sorella del ragazzo che l'aveva praticamente rapita e che era finito in prigione per perché suo padre lo aveva denunciato alla polizia per spaccio.
Era strano, Amy pensava che era veramente molto strano; ma Meredith le sembrava più sollevata e la cosa la faceva sorridere.
Josh la sorprese, risvegliandola dai suoi pensieri, schioccandole un bacio sulla testa.
Si scambiarono uno sguardo pieno d'amore, sorridendosi a vicenda.
Il pomeriggio passò in un attimo.
Ritornarono a casa verso le sei e mezza inoltrate, soddisfatti del loro picnic.
Amy mise la piccolina a dormire nella sua culla e poi ripose tutte le sue attenzioni su Meredith.
« Posso chiederti una cosa? » le domandò ad un certo la ragazza.
Amy annuì.
« Alcuni miei compagni di scuola mi hanno invitato a una festa di compleanno, si terrà da Jerry's e sarà una cosa piccola, non durerà fino a tardi, massimo le undici e mezza...dato che sono ospite da voi, mi sembrava giusto chiederti se potevo andarci... » disse Meredith tutto d'un fiato con lo sguardo basso.
Amy era in panico, cosa avrebbe dovuto risponderle? Lei a quindici anni non usciva il sabato sera con gli amici, ma perché in fondo i pochi amici che aveva non erano i tipi che facevano quelle cose.
Meredith però era sotto la sua responsabilità per quella sera e per il giorno successivo, se le fosse successo qualcosa? Sarebbe andata nei casini e non le avrebbero più affidato la ragazza.
Il locale era un posto piuttosto tranquillo, un semplice fast food un po' più moderno e giovanile.
« Ok, io ti lascio anche andare, ma tu mi devi promettere di non fare casini e cercare di non metterti nei guai, stai lontana da tutte le persone che ti sembrano poco affidabili e da tutto quello che potrebbe compromettere la tua permanenza nei weekend con noi » le raccomadò Amy preoccupata.
« Tranquilla, non sono casinista come mio fratello » disse ridacchiando Meredith.
« Alle undici e mezza a casa, d'accordo? »
Meredith sospirò e accettò, era abituata ad orari diversi, ma non poteva perdere l'occasione di uscire almeno il sabato sera anche solo per poche ore.
Appena finirono il discorso, Amy lasciò Meredith in salotto e corse da Josh.
« Cos'è successo? » le domandò Josh.
Amy gli spiegò tutto quello che Meredith le aveva a detto e quello che lei le aveva risposto.
« Ho fatto male? Avrei dovuto dirle di no? » chiese preoccupata.
Josh le appoggiò le mani sulle spalle e la guardò negli occhi.
« Meredith mi sembra una ragazza intelligente e non credo farà qualcosa di male stasera, in caso contrario potrai vietarle le prossime uscite finchè è sotto la nostra custodia nei fine settimana » le disse il ragazzo.
Amy tirò un sospiro di sollievo e rilassò i muscoli.
Per Meredith avevano preparato il divano letto, dato che non avevano altri letti in casa.
La ragazza aveva detto che le andava più che bene, ma Amy aveva già chiesto se per le settimane a venire poteva portare a casa il vecchio letto singolo di Josh.
L'ora di uscire era arrivata e Meredith si stava allacciando le scarpe, pronta per andare.
« Questo è il mio numero di telefono, in caso ti servisse qualcosa » le disse Amy.
Meredith la rassciurò che sarebbe tornata a casa da sola e che non occorreva che Josh l'andasse a prendere.
Amy era alquanto scettica all'idea di Meredith che camminava da sola per le strade di Boston avvolta dal buio, ma non riuscì ad esprimere la sua opinione che la ragazza era già uscita di casa.
« Stai tranquilla, sarà già uscita altre decine di volte e poi le hai dato il tuo numero, no? » le disse Josh facendola sedere accanto a sé sul divano.
Amy annuì poco convinta.
Le ore passarono lente e alle undici Amy era seduta nel suo letto pensando e ripensando a Meredith.
« Dai Amy, sdraiti, mi fai passare la voglia di dormire a vederti così »
Josh era già mezzo addormentato, ma non sarebbe riuscito ad addormentarsi finché la sua ragazza non si fosse sdraiata accanto a lui.
Amy non lo ascoltò e restò sull'attenti per la mezz'ora successiva.
Alle undici e mezza in punto, sentì delle voci di ragazzi nel cortile, scattò in piedi e andò alla finestra, scostò la tenda e notò un gruppetto di ragazzi e ragazze intenti a parlare.
Avevano tutti all'incirca quindici, sedici, diciassette anni e tra quelli c'era anche Meredith.
Tirò un sospiro di sollievo e Josh sorrise al comportamento protettivo di Amy.
« Ora sei tranquilla? » le domandò.
« Sì, cosa c'è di strano nell'essere un po' preoccupati? Nulla, anzi, è bene essere consapevoli della realtà e dei pericoli » rispose lei uscendo dalla camera.
Meredith era in bagno ad indossarsi il pigiama per andare a dormire, quando Amy bussò alla porta.
Le disse che poteva entrare e così fece.
« Come è andata? Tutto apposto? » le domandò.
« Assolutamente sì, niente di cui preoccuparsi » la rassicurò Maeredith.
Amy la abbracciò, sorprendendola; le augurò la buonanotte, raccomandandole di chiamarla per qualunque cosa.
Ritornò in camera sua, dove Josh l'aspettava a braccia aperte per addormentarsi insieme.
Amy prese il suo posto accanto al suo ragazzo e chiuse gli occhi rilassandosi.
« Mi piaci in versione "mamma iper-protettiva" » le confessò sussurrandole all'orecchio Josh.
« Io ti piaccio in tutte le versioni » scherzò Amy.
« No, non è vero » la smentì Josh stringendola ancora di più.
Amy lo guardò confusa.
« Io ti amo in tutte le tue versioni » disse per poi baciarla.
Un bacio che ti fa sentire le farfalle nello stomaco, la gioia nel cuore e una sensazione di completezza in tutto il corpo; un bacio di quelli che ti fanno perdere la cognizione del tempo e dello spazio.
« Buonanotte amore mio »
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